Voltura mortis causa o per decesso: guida pratica

Voltura mortis causa o per decesso: guida pratica

Dopo la morte di una persona cara, tra le tante pratiche da gestire, gli eredi devono pensare anche alla gestione delle sue utenze luce e gas per evitare di incorrere in sanzioni o altri problemi. Le utenze luce e gas, infatti, non possono restare intestate a una persona deceduta, ma devono essere prese in carico dagli eredi nel caso in cui si intenda continuare a tenerle attive oppure debbano essere cessate se non più utilizzate. In questo articolo ti spieghiamo quali sono i passaggi da seguire per procedere con la voltura mortis causa o per decesso.

INDICE:

  1. Cosa s’intende e quando occorre fare la voltura mortis causa?
  2. Come fare la voltura per decesso
  3. I documenti necessari
  4. Quanto costa la voltura per decesso?
  5. Cosa succede se non si fa la voltura dopo il decesso?
  6. Cosa succede in caso di morosità del defunto?

Cosa s’intende e quando occorre fare la voltura mortis causa?

La voltura mortis causa è il processo mediante il quale gli eredi di un defunto avviano il cambio intestatario di un’utenza di luce o gas. Simile alla procedura standard di voltura catastale, questo procedimento consente di modificare il titolare di un’utenza domestica che si desidera mantenere attiva.

Con la richiesta di voltura per decesso, un erede assume la titolarità delle utenze di luce e gas precedentemente intestate alla persona defunta, avendo così la possibilità di mantenerle attive. Questa scelta viene solitamente effettuata in uno dei seguenti contesti:

  • l’erede è convivente del defunto e pertanto necessita di continuare a utilizzare le utenze di luce e gas dell’abitazione in cui risiede,
  • si desidera mantenere temporaneamente attive, a proprio nome, le utenze in previsione di una futura vendita o locazione dell’immobile, al fine di evitare i costi di disattivazione e riattivazione delle stesse.

D’altro canto, qualora non vi sia più l’esigenza di utilizzare luce e gas, è possibile richiedere la cessazione delle utenze al proprio fornitore, che comporterà anche la chiusura dei contatori con sigilli.

Come fare la voltura per decesso

Ecco la procedura da seguire per cambiare intestatario delle bollette in caso di decesso:

  1. i familiari dell’intestatario venuto a mancare devono presentare una comunicazione al gestore luce e gas per poter ereditare la fornitura, senza dover sottoscrivere un altro nuovo contratto al fine di mantenere le stesse tariffe,
  2. compilare il modulo per voltura mortis causa di solito disponibile presso il sito del fornitore di riferimento,
  3. se si tratta di un erede che vive nell’abitazione del defunto, bisogna effettuare anche la voltura catastale per l’immobile,
  4. spedire tutta la documentazione tramite raccomandata A/R,
  5. il fornitore verificherà la richiesta inviata e chiederà ulteriori documenti e dati da consegnare,
  6. una volta consegnati i documenti, si deve attendere la conferma di conclusione della procedura da parte del gestore.

I documenti necessari

Riportiamo di seguito l’elenco dei documenti da tenere a portata di mano:

  • certificato di morte per voltura (oppure il testamento),
  • codice POD e PDR presenti nella bolletta, di cui il primo fa riferimento alla luce, mentre il secondo al gas,
  • documento di identità del nuovo intestatario,
  • lettura aggiornata del contatore e l’uso del gas,
  • autocertificazione della residenza anagrafica.

Come richiedere online il certificato di morte?

Puoi fare richiesta del certificato di morte di tuo interesse comodamente online, per poi riceverlo alla tua email:

Certificato estratto copia integrale atto di morteRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Certificato estratto copia integrale atto di morte

Quanto costa la voltura per decesso?

La voltura per decesso è gratuita solamente se, al momento del decesso, ci si trovava già domiciliati all’indirizzo della fornitura. In questo caso, non si applicheranno i costi per gli oneri amministrativi, che ammontano a circa 25 €; per tutte le altre spese, sarà necessario consultare il gestore di luce e gas e le politiche tariffarie previste. È quindi consigliabile contattare il fornitore prima di procedere con qualsiasi operazione, al fine di conoscere esattamente i costi e le normative applicabili.

Cosa succede se non si fa la voltura dopo il decesso?

Non è consentito mantenere forniture o bollette intestate a una persona deceduta ed è quindi obbligatorio effettuare la voltura delle stesse o procedere alla loro chiusura. L’omissione di tali adempimenti può comportare sanzioni o interruzioni impreviste delle forniture, con il rischio conseguente di rimanere senza energia elettrica o gas.

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Cosa succede in caso di morosità del defunto?

Se il precedente intestatario era moroso e i suoi familiari intendono effettuare la voltura delle utenze, dovranno risarcire al fornitore i debiti lasciati dall’intestatario precedente per mantenere il servizio attivo. Tuttavia, se non si tratta di un familiare del defunto intestatario, in caso di inadempimento, è possibile dichiarare la propria estraneità al debito tramite un modulo predisposto dal fornitore.

Tale dichiarazione esonera dall’onere di pagare eventuali arretrati. È da considerare infine che il fornitore di luce e gas potrebbe decidere di rifiutare la voltura e, in tal caso, sarà necessario chiudere il contratto esistente e attivarne uno nuovo con un altro fornitore.

 

Content Marketing Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione e un Master in Digital Marketing. Attualmente ricopro il ruolo di Content Marketing Specialist presso VisureItalia® e aiuto i lettori del blog SmartFocus a restare sempre aggiornati sulle novità in ambito fiscale, tributario ed economico.

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