Vani Catastali: come si esegue il calcolo?

Attraverso il calcolo dei vani catastali è possibile determinare la consistenza catastale degli immobili che rientrano nella categoria catastale A. In questo articolo abbiamo riportato alcune informazioni utili per la loro misurazione.
INDICE:
Cos’è la consistenza catastale di un immobile?
Prima di passare all’argomento centrale di questo articolo, è necessario avere ben chiaro il motivo per cui è importante calcolare i vani catastali.
Per ogni bene immobiliare censito in Catasto è possibile richiedere una visura catastale immobile. Questo documento riporta tutte le caratteristiche dell’immobile:
- dati identificativi catastali
- dati anagrafici degli intestatari dell’immobile
- natura e quote dei diritti reali in capo agli intestatari
- variazioni catastali (classamento, rettifica, soppressione, voltura, pratiche edilizie, ..)
- note relative agli atti di provenienza.
Tra i dati identificativi dei beni immobili vi è la consistenza catastale.

Quest’ultima rappresenta, come specificato dall’Agenzia delle Entrate, la dimensione dell’unità immobiliare e viene espressa in:
- vani catastali per le abitazioni e gli uffici (immobili della categoria A);
- metri quadri per i negozi, i magazzini, le rimesse (immobili della categoria C);
- metri cubi per gli immobili a destinazione collettiva (ospedali, caserme, ecc.).
Leggi anche >> Come si calcolano i metri quadri nelle visure catastali
Per gli immobili dei gruppi D ed E non viene indicata la consistenza catastale.
Come richiedere una visura per conoscere la consistenza catastale?
Come anticipato, la consistenza catastale è un informazione disponibile in visura, nello specifico nella sezione “dati di classamento”. Per ottenere una visura per immobile non è più necessario recarsi fisicamente agli sportelli, ma può essere anche richiesta online con consegna in pochi secondi.
Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:
Visura catastale immobileLa consistenza catastale è, inoltre, variabile da prendere in considerazione per il calcolo della rendita catastale, il cui ammontare è importante ai fini della determinazione dell’importo delle tasse dovute sull’immobile.
Che cosa sono i vani?
Nel calcolo della consistenza catastale negli immobili appartenenti alla categoria A si prende in considerazione, quindi, il vano catastale.
La disciplina di riferimento è il D.L. 652/39 e il D.P.R. 1142/49. Il vano catastale corrisponde allo spazio chiuso da pavimento e soffitto, delimitato lateralmente da muri o pareti, avente luce diretta, ed una superficie libera che, in relazione al luogo ed alla categoria dell’unità immobiliare, è da ritenersi normale.
Quali sono i vani di una casa?
I vani catastali si distinguono in:
- vani utili (o principali)
- accessori diretti
- accessori complementari (o anche detti indiretti)
- dipendenze
Analizziamoli singolarmente. I vani utili (o principali) sono quei vani che hanno destinazione nell’uso ordinario della unità immobiliare: la camera, la stanza, il salone, la galleria e simili.
Tra gli accessori diretti rientrano i locali necessari al servizio e al disimpegno delle parti principali: disimpegni, corridoio, ingresso, veranda, ripostiglio, dispensa, ecc.
Gli accessori complementari o indiretti sono gli elementi annessi all’abitazione principale che completano la funzionalità dell’alloggio. Ne fanno parte soffitto, cantine, locali di sgombero, ecc.
Le dipendenze sono, invece, le superfici libere a servizio delI‘unità immobiliare urbana, anche qualora fossero in comune ad altre unità. Rientrano in questa tipologia, ad esempio, le terrazze, i poggioli e i portici.
Come fare il calcolo dei vani catastali
I vani catastali si calcolano attraverso l’uso del programma DOCFA, messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per la redazione delle pratiche relative all’accatastamento ed alla variazione catastale degli immobili.
I vani principali vengono conteggiati come 1 vano. Un vano con superficie inferiore a quella minima prevista dal Catasto deve essere conteggiato come accessorio diretto anche in caso di utilizzo come vano principale. Se, invece, la superficie è maggiore di quella massima prevista, si deve procedere al calcolo dell’eccedenza.
I vani accessori diretti vengono conteggiati come 1/3 di vano, mentre gli accessori complementari corrispondono a 1/4 di vano.
Le dipendenze vengono conteggiate come percentuale della consistenza complessiva fino ad un massimo del 10%.
2 commenti per "Vani Catastali: come si esegue il calcolo?"
Sig. Marras, come si fa a conoscere le superfici minime e massime di un vano catastale previste dal Catasto ? Spero di ricevere una dritta per un accatastamento/variazione catastale. Grazie mille e buona serata.
Gentile Bartolomeo, in merito al Suo quesito le suggeriamo la lettura dell’articolo Vano catastale minimo e massimo: come sono calcolati?
Per ulteriori approfondimenti è consigliabile rivolgersi ad un tecnico, come un geometra. Cordiali saluti.