Tasse vendita casa: l’Agenzia Entrate aumenta le imposte

Oltre alle normali imposte richieste in relazione agli atti di compravendita stipulati dai notai, si sta riscontrando un incremento delle tasse che l’Agenzia delle Entrate esige sulla vendita della casa.
Risultano sempre più ricorrenti i casi di richiesta da parte dell’Agenzia Entrate di un’ulteriore importo di 245 euro, suddiviso in 200 euro a titolo di imposta di registro e 45 euro a titolo di imposta di bollo, in aggiunta alle solite imposte richieste per la vendita di una casa e più in generale di un immobiliare.
In quali casi aumentano le imposte e tasse sulla vendita della casa
La richiesta di una maggiore imposta avviene se, in un contratto preliminare di compravendita immobiliare, il venditore consegna anticipatamente l’abitazione e autorizza il futuro acquirente ad abitarvi.
Al verificarsi di questa fattispecie, l’Agenzia delle Entrate esige una imposta fissa di registro di 245 euro, in aggiunta a quella già prevista all’art. 10 della Tariffa, parte I, del D.P.R. 26 aprile 1986, n. 131.
Questo perché viene individuata nella volontà delle parti contraenti, non solo quella di stipulare il preliminare di vendita, ma anche quella di porre in essere un rapporto di comodato per il quale il fisco ritiene dovute anche le imposte previste dall’art. 5, comma 4, della Tariffa, parte I, del dpr 131/86.
Cosa comporta per i Notai
Il Notaio rogante si ritrova, quindi, ad aver autoliquidato un importo inferiore rispetto alla maggior tassazione richiesta dall’Agenzia delle Entrate.
In particolare, questa situazione si sta verificando anche quando le parti pattuiscono l’inserimento nel rogito di una clausola penale, dalla quale deriva un obbligo di pagamento a carico di una delle parti per inadempimento del contratto. Pensiamo, ad esempio, al caso in cui viene stabilito l’obbligo di pagamento di un importo predeterminato se il venditore non libera la casa venduta entro una data stabilita.
L’applicazione di una autonoma imposta fissa e di bollo, pari a 245 euro di imposte in più in caso di vendita soggetta all’art. 1 della Tariffa, parte I, del dpr 131/86, si sta verificando anche per l’acquisto immobiliare da parte di un figlio se i genitori intervengono per il pagamento totale o parziale del prezzo della casa ed evidenziano nell’atto che ciò è avvenuto a titolo di “regalo” (o meglio donazione indiretta).
Si tratta di situazioni sempre più frequenti, per le quali si discute se tali imposte siano effettivamente dovute. Per tal motivo, Federnotai Lombardia sta fornendo assistenza ai notai lombardi per la presentazione di ricorsi contro l’Agenzia delle Entrate.
Fonti: Italia oggi