Cosa sono le tasse di successione e come vengono calcolate?
Tra gli obblighi di natura fiscale da rispettare quando si riceve un’eredità, rientra anche il pagamento delle tasse di successione. Vediamo quindi cosa sono e come si calcolano nel nostro ultimo articolo.
INDICE:
Cos’è la tassa di successione?
Gli eredi di beni immobili e diritti reali immobiliari devono presentare la dichiarazione di successione e pagare, se dovuta, la relativa imposta. È possibile presentare la dichiarazione di successione e domanda di volture catastali direttamente online sul sito dell’Agenzia delle Entrate oppure rivolgersi ad un intermediario.
Dove pagare le tasse di successione?
Bisogna versare l’imposta di successione entro 60 giorni dalla data di notifica dell’avviso di liquidazione. Dopo di che, scaduto questo termine, si possono applicare oltre alle sanzioni anche gli interessi di mora.
È possibile pagare la tassa anche a rate in questo modo:
- almeno il 20% dell’importo deve essere versato entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione,
- bisogna versare la parte restante in 8 rate trimestrali (oppure 12 per importi superiori a 20.000 euro). Queste ultime comprendono anche gli interessi, che sono calcolati dal primo giorno successivo al pagamento della tranche iniziale.
La rateazione, inoltre, non è ammessa per importi inferiori a 1.000 euro, mentre la decadenza si esclude per un lieve inadempimento, e cioè in caso di:
- insufficiente versamento della rata, per una frazione non superiore al 3% e a 10.000 euro,
- ritardato versamento della somma pari al 20% non superiore a 7 giorni.
Come fare la dichiarazione di successione online?
Per presentare la dichiarazione di successione può essere utile affidarsi al servizio online fornito da VisureItalia. Puoi parlare con i nostri consulenti, spiegare la tua situazione, e ti invieremo un preventivo comprensivo delle imposte di successione.
Una volta valutata la situazione, potrai richiedere la dichiarazione di successione online tramite VisureItalia. Ci occuperemo noi della compilazione e trasmissione telematica della successione, in modo da evitarti ulteriori stress in questo momento delicato.
Cosa succede se non si paga l’imposta di successione?
Se non si pagano le tasse di successione entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione, l’Agenzia delle Entrate prevede una maggiorazione d’imposta del 30%, che si riduce della metà in caso di pagamento spontaneo entro 30 giorni dalla scadenza. In tal caso, bisogna fare il versamento comprendendo anche gli interessi legali, calcolati dal giorno di esigibilità del pagamento fino a quello del versamento ed infine la sanzione ridotta.
Se, invece, non si pagano affatto le tasse di successione, l’Agenzia delle Entrate provvede all’accertamento fiscale e notifica la cartella esattoriale con l’importo dovuto a titolo d’imposta. Questa verrà maggiorata dalle sanzioni per il mancato versamento nonché dagli interessi, calcolati nella misura del 4,5% per ogni semestre di ritardo.
Come si calcolano le tasse di successione?
Si applicano le aliquote seguenti, previste dall’articolo 2, comma 48, del D.L. n. 262 del 2006:
- 4%, per i trasferimenti in favore del coniuge o di parenti in linea retta da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, con franchigia di 1 milione di euro;
- 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, con franchigia 100.000 euro;
- 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza alcuna franchigia;
- 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di nessuna franchigia.
Oltre alle franchigie di 100.000 euro e di 1 milione, vi è una ulteriore di 1,5 milioni per i trasferimenti in favore di portatori di handicap grave.
Cosa succede se non si fa la successione dopo 10 anni?
Se gli eredi non presentano la dichiarazione di successione entro un anno, la legge impone delle sanzioni sia per il ritardo che per l’omissione della domanda.
Nel caso di ritardo nella presentazione della dichiarazione di successione, se non è già intervenuto l’accertamento del fisco, gli eredi possono procedere con il ravvedimento operoso. Ciò significa che si auto-denunciano all’Agenzia delle Entrate, la quale oltre il pagamento di quanto già dovuto per la presentazione della dichiarazione di successione, imporrà il pagamento di interessi di mora in base al ritardo.
Dopo un anno, poi, l’Agenzia delle Entrate può procedere all’accertamento dell’attivo ereditario e alla auto-liquidazione delle imposte a carico degli eredi. Anche se, in seguito alla notifica dell’accertamento, gli eredi non potranno più avvalersi del ravvedimento operoso e dovranno versare oltre a quanto dovuto anche gli interessi di mora e le sanzioni amministrative.
FONTE: Agenzia delle Entrate