Tassa di successione su conto corrente cointestato: come funziona?

Tassa di successione su conto corrente cointestato: come funziona?

È abbastanza diffuso oramai l’uso del conto corrente cointestato, ossia il conto corrente intestato a due o più persone. Cosa succede quando uno di questi cointestatari muore? Gli altri potranno appropriarsi dell’intera somma liberamente oppure dovranno pagare la cosiddetta tassa di successione? Vediamo ora di rispondere a queste domande, sciogliendo i dubbi che possono sorgere al momento del decesso di un cointestatario.

Come funziona un conto corrente cointestato

Il conto corrente, come abbiamo appena detto, può essere intestato a due o più persone, le quali possono pattuire di agire in due modalità:

  • firma congiunta, in questo caso tutti i contitolari dovranno autorizzare qualsiasi atto di disposizione sulle somme depositate;
  • firma disgiunta, ovvero ciascun contitolare è libero di disporre delle somme depositate indipendentemente dall’altro o dagli altri.

Quindi, cosa succede quando muore uno dei cointestatari?

Innanzitutto, bisogna verificare se il defunto era titolare di un conto corrente e per questo è possibile richiedere un indagine bancaria persona. Nel caso esista effettivamente un conto, i superstiti non diventeranno tuttavia automaticamente titolari della somma depositata. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, infatti, al momento della morte di uno dei cointestatari, si apriranno due scenari a secondo della modalità di firma prescelta e nello specifico avremo:

Firma congiunta

Il conto corrente viene bloccato e il cointestatario dovrà presentarsi insieme agli eredi legittimi per svincolare il denaro depositato.

Firma disgiunta

La somma depositata sarà divisa in due parti uguali, di cui una parte andrà al cointestatario superstite e l’altra dovrà essere suddivisa tra gli eredi, compreso il cointestatario superstite se è legittimo.

Facciamo un esempio pratico per chiarirci meglio. Pensiamo all’ipotesi del decesso del marito, titolare insieme alla moglie di un conto corrente cointestato. In tale ipotesi, la moglie:

  • Nel caso di firma congiunta, non potrà disporre di alcunché e l’intera somma sarà divisa tra lei e i figli.
  • Nel caso di firma disgiunta, potrà disporre di metà della somma depositata e parteciperà alla divisione della restante metà in quanto erede insieme ai figli.

Deve, tuttavia, precisarsi che non sempre i contitolari godono delle stesse quote. Difatti, ben potrebbe aversi il caso in cui un contitolare abbia il 60% del conto e l’altro il 40%. Sicché nel caso del decesso del primo contitolare, l’altro non potrà che avvalersi della sua quota pari al 40%.

Anche se il contitolare superstite potrebbe operare sul conto, le banche sono solite bloccare l’operatività fintantoché non avranno identificato tutti gli eredi legittimati. Talvolta, è anche necessario presentare un atto notorio che sollevi la banca da ogni responsabilità qualora dovesse spuntare un nuovo erede.

Conto corrente cointestato e tassa di successione

Gli eredi, infatti, per poter beneficiare della somma depositata, dovranno presentare un’apposita dichiarazione all’Agenzia delle Entrate territorialmente competente, in base all’ultimo domicilio della persona scomparsa. Tale dichiarazione, chiamata dichiarazione di successione, riporta tutte le somme e i beni ricevuti in eredità, soggetti alla tassa di successione.

La tassa di successione di un conto corrente, è calcolata in misura diversa a seconda del grado di parentela che lega l’erede al defunto. Gli importi saranno così calcolati:

  • Coniuge e figli: l’importo è pari al 4% della somma ed è prevista una franchigia pari a 1.000.000,00 € a testa. Ad esempio, se il patrimonio non supera tale soglia, gli eredi non dovranno pagare alcunché. Diversamente, gli eredi dovranno pagare il 4% sulla somma eccedente.
  • Fratelli e sorelle: l’importo è pari al 6% ed è prevista una franchigia 100.000,00€ a testa.
  • Altri parenti fino al 4° e affini in linea retta: l’importo è pari al 6% e non è prevista alcuna franchigia.
  • Altri eredi: l’importo è pari all’8% e non è prevista alcuna franchigia.
 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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8 commenti per "Tassa di successione su conto corrente cointestato: come funziona?"

  • Francesco ha detto:

    Siamo 3 fratelli,e dobbiamo dividerci il conto delle poste del fratello del cuius euro 36.000 mila,il nostro fratello aveva delle quote,di 2 case e un olivario al 28/672 bene personale.Da dividere con altri eredi in quote.Grazie x una gentile risposta ,tanti saluti.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Francesco, se gli unici eredi sono i fratelli spetterà una quota ciascuno in parti uguali. Cordiali saluti.

  • Rosaria Zonno ha detto:

    Ho venduto la mia casa a nuda proprietà a mio fratello,dopo la mia morte, lui pagherà la successione ?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Rosaria, se lei è rimasta usufruttuaria e suo fratello è nudo proprietario, quando verrà a mancare questo immobile non entrerà in successione ma suo fratello dovrà procedere con la voltura catastale per riunione di usufrutto. Cordiali saluti.

  • Gianluca ha detto:

    Buongiorno. In relazione alla franchigia riferita a coniuge e figli, 1.000.000 è il valore del patrimonio o il valore della quota ricevuta da ogni erede? Per esempio se sul conto corrente cointestato ad un signora deceduta, rimasta già vedova, e ai due figli è presente un valore di 1.500.000 i figli eredi dovranno pagare la tassa?
    Per quanto rigurda invece il blocco del conto corrente, ipotizzando lo stesso esempio precedente, è possibile per i figli prelevare la quota parte a loro relativa in quanto cointestatari? E’ possibile obbligare la banca a sbloccare il conto in quella parte?
    Grazie mille.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Gianluca, i figli rientrano tra i pareti in linea retta del defunto, per cui l’imposta di successione si applica solo sulla parte della base imponibile che supera la franchigia di 1.000.000,00 euro per ciascun beneficiario. L’importo presente sul conto corrente rientra tra i beni che costituisco l’attivo ereditario, ma la base imponibile non è costituita solo da questo ma dalla differenza tra il valore complessivo del patrimonio costituente l’attivo ereditario all’apertura della successione e l’ammontare complessivo delle passività ereditarie deducibili e degli oneri. È necessario chiarire, quindi, se “solo” questi 1.500.000 costituiscono la base imponibile, in caso affermativo non sarà dovuta nessuna imposta di successione in quanto la quota di eredità ricevuta dai figli è inferiore a 1 milione. La banca sbloccherà il conto corrente una volta che verrà effettuata la dichiarazione di successione. Cordiali saluti.

  • Maurizio Bedini ha detto:

    Scusi, ma quale dispositivo di legge regola questa materia?

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