Scadenze cartelle esattoriali: quali sono le date dei pagamenti?
Ripartono le scadenze delle cartelle esattoriali per rottamazione ter, saldo e stralcio ecc. Leggi il nostro articolo per scoprire di più sul nuovo calendario.
INDICE:
Cosa sono le cartelle esattoriali?
Con il termine cartelle esattoriali si intende un insieme di solleciti ad un pagamento, inviati a chi non ha pagato i propri debiti con lo Stato, gli enti pubblici, le Regioni, le Province e i Comuni. Nel momento in cui si ricevono, si è tenuti a corrispondere gli importi dovuti entro un massimo di 60 giorni dalla notifica della cartella. Se ciò non avviene, l’Agente per la riscossione, il soggetto cioè che ha inviato la cartella esattoriale stessa, potrà intraprenderà delle azioni legali esecutive. Questo significa che potrà pignorare i beni del debitore, ipotecare gli immobili, procedere con il fermo amministrativo delle auto oppure delle moto. Le cartelle esattoriali si emettono esclusivamente per debiti su imposte, tasse, contributi e sanzioni amministrative e penali.
Quando scadono le cartelle esattoriali?
Dal 1° marzo, per i cittadini che hanno rateizzato i propri debiti tramite la pace fiscale, vi è la scadenza delle rate relative alle cartelle esattoriali. La pace fiscale, stabilita dal Decreto Legge n. 119 del 2018, consiste in un insieme di misure che consentono ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il Fisco, tramite il versamento delle imposte senza che vengano applicati interessi e sanzioni.
La scadenza della rottamazione ter si sposta all’8 marzo, tenendo in considerazione il margine di 5 giorni. Questa misura è rivolta a coloro che possiedono dei debiti con l’Agenzia delle Entrate nell’arco temporale che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Essa prevede la possibilità estinguere i debiti iscritti a ruolo nelle cartelle di pagamento, versando le somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora.
Vediamo nel dettaglio il calendario delle scadenze da rispettare per il pagamento delle cartelle esattoriali. Come abbiamo anticipato, il 1° marzo sono ripartiti i pagamenti dovuti per rottamazione ter e saldo e stralcio secondo le date seguenti:
- 28 febbraio
- 31 maggio
- 31 luglio
- 30 novembre
Relativamente al 31 marzo e 31 luglio, per di più, sono state stabilite anche le scadenze per la seconda e la terza rata del saldo stralcio e chi decide di rateizzare può consultare il seguente calendario per i pagamenti in scadenza:
- 35% entro il 30 novembre 2019,
- 20% entro il 1° marzo 2021,
- 15% entro il 1° marzo 2021,
- 15% entro il 31 marzo 2021,
- 15% entro il 31 luglio 2021.
Come pagare le cartelle esattoriali?
Se non si intende pagare le cartelle esattoriali, si può fare ricorso entro 60 giorni dalla notifica facendo riferimento agli eventuali errori in merito alla notifica. Un altro modo per farlo, inoltre, consiste nell’attendere i termini di prescrizione che abbiamo indicato prima.
Cosa accade se non si paga una cartella esattoriale?
Quando un contribuente riceve una cartella esattoriale ha a disposizione 60 giorni di tempo per pagare l’importo dovuto. A partire dal sessantunesimo giorno, infatti, l’esattore potrebbe avviare azioni esecutive contro il debitore. La maggior parte delle volte, tuttavia, trascorre molto tempo, tanto che i debiti cadono in prescrizione. Specifichiamo che con prescrizione dei debiti si intende la casistica in cui un pagamento non effettuato entro i termini previsti non deve più essere corrisposto, poiché è scaduto il tempo utile per pretenderlo.
Per quando riguarda il pignoramento, invece, questo deve avvenire entro massimo 1 anno dalla data di notifica della cartella. In seguito a tale termine, inoltre, l’esattore che intende avviare azioni esecutive deve prima notificare un ulteriore sollecito, ossia l’intimazione di pagamento (concede un termine di 5 giorni per pagare). Si tratta di una richiesta del creditore al debitore, con la quale colui che vanta il diritto di credito dà un termine ultimo entro cui pagare il debito e, se questo non accade, si riserva il diritto di rivolgersi al giudice.