Rinuncia all’eredità e impugnazione dei creditori

Rinuncia all’eredità e impugnazione dei creditori

La rinuncia all’eredità è una dichiarazione fatta dall’erede con la quale lo stesso dichiara “pubblicamente” di voler rinunciare all’eredità. La comunicazione di rinuncia all’eredità deve essere inviata ad un notaio o all’ufficio del cancelliere del Tribunale del circondario territoriale dove si è aperta la pratica di successione.

  1. Rinuncia all eredità: come farla, da chi può essere fatta, quali debiti si porta dietro e chi è il chiamato all’eredita?
  2. Che cosa è una dichiarazione di rinuncia all eredità
  3. Chi è il chiamato all’eredità?
  4. Chi subentra in caso di rinuncia all’eredità?
  5. Come rinunciare all’eredità con i debiti?
  6. Chi rinuncia all’eredità deve pagare i debiti del defunto?

Rinuncia all eredità: come farla, da chi può essere fatta, quali debiti si porta dietro e chi è il chiamato all’eredita?

Con la dichiarazione di rinuncia all eredità l’erede dichiara di non voler subentrare al defunto nei suoi diritti e nei suoi rapporti e lo fa indipendentemente dalla sussistenza o meno di un testamento legittimo.

Che cosa è una dichiarazione di rinuncia all’ eredità

Come abbiamo già avuti modo di evidenziare il chiamato all’eredità con la dichiarazione di rinuncia comunica a notaio o al cancelliere del tribunale di non accettare, di rifiutare, di acquisire i diritti e gli obblighi relativi al patrimonio del defunto. Una rinuncia può essere mossa dai più svariati motivi, uno tra tutti evitare di acquisire anche in degli eventuali debiti del defunto. Con la qualifica di erede infatti si risponde anche dei debiti e pesi ereditari.

Nel caso l’erede consideri i debiti superiori ai vantaggi dell’eredità può rifiutare, legittimamente, al patrimonio ereditario. La rinuncia all’eredità ha effetto retroattivo. Il soggetto che rinuncia all’eredità quindi sarà considerato come se non fosse mai stato chiamato.

Chi è il chiamato all’eredità?

La persona chiamata all’eredità è il soggetto che, a seguito dell’apertura del testamento o secondo le norme di legge (nel caso il testamento sia mancante o parziale), viene istituito erede.

Il soggetto chiamato all’eredità acquisisce lo status di chiamato sino al momento dell’accettazione, dopo aver accettato infatti non si potrà più parlare di chiamato all’eredità ma di erede vero e proprio. La qualità di erede inoltre, essendo retroattiva, avrà valore a partire dal momento dell’aperture delle successione.

Nel caso di rinuncia all eredità, il chiamato, dichiara legalmente di non voler subentrare nel patrimonio del defunto. Dichiarando ciò, il chiamato all’eredità rifiuta di accedere sia nel patrimonio attivo che in quello passivo del defunto, non potrà quindi ottenere la proprietà di nessun tipo di bene (mobile o immobile) ma allo stesso tempo non dovrà neppure pagare gli eventuali debiti del defunto.

Con la rinuncia all eredità l’erede rinunciante non potrà essere chiamato a rispondere degli eventuali debiti pregressi, tra i quali anche quelli contratti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda i versamenti di tributi e imposte non versati.

N.B. I soggetti che per diversi motivi hanno disposto del patrimonio del defunto NON possono mai rinunciare all’eredità. Il figlio,che, dopo la morte del padre, ha prelevato dal conto corrente del de cuius non potrà mai rinunciare all’eredità.

Chi subentra in caso di rinuncia all’eredità?

Per meglio comprendere chi sono i soggetti che subentrano al chiamato all’eredità nel caso di rinuncia dobbiamo fare riferimento al concetto di successione senza legittima. Secondo la Legge, nel caso in cui un soggetto chiamato all’eredità decida di rinunciare, la sua quota dovrà essere disposta a beneficio di altri soggetti chiamati per legge.

L’ordine secondo il quale vengono chiamati gli altri eredi viene organizzato secondo una serie ben precisa di classi (classi di eredi) caratterizzate da maggiore o minore importanza.

Il Codice Civile indica quali sono le categorie degli eredi che possono essere chiamati a subentrare, ordinando per importanza: il coniuge e i discendenti (figli e nipoti); gli ascendenti (genitori e nonni); i collaterali; li altri parenti sino al sesto grado; lo Stato.

Se all’interno di una specifica classe sono presenti più soggetti (pensiamo al caso di una famiglia con più figli) l’eredità verrà ripartita in più quote uguali.

Come sapere se risultano ipoteche sui beni immobili del de cuius?

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Come rinunciare all’eredità con i debiti?

Come abbiamo già avuto modo di dire l’accettazione dell’eredità si traduce nell’accettazione tout court della situazione attiva e passiva del defunto.

Se dopo aver valutato la presenza di debiti si decide di rinunciare all eredità, è necessario comunicare (entro te mesi dalla morte se si è in possesso dei beni o entro 10 anni se non si è in possesso dei beni del de cuius) al notaio o al cancelliere del Tribunale di competenza la volontà di rinunciare all’eredità. In ogni caso la rinuncia deve essere notificato prima della divisione dell’eredità.

É possibile comunque accettare l’eredità parzialmente, con beneficio di inventario. Accettando l’eredità in questo modo infatti il patrimonio del defunto e il patrimonio dell’erede rimarranno separati e l’erede sarà chiamato, nel caso i debiti superino il valore stesso dell’eredità, a rispondere solo con il valore patrimoniale ereditato

Vuoi verificare se una successione è stata presentata in Agenzia Entrate ?

Il servizio rintraccio successioni è rivolto principalmente agli eredi del de cuius e consente di accertare l’esistenza di una dichiarazione o denuncia di successione registrata in Agenzia delle Entrate. Il documento evidenzia i dati di registrazione della successione, i dati e le quote di devoluzione degli eredi, i beni mobili ed immobili inseriti nella successione.

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Chi rinuncia all’eredità deve pagare i debiti del defunto?

Tutti gli eredi, una volta accettata l’eredità, devono farsi carico dei debiti del de cuius in ragione della propria quota successoria e quindi possono essere chiamati a rispondere delle passività contratto dal defunto.

Non tutti i debiti però, così come non tutti i crediti, rientrano nella successione. Non rientrano in quota di eredità le obbligazioni di carattere esclusivamente personale, che cioè possono essere svolte solo dalla persone del defunto. Sono escluse dall’asse ereditario anche le sanzioni amministrative previste dalla materia tributaria.

 

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Appassionato di Keyword Research, da più di dieci anni divido equamente la mia vita professionale tra fogli bianchi di word, blog aziendali e strategie di social media marketing. Nasco come giornalista, prima grande passione, e oggi svolgo la mia attività professionale come Content Manager e SEO blogger con diverse realtà editoriali e importanti progetti imprenditoriali. Collaboro con il Blog SmartFocus e condivido con i suoi lettori la mia passione per l’attualità, il giornalismo e le attività imprenditoriali.

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