Riforma del Catasto e tasse: le città che rischiano di più
Al via la riforma del catasto, che prevede una riduzione della distanza tra i valori delle rendite catastali utilizzate dal fisco e i prezzi di mercato grazie all’elaborazione di un nuovo algoritmo. Obiettivo? Ridefinire unità, categorie e valori per avvicinarli agli attuali valori di mercato. Eppure, in molte città i rincari saranno più pesanti del previsto.
Riforma del catasto: tasse più alte
Proprio ieri, il Sole 24 Ore ha fornito la classifica dei capoluoghi di provincia che rischiano un aumento delle tasse più salato, calcolando il divario tra gli attuali valori catastali e quelli di mercato. In cima alla classifica spuntano Pistoia, Pesaro e Messina.
Le città più esposte ai rincari in seguito alla riforma del catasto sono quelle quindi che presentano un divario tra quotazioni medie di mercato e valori catastali più alto. Nel caso di Pistoia si arriva al 300% di differenza.
Categorie A2 e A3 nel mirino degli aumenti
Come individuare i comuni nei quali gli aumenti saranno più alti? Basta guardare alle case iscritte nelle categorie A2 e A3, che nel complesso pesano per l’80% di tutte le abitazioni.
Le categorie catastali A2 e A3 designano rispettivamente le abitazioni di tipo civile (fabbricati con caratteristiche costruttive di tipo residenziale) e quelle di tipo economico (incluse le unità immobiliari con caratteristiche di fabbricati di tipo economico, dotati di rifiniture e impianti tecnologici strettamente indispensabili).
A Cuneo, dove 1/3 delle case risulta appatenente a categoria A3, il divario arriva a un valore record del 366%. Le città che seguono nella classifica sono Bologna con il 70% delle abitazioni in A3, Milano con il 62% e Napoli con il 21%.
Gli immobili appartenenti alla categoria A2 hanno rendite catastali mediamente più alte di quelli appartenenti alla A3, ma spesso hanno valori di mercato identici. Oggi, infatti, chi possiede un immobile di categoria A3, beneficia di uno sconto fiscale improprio rispetto a chi vive in una A2, e rischia maggiori rincari in seguito alla riforma del catasto che mira a sanare i divari.
I rincari colpiranno anche gli stabili d’epoca e le case in centro. Il Governo precisa che l’intento resta l’ivarianza di gettito per evitare aumenti generalizzati.
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