Riforma del Catasto: tasse su metri quadri, non più su vani
Dopo l’OK al decreto legislativo per le commissioni, arriva un nuovo algoritmo per calcolare la rendita catastale. Doveva entrare in vigore il 1° novembre scorso la tanto attesa riforma del catasto. Il punto di svolta si allontana ancora, ma tra le novità spunta anche un nuovo algoritmo per il calcolo della rendita catastale basato non più sui vani ma sui metri quadri.
Riforma del catasto e calcolo della rendita catastale
Dopo l’approvazione in secondo esame preliminare del “Decreto legislativo di composizione, attribuzioni e funzionamento delle commissioni censuarie” dal Consiglio dei Ministri, durante la seduta del 30 settembre scorso, la riforma del catasto rallenta ma senza arrestare la sua piccola rivoluzione.
La novità, infatti, è che il criterio di valutazione delle rendite catastali sarà basato non più sui vani ma sulla metratura. Le nuove commissioni rivedranno i parametri per gli estimi catastali, cioè i criteri per la tassazione dell’immobile.
Nuovo algoritmo per la rendita catastale
Il nuovo algoritmo previsto dalla riforma del catasto e sul quale verrà elaborata la rendita dell’immobile a partire dai redditi di locazione medi, si sostanzierà di una formula matematica che comprenderà i dati indispensabili per avere un quadro completo dell’immobile dal punto di vista catastale. Tra i dati considerati non mancheranno la qualità della locazione, l’anno di costruzione e lo stato di conservazione dell’immobile.
Utilizzando il nuovo algoritmo per la rendita catastale, sarà impossibile per immobili di ampie dimensioni e metrature essere accatastati in categorie catastali con rendite basse. Ciò rende le valutazioni catastali più eque e trasparenti.
L’altra novità, prevede la riduzione delle categorie catastali: dalle 45 esistenti si passerà a 3 per il residenziale (tra fabbricati con più unità, unifamiliari e abitazioni tipiche) 8-9 per quelle ordinarie e 17-18 per le speciali. Cambiano quindi anche le classificazioni immobiliari di migliaia di abitazioni, specie quelle di categoria A4 case popolari e A5 ultrapopolari che nella realtà dei fatti risultano appartenenti alle categorie catastali A1, A2 e A3 rispettivamente civili, signorili ed economiche.
Leggi anche -> Voltura catastale: cos’è e come ottenerla online
0 commenti per "Riforma del Catasto: tasse su metri quadri, non più su vani"