Riforma del Catasto: le tasse saranno in aumento?
La distanza tra i valori catastali e i valori di mercato torna a far preoccupare gli esperti del settore immobiliare, che temono aumenti esponenziali delle tasse in seguito alla tanto discussa (e attesa) riforma del catasto. Come mai?
Stangata tasse con la riforma del catasto
Secondo il quotidiano Il Giorno, migliaia di alloggi popolari vedranno triplicato il proprio valore catastale, con un aumento conseguente dell’imponibilità fiscale di Tasi, Imu e imposta di registro. Secondo il noto quotidiano italiano “un quadrilocale da 61 metri quadri vedrebbe il suo valore catastale salire da 62.958 euro a 181.396, con un incremento di 118.438 euro. Risultato? I 126 euro che attualmente si pagherebbero di Tasi si impennerebbero a 363. Un incremento pari al 188% in più: quasi tre volte tanto”. Il dato è stato elaborato per Il Giorno da Agefis, l’Associazione dei geometri fiscalisti.
Approfondendo la tematica, si analizza la situazione di Milano, che sarà colpita più di altre poiché la distanza tra i valori catastali e i valori di mercato, che a livello medio italiano è di poco inferiore al 130%, a Milano è superiore al 145%.
Gli immobili di tipo A4 verranno convertiti in categoria 0/1 (abitazioni in fabbricati residenziali plurifamiliari o promiscui, ovvero palazzine e condomini) o 0/2 (abitazioni in fabbricati residenziali unifamiliari, plurifamiliari isolati o a schiera). In tutto, il riordino catastale riguarderà quasi 800mila unità immobiliari e sarà completata nel 2019. A Milano, in particolare, gli edifici attualmente in A4 da convertire sono 145mila (il 18,3% del totale).
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Come andrà a finire?
Secondo i calcoli fatti confrontando l’attuale valore catastale medio delle abitazioni di tipo popolare (categoria A4) con una stima del nuovo possibile valore, ottenuto moltiplicando la superficie media degli immobili della categoria per la quotazione “Omi” al metro quadro, il nuovo valore degli immobili farebbe impennare le tasse fino al 188%.
In realtà, le ultime indiscrezioni sulla riforma del catasto riguardano proprio la riduzione delle rendite fiscali di una quota fissa. L’obiettivo è proprio quello di evitare che le funzioni statistiche portino a rendite sovrastimate, superiori ai reali valori di mercato. Le riduzioni saranno:
- del 30% per le unità ordinarie
- del 20% per quelle speciali
- del 30% per gli immobili storico-artistici e per le unità oltre i 300 metri quadrati.
Ciò però non esclude che vi siano casi in cui il proprietario si ritrovi con un valore fiscale molto più basso o più alto rispetto a quelli di mercato.
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