Revocatoria: cedere il bene dopo il debito è inutile
Cedere per donazione un bene dopo aver contratto un debito per evitare il pignoramento è inutile, grazie alla nuova revocatoria semplificata che rafforza le tutele del creditore in caso di pignoramento. Ecco perché.
Revocatoria: le nuove regole
Con la Riforma della Giustizia è stato introdotto l’istituto della nuova revocatoria semplificata. Di cosa si tratta? Facciamo un esempio pratico: se il debitore effettua una donazione di un proprio bene (mobile o immobile) allo scopo di pregiudicare i debitori, il bene stesso può comunque essere oggetto di esecuzione forzata anche prima di aver ottenuto una sentenza di inefficacia dell’atto di cessione, cioè la revocatoria. Per arrogarsi il diritto di opporre il pignoramento al donatario, il creditore deve trascrivere il pignoramento nei pubblici registri entro un anno dalla data in cui l’atto del debitore è stato trascritto.
Lo stesso procedimento è valido non solo nei casi di donazione, ma anche in quelli in cui il debitore venda o costituisca un vincolo di indisponibilità sul bene stesso.
Secondo la nuova norma, infatti, “iI creditore, che sia pregiudicato da un atto del debitore, di alienazione o costituzione di vincolo di indisponibilità, che ha per oggetto beni immobili o mobili iscritti in pubblici registri, compiuto a titolo gratuito e trascritto successivamente al sorgere del credito, può procedere a esecuzione forzata, ancorché non abbia preventivamente ottenuto sentenza dichiarativa di inefficacia, se trascrive il pignoramento nel termine di un anno dalla data in cui l’atto è stato trascritto. La disposizione di cui al presente comma si applica anche al creditore anteriore che, entro un anno dalla trascrizione dell’atto pregiudizievole, interviene nell’esecuzione da altri promossa”.
Continuando, si approfondisce precisando che quando il pregiudizio deriva da un atto di alienazione, il creditore promuove l’azione esecutiva nelle forme dell’espropriazione contro il terzo proprietario. Il debitore, il terzo assoggettato a espropriazione e ogni altro interessato alla conservazione del vincolo possono proporre opposizione quando contestano la sussistenza dei presupposti di cui al primo comma.
Come fare per sapere se un immobile in compravendita ha vincoli o gravami?
Prima di procedere alla compravendita immobiliare, quindi, è bene verificare che l’immobile in questione non risulti avere vincoli, gravami o pregiudizievoli. Come fare? Basta richiedere una visura ipotecaria legale online.
La visura ipotecaria legale viene incrociata con i dati catastali. Nel documento ottenuto, vengono sviluppate fino ad un massimo di 3 formalità degli ultimi 5 anni con indicazione dei comproprietari e delle parti (a favore e contro). In aggiunta, vengono indicate la rendita catastale, il classamento e i frazionamenti catastali che vengono rilevati per ogni singolo immobile.
La relazione ipotecaria, eseguita solo con lo sviluppo di tutte le formalità presenti nell’elenco sintetico, riporta in modo chiaro e sintetico il saldo attuale dei beni immobili di proprietà del soggetto di interesse ed evidenzia in particolare:
- i dati anagrafici dei soggetti (persone fisiche o giuridiche) a favore e contro
- i dati catastali identificativi dei beni immobili rilevati (comune, catasto terreni o fabbricati, foglio, particella, subalterno, rendita ..)
- la natura dei diritti reali e le quote di proprietà
- eventuali gravami, servitù o vincoli, nonché trascrizioni o iscrizioni pregiudizievoli
- i dati di trascrizione in Conservatoria relativi alle tre formalità rilevate (data e numero di registrazione, data di trascrizione, articolo o registro particolare e casella o registro generale).
La visura ipotecaria legale è disponibile su Visure Italia in sole 4 ore lavorative.
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