Rendita catastale per terreni agricoli: come si calcola?

Rendita catastale per terreni agricoli: come si calcola?

Il calcolo del valore catastale di un terreno o un fabbricato, che rappresenta la base per il pagamento di alcune imposte – prima tra tutte quella di registro della compravendita immobiliare – dipende da specifiche variabili, come: il reddito dominicale e la rendita catastale, il moltiplicatore, la destinazione e le caratteristiche del terreno o del fabbricato. Leggi il nostro articolo per scoprire come calcolare la rendita catastale di un terreno agricolo e come usarla per determinare il valore catastale.

INDICE:

  1. Terreni e immobili: la rendita catastale è differente
  2. Differenza tra reddito agrario e reddito dominicale
  3. Aumento o riduzione del reddito dominicale: da che cosa dipende?
  4. Come calcolare rendita catastale terreno?
  5. Dove si recupera la rendita catastale di un terreno?
  6. Rendita catastale e valore catastale di un terreno agricolo
  7. Valore catastale per terreni secondo l’Articolo 13 – comma 5 [Abrogato]
  8. Valore catastale per le altre imposte

Terreni e immobili: la rendita catastale è differente

Ogni bene immobile, terreno o fabbricato, registrato presso il Catasto, ha una rendita catastale. Si tratta di un valore attribuito ai fini fiscali per successioni, donazioni, atti di compravendita e per il pagamento di IMU, TARI e TASI.

Per essere precisi, però, la rendita catastale è riferibile solo ai fabbricati. Ciascuna unità immobiliare ha, infatti, la propria rendita catastale, ad eccezione degli immobili a destinazione particolare (stazioni ferroviarie, aeroporti, chiese, luoghi di culto, ecc.). Nel caso dei terreni si deve parlare, invece, di reddito dominicale e agricolo.

Differenza tra reddito agrario e reddito dominicale

La differenza tra reddito dominicale e reddito agrario dipende dal fatto che:

  • reddito agrario: è il reddito dell’agricoltore, cioè di colui che coltiva il fondo (direttamente o anche mediante l’opera di terzi) con lo scopo di ricavarne il maggior profitto possibile, derivante, quindi, dallo sfruttamento del fondo;
  • reddito dominicale: è relativo al fondo, cioè al terreno coltivato, ed è costituito dalla rendita catastale attribuibile al fondo. Il requisito base di questa tipologia di reddito consiste nel possesso del fondo in forza di un diritto reale (in particolare, il reddito dominicale è il reddito del dominus, cioè di colui che ha la disponibilità del fondo) e nel possesso di terreni atti alla produzione agricola.

Aumento o riduzione del reddito dominicale: da che cosa dipende?

Il reddito dominicale è una tipologia di reddito proveniente dalla coltivazione agraria dei terreni agricoli ubicati nel territorio statale. Proprio per questo motivo sono iscritti obbligatoriamente al Catasto dei Terreni, perché li viene attribuita la rendita catastale in connessione al reddito agrario. In altri termini, il reddito dominicale è quella parte di reddito fondiario che consente alla proprietà, in maniera diretta, di essere remunerata.

Un’altra fondamentale caratteristica del reddito dominicale è che non è sempre fisso. A fronte di questa variazione – ragion per cui in alcuni casi un terreno o un immobile può diminuire o aumentare la rendita, mentre in altri ne mantiene la stessa rendita – il contribuente deve agire producendo obbligatoriamente apposita denuncia, in base a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016. La variabilità del reddito dominicale dipende soprattutto da due principali ragioni:

  1. Aumento del reddito dominicale: può cambiare nel corso degli anni in caso di un incremento della qualità di coltura, rispetto a quello che risulta al Catasto. In tal caso, la denuncia deve essere effettuata entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui si è determinata la variazione e al conseguente incremento di reddito. Attenzione: gli effetti si riscontrano a partire dallo stesso anno in cui è avvenuta la denuncia.
  2. Riduzione del reddito dominicale: si può verificare se diminuisce la capacità produttiva del terreno a causa, per esempio, di intemperie, calamità naturali, etc., o se è diminuita la qualità di coltura rispetto a quanto riportato al Catasto. In tal caso, invece, le variazioni in diminuzione hanno effetto da subito, cioè a partire dall’anno in cui il fatto si è verificato (nonostante la denuncia è presentabile entro il 31 gennaio dell’anno seguente).

>> Per approfondire, leggi l’articolo dedicato al reddito agrario e domenicale.

Come calcolare rendita catastale terreno?

Considerato quanto specificato nei paragrafi precedenti, la domanda da porci è: “Come calcolare il reddito dominicale di un terreno?”. La sua determinazione, come stabilito dall’art. 28 del D.P.R. n. 917/1986, avviene mediante “l’applicazione di tariffe d’estimo stabilite, secondo le norme della legge catastale, per ciascuna qualità e classe di terreno.”

Dove rilevare il reddito dominicale? Il reddito dominicale è rilevabile nell’ultima dichiarazione dei redditi (modello 730 quadro RA, o dal modello UNICO Persone Fisiche quadro RA) oppure nella visura catastale.

Dove si recupera la rendita catastale di un terreno?

Quando il contribuente non ha il tempo di recarsi personalmente al Catasto, può rivolgersi a VisureItalia per richiedere online una visura catastale per immobile. In quest’ultima consentirà di verificare il valore del reddito dominicale e agrario di un terreno.

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A tal proposito si specifica che, il proprietario del terreno o del fabbricato può proporre una rendita catastale che ritiene opportuna e, a sua volta, l’Agenzia del Territorio può accettare la rendita catastale proposta o attribuire una rendita catastale diversa. Per ricavare tale valore si terrà preliminarmente conto anche della relativa imposta che si sta andando a calcolare ai fini tributari.

Nel caso in cui venissero riscontrate incongruenze o errori nelle informazioni presenti nella visura, sarà possibile rivedere la rendita catastale ottenuta e riceverne una corretta.

Rendita catastale e valore catastale di un terreno agricolo

Il reddito dominicale (cioè la rendita catastale dei terreni) permette di individuare la base imponibile per il calcolo delle tasse, tributi e imposte.

Questa base per la imposizione fiscale è rappresentata dal valore catastale che, per i terreni, è dato dal prodotto del reddito domenicale rivalutato al 25% per il moltiplicatore catastale. Nel caso degli immobili, invece, il valore catastale si ottiene moltiplicando il valore della rendita catastale rivalutato del 5% per un moltiplicatore.

Valore catastale per terreni secondo l’Articolo 13 – comma 5 [Abrogato]

Per calcolare il valore catastale di un terreno si deve moltiplicare, quindi, il reddito domenicale rivalutato al 25% per un moltiplicatore catastale. Quest’ultimo è differente nel caso debba essere usato per il calcolo dell’IMU e della TASI, oppure per il calcolo dell’imposta di registro, dell’imposta ipotecaria e di quella catastale nelle compravendite immobiliari e dell’imposta di successione nelle successioni ereditarie.

Per il calcolo del valore catastale ai fini IMU, fino al 2019, trovava applicazione l’art. 13, c. 5, del Decreto-legge del 06/12/2011 n. 201, come modificato dalla Decreto-legge del 28/03/2014 n. 47 Articolo 9 bis.

La norma faceva una distinzione tra terreni agricoli e terreni coltivati direttamente e terreni non coltivati, stabilendo che:

  1. “Per i terreni agricoli, il valore è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25 per cento ai sensi dell’articolo 3, comma 51, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, un moltiplicatore pari a 135“.
  2. “[…] per quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola il moltiplicatore è pari a 75“.

L’articolo 13, comma 5, è stato oggetto negli anni di numerose modifiche, fino ad essere abrogato dall’art. 1 della Legge del 27/12/2019 n. 160. Nello specifico, il comma 746 dell’art. 1 ha previsto che per i terreni agricoli, nonché per quelli non coltivati, il valore catastale (quindi la base imponibile) è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25 %, un moltiplicatore pari a 135.

Valore catastale per le altre imposte

Il moltiplicatore catastale, attualmente in vigore, per la determinazione della base imponibile per il calcolo di alcune imposte nelle compravendite immobiliari e della tassa di successione nelle successioni ereditarie, è 90. Quest’ultimo dovrà essere moltiplicato al reddito dominicale rivalutato al 25%. Quando, invece, il calcolo avviene su un reddito dominicale non rivalutato, il moltiplicatore è 112,5.

Nel caso si debba adempiere oggi ad una successione aperta però negli anni passati, sarà necessario prendere in considerazione i moltiplicatori catastali del tempo. La data di riferimento sarà, quindi, la data di apertura della successione e si dovrà considerare per il calcolo del valore catastale il moltiplicatore di quell’anno.

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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14 commenti per "Rendita catastale per terreni agricoli: come si calcola?"

  • Osvaldo Baraglia ha detto:

    buona sera vorrei sapere il valore catastale di un terreno agricolo di 350 metri quadri con reddita domenicale euro 1,36 grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Osvaldo, per il calcolo del valore catastale di un terreno è necessario rivolgersi a un perito agrario o un geometra specializzato, in quanto la banca dati OMI non è disponibile per i terreni. Cordiali saluti.

  • Antonello ha detto:

    Salve, in caso di compravendita di un terreno edificabile per il quale in visura è indicato un Reddito Dominicale, che produce (coi dovuti moltiplicatori indicati in articolo) un valore fiscale molto basso (non arriva alle migliaia di euro…) quale valore catastale si dovrà dichiarare nell’atto? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Antonello, sarà il Notaio ad occuparsi della determinazione di tale valore. Le suggeriamo di fargli presente la situazione che ci ha esposto. Cordiali saluti.

  • ANTONINO46 ha detto:

    sono in posseso di uno spezzone di terreno catastalmente è area urbana ma di fatto non è edificale ovvero edificabile con i parametri dei terreni agricoli quale valore attribuire ai fini della successione?, grazie.

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Antonino, le suggeriamo di prendere visione del certificato di destinazione urbanistica per verificare la Sua situazione. Può richiedere comodamente questo servizio online cliccando il link seguente >> Certificato di destinazione urbanistica CDU. Non esiti a contattare la nostra Assistenza Clienti al Numero Verde 800.17.10.35 per qualsiasi dubbio o informazione in merito al servizio. Cordiali saluti.

  • Anto ha detto:

    Buongiorno, in caso di variazione del reddito dominicale, che va dichiarato entro il 31/01 dell’anno successivo, per calcolo dell’IMU che reddito dominicale devo considerare? quello vigente al 1 gennaio dell’anno di imposizione o quello dichiarato entro il 31 gennaio? Se si dichiara il reddito dominicale in diminuzione si ha diritto al rimborso IMU per l’anno in cui si è verificato l’evento

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonio, per sapere se ha diritto ad un eventuale rimborso è necessario verificare quando è stata eseguita la variazione del reddito dominicale. Può trovare questa informazione all’interno della visura catastale che può richiedere e ottenere online in pochi secondi tramite il nostro sito web. Per tutte le specifiche sul calcolo dell’IMU, inoltre, le suggeriamo di rivolgersi agli Uffici IMU del suo Comune. Cordiali saluti.

  • mauceri anna ha detto:

    vorrei sapere il coefficente moltiplicatore per calcolare il valore catastale di terreni agricoli, successione aperta nel 1973
    grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Anna, per conosce il moltiplicatore da utilizzare nel calcolo del valore catastale per una successione aperta nel 1973 le suggeriamo di rivolgersi all’Agenzia delle Entrate. Cordiali saluti.

  • letizia ha detto:

    il calcolo si puo’ utilizzare anche per il valore da inserire nella domanda di successione?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Letizia, il calcolo è valido anche in caso di domanda di successione. Cordiali saluti.

  • annamaria ha detto:

    Sapevo che il moltiplicatore per tutti i tipi di terreno è 90.

    • Redazione ha detto:

      Il valore catastale per i terreni agricoli è 90. L’articolo spiega come si calcola la rendita catastale che è un altro dato.

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