Regime patrimoniale dei coniugi: cos’è e dove si richiede?

Regime patrimoniale dei coniugi: cos’è e dove si richiede?

Quando una coppia si sposa, se non comunica una volontà diversa, viene applicato in automatico il regime patrimoniale dei coniugi basato sulla comunione dei beni. Ma cosa succede se, dopo il matrimonio, decidono di separare i loro beni? Scoprilo in questo articolo.

INDICE:

  1. Cosa si intende per regime patrimoniale?
  2. Quali sono i rapporti patrimoniali tra i coniugi prima del 1975?
  3. Dove si richiede il regime patrimoniale?
  4. Regime patrimoniale con comunione dei beni: quali vi rientrano?
  5. Quali beni sono esclusi dalla comunione legale?
  6. Cos’è la separazione dei beni tra i coniugi?
  7. Come vengono gestiti i debiti in caso di separazione dei beni?

Cosa si intende per regime patrimoniale?

Il regime patrimoniale è l’insieme delle norme che regolano i rapporti patrimoniali tra i coniugi. La sua finalità è quella di uguagliare la posizione di entrambi e salvaguardare tutti i diritti e i doveri che il matrimonio comporta.

A partire dal 20 settembre 1975, la Legge 19/05/75 n.151 prevede che, se i coniugi non esprimono una volontà diversa, si applica automaticamente il regime patrimoniale fondato sulla comunione dei beni.

Quali sono i rapporti patrimoniali tra i coniugi prima del 1975?

Per i coniugi che hanno contratto matrimonio prima del 1975 si applica in automatico il regime patrimoniale della separazione dei beni.

Dove si richiede il regime patrimoniale?

Il regime patrimoniale dei coniugi è un’informazione contenuta all’interno dell’estratto dell’atto di matrimonio. Per conoscerla, quindi, devi richiedere questo tipo di documento che puoi ottenere online su VisureItalia.
Troverai il regime patrimoniale sotto la voce “Annotazioni“, in cui vengono aggiunte anche eventuali modifiche in merito alla separazione o al divorzio tra i coniugi.

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Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

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Al momento dell’ordine, inoltre, puoi scegliere anche altre due tipologie del documento: oltre all’estratto, puoi richiedere anche il certificato di matrimonio, in cui sono contenute le informazioni essenziali per caratterizzano l’avvenimento, e la copia integrale, ossia la fotocopia autenticata dell’atto originale.

Nel caso in cui avessi la necessità di produrre all’estero questo certificato, puoi richiedere al momento dell’ordine anche la traduzione legalizzata dello stesso.

Regime patrimoniale con comunione dei beni: quali vi rientrano?

Nella comunione dei beni rientrano tutti quelli acquistati dai coniugi, sia insieme che singolarmente durante il matrimonio. Questo significa che tali beni rientrano in automatico all’interno di un unico patrimonio in cui entrambi gli sposi sono proprietari al 50%.

Tra i beni che rientrano nella comunione tra coniugi vi sono:

– tutti gli acquisti effettuati dai coniugi, sia insieme che separatamente durante il matrimonio, eccetto quelli personali;

– i frutti dei beni propri di ciascuno dei coniugi, che non risultano ancora consumati al momento dello scioglimento della comunione;

– i proventi dell’attività separata dei coniugi nel caso in cui, allo scioglimento della comunione, non siano stati consumati;

– le aziende gestite da entrambi costituite dopo il matrimonio. Se tali aziende appartengono ad uno dei coniugi prima del matrimonio, la comunione riguarda esclusivamente gli utili e gli incrementi.

Quali beni sono esclusi dalla comunione legale?

Non rientrano nella comunione, in quanto considerati personali, i seguenti beni:

  • quelli posseduti dal coniuge prima del matrimonio;
  • quelli che il coniuge ha acquistato anche durante il matrimonio per successione o per donazione;
  • quelli di uso personale o che risultano necessari per l’esercizio di una professione.

Cos’è la separazione dei beni tra i coniugi?

Se invece, in seguito al matrimonio, i coniugi decidono di apportare una modifica al regime patrimoniale, hanno la possibilità di richiedere la separazione dei beni. Questa avviene mediante un atto pubblico presentato al notaio per formalizzare la scelta che sarà poi annotata sull’atto di matrimonio. 

L’articolo 191 c.c. sullo scioglimento della comunione legale dei beni, infatti, elenca le ipotesi di passaggio dal regime di comunione a quello di separazione.

Di solito, lo scioglimento della comunione dei beni avviene a causa della morte di un coniuge,  per l’annullamento del matrimonio, per divorzio o separazione, per comune accordo dei coniugi, per fallimento di uno dei due oppure per separazione giudiziale dei beni.

Al di là del regime patrimoniale dei coniugi, comunque, entrambi i soggetti sono tenuti a contribuire alle spese relative alle necessità della famiglia, ognuno in base alle proprie disponibilità economiche.

Come vengono gestiti i debiti in caso di separazione dei beni?

In relazione ai debiti che sono stati contratti da un coniuge durante il regime di separazione dei beni bisogna distinguere due tipologie:

  • personali: si tratta dei debiti che, in quanto tali, devono essere pagati esclusivamente dal coniuge che li ha contratti;
  • relativi alla famiglia: nonostante non esista nessuna regola al riguardo, generalmente si applica la responsabilità solidale tra i coniugi secondo la quale entrambi contribuiscono per estinguere i debiti contratti da uno dei due.
 

Founder & CEO in VisureItalia®

Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e un Master in Gestione ed Amministrazione del patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi. Dopo una lunga esperienza in ambito della gestione e messa a reddito di patrimoni immobiliari, nel 1999 ho intrapreso l’attività nel settore delle informazioni immobiliari, collaborando con i principali istituti di credito e gli enti di riscossione. Su SmartFocus aiuto i nostri lettori a capire quali problemi possono essere collegati con le attività di acquisto, vendita o locazione di un immobile.

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10 commenti per "Regime patrimoniale dei coniugi: cos’è e dove si richiede?"

  • Massimiliano ha detto:

    Salve vorrei sapere come vedere il regime patrimoniale visto che sul atto di matrimonio non viene scritto

  • Mauro P. ha detto:

    Buongiorno
    i miei genitori si sono sposati il 9 gennaio 1971.
    Dall’estratto per riassunto dell’atto di matrimonio risulta che in data 14/01/1978 si sono recati in comune e nelle annotazioni marginali è presente questa frase:
    “la sposa sopra citata ha scelto il regime patrimoniale ai sensi del I comma art 228 legge 19/05/1975 n 151”
    Significa che ha optato per il regime della comunione legale?
    Come mai si fa riferimento solo alla sposa?
    Grazie per l’eventuale risposta.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Mauro, la risposta ai suoi quesiti è contenuta proprio nell’art. 228 della LEGGE 19 maggio 1975, n. 151. Il testo, entrato in vigore l’8/11/1977, prevedeva che, decorso il termine di due anni da tale data, le famiglie già formate sarebbero state assoggettate al regime della comunione legale per i beni acquistati successivamente alla data medesima a meno che entro lo stesso termine uno dei coniugi (in questo caso sua madre nel 1978) non manifestasse volontà contraria. Per cui sembrerebbe che il regime patrimoniale scelto sia stata la separazione dei beni. Cordiali saluti.

  • lionello ha detto:

    Una pubblicazione chiara e comprensibile per coloro che non conoscono la materia. Grazie della chiarezza. Lionello Pontoni

    • Redazione ha detto:

      Gentile Lionello, ci fa davvero molto piacere leggere le sue parole. Lieti che abbia apprezzato il nostro articolo e grazie per il commento. Cordiali saluti.

  • Giovanni Buccino ha detto:

    Buongiorno dott.l’inps mi chiede – copia integrale e completa della sentenza di separazione omologata comprensiva delle condizioni patrimoniali stabilite tra i conuigi- chiese la mia ex la separazione, lei in germania studente io in sud America per lavoro, che gli firmavo per il tribunale di Darmstadt.. e ritornato in italia chiesi al Patronato di Darmstadt di produrmi copia già tradotta (da iscritto a tribunale) per il Comune di Napoli, che pagavo e la consegnavo al Comune di Napoli Pianura. E chiamo il sopradetto e dice la sentenza la può richiedere in qualsiasi Comune, attraverso il data base.. la chiedo in liguria e non possono ne possiedono tale documento da consegnarmi.. al massimo possono produrre e dichiarare il mio LO STATO LIBERO.. con una marca da bollo di 16..euro. E ma se questo non è il documento che richiede l’INPS.. a cosa mi serve?
    La ringrazio cortese attenzione e saluti giò54

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giovanni, ipotizziamo che a Suo tempo avesse consegnato la copia della sentenza di separazioni al Comune di Napoli per la trascrizione della stessa nei registri di stato civile.
      Il certificato di stato libero non è il documento richiesto dall’INPS e, quindi, non le serve. È probabile che per ottenere la copia integrale della sentenza sia necessario rivolgersi al tribunale di Darmstadt. Cordiali saluti.

  • Andrea ha detto:

    Questo non lo capisco: “ Quali sono i rapporti patrimoniali tra i coniugi prima del 1975?
    Per i coniugi che hanno contratto matrimonio prima del 1975 si applica in automatico il regime patrimoniale della comunione dei beni.”
    Non dovrebbe essere il contrario? Separazione dei beni?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Andrea, la ringrazio per la sua segnalazione. Siamo sempre impegnati ed attenti nel condividere informazioni corrette e da fonti attendibili. Tuttavia una svista può capitare e siamo disponibili e pronti a correggere un errore. Abbiamo aggiornato l’articolo, grazie mille :)

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