Recupero crediti: quali sono le regole sulla privacy dei debitori?

Recupero crediti: quali sono le regole sulla privacy dei debitori?

Arrivano le nuove regole da rispettare per garantire la privacy dei debitori e il loro diritto alla riservatezza nell’ambito del recupero crediti. Non rispettare i propri impegni economici non significa non avere diritto alla massima riservatezza e quindi, anche i debitori hanno in questo senso bisogno di norme che ne regolino il diritto alla privacy. Il principio si rende necessario soprattutto nel caso del ricorso a società apposite che agiscono tramite call center e altri sistemi di contratto stragiudiziale come la lettera di diffida.

Ecco perché il Garante della Privacy ha appena pubblicato il nuovo vademecum sui diritti del debitore. Di cosa si tratta? Di una sintetica guida che illustra quali sono i principi ai quali si devono ispirare coloro i quali svolgano attività di recupero del credito e, quindi, quali sono le garanzie riconosciute al debitore.

La guida specifica quali sono i dati personali che possono essere trattati nell’ambito dell’attività di recupero crediti, quali prassi sono ritenute illecite, in che modo i dati raccolti vanno conservati e cosa comporta il diritto alla riservatezza del debitore. Inoltre, di seguito, elencheremo dei link alle visure che è possibile ottenere online e che aiutano a individuare il debitore, il patrimonio o il conto corrente senza infrangere le norme prescritte dal Garante della Privacy.

Principi generali del recupero crediti

Il Garante, per prima cosa, fa riferimento ai principi generali del recupero crediti: ogni attività di recupero crediti deve avvenire nel rispetto della dignità personale del debitore, evitando comportamenti che ne possano ledere la riservatezza a causa di un momento di difficoltà economica o di una dimenticanza.

Gli accertamenti del Garante hanno messo in luce l’esistenza di prassi in alcuni casi decisamente invasive (visite a domicilio o sul posto di lavoro; reiterate sollecitazioni al telefono fisso o sul cellulare; telefonate preregistrate; invio di posta con l’indicazione all’esterno della scritta “recupero crediti” o “preavviso esecuzione notifica”, fino all’affissione di avvisi di mora sulla porta di casa.

Spesso anche dati personali di intere famiglie risultavano inseriti nei data base del soggetto creditore o delle società di recupero crediti). È per questo motivo che l’Autorità ha deciso di intervenire con un provvedimento generale e prescrivere a quanti svolgono l’attività di recupero crediti come le società specializzate e quanti (finanziarie, banche, concessionari di pubblici servizi, compagnie telefoniche) svolgono tale attività direttamente, le misure necessarie perché tutto si svolga nel rispetto dei principi di liceità, correttezza e pertinenza.

L’attività di recupero crediti può essere realizzata direttamente dal creditore come pure, nel suo interesse, da terzi (ad esempio società specializzate nel recupero crediti, avvocati, altri liberi professionisti), designati responsabili del trattamento di regola operanti in virtù di contratti di servizio (in particolare, attraverso la figura del mandato o dell’appalto di servizi). In quest’ultima ipotesi, il creditore (ad esempio una società che eroga servizi) dovrà comunicare ai soggetti incaricati del recupero del credito i dati personali dei soli debitori e non di tutti i suoi clienti.

Occorre, infatti evitare che l’incaricato acceda direttamente al database del titolare/creditore, contenente anche i dati di altri soggetti. Si tratta, per lo più, di dati anagrafici, di informazioni utili per contattare il debitore (quali, ad esempio, i recapiti telefonici forniti), oltre ai dati relativi alla somma dovuta. Sia nella fase di raccolta delle informazioni sul debitore sia nel tentativo di presa di contatto, non sono ammesse prassi invasive o lesive della dignità personale.

Recupero crediti: le tecniche vietate

Secondo quanto prescritto dal Garante della Privacy, ogni attività di recupero crediti deve avvenire nel rispetto della dignità personale del debitore, evitando comportamenti che ne possano ledere la riservatezza a causa di un momento di difficoltà economica o di una dimenticanza.

Sono state ritenute illegittime, dal Garante della Privacy, alcune tecniche particolarmente invasive quali, ad esempio:

  • visite a domicilio o sul posto di lavoro;
  • reiterate sollecitazioni al telefono fisso o sul cellulare;
  • telefonate preregistrate poste senza intervento di un operatore, perché con questa modalità persone diverse dal debitore possono venire a conoscenza di una sua eventuale condizione di inadempienza;
  • invio di posta con l’indicazione all’esterno della scritta “recupero crediti” o “preavviso esecuzione notifica”, fino all’affissione di avvisi di mora sulla porta di casa;
  • affissioni di avvisi di mora o altri solleciti di pagamento sulla porta dell’abitazione del debitore;
  • utilizzo di cartoline postali o invio di plichi recanti all’esterno la scritta “recupero crediti” o formule simili che rendono visibile a persone estranee il contenuto della comunicazione.

Riguardo a quest’ultimo punto, è necessario che le sollecitazioni di pagamento vengano portate a conoscenza del solo debitore, usando plichi chiusi e senza scritte specifiche, che riportino all’esterno le sole indicazioni necessarie ad identificare il mittente al fine di evitare un’inutile divulgazione di dati personali. Spesso anche dati personali di intere famiglie risultano inseriti nei data base del soggetto creditore o delle società di recupero crediti.

Società di recupero crediti

Che cosa succede invece nei casi in cui il recupero crediti non viene esercitato direttamente dal creditore, ma da società esterne da questi delegate come, per esempio, un call center? In questi casi è necessario rispettare alcune regole per tutelare la riservatezza del debitore.

In particolare, il creditore dovrà:

  • comunicare alla società di recupero crediti solo i dati personali dei debitori necessari per contattarli (nome, cognome e numero di telefono)
  • comunicare i dati relativi alla somma dovuta e alla causale.

Non possono invece essere comunicati altri dati del debitore o di altri soggetti a lui collegati (per esempio eventuali garanti). Sia nella fase di raccolta delle informazioni sul debitore sia nel tentativo di presa di contatto, non sono ammesse prassi invasive o lesive della dignità personale.

Per sollecitare ed ottenere il pagamento di somme dovute viene ritenuto illecito comunicare il mancato pagamento del debitore ad altri soggetti che non siano l’interessato (es. familiari, coabitanti, colleghi di lavoro o vicini di casa) ed è illecito esercitare indebite pressioni su quest’ultimo soggetto.

Cancellazione dei dati e accesso alle informazioni

Salvo l’assolvimento di specifici obblighi di legge (ad esempio, per rendere conto delle attività svolte), che può richiedere una conservazione prolungata dei dati raccolti, una volta assolto l’incarico e acquisite le somme, i dati devono essere cancellati.

Il debitore ha sempre la possibilità di rivolgersi al creditore per esercitare i propri diritti e, ad esempio, per richiedere l’origine dei dati personali che lo riguardano; per opporsi – a causa di motivi legittimi – al trattamento dei dati che lo riguardano, anche se pertinenti alla raccolta, oppure, al trattamento dei dati ai fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Visure utili per il recupero crediti

Come fare per individuare i dati del debitore senza chiamare in causa società di recupero crediti e call center che potrebbero violarne la privacy? Una soluzione è data dalla richiesta di visure online. In particolare, le attività di rintraccio debitori sono finalizzate alla ricerca di tutte le informazioni utili per la schedatura di un soggetto. Si distinguono fondamentalmente in due ambiti:

  • il primo riguarda la reperibilità di una persona e consente di individuare residenza, domicilio e reperibilità telefonica di un soggetto debitore al fine di notificare atti legali, decreti ingiuntivi, sequestri o pignoramenti.
  • il secondo, riguarda la solvibilità e consente di individuare lo stato patrimoniale completo di una persona debitrice.

I servizi di rintraccio debitori sono sviluppati con l’obiettivo di ricercare quei soggetti che intendono rendersi irreperibili e nascondono la loro attuale residenza o il vero domicilio. Quando si renda necessario effettuare una ricerca approfondita di una persona per procedere con la notifica di un atto legale o di una lettera raccomandata, i servizi di rintraccio consentono di risolvere completamente il problema. Inoltre, se necessita effettuare delle azioni di recupero crediti e procedere con un pignoramento presso terzi, è possibile disporre di un dato certo e verificato attraverso il servizio di rintraccio posto di lavoro, disponendo anche di un’informazione aggiuntiva, della capacità reddituale annua.

Un esempio? È possibile richiedere una visura rintraccio posto di lavoro e reddito su Visure Italia. In fase di recupero crediti stragiudiziale o legale, è importare valutare preventivamente la solvibilità del debitore onde evitare di sostenere costi elevati e non proporzionati. Il servizio, grazie alle indagini svolte su piazza dalla nostra rete di collaboratori, fornisce indicazioni complete in ordine alla occupazione lavorativa di un soggetto debitore presso una impresa privata o un ente pubblico.

I dati contenuti nel report sono:

  • denominazione datore di lavoro
  • sede legale di svolgimento dell’attività lavorativa
  • redditualità annua.

La visura in questione rende disponibile l’attività lavorativa ai fini delle informazioni relative alla capacità economica del soggetto: resta valido il principio prescritto dal Garante di evitare visite sul posto di lavoro ai fini del recupero crediti per rispettare la privacy del debitore.

Altra visura che è possibile richiedere online è l’indagine patrimoniale persona total. Il servizio fornisce informazioni complete in merito alla solvibilità di una persona fisica attraverso verifica dell’attuale occupazione lavorativa sia presso imprese private che enti pubblici, della capacità reddituale annua, della titolarità di quote o partecipazioni in società, della proprietà di beni immobili e mobili (veicoli) in tutta Italia. Il servizio include:

  • rintraccio residenza
  • verifica attuale occupazione lavorativa (nome dell’attuale datore di lavoro (denominazione società, ragione giuridica, sede legale, p.iva e codice fiscale) presso imprese private o enti pubblici o enti pensionistici
  • verifica della capacità reddituale annua
  • visura catastale beni immobili in tutta Italia
  • visura veicoli intestati al nominativo presso il P.R.A.
  • visura protesti
  • visura elenco pregiudizievoli da Conservatoria RR.II. (solo per segnalazione positiva)
  • visura procedure in corso
  • visura cariche e qualifiche in imprese
  • quote e partecipazioni in società di persone o di capitali.

Leggi anche -> Recupero Crediti e Indagini Patrimoniali: documenti online

 

Sono un avvocato del Foro di Cagliari, specializzato in materia di diritto civile e, in particolare, in diritto di famiglia e minori, recupero del credito e risarcimento del danno. Da oltre 15 anni metto a disposizione dei Clienti le mie competenze specialistiche e attraverso SmartFocus voglio aiutare persone e le imprese a capire i problemi connessi con il recupero di un credito nei confronti di un debitore.

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