Recesso contratto di locazione per molestie di terzi

Una nuova sentenza della Corte di Cassazione dichiara legittime gravi motivazioni come le molestie da parte di terzi ai fini del recesso del contratto di locazione. Vediamo i dettagli.

Con sentenza n° 12291 del 30 maggio 2014, la Corte di Cassazione dichiara le molestie da parte dei vicini (rumori notturni, eccessivo frastuono e altre tipologie di molestie che peggiorino la qualità della vita) come legittime cause da aggiungere alle gravi motivazioni ai fini del recesso del contratto di locazione.

Recesso del contratto di locazione per molestie di terzi: il caso

Con il ricorso in Cassazione, il locutore sosteneva il diritto dell’inquilino a lamentarsi con i terzi responsabili delle molestie, ma non al recesso del contratto di locazione. Non ha invece concordato la Corte, che ha giudicato come idonee a integrare i gravi motivi per il recesso del contratto le molestie di terzi che, nel caso specifico, si sostanziavano in disturbo della quiete e del riposo notturno lesivo per la salute.

Nella sentenza si precisa anche che i gravi motivi che consentono, indipendentemente dalle condizioni contrattuali, il recesso del contratto di locazione del conduttore (ai sensi degli articoli 4 e 27 della legge n° 392 del 27/07/1978) devono essere determinati da fatti estranei alla sua volontà, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto tali da rendergli oltremodo gravosa la sua prosecuzione.

Conclusioni

La Corte precisa quindi che “il conduttore ha la facoltà di agire direttamente contro il terzo, ma tale previsione non esclude il ricorso ad altri strumenti di tutela giuridica sul rilievo che costringere il conduttore a continuare a detenere il bene e ad agire in giudizio contro il terzo, che è una sua facoltà e non un obbligo, è manifestamente contrario al quadro normativo teso ad ampliare i poteri del conduttore, mentre anche il locatore ha un’azione autonoma nei confronti del terzo dell’eventuale pregiudizio economico subito”.