Pressione fiscale in Italia in crescita nel 2019
Nonostante le mirabolanti promesse della flat tax, le previsioni per il prossimo anno, non solo in termini di crescita e sviluppo ma anche in materia fiscale, non sono le più rosee. La pressione fiscale in Italia per il 2019 è stimata in crescita da molti operatori economici. Il carico fiscale per le imprese è cresciuto del 5% rispetto al 2017 e si prevede un ulteriore incremento per il 2019. Aumentano le scadenze fiscali e gli adempimenti per le imprese.
La CGIA di Mestre ha pubblicato recentemente uno studio accurato sulle incombenze a carico delle imprese. Il numero annuo degli adempimenti a carico di una impresa può arrivare a 100 con un aggravio di costi e, di conseguenza, perdita di competitività. L’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria dal 1 gennaio 2019, comporterà un ulteriore aggravio per le imprese. Gli imprenditori sono stanchi di una politica fondata solo su promesse elettorali. I tanto declamati tagli alle tasse, di fatto comporteranno un incremento della tassazione.
Pressione fiscale nel 2019
Il DEF, Documento di Economia e Finanza, ha ricevuto una sonora quanto prevedibile bocciatura dalla Commissione Europea. All’interno della manovra, l’unica proposta di riduzione della pressione fiscale è rappresentata dalla flat tax e dalla mini IRES per le imprese che re investono gli utili. Contestualmente, verranno abolite l’IRI, l’imposta sul reddito imprenditoriale e l’ACE, l’aiuto alla crescita economica. Dall’altro lato, per sostenere i costi della manovra, si prospetta una drastica riduzione di agevolazioni e detrazioni fiscali. A questi si aggiunga il taglio agli sgravi previdenziali per le nuove assunzioni.
Il saldo tra i promessi benefici della flat tax e della mini IRES e la abolizione di IRI e ACE rischia di produrre un effetto contrario alle attese. È quanto teme anche il Consiglio Nazionale dei Commercialisti, secondo il quale “la sostituzione dell’Ace con il nuovo meccanismo agevolativo può essere in molti casi a saldo negativo”. Si dovranno, quindi, studiare degli accorgimenti per evitare un incremento delle imposte. Senza dimenticare che è già previsto un incremento delle imposte ambientali con una addizionale IRES per le imprese energetiche. Ne deriva che il costo di questa addizionale verrà ribaltato direttamente nella bolletta energetica con un ulteriore aggravio di costi per le imprese.
Il rapporto della Banca Mondiale pubblicato il 20 novembre 2018, il Paying Taxes 2019, evidenzia le previsioni per la pressione fiscale in Italia per il 2019. Nel 2018 il carico fiscale per le imprese è cresciuto del 5% rispetto all’anno precedente, attestandosi a quota 53%. Praticamente, oltre la metà del guadagno delle imprese va via in imposte e tributi.
Gli adempimenti per le imprese nel 2019
La pressione fiscale non viene misurata solo in termini di tasse, imposte e tributi ma anche in termini di tempo. Maggiore il numero degli adempimenti legali alle scadenze fiscali annuali, maggiore sarà il tempo che l’impresa dovrà dedicare a queste attività. Di conseguenza, l’efficienza e la produttività di una impresa italiana sono costantemente minate da una burocrazia opprimente. Ogni impresa italiana dedica mediamente 238 ore all’anno per svolgere queste attività. Nella graduatoria mondiale in termini di facilità negli adempimenti fiscali, l’Italia è scesa al 118° posto su 190 Paesi in tutto il mondo.
Tabella riferita al numero annuo di adempimenti fiscali
| Tipologia di impresa | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 |
| Artigiano: impresa individuale senza dipendenti (con liquidazione Iva trimestrale) | 26 | 29 | 30 | 29 |
| Commerciante: società di persone con 5 dipendenti (con liquidazione Iva trimestrale) | 74 | 77 | 78 | 88 |
| Pmi: Srl dell’industria con 50 dipendenti (con liquidazione Iva mensile) | 85 | 88 | 89 | 99 |
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Fonte: CGIA Mestre
