Preliminare di vendita: quanto si deve versare per la caparra?

Quando si stipula un contratto preliminare di vendita, la caparra confirmatoria è una clausola importante da tenere in considerazione. Si tratta infatti della somma di denaro che verrà rimborsata all’acquirente nel caso di conclusione della compravendita, all’atto del rogito. Ma esiste un importo stabilito da versare per la caparra di un preliminare di vendita? Prosegui la lettura del nostro articolo per trovare la risposta al quesito.

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Come funziona il contratto preliminare di vendita?

Conosciuto anche come compromesso, il preliminare di vendita è un contratto fondamentale nell’acquisto di un immobile poiché impegna le parti al passaggio di proprietà di una casa. La sua redazione avviene mediante scrittura privata mentre, se si intende renderlo pubblico, è possibile rivolgersi ad un notaio versando l’imposta di registro.

Nel contratto preliminare dovranno essere riportati diversi elementi necessari alla compravendita immobiliare come il consenso delle parti, l’indicazione del bene immobile oggetto della vendita (indirizzo, caratteristiche, dati catastali e planimetrie), ed il prezzo della vendita. Nel caso in cui gli elementi essenziali non siano tutti presenti, infatti, il contratto preliminare non è considerato valido.

Oltre ai dati obbligatori menzionati, le parti possono anche personalizzare il contratto con l’inserimento di varie clausole accessorie come, ad esempio, un termine temporale entro il quale dovrà essere stipulato il contratto definitivo di compravendita, l’importo della caparra confirmatoria e la penale in caso di inadempimento totale o parziale. Tra gli altri elementi, inoltre, secondo il dl 4 giugno 2013 n. 63, vi è anche l’obbligo di allegare l’attestato di prestazione energetica.

Il servizio di planimetria catastale online, dal costo complessivo di € 14,00, evidenzia la disposizione interna dei vani di un’unità immobiliare, la destinazione d’uso, gli accessi dal vano scale e le relative pertinenze, sempre se presenti in Catasto. Per richiedere la planimetria bisogna indicare i seguenti dati:

• ufficio del Catasto competente,
• Comune in cui si trova l’immobile,
• foglio catastale,
• particella o mappale,
• subalterno.

Cos’è la caparra confirmatoria?

La caparra è una somma di denaro che viene rimborsata all’acquirente in seguito alla conclusione della compravendita con l’atto del rogito. Si tratta di un concetto da non confondere con l’acconto che, invece, è un anticipo sull’intero ammontare della somma necessaria all’acquisto del bene e il saldo è previsto al momento della firma del contratto definitivo.

Come abbiamo anticipato, la caparra confirmatoria è un elemento importante nella stipula del contratto di vendita. Nel caso in cui l’acquirente che ha dato la caparra dovesse ritirarsi dall’affare rinunciando all’acquisto, perderebbe infatti quella somma. Se, invece, fosse il venditore a fare un passo indietro, sarebbe tenuto a restituire il doppio della cifra precedentemente versata dall’acquirente. Potrebbe essere prevista anche una penale, ovvero una clausola che, in caso di inadempimento, imporrebbe alla parte che non ha rispettato i termini dell’accordo il pagamento di un risarcimento alla controparte.

Quanto si deve versare per la caparra del preliminare di vendita?

Su questo punto non esiste una regola precisa, poiché la legge lascia libere le parti di determinare la misura dell’anticipo. Si potrà trattare di un importo simbolico o di una parte consistente del prezzo. 

Nella maggioranza delle volte l’importo della caparra è pari ad una percentuale che oscilla tra l’10 e il 20% del corrispettivo totale. Facendo una media, quindi, al momento del compromesso si dovrebbero versare circa 5.000 euro anche se, per l’appunto, le parti potrebbero accordarsi per una cifra diversa.

In ogni caso, per calcolare l’importo della caparra, bisogna considerare che:

• l’importo deve essere sufficiente per non essere superato da altre proposte,
• non deve essere troppo alto,
• deve essere proporzionato al prezzo dell’immobile.

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