Obbligo pagamento POS: ci sono soluzioni per ridurre i costi?

La possibilità di pagamento con POS è d’obbligo dal 2014, ma solo da pochi giorni sono in vigore delle sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti elettronici. Tra coloro che hanno l’obbligo ad avere il POS scattano i dubbi sul possibile aumento delle tariffe e sulle spese di installazione e manutenzione. In questo articolo vi riportiamo 5 soluzioni per ridurre i costi del POS per professionisti e artigiani.
INDICE:
Chi è obbligato ad avere il POS?
L’obbligo del POS è associato alla data del 30 giugno, prima del 2014 e poi 2022. Otto anni fa, infatti, il decreto legge n° 150/2013, convertito con modificazioni dal cosiddetto Milleproroghe (legge n° 15/2014), aveva reso obbligatorio il POS per tutti i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali.
Solo nel 2022, però, con il decreto legge n° 36/2022, è stata introdotta una sanzione pecuniaria per chi rifiuta di accettare un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta di pagamento. L’ammontare è di 30 euro, aumentato del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutato il pagamento con POS.
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Quali sono i costi per PMI, professionisti e artigiani?
L’obbligo della possibilità di pagamento con POS ha lo scopo di combattere l’evasione fiscale e favorire i pagamenti elettronici, in Italia molto bassi rispetto al resto d’Europa. Eppure, in termini di tracciabilità, l’obbligo POS per professionisti e artigiani non sembra portare garanzie, poiché i pagamenti con importi di una certa entità avvengono in ogni caso attraverso meccanismi diversamente tracciabili e meno onerosi, come bonifici o assegni.
Il problema maggiore è il rischio dell’innalzamento delle tariffe per i professionisti al fine di limitare le spese di manutenzione e installazione. In base a uno studio condotto dalla Confesercenti, per una piccola media impresa che compie 50.000 euro di transazioni l’anno, il costo potrebbe raggiungere quota 1.700 euro l’anno.
Ridurre i costi del POS: 5 soluzioni
Ma come abbattere i costi del POS senza alzare le proprie tariffe? Alcune possibili soluzioni arrivano dalle startup italiane, che propongono tariffe molto vantaggiose e POS di ultima generazione grazie al mobile payment.
- SumUp: permette di utilizzare lo smartphone o il tablet connettendo il lettore carte semplicemente tramite bluetooth. Inoltre, offre in più la possibilità di ricevere un SMS con la conferma del pagamento.
- Jusp: è semplicemente un POS che può essere connesso a smartphone o tablet e non prevede canoni mensili.
- Wallet-ABILE: una soluzione mobile payment tramite carta di credito o di debito ideata da Infracom Italia. Perché il pagamento vada a buon fine, basta disporre di una connessione bluetooth per permettere la transazione tramite smartphone o tablet.
- Payleven: tedesca, molto quotata grazie al suo recente accordo per i POS con Telecom, e permette la gestione del catalogo prodotti attraverso la propria piattaforma e il monitoraggio vendite in tempo reale.
- Move and Pay: il POS di Intesa San Paolo, pensato per chi usa la carta di credito per i pagamenti e per i professionisti che necessitano di un POS che sfrutti il mobile payment.
(Lista e informazioni aggiornate al 2014)
Per nessuna delle soluzioni elencate si prevedono costi fissi o canoni mensili: si va da un costo una tantum per l’acquisto dei terminali di 80euro al massimo e commissioni su ogni transazione dal 2 al 2,75%.
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