Patrimonio mobiliare: cos’è, come si calcola e cosa comprende?

Comprendere la definizione di patrimonio mobiliare e determinarne il valore è essenziale per calcolare l’ISEE in modo corretto e, allo stesso tempo, per valutare la situazione finanziaria di una persona. Inoltre, i beni mobili possono servire come garanzia per l’ottenimento di prestiti da parte di alcuni istituti finanziari.

In questo articolo spieghiamo come è possibile ottenere informazioni importanti sul patrimonio mobiliare di un soggetto attraverso le indagini patrimoniali di VisureItalia.

INDICE:

Cosa si intende per patrimonio mobiliare

Il patrimonio mobiliare rappresenta l’insieme di beni e diritti posseduti da una persona ed il loro valore economico, escludendo qualsiasi bene immobiliare. In altre parole, si tratta di tutti i beni che possono essere spostati o trasferiti in diversi luoghi, come conti bancari, azioni, obbligazioni, fondi comuni di investimento, gioielli, opere d’arte e così via.

La distinzione tra patrimonio mobiliare e patrimonio immobiliare è netta: il primo comprende tutti gli investimenti liquidi e monetari, mentre il secondo riguarda proprietà fisiche come terreni, case, ville, appartamenti, che costituiscono per l’appunto il patrimonio dei beni immobili. Entrambi, comunque, rivestono un ruolo significativo nel calcolo dell’ISEE.

Cos’è l’ISEE?

L’ISEE è uno strumento utilizzato in Italia per valutare la situazione finanziaria di un individuo o di una famiglia e determinare l’accesso a benefici e servizi pubblici. Nel calcolo dell’ISEE, sono considerati vari elementi, tra cui il reddito e il patrimonio immobiliare e mobiliare. Tuttavia, il patrimonio comprensivo dei beni mobili ha un peso inferiore rispetto al reddito e al patrimonio immobiliare nella determinazione della situazione economica del soggetto.

In generale, un elevato patrimonio mobiliare può incrementare il valore dell’ISEE. È importante notare, tuttavia, che il patrimonio mobiliare di per sé non è l’unico fattore che incide sull’ISEE. Questo indicatore, infatti, tiene conto di numerosi altri elementi che possono influenzare la situazione economica di un individuo o di una famiglia.

Beni compresi nel patrimonio mobiliare

Tra i beni che costituiscono il patrimonio mobiliare rientrano i seguenti titoli:

• conto corrente e di deposito (sia postale che bancario);
• valore nominale di titoli di stato e similari (BOT, CCT);
• valore nominale dei certificati di deposito e di credito;
• valore nominale delle obbligazioni;
• valore nominale di eventuali masse patrimoniali;
• fondi di investimento;
• azioni o quote di organismi di investimento collettivo di risparmio (OICR);
• forme assicurative di risparmio, sulla vita e di capitalizzazione;
• buoni fruttiferi e simili;
• valore del patrimonio netto per i lavoratori autonomi;
• azioni e quote in società (in Italia e all’estero);
• partecipazioni in società (sia italiane che estere).

Nello specifico, con l’indagine bancaria è possibile verificare il censimento bancario di una persona fisica o giuridica presso gli istituti di crediti in Italia. La scheda socio partecipazioni, d’altra parte, permette di reperire non solo l’elenco delle società nelle quali una persona detiene azioni o quote, ma anche di verificarne il valore economico. Attraverso la richiesta della scheda persona completa si può conoscere il dettaglio completo delle società di persone, di capitali o per azioni, cooperative o consorzi in cui la persona è titolare di cariche e qualifiche. Infine, la visura nominativa PRA evidenzia tutti i veicoli di proprietà di una persona fisica o giuridica attraverso la denominazione e il codice fiscale.

Come si calcola il patrimonio mobiliare?

Per determinare il valore totale del patrimonio dei beni mobili è necessario esaminare i saldi individuali al 31 dicembre dell’anno precedente relativi ai vari strumenti finanziari menzionati (come conti correnti, conti deposito e titoli di stato) per ciascun membro della famiglia.

È importante tenere presente che, nel caso dei conti correnti o dei conti deposito, è fondamentale considerare non solo il saldo finale, ma anche la giacenza media. Nel caso di conti cointestati, ogni titolare deve specificare la propria percentuale di possesso.

In queste situazioni, è sufficiente recarsi presso la propria banca e richiedere gli estratti conto pertinenti, che includano sia il saldo sia la giacenza media dei conti. Il valore di riferimento sarà il più elevato tra i due, quindi se la giacenza media supera il saldo, verrà considerato quest’ultimo come valore di riferimento.