Nota di trascrizione tardiva ed estinzione della procedura esecutiva
Il deposito tardivo della nota di trascrizione immobiliare può determinare l’estinzione della procedura esecutiva? Vediamo quanto è stabilito dalla legge.
Che cosa è una procedura esecutiva
La procedura esecutiva è un azione che può essere esercitata dal creditore nei confronti del debitore, a patto che il primo sia dotato di titolo esecutivo che legittimi l’esistenza del diritto di credito (es. sentenza, decreto ingiuntivo, assegno o cambiale).
Si ricorre, quindi, a tale azione quando sussistono dei debiti per i quali persiste il mancato pagamento e se sussistono determinate condizioni stabilite dalla legge.
La procedura esecutiva prende il via con l’espropriazione forzata, la quale inizia con il pignoramento. Questo deve essere, però, preceduto dal precetto, ovvero un atto con cui il creditore invita il debitore ad adempiere l’obbligo che risulta dal titolo esecutivo entro il termine non minore di 10 giorni dalla notifica dello stesso.
Se il debitore continua ad essere inadempiente, il creditore può dare inizio all’azione esecutiva mediante richiesta di atto di pignoramento. Il pignoramento può avere ad oggetto somme, beni mobili e beni immobili.
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Trascrizione delle procedure esecutive
L’art. 2643 del Codice civile dispone che “Si devono rendere pubblici col mezzo della trascrizione […] i provvedimenti con i quali nell’esecuzione forzata si trasferiscono la proprietà di beni immobili o di altri diritti reali immobiliari, eccettuato il caso di vendita seguita nel processo di liberazione degli immobili dalle ipoteche a favore del terzo acquirente“.
Tra tali provvedimenti rientra, ad esempio, il pignoramento immobiliare (art. 555 c.p.c.). Viene eseguito mediante notificazione al debitore e successiva trascrizione di un atto nel quale devono essere indicati esattamente i beni e i diritti immobiliari che si intendono sottoporre a esecuzione, e deve essere contenuta l’ingiunzione prevista nell’art. 492 c.p.c..
Successivamente alla notificazione, l’ufficiale giudiziario (o il creditore pignorante) consegna copia autentica dell’atto con le note di trascrizione al competente conservatore dei registri immobiliari che trascrive l’atto e gli restituisce una delle note.
La nota di trascrizione consegnata dal conservatore e l’atto di pignoramento dovranno essere consegnate senza ritardo al creditore. Quest’ultimo deve poi depositare nella cancelleria del tribunale:
- la nota di iscrizione a ruolo;
- le copie conformi del titolo esecutivo, del precetto, dell’atto di pignoramento e della nota di trascrizione.
Il tutto deve avvenire entro 15 giorni dalla consegna dell’atto di pignoramento al creditore.
Nota di trascrizione immobiliare tardiva: la procedura esecutiva si estingue?
L’ultimo comma dell’art. 557 c.p.c. stabilisce che “Il pignoramento perde efficacia quando la nota di iscrizione a ruolo e le copie dell’atto di pignoramento, del titolo esecutivo e del precetto sono depositate oltre il termine di quindici giorni dalla consegna al creditore“.
Nel sopraccitato articolo viene omesso il richiamo della nota di trascrizione immobiliare tra le cause di inefficacia del pignoramento per il mancato rispetto del termine dei 15 giorni.
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L’orientamento diffuso in materia prevede che il mancato deposito entro 15 giorni della nota di trascrizione del pignoramento determina la perdita di efficacia del pignoramento con conseguente estinzione della procedura esecutiva.
La trascrizione dell’atto completa il pignoramento e consente la produzione degli effetti sostanziali nei confronti dei terzi e di pubblicità notizia nei confronti dei creditori concorrenti. Inoltre, è indispensabile affinché il giudice dia seguito all’istanza di vendita del bene (Cassazione sentenza n 7998/2015).
