Sfratto per morosità incolpevole: come evitarlo?
Gli inquilini di un immobile che non riescono a pagare l’affitto possono essere, come ben sappiamo, sottoposti a misure di sfratto per morosità. Ma cosa succede se si tratta di inquilini morosi incolpevoli? Questi, in caso di specifiche situazioni di sopravvenuta impossibilità al pagamento del canone locativo, hanno la possibilità di accedere al Fondo per la morosità incolpevole. Vediamo quando si viene a configurare una situazione di morosità incolpevole, quali sono i requisiti previsti e le modalità per accedere al fondo.
INDICE:
Come evitare lo sfratto per morosità?
L’intimazione di sfratto per morosità è disciplinata dall’art. 658 c.p.c., che stabilisce al comma 1: “Il locatore può intimare al conduttore lo sfratto con le modalità stabilite nell’articolo precedente anche in caso di mancato pagamento del canone d’affitto alle scadenze, e chiedere nello stesso atto l’ingiunzione di pagamento per i canoni scaduti“.
Il procedimento di sfratto per morosità inizia con la notificazione dell’intimazione all’inquilino. Questa notifica deve avere la forma dell’atto di citazione e, quindi, contenere, oltre l’intimazione, anche gli elementi necessari per la validità dell’atto di citazione. Deve essere compreso, inoltre, anche l’avvertimento che se questi non comparirà all’udienza indicata o se comparendo non si opporrà, il giudice convaliderà lo sfratto (art. 660 c.p.c.)
Tuttavia, se avete ricevuto uno sfratto per morosità e rientrate nella categoria degli inquilini morosi incolpevoli potete ricevere un contributo economico grazie al Fondo per la morosità incolpevole.
Chi sono i morosi incolpevoli?
Per morosità incolpevole si intende: “l’impossibilità al pagamento del canone di locazione a causa della perdita o della consistente riduzione del reddito del nucleo familiare“. Le cause principali che identificano una situazione di morosità incolpevole sono:
- perdita del lavoro per licenziamento;
- accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
- cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale; mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
- cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;
- malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali.
L’elenco appena esposto è a titolo esemplificativo e non esaustivo. Solo nel caso in cui sussista una di queste condizioni si rientra tra gli inquilini morosi incolpevoli. Quest’ultimi potranno attingere ad un fondo contributivo predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Il Fondo è stato istituito dall’art. 6, c. 5, del D.L. 102/2013 convertito, con modificazioni, dalla Legge 28 ottobre 2013, n. 124 e poi di nuovo modificato con D.M. 30 marzo 2016.
Come accedere al fondo morosità incolpevole?
È il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a ripartire, in accordo con la Conferenza Unificata Stato-Regioni, le risorse destinate al Fondo per la morosità incolpevole. Viene infatti emanato annualmente un decreto di riparto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Questo prevede la distribuzione della dotazione assegnata per l’anno tra le diverse Regioni e Province autonome. Le Regioni che beneficiano per prime delle risorse disponibili sono quelle che hanno emanato norme per la riduzione del disagio abitativo e che prevedono percorsi di accompagnamento sociale per i soggetti sottoposti a sfratto.
Non è quindi il Ministero a distribuire direttamente i fondi ai cittadini nelle condizioni di morosità in colpevole. I contributi vengono ripartiti alle Regioni che, a loro volta, li ripartiscono ai Comuni in base alle esigenze.
I criteri di accesso al fondo
Ogni Comune dovrà pubblicare poi il bando per l’accesso ai contributi economici volti a prevenire l’esecuzione dello sfratto per morosità. Tali contributi sono concessi in presenza di un procedimento di intimazione di sfratto per morosità per il quale non sia ancora intervenuto il provvedimento di convalida ovvero quello per cui è intervenuta la convalida ma non c’è stata ancora esecuzione.
Potranno presentare domanda solo i nuclei familiari in possesso dei determinati requisiti. Tra questi, oltre a quelli prima elencati, ci sono l’essere titolari di un contratto di locazione ad uso abitativo regolarmente registrato (con esclusione degli immobili appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9) e con residenza da almeno un anno nell’alloggio oggetto della procedura di rilascio, nonché avere il reddito Ise non superiore ad euro 35.000,00.
Ciascun comune verifica inoltre che nessun componente del nucleo familiare richiedente sia titolare di diritto di proprietà, usufrutto od uso di altro immobile situato nella provincia di residenza ed adeguato alle loro esigenze.
Per conoscere in modo completo tutto ciò che riguarda i criteri, le modalità di accesso e di erogazione del contributo vi consigliamo di visionare il Bando fondo inquilini morosi incolpevoli pubblicato dal vostro Comune di residenza.
Fonte: Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
6 commenti per "Sfratto per morosità incolpevole: come evitarlo?"
Salve da maggio 2024 sono moroso di 5 mensilità dopo 20 anni di affitto nello stesso alloggio. Questa morosità è giunta dopo che la mia azienda ha ridotto le ore di lavoro e sono stato obbligato a non riuscire a pagare questi affitti. Io ho comunicato subito il problema al proprietario di casa questo a dicembre 2023 ha detto va bene vediamo cosa fare. Invece mi vedo recapitare la lettera di un avvocato dove mi chiede la somma della morosità entro 5 giorni dell’avvenuta della stessa. Ho fatto tutto l’iter all’assistenza sociale dove mi hanno detto che per riduzione di orario di lavoro potevo accedere al fondo morosità incolpevole, e qui viene il bello. Presento questa soluzione al proprietario di casa ,e lui cosa fa non mi accetta questa cosa. E stato contattato anche dall’assistenza sociale ma lui non ne vuole sapere, da dirvi che e proprietario di più di 8 alloggi ,Ora vorrei chiedere a voi cosa posso fare se lui non accetta? Spero di essere stato chiaro. Grazie
Buongiorno Fabio, siamo spiacenti per la sua situazione e la mancata collaborazione del proprietario della casa. Lei ha agito in buona fede, comunicando immediatamente il suo problema al locatore e cercando soluzioni con l’assistenza sociale. Le suggeriamo di richiedere assistenza legale per proteggere i suoi diritti e cercare di risolvere la situazione in modo equo. Se non dispone delle risorse economiche per assumere un avvocato, potrebbe esplorare opzioni come il patrocinio a spese dello Stato, le associazioni di inquilini e altri servizi di assistenza legale gratuita o a basso costo, per ottenere il supporto necessario senza aggravare ulteriormente la sua situazione finanziaria. Cordiali saluti.
Ho richiesto la morasita incolpevole ma e ancora in regime di valutazione mi faranno lo sfratto ugualmente ?
Buongiorno Anna Maria, le suggeriamo di chiedere informazioni presso il suo comune. Cordiali saluti.
grazie, info utili
Buongiorno Stefano, lieti di esserle stati utili :)