Situazione immobiliare in Italia: il lockdown non ha scalfito il mattone
Idealista è uno tra i principali marketplace italiani di riferimento per quanto riguarda il mercato immobiliare italiano. Nel corso dei lunghi mesi di lockdown Idealista ha fotografato la situazione immobiliare in Italia, analizzando l’andamento delle compravendite immobiliari e ha registrato un incremento pari all’1,4% durante i mesi primaverili, propri quelli segnati dal Coronavirus.
La situazione immobiliare in Italia nel 2020
Un risultato che Vincenzo De Tommaso, Responsabile Ufficio Studi di idealista commenta così.
“L’andamento dei prezzi è in parte attribuibile a un livello molto più basso di proprietà immesse sul mercato nel corso degli ultimi tre mesi. Col Paese in piena chiusura abbiamo visto parte dell’offerta ritirarsi dal mercato e parte del prodotto in vendita andare verso l’affitto. Dal 4 maggio i potenziali acquirenti si sono riaffacciati sul mercato immobiliare con un approccio attendista orientato alla negoziazione. Tutto fa pensare a un periodo di transizione, con compravendite a rilento, verso una nuova fase che probabilmente vedrà un aumento dello stock disponibile e un calo dei prezzi nella seconda parte dell’anno, con il previsto peggioramento della situazione economica nazionale”.
Quali sono le regioni che hanno regsitrato un maggiori incremento dei valori del mercato immobiliare?
A dispetto della pandemia i prezzi sono aumentati in 17 delle 20 regioni italiane. Il Veneto (2,6%), guida gli incrementi davanti a Lombardia (2,5%) e il Trentino-Alto Adige (2,4%). Crescita sopra la media del periodo anche in Basilicata (2%), mentre l’Abruzzo (1,4%) segna rivalutazioni in linea con la media del Paese; incrementi più deboli per altre 15 regioni, dall’1,2% della Campania allo 0,2% di Lazio, Liguria e Piemonte. All’opposto le regioni in calo sono Puglia (-0,3%), Sardegna (-0,4%), Molise (-1,9%) e Valle d’Aosta (-2,5%).
I valori in crescita si confermano anche se portiamo il piano dell’indagine dalle aree regionali a quello più ristretto delle città. A livello di capoluogo regionale infatti l’indice generale dei prezzi segna un’importante tendenza positiva con recuperi nella maggior parte dei mercati cittadini, 67% del totale di 110 capoluoghi monitorati. Anche qui il mercato immobiliare è trainato dalla Lombardia e da Milano mentre le variazioni negative più marcate del periodo si sono prodotte a Foggia (-4,1%), Agrigento (-5%) e Isernia (-6,6%).
Tra i grandi mercati, Napoli (3,9%), Torino (2,7%) e Roma (0,8%) hanno registrato un andamento positivo nel secondo trimestre.
Al contrario si segnalano le negative le performance di Bologna (-0,1 %), Genova (-0,4%) Firenze (-0,6%) Bari (-1,1%) e Palermo (-2,2%). Venezia rimane la regina dei prezzi di vendita della penisola con 4.485 euro al metro quadro, davanti a Firenze (3.958 euro/m²), mentre Milano sale a 3.903 euro al metro quadro. Nella parte bassa del ranking Biella (721 euro/m²) è la piazza con i prezzi delle case più bassi d’Italia davanti a Caltanissetta (781 euro/m²) e Ragusa (826 euro/m²).
Fonte: Idealista