Come funziona il legittimo accertamento bancario sui conti correnti dei familiari?

Come funziona il legittimo accertamento bancario sui conti correnti dei familiari?

È legittimo l’accertamento finanziario presso terzi effettuato dall’Amministrazione finanziaria? In parole povere: è possibile procedere ad accertamenti bancari sui conti correnti dei familiari di un soggetto debitore? E come effettuare indagini patrimoniali sui conti correnti intestati con una visura? Rispondiamo a queste domande analizzando quanto stabilito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 10043.

INDICE:

  1. Indagini patrimoniali su conti correnti collegati
  2. Accertamenti bancari presso terzi con la visura conti correnti intestati

Indagini patrimoniali su conti correnti collegati

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 10043/2014 dell’8 maggio 2014, ha ribadito un principio di diritto consolidato nella giurisprudenza di merito e di legittimità. È ritenuto valido l’accertamento tributario effettuato dall’Amministrazione finanziaria e fondato su indagini patrimoniali dei conti correnti intestati a terzi legati al debitore da particolari legami, familiari o commerciali.

Nello specifico, in materia di ripartizione dell’onere probatorio tra Amministrazione finanziaria e contribuente nelle indagini finanziarie, “una volta dimostrata la pertinenza all’impresa dei rapporti bancari intestati alle persone fisiche ad essa collegate, l’Amministrazione finanziaria non è tenuta a provare che tutte le movimentazioni che risultano da quei rapporti rispecchino operazioni aziendali, ma è onere dell’impresa contribuente di dimostrare l’estraneità di ciascuna di quelle operazioni alla propria attività d’impresa”.

In sostanza, è legittima l’estensione delle indagini finanziarie anche su conti correnti intestati a soggetti terzi fermo restando che l’Amministrazione finanziaria deve dimostrare la pertinenza dei rapporti bancari intestati a persone fisiche collegate al debitore. Una volta fornita questa pertinenza, “è onere dell’impresa contribuente di dimostrare l’estraneità di ciascuna di quelle operazioni alla propria attività d’impresa”.

Quindi, è necessario dimostrare che vi siano indizi che portano a pensare che determinate operazioni transitate su conti di terzi, per le quali non viene fornita alcuna giustificazione, possono essere invece riferite e ricondotte al contribuente controllato. Come provare il contrario? Semplicemente facendo ricorso con le presunzioni opposte che verranno poi analizzate dal Giudice. Spetta, infatti, al contribuente provare l’estraneità di ciascuna di quelle operazioni alla propria attività di impresa.

Leggi anche >> Pignoramento del conto corrente bancario: quali limiti?

Accertamenti bancari presso terzi con la visura conti correnti intestati

Avendo stabilito che l’accertamento tributario è riconducibile ad altri soggetti collegati al debitore, come è possibile fare una verifica dei conti correnti intestati a un terzo? Basta visura conti correnti intestati, che fornisce un report con tutte le informazioni sui rapporti di conto corrente, attivi e cessati, intestati ad una persona.

Queste indagini patrimoniali conti correnti consentono di verificare gli istituti di credito presso cui una persona fisica intrattiene un rapporto di conto corrente nonché i rapporti di credito cessati presso altri istituti. Si tratta di dati che consentono eventualmente di effettuare una azione di pignoramento presso terzi, nonché di valutare l’affidabilità e la solvibilità di un cliente, oppure ottenere informazioni sul giro d’affari di un concorrente o di un fornitore.

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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