Interessi legali 2019: tasso più alto da gennaio
Dal 1° gennaio è entrato in vigore il nuovo tasso degli interessi legali 2019. Analizziamo quanto ha stabilito il Ministro dell’Economia e delle Finanze, con decreto del 12 dicembre 2018 pubblicato sulla G.U. n. 291 del 15/12/2018.
Sulla scia dell’inversione di tendenza registrata a partire dello scorso anno, anche nel 2019 prosegue il trend al rialzo del tasso degli interessi legali. Un valore che si avvicina a quello del 2014, anno a partire dal quale era iniziato un progressivo calo fino, appunto, al 2018.
Quali sono gli interessi legali per l’anno 2019
L’art. 1284, c. 1, del Codice Civile, assegna al Ministro dell’Economia e delle Finanze il compito di intervenire e modificare il saggio di interesse legale sulla base di due specifici parametri. L’aggiornamento non è quindi automatico, ma dipende dal rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi e dall’andamento del tasso di inflazione annuo registrato.
Il MEF, in caso di variazioni e modifica della percentuale degli interessi legali, interviene con un decreto che deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 15 dicembre dell’anno precedente all’introduzione nel nuovo tasso, in alternativa non viene attuato alcun aggiornamento.
Quest’anno il MEF ha modificato al rialzo, con il decreto del 12 dicembre 2018, pubblicato sulla G.U. n. 291 del 15/12/2018, il saggio di interesse legale. Il nuovo tasso degli interessi legali, applicabile dal 1° gennaio 2019, è passato dallo 0,3% allo 0,8% annuo.
Una variazione determinata in misura pari alla media aritmetica dei due parametri sopraccitati.
Ma cosa sono gli interessi legali?
Si tratta di quegli interessi che hanno come fonte di obbligazione la legge. Per questo la facoltà di modificare la loro misura è stata attribuita dalla L. 662/1996 al MEF.
Corrispondono, quindi, ad una obbligazione pecuniaria, accessoria al capitale, che matura quotidianamente in relazione alla durata del rapporto obbligatorio e al saggio percentuale fissato dalla legge.
Interessi legali 2019: le conseguenze per i contribuenti
La modifica del tasso di interesse legale non si ripercuote solo sulla domanda di investimenti e sull’accensione di mutui e sui finanziamenti, ma anche in ambito fiscale. È il caso, in particolare, delle somme da versare a titolo di ravvedimento operoso, che prevedono interessi conteggiati dal giorno successivo a quello stabilito per il pagamento dell’imposta fino alla data effettiva di versamento.
FiscoOggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, ricorda infatti che “gli interessi vanno calcolati dal giorno successivo a quello entro il quale doveva essere assolto l’adempimento tributario, fino al giorno in cui si effettua il pagamento, applicando per ogni periodo il tasso di interesse legale in vigore pro rata temporis“.
Cosa significa?
Pensiamo, ad esempio, al versamento in ritardo del saldo Imu, la cui scadenza ordinaria era il 17 dicembre 2018. Il calcolo degli interessi sarà dello 0,3% dell’imposta dovuta dal 18 al 31 dicembre 2018 e dello 0,8% dal 1° gennaio 2019 al fino al giorno in cui si effettuerà il pagamento.
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