Indice Istat per rivalutazione affitti e assegni di mantenimento in crescita

Indice Istat per rivalutazione affitti e assegni di mantenimento in crescita

Valori monetari, come il canone di affitto o l’assegno di mantenimento dovuto al coniuge separato, devono essere adeguati periodicamente. Per farlo si utilizza l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi. Ecco quanto ha comunicato l’ISTAT riguardo gli ultimi aggiornamenti dell’Indice FOI.

Dati Istat Agosto 2018: indice per rivalutazione affitti e assegni di mantenimento in crescita

L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) rappresenta il principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici in Italia. Tra i suoi compiti vi è quello di calcolare l’andamento del costo della vita.

Per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti, gli assegni dovuti al coniuge separato e il TFR, si utilizza l’indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi.

Prima di analizzare l’andamento dell’Indice FOI registrato nel 2018, in particolare ad agosto, è importante aver chiaro il suo collegamento con l’inflazione.

Relazione tra inflazione e Indice FOI

Quando parliamo di inflazione facciamo riferimento al fenomeno dell’aumento continuo e generalizzato del livello dei prezzi dei beni e servizi destinati al consumo delle famiglie. La crescita di questo processo determina il verificarsi di una situazione in cui aumenta la velocità di crescita dei prezzi, mentre si registra una riduzione dell’inflazione quando i prezzi, pur essendo in aumento, crescono a una velocità minore.

Quale relazione esiste quindi tra inflazione e FOI? La misurazione delle variazioni dell’inflazione avviene tramite la costruzione di un indice dei prezzi al consumo, ovvero uno strumento statistico che registra come variano nel tempo i prezzi di un insieme di beni e servizi, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno.

L’Istat ha elaborato ben tre diversi indici dei prezzi al consumo, tra questi anche il FOI.

A cosa servono i tre indici dei prezzi al consumo

Il motivo per il quale l’Istat ha prodotto tre differenti indici dei prezzi al consumo è ovviamente ricollegabile alle loro differenti finalità.

Il FOI riguarda i consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente (extragricolo). È l’indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari e quindi, come anticipato, per la rivalutazione affitti, assegni dovuti al coniuge separato o TFR;

Il NIC è riferito invece all’intera collettività, misurando l’inflazione a livello dell’intero sistema economico. È come se l’Italia venisse considerata come un’unica grande famiglia di consumatori, in cui ciascun membro presenta abitudini di spesa molto differenziate.

Gli indici NIC e FOI si basano sullo stesso paniere, ovvero lo stesso insieme prefissato di beni e servizi. Tuttavia, il peso attribuito a ogni bene o servizio è diverso in base all’importanza che questi rivestono nei consumi della popolazione di riferimento. Per il NIC la popolazione di riferimento è la popolazione presente sul territorio nazionale;  per il FOI è l’insieme delle famiglie residenti che fanno capo a un operaio o un impiegato.

L’IPCA è un indice sviluppato per comparare l’inflazione italiana con quella europea. Consente infatti di verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell’Unione Europea, ai fini dell’accesso e della permanenza nell’Unione monetaria.

L’indice Istat FOI di agosto 2018

L’indice Istat FOI viene pubblicato mensilmente dall’Istat sul proprio sito web e sulla Gazzetta Ufficiale, ai sensi dell’art. 81 della legge 27 luglio 1978, n. 392.

Esso registra quindi la variazione dei prezzi al consumo delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente operaio o impiegato. È utilizzato per la rivalutazione degli affitti, dell’assegno di mantenimento per il coniuge, delle pensioni e del TFR. Nel mese di agosto 2018 è aumentato dello 0,4%, raggiungendo un valore pari 102,9. Si è registrato un incremento dell’1,5% rispetto ad agosto 2017.

La tabella riepilogativa pubblicata dall’Istat riporta i seguenti valori:

PERIODO DI RIFERIMENTO: AGOSTO 2018

Indice generale FOI*102,9
Variazione % rispetto al mese precedente+0,4
Variazione % rispetto allo stesso mese dell’anno precedente+1,5
Variazione % rispetto allo stesso mese di due anni precedenti+2,7
(*) Indice generale FOI (base di riferimento 2015=100, il coefficiente di raccordo con la precedente base 2010=100 è 1,071)

La prossima pubblicazione dell’indice Istat, relativa ai dati di settembre, è prevista per il 16 ottobre 2018.

Il 2018 è stato segnato da un crescita dell’inflazione, derivante anche dal quarto aumento consecutivo dell’ indice Istat FOI. Raggiunge +1,4% per l’indice generale e +1,0% per la componente di fondo. Questo aumento dell’inflazione si deve in prevalenza ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (il cui tendenziale passa da +1,7% di luglio a +2,8%); registrano invece un rallentamento della crescita i prezzi dei Beni energetici (da +7,9% a +7,7%) e dei Beni alimentari non lavorati (da +3,6% a +3,1%).

Fonte: Istituto Nazionale di Statistica
 

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