In assenza di testamento chi sono gli eredi?
Il testamento rappresenta l’unica opportunità offerta a chi è ancora in vita di scegliere cosa lasciare e a chi destinarlo. Il “testatore” (cioè chi fa testamento), seppur limitato dal diritto successorio, conserva dunque la facoltà di decidere di una parte dei propri averi. Questa opportunità è utile per contrastare la dispersione del patrimonio familiare, che è sempre bene proteggere per evitare di frammentarlo.
Successione legittima: quando si applica?
Nel caso in cui un soggetto muoia senza aver fatto testamento, o il testamento sia non valido, spetta alla legge delineare i criteri di base per la suddivisione dell’eredità, propri della cosiddetta successione legittima. È detta così perché è la legge stessa a stabilire chi sono le persone a cui deve essere attribuita l’eredità. La disciplina legale mira, sostanzialmente, a favorire i soggetti che in vita avevano rapporti affettivi più stretti con il defunto. Ma non solo. I principi della successione legittima possono venire applicati anche nel caso in cui il parente deceduto abbia fatto testamento. Ciò avviene quando:
- il testamento riguarda soltanto una parte del patrimonio ereditario e la restante parte verrà attribuita secondo i criteri legali;
- un testamento fatto viene, però, impugnato, dichiarato nullo o annullato.
Gli eredi legittimari
Il testamento, oltre ad essere l’atto con cui una persona dispone a chi andranno i suoi beni, una volta deceduto, può anche contenere disposizioni di carattere non patrimoniale, come per esempio il riconoscimento del figlio naturale.
Il nostro Codice Civile, per regolare le questioni ereditarie, attinge largamente dal diritto romano. In assenza di un testamento, come già anticipato prima, si applicano le regole della successione legittima. Pertanto, la legge si impegna a ricercare categorie di persone dette successibili, essenzialmente legate al defunto da rapporti familiari. Si tratta degli eredi legittimari o “necessari”. La loro individuazione si basa sul cosiddetto principio del grado, un metodo a cerchi concentrici dove il parente più vicino esclude il più lontano. A seguire sarà presentato un elenco più dettagliato delle suddette categorie.
Una precisazione: mentre agli eredi “legittimari” è riservata una porzione del patrimonio ereditario che nemmeno il testamento può intaccare, agli eredi “legittimi” viene, in assenza del testamento, devoluta l’intera eredità.
Categorie di eredi
Sono preferiti dalla legge a tutti gli altri possibili successori di eredità, oltre al coniuge o alla persona civilmente unita al defunto (che gode di tutti i diritti successori riconosciuti al coniuge), secondo una vera e propria graduatoria:
- figli legittimi e naturali, ovvero i discendenti;
- fratelli e sorelle, ovvero i collaterali, quali parenti stretti;
- i genitori, ovvero gli ascendenti;
- parenti entro il sesto grado;
- i beni passano allo Stato (Articolo 565, Codice Civile), in mancanza di eredi legittimi.
I nominativi degli eredi del de cuius e i loro dati anagrafici, sono resi disponibili mediante il servizio di rintraccio eredi, che la stessa VisureItalia fornisce.
Di quale privilegio godono? Ciascun erede “privilegiato”, chiamato anche a presentare la dichiarazione di successione e al pagamento delle imposte correlate, ha un vero e proprio diritto di ereditare una quota del patrimonio. Si precisa che, tale chiamata diviene definitiva solo con l’accettazione dell’eredità da parte dei beneficiari. Anche per i successori legittimi, è sempre fatta salva la facoltà di rinunciare all’eredità.
Quote di eredità: tipologie e calcolo
Nella successione legittima dei parenti, la quota a favore del parente del defunto dipende dalla presenza o meno di altri parenti di pari grado:
A) Se non ci sono altri parenti di pari grado, al parente in questione spetta l’eredità totale del defunto.
B) Se ci sono più parenti di pari grado, l’eredità viene suddivisa fra di essi in parti uguali; in tal caso l’eredità è parziale.
Per quanto riguarda le successioni ereditarie nelle quali è presente un testamento, precisiamo qui che esistono due differenti tipologie di quote:
- Quota legittima: rappresenta la parte dell’eredità che deve andare comunque ai parenti indicati, anche contro la volontà del de cuius.
- Quota disponibile: rappresenta la parte di eredità che il testatore può lasciare a chiunque, inclusi anche gli eredi già beneficiari della quota legittima. In questo caso, tale quota va ad accrescere la quota legittima.
3 tipologie di testamento
Esistono 3 differenti forme di testamento, che possiamo così schematizzare:
- Testamento pubblico: atto con cui il notaio trascrive le dichiarazioni di ultima volontà; ciò avviene in presenza di due testimoni e sottoscritto dal testatore.
- Testamento segreto: atto redatto di pugno dal testatore, senza testimoni; in seguito viene consegnato a un notaio in presenza di due testimoni.
- Testamento olografo: si tratta del “testamento fai da te”, scritto e sottoscritto dal testatore.
Testamento assente o rifiuto eredità: che cosa succede?
Per la suddivisione dell’eredità tra gli eredi legittimi, le regole previste in mancanza di testamento sono le seguenti:
- se il defunto ha dei discendenti essi concorrono solo con il coniuge, escludendo gli ascendenti;
- se invece non ci sono discendenti e c’è solo il coniuge, egli concorre assieme agli ascendenti.
Invece, per quanto riguardo il caso in cui un soggetto chiamato per legge a succedere non può o non vuole accettare l’eredità, possono verificarsi le due seguenti ipotesi:
- subentrano i suoi discendenti;
- la sua quota va a vantaggio degli altri chiamati dello stesso ordine.
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