Imu, Tasi e immobili in comodato d’uso a figli e genitori

Imu, Tasi e immobili in comodato d’uso a figli e genitori

Quali sono le disposizioni del Ministero dell’Economia sull’Imu e la Tasi di immobili concessi in comodato d’uso a figli e genitori?

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Immobili in comodato d’uso: le disposizioni per Imu e Tasi

Durante un recente question time in Commissione Finanze alla Camera, il Ministero dell’Economia ha fornito una risposta all’interrogazione n° 5-07445 riguardante le agevolazioni introdotte dall’ultima Legge di Stabilità in favore dei contribuenti che cedono una unità immobiliare in comodato d’uso a figli o genitori.

In base a quanto previsto, a partire dal 1° gennaio 2016, c’è la possibilità di una riduzione della base imponibile dell’Imu e della Tasi nella misura del 50% per le unità immobiliari che non siano considerate di pregio e che vengano concesse in comodato dal soggetto passivo a parenti in linea retta, entro il primo grado, e cioè a genitori o figli. Vengono esclusi dalla possibilità, gli immobili appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Chi può quindi usufruire di questo beneficio? Oltre alla tipologia di immobile, si tiene in considerazione:

  • la registrazione del contratto
  • il possesso di un solo immobile del proprietario concedente
  • residenza del proprietario in Italia
  • residenza attuale del proprietario nello stesso comune nel quale è ubicato l’immobile in comodato d’uso.

Sono esclusi dall’agevolazione quindi i proprietario di diversi immobili, anche qualora non abbiano una destinazione abitativa o siano possedute pro quota.

Casi particolari

Cosa succede se invece di un secondo immobile, il concedente è possessore di un garage non rientrante nelle pertinenze dell’abitazione principale, di particelle di terreni agricoli o cantine? La formulazione della norma non sembrerebbe lasciare spazio a nessuna interpretazione estensiva di favore, poiché riserva l’abbattimento del 50% dell’imponibile Tasi e Imu a chi non sia possessore di altri “immobili”.

Durante il question time, gli Onorevoli interpellanti hanno chiesto al Governo se non si ritenga opportuno emanare uno o più decreti attuativi per codificare la procedura per l’applicazione delle agevolazioni fiscali in materia di tassazione immobiliare, con particolare riferimento agli immobili concessi in comodato d’uso a figli o genitori, fornendo i necessari chiarimenti anche in relazione alle situazioni di dubbia interpretazione normativa…riguardanti la natura degli immobili e la decorrenza dell’agevolazione.

Il Ministero dell’Economia ha risposto che è allo studio la predisposizione di un documento di prassi, da parte del competente Dicastero, che chiarirà proprio le problematiche applicative al riguardo aggiungendo, per quanto riguarda l’emanazione di decreti attuativi di codificazione della procedura di applicazione delle nuove agevolazioni fiscali sugli immobili concessi in comodato ai parenti di primo grado in linea retta, che i soggetti passivi sono tenuti a presentare la dichiarazione “entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta”.

Quindi, i contribuenti dovranno adempiere al proprio obbligo dichiarativo relativo all’annualità in corso entro il 30 giugno 2017 “attestando il possesso dei suddetti requisiti nel modello di dichiarazione”.

Come calcolare Imu e Tasi online?

Anche nel caso in cui siano ridotte al 50% per comodato d’uso, è bene conoscere l’importo di partenza esatto di Tasi e Imu. Ma come fare?

Per quanto riguarda il calcolo Tasi, è possibile richiedere una visura Tasi online su Visure Italia. La visura TASI viene eseguita con accesso on line al Catasto e mette in evidenza la rendita catastale, il valore numerico da utilizzare per il calcolo della Tasi. Oltre al valore della rendita catastale, rileva i dati degli intestatari catastali dell’immobile con le relative quote di proprietà, indispensabili per la suddivisione del pagamento della TASI, i dati catastali dell’immobile e la categoria, la superficie ed i metri quadri.

Per calcolare l’Imu, invece, è necessario calcolare la rendita catastale per poi calcolare il valore dell’imposta. Per ottenerlo in pochi click, basta richiedere una visura rendita catastale per Imu su Visure Italia. La visura evidenzia in particolare il valore della rendita catastale da utilizzare come riferimento per il calcolo delle tassazioni legale all’immobile. I dati contenuti sono:

  • dati catastali
  • superficie catastale e metri quadri
  • classe e categoria
  • rendita catastale
  • soggetti intestatari della ditta catastale e quote.

Leggi anche -> Come fare per opporsi al riclassamento immobiliare?

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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