IMU 2024: cosa cambia, quando si paga e calcolo

IMU 2024: cosa cambia, quando si paga e calcolo

L’IMU rappresenta il tributo dovuto per il possesso di fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli. Leggi il presente articolo per scoprire chi è tenuto a pagare l’IMU, qual è il metodo per calcolare l’importo da versare e quali esenzioni e riduzioni sono previste dalla normativa.

INDICE:

  1. Cos’è l’IMU – Imposta Municipale Unica?
  2. Chi deve pagare l’IMU?
  3. Come calcolare l’IMU
  4. Come si paga l’IMU
  5. Esenzioni e riduzioni
  6. Quali sono i casi in cui non si deve pagare l’IMU?
  7. Scadenze IMU 2024

Cos’è l’IMU – Imposta Municipale Unica?

L’IMU, nota anche come Imposta Municipale Propria, è stata istituita nel 2011 dal governo Monti attraverso la manovra Salva-Italia. Si tratta di un tributo che si applica a livello comunale sul possesso di immobili e è entrato in vigore a partire da gennaio 2012. Inizialmente, l’IMU era valida anche per l’abitazione principale fino al 2013. Nel corso degli anni, la normativa IMU ha subito diverse modifiche, l’ultima delle quali è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2020. Quest’ultima modifica ha comportato l’abolizione della TASI, che è stata di fatto incorporata nell’IMU.

Chi deve pagare l’IMU?

Il versamento dell’imposta IMU è dovuto da chi risulta in possesso dei seguenti immobili:

  • fabbricati diversi dall’abitazione principale, ossia quella in cui si è stabilita la residenza anagrafica e la dimora fisica);
  • abitazioni principali signorili (accatastate nelle categorie A/1, A/8 e A/9);
  • aree fabbricabili;
  • terreni agricoli.

Nel dettaglio, l’IMU è obbligatoria per chi è:

  • proprietario di fabbricati, aree fabbricabili e terreni;
  • titolare di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie;
  • coniuge assegnatario della casa coniugale a seguito di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio (ma solo nel caso di abitazione A/1, A/8 e A/9);
  • concessionario nel caso di concessione di aree demaniali;
  • locatario per gli immobili concessi in locazione finanziaria.

Come calcolare l’IMU

L’IMU è calcolata su base annua in proporzione alla quota e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso. Per questo fine, il mese è computato per intero qualora il possesso si sia protratto per almeno 15 giorni. Si tratta di un calcolo basato sul valore catastale ai fini IMU dell’immobile moltiplicato per le aliquote stabilite dal Regolamento del Comune.

Come disciplinata dalla riforma fiscale 2024, è stato rinviato all’anno prossimo l’obbligo di applicare il prospetto ministeriale per pubblicare le aliquote IMU, per cui per l’anno in corso sono valide le regole di pubblicazione delle aliquote così come per gli anni precedenti:

  • per l’acconto del 17 giugno 2024 rilevano le aliquote 2023;
  • per il saldo 2024 rilevano le aliquote 2024 (pubblicate entro il 28 ottobre 2024) e l’importo corrisposto in acconto deve essere oggetto di conguaglio.

Inoltre, nel calcolo delle tassazioni su un determinato immobile, è indispensabile conoscere la rendita catastale per IMU, TARI e TASI, utilizzata anche per calcolare le tasse ipotecarie e catastali per un atto di compravendita o una successione. È possibile trovare questo importo consultando una visura catastale estratta direttamente dalla banca dati del Catasto.

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Come si paga l’IMU

Il pagamento dell’IMU avviene attraverso il Modello F24, con due rate pari al 50% dell’imposta annua o in un’unica rata del 100%. I contribuenti che si rivolgono al CAF possono ricevere assistenza diretta dagli operatori nel calcolo dell’imposta.

Alla fine della procedura, l’operatore rilascia un F24 già compilato con l’importo da versare. Naturalmente il tributo è calcolato in base al periodo effettivo di possesso nell’arco dei 12 mesi: ad esempio, se un immobile è stato posseduto solo per 10 mesi, l’imposta sarà calcolata su questo periodo anziché su 12 mesi.

Leggi anche >> Pagare l’IMU in ritardo

Esenzioni e riduzioni

Sono oggetto di esenzione:

  • immobili adibiti ad abitazione principale non di lusso (A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7) e relative pertinenze (un solo immobile per ogni categoria C/2, C/6, C/7);
  • immobili assimilati ad abitazione principale;
  • immobili occupati abusivamente, con apposita denuncia all’Autorità giudiziaria o per i quali sia iniziata azione giudiziaria penale per l’occupazione abusiva;
  • terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatore diretto o IAP;
  • terreni agricoli ubicati nei Comuni delle isole minori (all. A, Legge 448/2001);
  • terreni agricoli ubicati in aree montane o di collina delimitate (Circolare ministeriale n. 9/1993);
  • terreni agricoli con una immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva oppure indivisibile e inusucapibile;
  • immobili degli enti non commerciali, solo se destinati soltanto allo svolgimento di attività non commerciali;
  • immobili ad uso culturale;
  • immobili destinati soltanto all’esercizio del culto e le loro pertinenze;
  • le proprietà della Santa Sede;
  • immobili dell’Accademia dei Lincei;
  • fabbricati del gruppo E (categorie da E/1 a E/9).

Per il 2024 sono previste alcune ipotesi di riduzione dal pagamento dell’imposta patrimoniale sugli immobili. Nel dettaglio, si tratta di una riduzione:

  • del 50% della base imponibile per le abitazioni (tranne le categorie A/1, A/8, A/9) concesse in comodato gratuito a parenti in linea retta di 1° grado, a patto che il contratto sia registrato e che il comodante sia possessore di un solo immobile abitativo in Italia e risieda anagraficamente e dimori abitualmente nello stesso comune dove si trova l’immobile concesso in comodato;
  • del 50% della base imponibile per immobili di interesse storico/artistico e per immobili inagibili/inabitabili e non utilizzati;
  • del 25% (o equivalentemente riduzione al 75%) della base imponibile per le abitazioni locate a canone concordato;
  • del 50% dell’imposta per un solo immobile posseduto dai pensionati residenti in uno Stato di assicurazione diverso dall’Italia, con pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l’Italia.

Quali sono i casi in cui non si deve pagare l’IMU?

Dal 2014 sono esenti dall’IMU i possessori delle abitazioni principali accatastate nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7 e delle relative pertinenze. Inoltre, a seguito della sentenza 209/2022 della Corte Costituzionale, si estende la doppia esenzione a tutte le coppie coniugate/unite civilmente che risiedano e dimorino in due abitazioni principali distinte. Inoltre l’imposta non deve essere corrisposta per i seguenti immobili:

  • unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, usate come abitazione principale e pertinenze dei soci assegnatari;
  • alloggi sociali;
  • casa coniugale assegnata al coniuge dopo separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio;
  • unico immobile posseduto dal personale delle Forze armate e alle Forze di polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di polizia ad ordinamento civile, oltre che dal personale dei vigili del fuoco e dal personale appartenente alla carriera prefettizia;
  • sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani che non risiedono nel territorio dello Stato e sono iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto nel nostro Paese, a patto che non risulti locata o data in comodato d’uso.

In aggiunta, dal 2016 infatti sono esenti dall’IMU anche i terreni agricoli:

  • posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali indicati nell’articolo 1 del decreto legislativo 99 del 2004, iscritti nella previdenza agricola, a prescindere dalla loro ubicazione;
  • situati nei Comuni delle isole minori menzionati dalla legge 448 del 2001;
  • con immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.

Scadenze IMU 2024

Il primo acconto dell’IMU per il 2024 deve essere versato tramite F24 entro il 16 giugno, ma poiché questa data cade di domenica, la scadenza slitta al 17 giugno. Successivamente, la scadenza per il saldo del 2024 è fissata per il 16 dicembre. Tuttavia, i contribuenti hanno la facoltà di pagare l’intera imposta annuale in un’unica soluzione entro il 17 giugno 2024. Il Regolamento comunale stabilisce il minimo importo di versamento, che in mancanza non può essere inferiore a 12 euro, considerando l’ammontare totale dell’imposta dovuta per l’anno.

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Founder & CEO in VisureItalia®

Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e un Master in Gestione ed Amministrazione del patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi. Dopo una lunga esperienza in ambito della gestione e messa a reddito di patrimoni immobiliari, nel 1999 ho intrapreso l’attività nel settore delle informazioni immobiliari, collaborando con i principali istituti di credito e gli enti di riscossione. Su SmartFocus aiuto i nostri lettori a capire quali problemi possono essere collegati con le attività di acquisto, vendita o locazione di un immobile.

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4 commenti per "IMU 2024: cosa cambia, quando si paga e calcolo"

  • sivo ha detto:

    per ristrutturazione ho trasferito per 10 mesi la mia residenza devo pagare l imu nella mia casa di proprietà che ho ristrutturato.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Sivo, è consigliabile verificare la situazione con l’ufficio tributi. Cordiali saluti.

  • ANDREA COMPARIN ha detto:

    Buongiorno
    sono separato legalmente, mia ex moglie abita nella mia casa (100% di propietà) con i due figli (22/15 anni)
    io devo pagare l’imu o sono esente al 100%?
    grazie
    Andrea

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Andrea, se alla Sua ex moglie è stato riconosciuto dal giudice il diritto di abitazione, questa sarà il soggetto passivo IMU (art. 1, comma 743, della legge n. 160 del 2019). Cordiali saluti.

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