Errori catastali e richieste di allineamento: ecco alcuni esempi

Errori catastali e richieste di allineamento: ecco alcuni esempi

Gli errori catastali racchiudono al loro interno più di un significato. Possono riguardare, ad esempio, errori effettivi oppure il mancato aggiornamento di quanto dichiarato in Catasto. Si tratta di informazioni errate o acquisite in modo errato dal Catasto. Vediamo insieme le principali casistiche e come provvedere ad una rettifica.

Errori nei documenti delle banche dati pubbliche

Alcune volte si può verificare che i documenti evasi dalle banche dati pubbliche contengano degli errori non noti agli utenti non professionali. La difficoltà non sta nel correggerli, ma nel saperli identificare.

Questi errori, se non affrontati e risolti, possono dare origine a gravi conseguenze. Si tratta di bug comuni a tutte le banche dati: Catasto, Conservatoria RR.II., Agenzia delle Entrate e Anagrafe Tributaria. Soffermiamoci adesso sugli errori catastali.

Errori catastali: alcuni esempi concreti

Gli errori più frequenti riscontrabili sui dati catastali sono quelli anagrafici o quelli sull’immobile. Abbiamo già esaminato alcune casistiche in un nostro precedente articolo. In particolare, questa tipologia di errori può riguardare:

  • nome e cognome (persone fisiche) o denominazione (persone giuridiche) dell’intestatario
  • codice fiscale
  • indirizzo dell’immobile
  • natura e quota dei diritti reali.

Titolare diritti reali

È il caso in cui il nominativo del soggetto intestatario di un immobile sia stato registrato al Catasto con un errore di digitazione. Ad esempio, il Sig. Mario Bianchi appare come Marco Bianchi o simili. Gli errori di digitazione sulle persone fisiche sono frequenti e possono generare difficoltà ed imprecisioni nelle ricerche in Catasto. Più complicata la posizione delle persone giuridiche che possono essere censite con denominazione errata o incompleta. In alcuni casi la denominazione non è stata aggiornata in Catasto e l’immobile risulta individuato ancora con la precedente. Oppure, a seguito della trasformazione della natura giuridica di una impresa, da snc a srl ad esempio, il Catasto rileva ancora la prima estensione. In tutti queste casi, è preferibile eseguire una visura catastale indicando i dati catastali dell’immobile e verificando come è stato censita la ditta catastale.

Il soggetto intestatario dell’immobile in Catasto può essere anche completamente errato. Questo si verifica quando, a seguito di un trasferimento di diritti reali, non si sia provveduto alla voltura catastale. In questi casi il Catasto rileva ancora il precedente intestatario, pertanto la richiesta di una visura catastale per soggetto determinerebbe in questo caso un errore.

Il codice fiscale

Il codice fiscale identifica inequivocabilmente il soggetto, persona fisica o giuridica, nella Anagrafe Tributaria. Nelle visure catastali il codice fiscale deve essere “validato” in Anagrafe Tributaria. Si può verificare questo dato se compare un asterisco al termine del codice fiscale. Per capire come si leggono le visure catastali, è possibile approfondire il tema cliccando sul link. A volte si verificano delle incongruenze nei codici fiscali sia per le persone fisiche sia per le persone giuridiche. Se il codice fiscale non risulta validato in Anagrafe, non è possibile estrarre la visura catastale.

Ubicazione dell’immobile

L’indicazione dell’indirizzo dell’immobile e del numero civico è un dato essenziale per la corretta individuazione di un immobile. Il problema è che il Catasto ed il Comune, come spesso accade tra enti pubblici, non si parlano. Per questo motivo, non sempre l’indicazione dell’indirizzo di un immobile in Catasto corrisponde alla toponomastica del Comune. Questo può avvenire sostanzialmente per il mancato aggiornamento dei dati. Ne deriva che in alcuna casi la visura catastale per indirizzo può fornire risultati non corrispondenti allo stato attuale dell’immobile.

Inoltre, le recenti fusioni tra i Comuni determineranno ulteriori errori in Catasto. Solo nel 2016 si sono verificate 29 fusioni di comuni e ne sono stati soppressi in tutta Italia 75. Il numero complessivo dei comuni italiani è passato da 8.046 a 7.998. Una variazione che non mancherà di determinare ulteriori errori nei dati catastali.

Natura e quota dei diritti reali

Nelle visure catastali sono indicati i diritti reali (piena proprietà, nuda proprietà, usufrutto, ..) e la relativa quota ma il dato potrebbe non essere corretto. Si ricorda che la principale caratteristica del Catasto italiano e proprio quella di non essere probatorio. Ossia, la visura catastale non costituisce prova della titolarità giuridica di un diritto e della quota su un bene immobile. L’errore, in questo caso, è spesso determinato dal mancato allineamento dei dati tra il Catasto e la Conservatoria RR.II. Il Catasto infatti non è sempre aggiornato rispetto alla Conservatoria per cui si può verificare che un immobile sia ancora intestato ad un soggetto quando invece risulti di diritto di proprietà di un altro. Solo attraverso una visura ipotecaria è possibile certificare la proprietà di un immobile in capo ad una persona, fisica o giuridica.

Cosa fare se i dati catastali sono errati?

Per porre rimedio al verificarsi di tali situazioni, non è necessario recarsi fisicamente presso l’Ufficio del Catasto, ma è possibile inoltrare tutto direttamente da casa.

Come far correggere errori catastali?

Attraverso VisureItalia è possibile presentare una istanza documentata di rettifica dei dati catastali:

Istanza al catastoRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Istanza al catasto

Errore sulla ditta catastale intestataria dell’immobile

L’errore può riguardare la denominazione della ditta, i dati anagrafici e fiscali, la sedenatura dei diritti reali e quote. Per poter procedere con la rettifica è indispensabile disporre:

  • i dati catastali dell’immobile (foglio, mappale e subalterno)
  • i riferimenti dell’atto di trasferimento di diritti reali: atto di compravendita, denuncia di successione, etc..

Questo genere di informazioni è reperibile attraverso una visura catastale e un atto notarilefacilmente richiedibili anche online.

Errore relativo ai dati dell’immobile

Gli errori riferibili all’immobile possono attenere, solitamente, alla sua ubicazione, alla toponomastica e ai valori di superficie. In questo caso, invece, è necessario avere:

  • i dati catastali dell’immobile
  • i riferimenti di registrazione o trascrizione dell’atto di trasferimento di diritti reali: atto di compravendita, sussistenza di usucapione, donazione, etc.
 

Legal Service Specialist in VisureItalia®

Legal Service Specialist – Ho acquisito una formazione tecnica in architettura di interni e nell’architettura del paesaggio. Da venti anni svolgo la professione di visurista per ispezioni ipotecarie e catastali presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari ed il Catasto per conto di studi notarili, enti di riscossione e istituti di credito. In VisureItalia® ricopro il ruolo di Legal Services Specialist e coordino le attività del team di visuristi operativi in tutti gli Uffici di Pubblicità Immobiliare in Italia. Su SmartFocus condivido le mie conoscenze per facilitare l’accesso alle banche dati pubbliche e ai Pubblici Registri in particolare.

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226 commenti per "Errori catastali e richieste di allineamento: ecco alcuni esempi"

  • Daniele ha detto:

    Buongiorno, vivo dal 2004 in una casa costruita con progetto, concessione edilizia e abitabilità a nome mio. Ho sempre pagato l’ICI fino a quando è entrata in vigore la legge che per la prima casa non si sarebbe dovuta pagare. Qualche mese fa ho ricevuto un accertamento del comune perchè per gli anni passati non ho mai versato l’IMU. ho chiesto informazioni in comune e mi hanno risposto che l’abitazione e a nome di mia mamma. In effetti, da una visura catastale, l’immobile è a nome di mia mamma. Chiedendo deluzidazioni in merito, mi è stato detto che risulta il nome di mia mamma perchè, anche se il progetto, la concessione e l’abitabilità sono a nome mio, la casa è stata costruita sul terreno di mia mamma.
    Vorrei sapere un Vs. parere in merito e cosa posso fare per sistemare questa situazione.
    Grazie.
    Cordiali Saluti
    Daniele

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Daniele, riguardo la situazione esposta è necessaria la consulenza con un geometra. Cordiali saluti.

  • Daniela ha detto:

    Buongiorno.
    Io e mio fratello vogliamo vendere la nostra casa paterna, edificata sulla sponda di un torrente, acquistata nel 1934 da nostro nonno, con una terrazza a sbalzo sul torrente (in concessione demaniale) fatta costruire subito dopo l’acquisto della casa.
    Procedendo con una sanatoria comunale (per difformità interne) e prossimo Docfa per aggiornamento catastale ci siamo accorti che la terrazza è stata rappresentata graficamente nella scheda catastale del 1939 erroneamente come di proprietà (linea continua, senza note aggiuntive), nonostante la concessione fosse allora (e tuttora) attiva con tanto di atto registrato sempre rinnovato in seguito.
    In vista di una compravendita si può chiedere una semplice rettifica grafica al Catasto, documentata dalla concessione in vigore, per errore tecnico di 90 anni fa?
    Grazie per l’attenzione.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Daniela, la proprietà della terrazza è data esclusivamente dall’atto notarile e non dalla scheda catastale che ha solo fini fiscali. Le consigliamo di rivolgersi ad un tecnico abilitato come un geometra affinché possa presentare una nuova pratica DOCFA per regolarizzare la situazione e fare in modo che all’interno della planimetria catastale non risulti più la proprietà della terrazza. Cordiali saluti.

  • Fausto ha detto:

    Buongiorno, nel mio rogito è presente l’indirizzo corretto dell’abitazione ma i mappali associati fanno riferimento al numero civico del mio vicino. Come posso fare per sistemare questa cosa? La casa riferita al mio civico è intestata a me ma come posso provare che i mappali sono errati?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Fausto, le suggeriamo di rivolgersi presso il notaio con cui ha stipulato l’atto per far presente la situazione. Cordiali saluti.

  • Elisa ha detto:

    Buongiorno, nel dicembre 2016 i miei genitori mi hanno donato un alloggio che da sempre aveva unitamente con lo stesso 1 cantina al piano terra (alloggio 1° piano) e una ex stalla, sempre stata accatastata in C2. Nel fare l’aggiornamento catastale il geometra ha lasciato tutto com’era e quindi mi son ritrovata a pagare le multe imu sulla ex stalla (in quanto il geometra non l’ha correttamente accatastata in C6 come da riforma catastale del 2016). E’ possibile, secondo lei, fare la correzione della ex stalla chiedendo che abbia validita’ dal mio subentro (2016); in alternativa…la responsabilità è mia o posso chiedere “i danni” al geometra? Aggiungo che il Comune ha fatto leva, considerandomi anche pertinenza (la 2° accatastata unitamente all’abitazione) un locale sgombero posto all’interno della stessa e senza accesso dall’esterno o parti comuni…secondo lei è corretto? La ringrazio anticipatamente. Distinti saluti

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Elisa, la situazione esposta è molto complessa, pertanto le suggeriamo di confrontarsi con un legale. Cordiali saluti.

  • Floriano ha detto:

    Buongiorno
    sono oltre trentanni che ho usucapito una porzione di casa,che devo però regolarizzare causa errore di oltre sessantanni fa, causato dal tecnico incaricato di allora. Ora chiedo, questo usucapione posso ottenerlo nella sua interezza che da oltre trentanni ho usufruito io su tre piani della casa e oltre sessantanni da mio padre, o posso invece ancora subire un “controusucapione”, dato che da parte avversa affermano che il muro centrale partente dal piano terra non coincide perfettamente con il muro che dal primo piano arriva al tetto?
    Faccio presente che codesto muro che dal primo piano arriva al terzo è stato fatto costruire da mio padre più di sessantanni fa, partendo dalla mezzeria del prolungamento del muro piano terra che arrivava a circa metà primo piano.
    Parte avversa afferma invece coadiuvata pure dal CTU
    con tre misure ricavate con satellitare in un soffitto a volta nella mia proprietà mai modificato, mentre da controparte ristrutturato recentemente, che si deve partire dalla mezzeria del muro a piano terra con queste misure.
    Tale misurazione porta ad una sostanziale differenza ai piani superiori, perchè la dividente cadrebbe al vertice di un angolo parte interna mia che io avrei usucapito sui tre piani, tagliando così in parte il muro fatto costruire da papà.
    Ecco perchè parlavo in gergo di “controusucapione”, in pratica io non posso in quell’angolo piantare nemmeno un chiodo, ristrutturare e quant’altro.
    Chiedo, quello che ho usucapito da oltre trentanni posso goderlo senza l’assillo di non poter battere un chiodo, ristrutturare, o giuridicamente è possibile ancora che il muro di proseguimento ai piani superiori fatto costruire da mio padre, in un angolo, possa usucapirlo la controparte?
    Grazie per l’eventuale risposta.
    Cordiali saluti

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Floriano, il quesito da lei esposto è molto articolato e complesso, per questo è necessaria la consulenza approfondita di un legale. Cordiali saluti.

  • Morena ha detto:

    sto per vendere il milo appartamento ma da una visura catastale storica oltre il milo nome risulta il Demanio perche ?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Morena, le suggeriamo di verificare il contenuto del suo rogito insieme al notaio ed eventualmente, qualora si tratti di un errore del Catasto, di procedere con una istanza al Catasto. Cordiali saluti.

  • Concetta ha detto:

    Grazie per il vostro articolo!
    Vorrei chiedere un consiglio: devo acquistare un immobile da un gruppo di eredi per il quale è venuta fuori oltre ad una difformità urbanistica in fase di sanatoria una incongruenza tra la cantina mostratami prima della proposta e la descrizione della stessa negli atti di provenienza (non hanno planimetria catastale). Cosa potrei/dovrei fare?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Concetta, il venditore dovrà dare incarico ad un tecnico affinché effettui delle verifiche al catasto per regolarizzare la situazione prima della vendita.
      La planimetria potrebbe essere presente in formato cartaceo e in questo caso dovrà essere informatizzata, altrimenti dovrà procedere con la presentazione del docfa. Cordiali saluti.

  • Giordano ha detto:

    Buongiorno carissimi ho trovato per caso il vostro sito spero mi possiate aiutare!!
    sono in trattativa per un immobile ma sta presentando qualche difficoltà..
    La situazione è così composta;
    Metà immobile è completamente regolare,l’altra metà vi è stata pagata la sanatoria ma non si sa per quale motivo non la accettano.. parliamo di una situazione di molti anni fa (circa 10-13).
    Il problema più grande è che guardando i documenti con l’ingegnere ci siamo accorti che,il venditore nonché possessore dell’immobile, (due fratelli) dalle particelle catastali sono proprietari del terreno accanto.. quindi l’ingegnere è l’avvocato mi dicevano che hanno sbagliato tantissimi anni fa (non si sa se sbagliò il giudice l’avvocato o il comune) a comunicare le giuste particelle dell’effettivo proprietario (ai tempi il padre)
    Quindi in sintesi mi ritrovo una casa che in planimetria esce solo per metà non avendone accettato l’altra sanatoria anni fa.. cosa ancora più grave che per lo sbaglio di particelle non è mutuabile.
    Mi avevano consigliato di acquistarla con prestito ma i tassi sono veramente alti,quindi volevo cercare una soluzione per renderla “mutuabile”.
    Confido in una vostra risposta!
    Grazie mille cordiali saluti

    • Redazione ha detto:

      Gentile Giordano, siamo spiacenti ma non possiamo esserle d’aiuto in quanto si tratta di una situazione molto complessa. L’ingegnere o l’avvocato a cui si è rivolto, conoscendo nel dettaglio tutti i documenti, potranno forse indicarle se sia possibile trovare una soluzione. Cordiali saluti.

  • alessandro ha detto:

    Buongiorno, mio padre ha acquistato un terreno di 2450 mq nel 78, ora devo usare parte della cubatura da casa gia’ esistente, il problema e’ che nell’atto di vendita e’ stato dichiarato che parte del terreno doveva essere ceduto per fronte strata (5 metri) ma nella visura al comune questa cella da voltura antecedente alla vendita risulta ancora alla ditta di lottizzazione. In poche parole dall’atto di vendita risulta il totale acquisto del terreno compresa la parte da lasciare fronte strada ma nelle carte questo non risulta. Dato che questa parte di terreno mi e’fondamentale per avere cubatura volevo sapere quali soluzioni adottare e se ho il diritto di quella porzione essendo presente nel contratto di vendita.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Alessandro, le suggeriamo di richiedere anche online il Certificato di Destinazione Urbanistica che le consentirà di verificare la zona urbanistica in base al Piano Urbanistico Comunale, la destinazione e l’indice di edificabilità in riferimento alle norme di attuazione del PUC. Dopo aver accertato tali informazioni, con atto alla mano, le consigliamo di recarsi all’Ufficio Tecnico del Comune di competenza per sottoporre all’attenzione dei tecnici la Sua situazione. Cordiali saluti.

  • ISA ha detto:

    Buongiorno, da un sopralluogo di un geometra incaricato dal tribunale nel 2917, per un pignoramento,ci siamo accorti quest’anno che aveva commesso l’errore di assegnare ad un capannone adibito a ripostiglio(molto grande) categoria catastale D7 con comprensibile aumento di IMU. E’ correggibile questo errore o essendoci di mezzo il tribunale, la stesura del tecnico è intoccabile?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Isa, la stesura del tecnico si basa sui dati estratti dalla visura catastale dell’immobile e pertanto non è modificabile. Se ha riscontrato una difformità nell’attribuzione della categoria catastale dell’immobile, dovrà rivolgersi ad un tecnico affinché possa attuare una procedura di declassamento immobiliare dietro autorizzazione dell’Ufficio Tecnico del Comune di competenza. Cordiali saluti.

  • Marco ha detto:

    Buongiorno, ho acquistato l’alloggio di mia mamma ma dopo aver fatto l atto di vendita a distanza di mesi ci siamo accorti che lei risulta ancora la proprietaria abbiamo chiesto al notaio che ci ha redatto latto e lui ci ha risposto che c’è stato un errore nella registrazione e che va corretto in quanto mia mamma non deve risultare in pisssesso di alcuna proprietà.
    Voi potete fare questa correzione?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Marco, solitamente è compito del notaio procedere con queste correzioni. Cordiali saluti.

  • Salvatore ha detto:

    Buongiorno,
    ho acquistato un alloggio di nuova costruzione che è stato accatastato con una consistenza di 5 vani così composto: 1 soggiorno/cucina, 2 camere da letto con disimpegno , una grande dispensa, un antibagno, un bagno e un terrazzo. L’alloggio del mio vicino ha la stessa composizione ma a lui risultano 4,5 vani. Ho chiesto ad un Geometra che mi ha detto che il disimpegno, la dispensa, l’antibagno e il bagno sono calcolati come 1/2 vano, che sommandoli ai vani interi (1 soggiorno/cucina, 2 camere da letto) porta ad una consistenza di 5 vani.
    Però le informazioni trovare su diversi siti immobiliari, per quest’ultima tipologia di vani, sono considerati come un 1/3 di vano e non 1/2 vano, il che porterebbe ad una consistenza totale di 4,5 vani.
    Le informazioni indicate nella registrazione dell’atto notarile e le indicazioni del Geometra le posso considerare corrette?

    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Salvatore, l’accatastamento avviene tramite un software ed è quest’ultimo a procedere con il calcolo. Bagno, ripostiglio, ingresso, corridoio, dispensa, veranda sono accessori a servizio diretto e sono conteggiati come 1/3 di vano. Trova conferma anche in questo documento dell’Agenzia Entrate. Nel calcolo dei 5 vani sono stati effettuati magari altri calcoli percentuali. Potrebbe confrontarsi con un altro geometra per un secondo parere. Cordiali saluti.

  • Antonio Papa ha detto:

    Nell’intento di vendere un box, ho voluto verificare se c’erano le condizioni per poter procedere correttamente, ma è emerso che nella ricevuta di voltura catastale, richiesta l’11/12/2003, compare questa nota: “Per causali di errore di tipo C (voltura sospesa), e per i soli immobili interessati, il richiedente fornisce, integra o corregge i dati del foglio informativo presso il competente U.T.E. o Ufficio del Territorio, entro i termini previsti dal D.P.R. 26/Ottobre/1972, n.650. Al di fuori della suddetta modalità il richiedente procede alla presentazione della domanda di voltura entro il termine previsto dall’art.3 del citato D.P.R.”. Quello che ho potuto verificare è che nella planimetria depositata al catasto risulta con i seguenti dati identificativi: Foglio 6 Particella 1885 Subalterno 15 (che, oltretutto, è quello riportato sull’atto di compravendita e che corrisponde allo stato di fatto), mentre nella planimetria conservata in Comune risulta al Subalterno 14 (stesso foglio, stessa particella e anche il n. della scheda è rimasto invariato). Praticamente, al Catasto, hanno variato alcuni Subalterni e in Comune no. Tutto questo come può essere risolto e quanto mi complica la vita.
    Grazie Mille, Antonio

    • Redazione ha detto:

      Gentile Antonio, le suggeriamo di confrontarsi con un geometra affinché faccia chiarezza sulla sua situazione. Cordiali saluti.

  • Enrico ha detto:

    Buongiorno, l’immobile (appartamento di un condominio realizzato con edilizia economica e popolare) di proprietà di un mio cliente, risulta intestato sulla banca dati alla cooperativa che l’aveva realizzato e al demanio dello stato. Ho richiesto la voltura catastale presentando l’atto tra il mio cliente e la cooperativa ma non me l’hanno accettata poichè risulta il demanio. Agli altri inquilini la voltura anni fa è stata fatta senza problemi. Cosa dovrei fare?

  • Antonino ha detto:

    Buongiorno,
    Da una visura mi sono accorto che un terreno intestato a mio nome in realtà non mi appartiene, risulta essere di un altra persona e registrato al catasto a mio nome in occasione di una successione con quale non avevo alcuna relazione. Ho cercato di capire chi fossero i proprietari e ho fatto una visura storica nella quale ho scoperto l’evidenza, sono andato ad informare i proprietari riguardo all’errore che ho riscontrato perché mi causa il pagamento dell’IMU che non sarebbe dovuta i quali mi hanno risposto che non interessa neanche a loro perché loro hanno l’atto notorio corretto. In virtù di regolarizzare questo errore come mi devo comportare? Non so più a chi rivolgermi.
    Il catasto online mi dice che l’errore non è stato causato dall’ufficio e con questa risposta capisco che si lavano le mani… cos’altro devo fare???

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonino, richiedendo una ispezione ipotecaria online potrebbe verificare se l’errore è stato commesso dal Catasto oppure anche dalla Conservatoria. Qualora il Catasto continuasse a non fornirle riscontro in merito ai suoi quesiti, le suggeriamo di rivolgersi ad un legale che possa indicarle come procedere. Cordiali saluti.

  • Antonino Giuffrida ha detto:

    Con Decreto di accorpamento al demanio stradale da parte del Comune non sono più il proprietario dell’area ma la denominazione non è stata aggiornata in Catasto e l’immobile risulta individuato ancora con la precedente. Cosa fare visto che il Comune non provvede alla voltura catastale.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonino, le suggeriamo di recarsi personalmente al Catasto per chiarire la sua situazione. Può prenotare un appuntamento tramite l’app dell’Agenzia delle Entrate. Cordiali saluti.

  • Paolo ha detto:

    Salve, facendo una visura catastale risulta che una parte (comune) dell’appartamento (in condominio) che ho venduto sia ancora registrato a mio nome.
    Si dovrebbe trattare di una fetta di vialetto che è stato ampliato in un secondo momento rispetto a quando avevo acquistato quell’appartamento e che quindi non era riportato negli estremi del
    mio rogito di acquisto.
    Come posso fare per sistemare la cosa?
    grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Paolo, le suggeriamo di confrontarsi con il notaio che si era occupato della stipula dell’atto. Cordiali saluti.

  • Daniele Valvo ha detto:

    Salve,mi complimento per le informazioni che date. Ho un dubbio. Ho comprato una casa dal signor “Rossi” che, prima di effettuare il rogito per la mia compravendita, ha fatto fare dal notaio in cui ha stipulato il suo atto di acquisto una rettifica degli estremi della planimetria catastale per allineamento mapp. In questa rettifica ha inserito una planimetria del tutto diversa da quella inserita nell’atto di acquisto. In particolare la planimetria inserita per la rettifica era di 3 piani, invece la planimetria del suo atto d’acquisto (quando comprò l’immobile il signor Rossi) era solo di due piani. É una cosa che si può fare ? O viola qualche legge? Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Daniele, la ringraziamo per i suoi graditi complimenti. Qualora avesse verificato di persona la conformità della planimetria catastale attuale con lo stato di fatto dell’immobile non vi sarebbero problemi. Le suggeriamo di recarsi al Comune per chiedere a un tecnico di effettuare delle verifiche approfondite sull’immobile e chiarire qualsiasi ulteriore dubbio. Cordiali saluti.

  • Antonio ha detto:

    Buongiorno! Insieme ai miei fratelli e cugini siamo eredi di un terreno suddiviso in particelle. Tre di queste risultano peró, in catasto, sulla proprietà dei vicini adiacenti, i quali, a loro volta, hanno tre delle loro particelle sulla nostra proprietà. Uno dei vicini, a loro volta coeredi della loro proprietà, si trova all’estero e non vuole saperne di avvicinarsi o di delegare qualcuno per regolarizzare la situazione. Dovendo noi vendere il terreno, avendo già un acquirente, cosa possiamo fare?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonio, in caso di disaccordo tra i comproprietari non è possibile vendere l’intero terreno, a meno che non decidiate di vendere le vostre singole quote e troviate qualcuno disposto ad acquistarle.
      Vi suggeriamo, quindi, di provare a convincere il comproprietario, il quale tramite una procura non dovrà recarsi fisicamente in Italia ma potrà conferire a una persona di fiducia il potere di poterlo rappresentare. Cordiali saluti.

  • Andrea ha detto:

    Salve, io e la mia compagna abbiamo acquistato da poco un immobile all’asta al 50/100 ognuno. Dopo aver ricevuto il decreto di trasferimento regolare a favore di tutte e due, facendo una visura catastale risulto solamente io proprietario con quota di proprietà 100/100. Ho inviato la richiesta al contact center dell’agenzia delle entrate ma con risposta che loro non possono correggere in quanto deriva da una voltura automatica. Potreste indicarmi come comportarmi e a chi e come fare richiesta? Grazie in anticipo

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Andrea, in questi casi è necessario rivolgersi al Tribunale per richiedere la regolarizzazione della situazione. Cordiali saluti.

  • francesco ha detto:

    buongiorno volevo chiedervi se l’indirizzo catastale dell’immobile dove vivo di mia proprieta deve necessariamente coincidere con l’indirizzo riportato sulla mia carta di identità. grazie.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Francesco, questo tipo di discrepanza può verificarsi quando l’indirizzo indicato nella visura deriva dall’accatastamento dell’immobile. Cordiali saluti.

  • Giuseppe ha detto:

    Buongiorno, con il decesso della mamma, io e mio fratello abbiamo scoperto che un appartamento e un pezzo di terra ad uso agricolo di sua proprietà presentano degli errori di accatastamento:
    1- è sbagliato il nome;
    2- manca il codice fiscale.
    Questo sembra comportare problemi nella successione.
    Come si può intervenire?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giuseppe, le suggeriamo di richiedere il servizio online di istanza al Catasto per poter correggere gli errori catastali. Per qualsiasi informazione non esiti a contattare la nostra Assistenza al Numero Verde 800.17.10.35. Cordiali saluti.

  • massimiliano ha detto:

    salve ho acquistato casa e prima di procedere al rogito abbiamo richiesto una cila per verificare la corrispondenza dello stato di fatto della casa con la piantina catastale…ora dopo l’acqusito in sede di ristrutturazione il tecnico ha rilevato una difformita’ catastale rispetto allo stato di fatto evidenziando la presenza di 2 piccole finsetre nel salone non presenti sulla piantina catastale….ora il tecnico sta procedendo a richiedere l’accesso agli atti per verificare la corrispondenza urbanistica con lo stato di fatto…la mia domanda è: ma il tecnico che ha fatto la cila è responsabile per questo errore? chi dovrebbe sostenere le nuove spese per l’adeguamento catastale??

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Massimiliano, se nella Cila sono presenti le finestre del salone, sarà necessario procedere con la rettifica della planimetria catastale. In tal caso non potrà ritenere responsabile dell’errore il tecnico consultato e le spese di adeguamento catastale saranno a suo carico. Cordiali saluti.

  • libero gianpiero cancelliere ha detto:

    Buongiorno, solo casualmente ho da pochissimo scoperto che l’appartamento adiacente al mio,In un condominio, ha lo stesso submappale, Sto facendo la pratica del superbonus 110. Questo Potrebbe crearmi problemi per I lavori trainati?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Libero Gianpiero, in condominio gli immobili sono identificati catastalmente con medesimo foglio e particella (o mappale), mentre presentano differente subalterno. Per ulteriori informazioni le suggeriamo di confrontarsi con l’ingegnere che si sta occupando della pratica del superbonus 110. Cordiali saluti.

  • Maria ha detto:

    Buonasera sono proprietario di un terreno acquistato nel 1982 con regolare trascrizione in Conservatoria Dopo alcuni anni le particelle di questo terreno sono state inserite per errore in un atto notarile di compravendia di un terreno adiacente acquistato da una terza persona pertanto in catasto non risultano a mio nome. Come posso regolarizzare questa discordanza. Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Maria, in questi casi è consigliabile recarsi personalmente al Catasto, può prenotare un appuntamento tramite l’app dell’Agenzia delle Entrate. Cordiali saluti.

  • Debora ha detto:

    Salve ho acquistato casa e nella visura catastale leggo RISERVA.2. – ERRATI ELEMENTI CATASTALI IN ATTO cosa significa? e soprattutto è una cosa risolvibile? Devo risolverla io o il vecchio proprietario ?
    Grazie infinite per la risposta

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Debora, questa tipo di riserva dovrebbe significare i riferimenti catastali dell’atto traslativo sono errati. Le suggeriamo di rivolgersi al Notaio che ha stipulato l’atto facendo presente la situazione e chiedendogli se nelle sue ricerche abbia riscontrato questi errori. Successivamente potrà procedere con una istanza al Catasto. Cordiali saluti.

  • Settimo ha detto:

    Buon giorno. Devo vendere un immobile facente parte di una villetta trifamiliare, unitamente ad una strada carrabile e pedonale di accesso unico ai tre proprietari, strade inserite in un’unica particella, ma il notaio non vuole fare il rogito perché la particella corrispondente alle due strade non ha intestatari essendo classificata al catasto terreni in atto come AREA. Secondo il notaio, non risultando i proprietari, io non posso disporre della quota della particella e non posso venderla. Io ho comprato immobile e particella in discussione 5 anni fa e nell’atto notarile mi è stata venduta come coerenza ma poi non è stata inserita nella trascrizione ma io non me n’ero accorto. Fino a circa 6 anni fa la particella era classificata come ENTE URBANO. Poi il catasto, d’ufficio lha classificata come AREA sempre nel catasto terreni. La particella era stata classificata come ente urbano dopo un frazionamento ed un atto notarile di vendita del 1953. Poi forse per un errore notarile o del geometra o del catasto non era stata passata al catasto fabbricati come area urbana con relativa intestazione dei proprietari. I tre proprietari originari del 1953 sono morti e le proprietà sono passate agli eredi. Uno di questi eredi mi ha venduto la proprietà di cui sono in possesso attualmente. Nell’atto del 1953 sono indicati chiaramente i proprietari con le relative quote di possesso delle strade comuni inserite in unica particella. La proprietà è passata agli eredi e poi a me da uno di loro e lo stato di fatto attualmente è invariato rispetto all’origine e lo è sempre stato.
    Il mio geometra architetto (un po molle) ha chiesto al catasto x telefono e con email cosa fare per correggere il problema ma dopo 1.5 mesi non abbiamo avuto risposte. Intanto ho firmato il contratto preliminare e ho ricevuto la caparra e a fine anno scade il termine per la stipula del contratto. Sono disperato e non so cosa fare x risolvere il problema avendo poco tempo. Cosa posso fare? Come posso risolvere il problema? Che pratica devo espletare? Voi mi potete aiutare (a pagamento) a risolvere l’enigma? Come posso costringere il catasto a rispondermi? Grazie.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Settimo, le suggeriamo di confrontarsi con l’acquirente e proporre una proroga del contratto preliminare di vendita in modo da guadagnare tempo utile per risolvere le diverse problematiche in oggetto. Inoltre, una possibile soluzione potrebbe essere quella di costituire una servitù di passaggio a suo favore ma, per avere il quadro completo della sua situazione, è necessario rivolgersi al notaio. Cordiali saluti.

  • Mario ha detto:

    Buongiorno,vorrei capire se possibile perche’ risulto ancora al demanio, proprietario del “sedime” di un appartamento venduto con regolare atto notarile,piu’ di 12 anni fa.Se cio’ comporta qualche svantaggio o come fare per annullare tutto cio’.Forse perche’l’appartamento sorge in un’area “PEP?
    In attesa di un vs. gradito riscontro, cordialmente saluto

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Mario, potrebbe non essere avvenuto un aggiornamento delle banche dati. Le suggeriamo di chiedere informazioni presso gli uffici di competenza. Cordiali saluti.

  • Filippo ha detto:

    Buongiorno,
    ho un terreno di proprietà dove facendo una visura non risulta più mio. Approfondendo con una visura storica ho scoperto che la variazione è dovuta a una “Variazione …. Bonifica identificativo catastale ….”
    Come faccio adesso a ricomparire come proprietario nella visura del terreno?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Filippo, il catasto per questioni pratiche inerenti alla classificazione del catasto terreni e fabbricati, esegue delle bonifiche. Questo non vuol dire che non è più proprietario del terreno, ma soltanto che i dati che lei conosceva sono stati soppressi. Nella visura storica dovrebbero essere indicati i nuovi dati. Cordiali saluti.

  • Franco ha detto:

    Salve, il cognome di mio padre era NATALE e il mio invece NATALI validato anche all anagrafica tributaria. Da un controllo sul mio cassetto fiscale, alla consultazione visure catastali, compaiono i due cognomi con il codice fiscale esatto. Ora, come posso richiedere di modificare la sola lettera Finale del mio cognome? Devo rivolgermi ad un notaio?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Franco, dovrebbe essere sufficiente una istanza al Catasto, le suggeriamo di chiedere informazioni presso quest’ultimo. Cordiali saluti.

  • Alessio ha detto:

    Buongiorno,

    a seguito di una permuta di quote di immobili tra due fratelli, al catasto, per ogni immobile, risulta che ogni fratello è proprietario di 1/2 + 1/2 (vi sono due righe) invece di avere formalmente la proprietà al 100% in una sola riga.
    Secondo il commercialista questo sarebbe un errore, derivato da errata voltura, che andrebbe sanato.
    Ritenete sia così ?

    Grazie
    Cordiali saluti

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Alessio, la questione della doppia intestazione che comporta la somma delle quote di piena proprietà è una questione puramente tecnica, dovuta all’introduzione della voltura dell’atto trascritto. Si tratta di una anomalia ma non di un errore, in quanto non comporta conseguenze e dubitiamo, in base alla nostra esperienza, che il Catasto accerti una rettifica in tal senso. In ogni caso, le suggeriamo di chiedere conferma al Catasto per verificare la sua situazione. Cordiali saluti.

  • Fabrizio ha detto:

    Buongiorno, dalle mappe catastali una mia proprietà risulterebbe percorsa da un vecchio sentiero di cui, per lo più, non rimane alcuna traccia se non l’accesso alla mia stessa proprietà.
    Le mappe catastali sono vecchissime e non corrispondenti allo stato di fatto, tanto che non riportano nemmeno la strada comunale (asfaltata e carrozzabile) ma solo vecchi percorsi sterrati e, appunto, viottoli che si perdono nei boschi.
    In occasione di una richiesta di apporre un cancello di accesso alla proprietà, il Comune oppone l’esistenza di questo sentiero definito come “viabilità pubblica”, benchè non curato da almeno 40 anni. Esiste la possibilità di richiedere al Comune la “sdemanializzazione” e la cessione a titolo oneroso del trato che percorre la mia proprietà?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Fabrizio, è consigliabile rivolgersi ad un legale per avere maggiori informazioni riguardo alla Sua specifica situazione. Cordiali saluti.

  • Silvia Tondelli ha detto:

    Buonasera, ho in affitto un locale commerciale dal 2010.
    Nell agosto del 2019, ricevo ben 5 cartelle tributarie in cui mi viene notificato il pagamento retroattivo di 5 anni perché, secondo loro, avrei omesso di indicare 21mq della mia attività, nelle mappe catastali del comune che servivano a fare il calcolo per il pagamento dei rifiuti della mia attività.
    Ho scoperto solo per caso, qualche mese fa, che la proprietaria dell immobile ha modificato al catasto, la disposizione effettiva dei miei spazi e di quelli del locale adiacente al mio.
    Chiedo, quindi, se la proprietaria fosse tenuta a comunicarmi questa variazione e soprattutto, se posso rivalermi su di lei per aver dovuto pagare un errore che a me era sconosciuto.
    Grazie mille e spero di essermi spiegata al meglio.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Silvia, se nel contratto di affitto firmato sono indicati dei metri quadri che non corrispondo alla realtà, a causa delle modifiche successive effettuate dalla proprietaria e non comunicate, potrebbero esserci i presupposti per potersi rivalere sulla proprietaria. Le suggeriamo di confrontarsi con un legale, affinché analizzi nel dettaglio la sua situazione e le consigli come procedere. Cordiali saluti.

  • Gioacchino Lobello ha detto:

    Salve, a seguito di Successione, abbiamo notato che la piantina consegnata al catasto dal costruttore e allegata al rogito fatto circa 30 anni fa, c’è un errore. Manca una finestra in camera da letto che si affaccia sul prospetto principale. Come si può riparare la situazione? Mia suocera è mancata ad ottobre 2021. Ringrazio anticipatamente. Gioacchino

    • Redazione ha detto:

      Gentile Gioacchino, per risolvere la situazione, le consigliamo di contattare un tecnico abilitato affinché si occupi alla presentazione di una nuova planimetria corretta. Cordiali saluti.

  • Valentina ha detto:

    Buongiorno
    Sono proprietaria di un un’appartamento sito al piano terra di un piccolo condominio.
    Dalla visura catastale risulta di mia proprietà una pertinenza esterna confinante con il camminamento condominiale.
    Abbiamo però scoperto solo ora, facendo le pratiche per il bonus 110, che nei progetti depositati negli uffici tecnici comunali questa pertinenza non è indicata.
    Cosa possiamo fare?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Valentina, le suggeriamo di rivolgersi presso gli uffici tecnici del Comune, i quali le forniranno le informazioni necessarie per poter regolarizzare la situazione. Cordiali saluti.

  • Stefano ha detto:

    Salve, una società immobiliare decide di comprare un terreno di mio nonno deceduto nel 1950. Vengo a sapere ora, che 3 anni fa la società rogitava con tutti gli altri eredi, tranne me e mia sorella. Da una visura catastale storica, fatalità non risultiamo ne io ne mia sorella, mentre figurano gli altri 2 fratelli, succeduti alla morte di mio padre, e tutti gli altri eredi. Volevo sapere come è possibile un errore catastale del genere e se è legittima la compravendita. Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Stefano, le suggeriamo di verificare l’atto di successione relativo alla morte di suo nonno per visionare chi era presente nell’asse ereditario. Se lei e sua sorella doveste esserne esclusi, a quel punto dovrà recarsi dal Notaio ed eventualmente intentare un’azione legale a chi ha venduto il terreno. Cordiali saluti.

  • MARIA GRAZIA ha detto:

    buonasera, vorrei sapere come correggere la visura catastale di un terreno venduto da mia mamma nel 1992.
    gli attuali propietari mi hanno chiesto di “far correggere la visura”.
    vorrei capire se si deve procedere con una riunione di usufrutto o chiedere una correzione dei dati catastali dal sito dell’ agenzia delle entrate.
    sullo storico della visura catastale è indicata la riunione di usufrutto relativa all’usufrutto che aveva mio nonno e quindi l’aqcuisizione della piena proprietà da parte di mia mamma.
    però dopo la vendita è ancora presente tra gli intestatari il nome di mio nonno e la nella sezione diritti e oneri viene indicato: 10) Oneri USUFRUTTUARIO PARZIALE

    ringrazio e saluto cordialmente

    Mariagrazia

  • Nicola ha detto:

    buonasera, alla morte di mio padre nel 2020 io e mio fratello abbiamo presentato la dichiarazione di successione, in tale fase è emerso che uno dei terreni era intestato a mio padre senza il secondo nome seppur col medesimo codice fiscale, per tale ragione il terreno in questione non si è allineato nella successione legale e ad oggi risulta intestato ancora al mio defunto padre.
    Il professionista che ha curato la dichiarazione di successione, mi ha detto che sanare e sistemare la questione occorre presentare una nuova dichiarazione con relativi costi…
    Puiò essere che essendo palese trattarsi della stessa persona (il C.F.) è lo stesso, non vi sia la possibilità di una semplice correzione da parte dell’agenzia delle entrate\catasto?

    Grazie anticipatamente

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Nicola, in questa situazione è necessario procedere con l’allineamento della ditta catastale e con la successione integrativa, volta ad aggiungere all’asse ereditario altri beni che non sono stati inseriti nella prima dichiarazione. Quanto al costo della successione integrativa, inoltre, la informiamo che sarà comunque inferiore rispetto a quello sostenuto per la prima dichiarazione. Le suggeriamo la lettura dell’articolo “Dichiarazione di successione integrativa: quando si presenta?” per ottenere ulteriori informazioni. Cordiali saluti.

  • Antonio ha detto:

    Buongiorno e complimenti per questo blog. gradirei sapere come procedere in caso di acquisto effettuato, ma non è stata effettata ne l’ultima voltura ne quella precedente sempre per acquisto. in sostanza non sono stati effettuati due passaggi di voltura. La ringrazio anticipatamente e Le auguro Buona Giornata

    • Redazione ha detto:

      Gentile Antonio, la ringraziamo per i complimenti! In merito al Suo quesito, si dovrà procedere con entrambe le volture. Cordiali saluti.

  • Romano Alce ha detto:

    Recentemente ho scoperto che la casa di mio padre, acquistata nel 1981, al catasto risultava ancora intestata al costruttore dell’edificio. Attraverso il servizio di Contact center dell’Agenzia delle entrate, indicando tutti i riferimenti richiesti, sono riuscito a ottenere una voltura d’ufficio. Curiosamente, però, facendo una ispezione ipotecaria online, non vedo la trascrizione a favore di mio padre. Ovviamente lui ha l’atto di compravendita con la nota di trascrizione e il timbro di avvenuta presentazione alla Conservatoria di Roma 1 con i numeri d’ordine e particolare.
    È possibile che la banca dati online non sia aggiornata perché l’atto è precedente la digitalizzazione dei registri immobiliari? Se faccio una ispezione della documentazione cartacea direttamente alla Conservatria è possibile che risulti tutto in regola?
    Grazie in anticipo per la risposta.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Romano, se è in possesso di tutta la documentazione indicata può stare tranquillo. Il motivo per cui non risulta la trascrizione a favore potrebbe essere dovuto al fatto che ha effettuato l’ispezione ipotecaria tramite il codice fiscale di suo padre. Infatti, trattandosi di un atto datato, la registrazione potrebbe essere avvenuta tramite dati anagrafici. Potrebbe effettuare una verifica attraverso una visura ipocatastale, specificando nel campo NOTE che la ricerca dovrà essere eseguita sulla base di cognome, nome e data di nascita. Cordiali saluti.

  • Barbara Nardelli ha detto:

    Salve, ho effettuato una visura catastale e una planimetria catastale, mentre nella visura tutto è corretto, la planimetri risulta essere di un immobile differente (adiacente al mio). Ritengo vi sia stato un errore in catasto.Cosa posso fare?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Barbara, in queste situazioni è necessario presentare una istanza al Catasto affinché intervenga per risolvere questo errore nell’acquisizione della planimetria. Cordiali saluti.

  • Figaro Letti ha detto:

    Gentile redazione,
    mia madre vuole donarmi un immobile di sua proprietà, però l’intestazione catastale risulta errata in quanto mancante del suo codice fiscale, io ho già provveduto negli scorsi giorni a inviare un modulo al catasto contenente i dati corretti, siccome abbiamo una certa fretta di fare questa donazione, il notaio può comunque procedere con l’atto sapendo con certezza che, tra circa 30 giorni, l’intestazione sarà aggiornata correttamente?
    Cordiali saluti

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Figaro, le confermiamo che il Notaio può procedere con l’atto di donazione. Cordiali saluti.

  • MARIO FRANCESCO DURASTANTE ha detto:

    Salve, sono proprietario di un immobile utilizzato come prima abitazione, ad esso sono annesse due pertinenze, una cantina ed un garage però, quest’ultimo in sede di accatastamento è stato suddiviso in due unità anche se lo stesso è comunicante pur avendo due porte. Come posso correggere l’errore? grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Maria, per effettuare tali modifiche è necessario richiedere il supporto di un tecnico abilitato affinché proceda alla presentazione di un DOCFA di rettifica. Cordiali saluti.

  • Cosimo Caggiula ha detto:

    Salve sono proprietario di un piccolo immobile A5 nel centro storico di un comune del Salento. Mi è arrivato un preavviso di accertamento dell’agenzia dell’entrate con il quale mi si invita a procedere all’aggiornamento catastale, sotto comminatoria che lo faranno loro in caso di inerzia. L’immobile è stato accatastato in A5 moltissimi anni prima dell’abolizione della categoria A5. Leggendo l’atto notarile di acquisto da me fatto dell’immobile scopro che il notaio ha sbagliato la categoria catastale scrivendo A2. L’agenzia dell’entrate ha comunque specificato nel preavviso che l’immobile risulta in A5, come anche da visura da me fatta. Nessun lavoro è stato fatto nè dai vecchi proprietari nè da me e la planimetria catastale risulta corrispondente allo stato di fatto. Mi spiegate cortesemente cosa vogliono e cosa devo fare, grazie. Una semplice rettifica da parte del notaio (ma parlano di aggiornamento e non di rettifica) o vogliono qualcos’altro ed il notaio non c’entra nulla? L’immobile dovrebbe rimanere in A5 e quindi non dovrei fare nulla?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Cosimo, la categoria catastale non può essere modificata dal Notaio, in quanto quest’ultimo interviene solo per quanto riguarda la modifica delle intestazioni catastali. Sarebbe necessario verificare se la rendita dell’immobile corrisponde ad un A/2 oppure a un A/5, in quanto il preavviso di accertamento potrebbe avere ad oggetto questa discrepanza. Per sapere con certezza quali siano le richieste dell’Agenzia delle Entrate e come procedere, le suggeriamo di prendere un appuntamento presso la sede a lei più vicina in modo da chiarire la situazione. Cordiali saluti.

  • Desogus Giulia ha detto:

    Buongiorno, all’atto della vendita di una proprietà che chiamo n. 313, durante il frazionamento, alcune porzioni di esso, (ora identificate con altri 3 numeri) sono state intestate nuovamente ai proprietari originari (venditori) e non a noi acquirenti. Come posso risolvere questo problema?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giulia, in questi casi è necessario riposizionare all’attualità il proprietario dell’immobile. Questo sarà possibile, previa verifica attraverso una visura catastale storica sui mappali, attraverso il geometra o l’ingegnere che ha presentato il frazionamento oppure chiedendo una istanza al catasto. Cordiali saluti.

  • Marta ha detto:

    Salve, nel riordinare le carte a seguito di una successione ci accorgiamo che nel 1988 l’appartamento e 4 locali cantina, siti nel rione prati del comune di Roma, sono stati soggetti ad una variazione di destinazione d’uso da abitazione (A1) ad ufficio (A10). Tale variazione siamo sicuri che sia stata voluta per l’appartamento, ma non per i locali cantina che di fatto non possedevano e non posseggono la consistenza e le caratteristiche per essere adibiti ad uffici. come si può procedere per richiedere un annullamento o un ripristino della categoria adeguata (C2) per questi locali cantina. Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Marta, in questi casi è necessario rivolgersi presso il suo comune, ufficio tecnico o ufficio edilizia privata, per verificare la situazione. Cordiali saluti.

  • serena ha detto:

    Buongiorno, sto vendendo casa e il mio architetto ha rilevato la piantina catastale del mio appartamento, tramite i codici identificativi presenti nelle visure catastali. Tale piantina, in base ai codici identificativi (mappa, particella, sub) non corrisponde al mio appartamento, ma ad un altro appartamento sito sempre nello stesso complesso residenziale. Vorrei sapere gentilmente come posso procedere al fine di risolvere questo problema che dipende da un errore del catasto…con il quale non riesco a comunicare poichè non risponde mai nessuno, nè al telefon, nè via mail. Come posso procedere? Grazie mille

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Serena, in questi casi è consigliabile recarsi personalmente al Catasto, può prenotare un appuntamento tramite l’app dell’Agenzia delle Entrate. Cordiali saluti.

  • Denise ha detto:

    Buongiorno,
    Nella visura catastale di un immobile intestato a mio padre, compare ancora il nome di mia madre deceduta nel 2015 e per il quale avevamo fatto dichiarazione di successione intestando tutto a mio padre ad inizio 2016. Come posso fare per correggerlo? Grazie mille

    • Redazione ha detto:

      Gentile Denise, in questo caso è necessario eseguire una Voltura catastale che può richiedere comodamente online su VisureItalia. Questo servizio, infatti, consente di regolarizzare l’intestazione della ditta catastale in caso di trasferimento di diritti reali in forza di un atto di successione, di un atto pubblico o di una riunione di usufrutto e nuda proprietà. Per qualsiasi ulteriore informazione, non esiti a contattare la nostra Assistenza Clienti via chat oppure al numero 349 1266146. Cordiali saluti.

  • Khalifa ha detto:

    Salve dopo la registrazione del contratto di acomodato ho trovato il numero civico sbagliato 16 invece quello corretto 17 cosa si può fare per risolvere questo errore

    • Redazione ha detto:

      Gentile Khalifa, per la segnalazione dell’incongruenza riscontrata a seguito della registrazione del contratto di comodato, le suggeriamo di rivolgersi agli uffici dell’Agenzia delle Entrate dove potrà far presente l’errore relativo al numero civico dell’abitazione. Cordiali saluti.

  • Clara ha detto:

    Salve , sto per acquistare un immobile e abbiamo notato, io ed il mio compagno , che c è un errore circa una lettere delL indirizzo in cui è situato: sulla planimetria e sull atto notarile è in via Budetta mentre nella visura catastale aggiornata a febbraio di quest anno in via BUDETTI nome esatto della strada . La mia perplessità sta che nell atto che si verrà a fare di compravendita possano presentarsi problemi quindi chiedo:devo richiedere qualche allineamento o aggiornamento all attuale proprietario ? Nn vorrei trovarmi un domani , qualora dovessi rivendere L appartamento , innanzi a problemi risolvibili oggi giorno e comunque non a mie spese .

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Clara, in questo caso le suggeriamo di segnalare l’errore al Notaio che si è occupato di redigere l’atto, il quale procederà a richiederne la rettifica direttamente al Catasto. Cordiali saluti.

  • olga bartolini ha detto:

    ho acquistato un monolocale in un borgo e presumo che sottostante al monolocale c’è una vecchia cantina di cui si accede dalla strada sottostante e presumo appartenga al mio immobile come posso fare ad iniziare delle ricerche perché se così fosse non è stata abbinata al mio immobile forse perché su un’altra via ?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Olga, se la cantina fosse di sua proprietà sarebbe presente nell’atto di acquisto. Le suggeriamo di verificare il contenuto di quest’ultimo e nel caso volesse risalire al proprietario di questa cantina potrebbe richiedere una Visura catastale per indirizzo. Cordiali saluti.

  • Antonio Luongo ha detto:

    Salve i miei suoceri mi donerebbero un appartamento finito ma dopo un controllo l’appartamento in questione risulta garage. Come posso fare per cambiare uso da garage ad abitativo?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonio, il cambio di destinazione d’uso di un fabbricato dipende dalle Piano Urbanistico Comunale e dalle relative norme di attuazione. Le suggeriamo, quindi, di verificare presso l’Ufficio Edilizia Privata del Comune se è previsto o meno il cambio di destinazione d’uso. Cordiali saluti.

  • Maria Grazia Gallo ha detto:

    Buongiorno, devo vendere un c1 e nella planimetria che posseggo del 1953 non è stato considerato lo scantinato di 60mq (neppure sulla visura). Registrando questa variazione necessaria alla vendita sarò suscettibile di sanzioni?
    Grazie
    M.G.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Maria Grazia, se l’attuazione di questa variazione fosse possibile non dovrebbero essere previste sanzioni. In questi casi è consigliabile rivolgersi ad un tecnico in modo tale che analizzi l’atto di acquisto per verificare se almeno in quest’ultimo fosse presente lo scantinato anche se non accatastato, dopodiché proporrà la variazione a Comune e Catasto attraverso la presentazione di una nuova planimetria aggiornata. Cordiali saluti.

  • Monica Sierra ha detto:

    Salve, avrei bisogno del vostro consiglio: I miei suoceri sono proprietari di un garage acquistato insieme ad un appartamento nel dicembre del 1988. Nel dicembre del 2001 è stato venduto l’appartamento ma non il garage che è rimasto intestato a loro. Adesso però si sono visti arrivare una multa per il mancato pagamento del IMU dal 2015 fino ad oggi. Dopo le dovute verifiche abbiamo scoperto che nella visura catastale il garage non risulta più intestato ai miei suoceri, ma alla Fondiaria Assicurazione S.P.A (una azienda assicurativa che aveva degli uffici nello stesso condominio) e Primo Problema: Questa azienda non esiste più, ha venduto alla UNIPOL. Ci siamo rivolti all’Agenzia delle Entrate a cui abbiamo allegato i documenti (rogito, visura catastale precedente) che attestano che il garage appartiene ai miei suoceri, ma la loro risposta è che non è possibile fare la correzione dei dati catastali perché esiste una voltura errata fatta nel 1991. A questo punto abbiamo ricercato il Notaio (Di Genova e noi siamo a Cento in Prov. Ferrara) che la fece ma oggi risulta deceduto, il suo studio Notarile appare ancora negli elenchi ma ci da o numero sbagliato o risponde un fax.
    A questo punto non sappiamo più come risolvere la situazione, a chi ci dobbiamo rivolgere, quanto può costare in termini economici, a carico di chi in quanto noi siamo la parte lesa e abbiamo l’impressione che dovremo anche sostenere costi per errori commessi da altri.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Monica, nella visura catastale storica troverà la nota di voltura in cui sono riportati gli estremi dell’atto attraverso cui è divenuto “proprietario” il soggetto estraneo al vostro immobile. A partire da questi dati potrà richiedere la copia dell’atto all’archivio notarile, e questo le sarà utile per dimostrare che voi siete i reali proprietari. Altro consiglio che possiamo darvi è quello di rivolgervi a un tecnico affinché vi aiuti a risolvere la situazione. Cordiali saluti.

  • Fabiana ha detto:

    Salve sto per acquistare un immobile ricevuto dall’attuale proprietario con donazione e concessione edilizia fatti nel 2006 e che risulta correttamente da visura catastale. Controllando i documenti ci siamo però accorti che la planimetria catastale risale al 1984 e ha ancora i nomi dei vecchi proprietari (cioè i genitori dell’attuale proprietario) l’agenzia mi garantisce che i dati dell’intestatario devo essere corretti sulla visura e che la planimetria è solo un disegno e serve a constatare lo stato di fatto dell’immobile, è davvero così? Avrò problemi al momento del rogito per questo motivo?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Fabiana, il fatto che sia presente il nominativo dei precedenti proprietari sulla planimetria non dovrebbe rappresentare un problema al momento del rogito. L’aspetto al quale deve prestare molta attenzione è, invece, la corrispondenza della stessa allo stato di fatto dell’immobile. Cordiali saluti.

  • Katherine ha detto:

    buongiorno avrei bisogno di un consiglio urgente. io e mio compagno vogliamo comprare una appartamento usufruendo dalla Compsap. abbiamo fatto la proposta d’acquisto a meta febbraio, la banca ci ha derrogato il mutuo( hanno chiesto le visure catastali dal notaio) e anche il perito è andato bene.
    prima di mandarlo in comsap, mi hanno contattato per dirmi che il numero civico e le visure catastali hanno 2 numeri diversi,in uno figura il 15 e la casa si trova al 13.
    perciò la banca a fermato la pratica. l’agente immobiliare insisté che è una cosa da poco e lui ne ha gia fatto dei mutui cosi, e vuole che firmiamo il preliminare perche i proprietari vogliono incassare la caparra 4 milla euro e l’agenzia la metà della commissione.( voglio precisare che la proposta di acquisto aveva scadenza il 15 aprile ed è stata prorogata con un foglio firmato da entrambe le parti) mi conviene firmare oppure posso chiedere indietro la caparra???

    • Redazione ha detto:

      Gentile Katherine, questo mancato allineamento sul numero civico non rappresenta un impedimento alla concessione del mutuo, in quanto l’immobile viene identificato con i dati catastali, con la conformità urbanistica e l’abitabilità concessa dal Comune.
      Le consigliamo, quindi, di contattare il Notaio incaricato alla stipula del rogito affinché chiarisca la questione del numero civico con la banca, per poi procedere con l’acquisto dell’immobile. Cordiali saluti.

  • elena ha detto:

    Buongiorno,
    a seguito separazione sono beneficiaria della casa coniugale, la casa è disposta su 2 piani i quali risultano uno come prima casa e l’altro come seconda, gli appartamenti sono sempre stati utilizzati entrambi come unica abitazione tant’è che al piano superiore non c’è accesso indipendente. A chi devo rivolgermi per fare una verifica e la sistemazione dai dati catastali, visto che il mio ex marito se non obbligato non lo farà’ ed lui l’unico proprietario?
    grazie per l’attenzione

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Elena, la figura professionale che potrebbe fare al caso suo è il geometra. Cordiali saluti.

  • Mario ha detto:

    Buongiorno. Nel controllare in comune i disegni depositati della mia casa, trovo la posizione del tetto girato di 90 gradi. Lo sbaglio e del geometra che seguiva i lavori. (cosa devo fare). Grazie.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Mario, il catasto acquisisce la documentazione che gli viene presentata. Per tale motivo la difformità che ha notato relativa alla posizione del tetto è imputabile alla documentazione che è stata presentata dal tecnico e sottoscritta dal proprietario. Per risolvere la situazione dovrà presentare un nuovo docfa. Cordiali saluti.

  • LUCA ha detto:

    Salve , posseggo un terreno edificabile con superficie catastale di 333m2 :in realtà da attente misurazioni con corda metrica e con l’ausilio di google maps , tale superficie risulta essere di circa 275m2 . Il problema nasce dal fatto che il mio Comune applica l’imu (con retroattività dal 2015 )ai terreni edificabili con superficie superiore ai 300m2 .
    Un tecnico dell’ente di riscossione a cui si avvale il Comune, mi ha detto che devo pagare un geometra che misuri e convalidi con firma la superficie del terreno per evitare il pagamento (SE SOTTO I 300M2). Devo per forza pagare un tecnico ?Ci sono altri modi legali per dimostrare l’errore ?
    Perchè non è il Comune che si fa carico della misurazione reale , visto che è Lui che ha emesso gli avvisi ?
    GRAZIE !!!!!

    • Redazione ha detto:

      Gentile Luca, le confermiamo le informazioni che le ha fornito il tecnico dell’ente di riscossione di cui si avvale il Comune in cui è ubicato il suo terreno. In queste situazioni è necessario rivolgersi ad un tecnico abilitato, il quale effettuerà le dovute misurazioni con specifiche strumentazioni e eventualmente, in caso di difformità, provvederà ad effettuare le relative comunicazioni al Catasto. Cordiali saluti.

  • Andrea ha detto:

    Salve, dopo oltre 40 anni che vivo nella mia casa, in fase di accatastamento di alcuni lavori di ristrutturazione, ho scoperto che il catasto ha le mappe ferme al 1940 e pertanto il mio confine sud non risulta essere con una pubblica via (come risultante da tutti gli atti notarili, dalle varie licenze edilizie e dallo stato di fatto), bensì con altra particella di cui ignoro la provenienza (in pratica frapposta fra me e la strada). ora il catasto vorrebbe la prova di come io abbia acquisito quella particella, ma negli atti ufficiali non compare mai visto che risulto sempre confinante con la strada ed essa esiste solo su queste vecchissime mappe catastali. come si può risolvere?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Andrea, la situazione che ci descrive rende necessario per lei affidarsi ad un tecnico abilitato a svolgere le pratiche catastali come un ingegnere oppure un geometra. Questo professionista, infatti, si occuperà di verificare quali documenti sono presenti all’interno dell’Archivio cartaceo del Catasto ed, eventualmente, valutare la possibilità di inserire la planimetria aggiornata della sua abitazione. Cordiali saluti.

  • maria pia gaddoni ha detto:

    buongiorno, siamo proprietari da ormai 90 anni di immobile e ultimamente per alcune modifiche apportate stiamo sistemando tutta la documentazione relativa: si tratta di un edificio a uso officina più volte rimaneggiato nel tempo con relativi condoni e licenze e di una abitazione indipendente. Dalle ultime verifiche fatte da chi ha seguito tutte le pratiche da almeno 40 anni, sono emerse delle differenze sulle mappe: i due immobili risultano roto/traslati rispetto a quanto riportato sulle mappe catastali ed inoltre, sempre rispetto alle mappe del catasto, parrebbe che occupiamo una striscia di terreno dove da sempre è ubicata la vecchia scuola elementare (di proprietà del comune). come è possibile che tutto ciò non sia mai stato evidenziato prima e possibile che tocchi sempre a noi pagare per errori altrui???

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Maria Pia, può risolvere questa situazione comunicando al Catasto l’effettiva posizione dell’immobile, in modo tale che un tecnico possa identificarlo correttamente. Cordiali saluti.

  • Alessandro ha detto:

    Buongiorno, vorremmo sapere come fare per sistemare un errore che risulta da una visura catastale. In pratica mia suocera risulta proprietaria di un immobile in un altro comune, in cui non ci ha mai abitato, non lo ha mai acquistato, in pratica è totalmente estraneo. Non si sa per quale motivo risulta ciò. Per questa visura catastale errata il comune vuole il pagamento arretrato dell’ICI. Abbiamo provato con la rettifica con la agenzia delle entrate ed una pec a tutti gli interessati. Ma ci hanno risposto che dalla visura catastale risulta la proprietà. Chi ha sbagliato? Come si rimedia? Intanto grazie per il tempo dedicato.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Alessandro, in base a quanto esposto sulla Sua vicenda che vi vede coinvolti, il nostro consiglio è quello continuare ad approfondire la situazione con l’Agenzia delle Entrate per cercare di capire il motivo per cui Sua suocera risulti proprietaria di un immobile pur non avendo preso parte a nessun rogito notale e disconoscere voltura che è stata fatta a suo nome. Cordiali saluti.

  • Sandra Dell'Anno ha detto:

    Buonasera, 3 anni fa ho acquistato 1 immobile. In quella circostanza ho allegato pratica giurata da parte del geometra sullo stato dei luoghi dello stesso , mi rendo conto solo oggi,che dovrei ristrutturare lo stesso, che la piantina catastale non è corrispondente allo stato dei luoghi e che il notaio non l’abbia evidenziato. La differenza è enorme, mancano 1 finestra e bagno e il muro portante e divisorio non si trova al posto giusto. Le mie domande sono: 1) l’atto è valido 2) a chi tocca mettere apposto situazione?
    PS ci tengo a precisare che c’è sicuramente un errore catastale soprattutto per muro portante e anche finestra che è identica all’altra dichiarata ( stiamo parlando di immobile del 1950)
    La ringrazio anticipatamente

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Sandra, l’atto non si considera nullo, in quanto il notaio non può sapere se la planimetria catastale corrisponde alla realtà. Le suggeriamo di contattare il venditore per chiedergli di sistemare quanto ci segnala e se costui non dovesse farlo, consigliamo di avviare un’azione giudiziaria. Cordiali saluti.

  • stefano ha detto:

    Una casa(abitazione ) ubicata in un palazzo (condominio) fu venduta da mio padre a metà anni ’80, quando io ero solo un bambino. Essendo i miei genitori entrambi deceduti e divenuto io unico erede ho scoperto casualmente che nel catasto quella abitazione risulta ancora nome di mio padre, ma non ho più nè il rogito della vendita da lui fatta nè ricordo il notaio…ma in quella casa qualcuno da qualche decennio abita, ha la residenza al Comune, ecc. eppure nessuno ha mai fatto nulla.
    Come potrei fare a “disconoscere” l’immobile come erede del presunto (falso) proprietario visto che non conosco i proprietari odierni, nè abito più in quel posto? Se nulla faccio cosa rischio? Forse questa correzione la faranno gli interessati (odierni proprietari) quando venderanno a terzi l’immobile?
    Pare assurdo che sia io dover perder tempo e denaro, dopo 40 anni.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Stefano, in base a quando da lei esposto ci sembra di capire che quel che manca è voltura, la quale non è stata eseguita a suo tempo dal Notaio che ha stipulato il contratto di compravendita.
      Dubitiamo che quest’ultimo sia ancora in attività, per qui la situazione potrebbe essere risolta soltanto dagli acquirenti (diventati da 40 anni proprietari).
      Per quanto la riguarda potrebbe eventualmente essere contattato per il pagamento di tributi, come l’IMU, ma in questo caso le basterebbe dimostrare di non essere più proprietario dell’immobile. Tale dimostrazione potrebbe avvenire attraverso un visura ipocatastale persona fisica, fatta a nome di Suo padre, nella quale risulterebbe la nota di trascrizione della vendita in cui sono presenti il nome del Notaio e anche quelli degli acquirenti. Lo stesso documento le sarebbe utile anche per rintracciare quest’ultimi e risolvere la questione della voltura. Nel caso decidesse di richiedere la visura ipocatastale sul nostro e-commerce VisureItalia, le consigliamo di indicarci nel campo note l’anno in cui è avvenuta la vendita. Cordiali saluti.

  • sandro ha detto:

    Buongiorno, nel 2006 ho acquistato un immobile con annesso terreno agricolo (circa 1/2 ettaro) confinante con terreno agricolo di altro proprietario Già nel 2009 insieme all’altro confinante fu fatto un rilievo dei confini, risultò una striscia di terra di circa 650 mq.a mio favore, risultanza non accettata dalla controparte. Il confinante chiamò allora un altro tecnico il quale disse che la misurazione su un lato era stata sbagliata perchè doveva essere preso un altro punto di riferimento. Nessuno dei tecnici ha fatto una relazione con relativo verbale da contro firmare. Tutto rimase come prima con i stessi punti di confine. Avendo deciso di recintare la mia terra, volevo valutare l’effettivo confine risultante dai fogli catastali. Ho chiamato un tecnico che dopo i rilievi ha fatto una relazione dove si evidenzia la stessa differenza riscontrata nel 2009. Secondo questo tecnico i 2 termini che andrebbero spostati erano stati apposti (sempre che siano gli stessi) nel 1978 quando nel frazionamento le quote erano state rilevate in mappa e non in sito, a differenza di oggi che sono state rilevate con l’ausilio del GPS ( ricevitore topografico GNNS).
    Domando: 1) a tutt’oggi è possibile ottenere una revisione dei confini?
    2) la controparte può parlare di usucapione, visto che probabilmente utilizza quella striscia da oltre 20 anni per transitare con il trattore?
    Se così fosse si dovrà ridisegnare il confine? A carico di chi?
    P.S. Dall’anno di acquisto il terreno ha sempre fatto reddito.
    Grazie per l’eventuale risposta

    • Redazione ha detto:

      Gentile Sandro, la rilevazione svolta dal tecnico è volta a verificare la corrispondenza tra mappa depositata in Catasto e realtà dei fatti. Ci pare di comprendere, quindi, che da tale rilevazione risulta che, rispetto alla mappa, abbia 650 mq in meno. In questo caso, non dovrebbe essere necessario sottoporre la questione al Catasto ma dovrebbe semplicemente procedere con la recinzione in base a quanto riportato in mappa. Le consigliamo un confronto con il tecnico che si è occupato della sua pratica per comprendere come procedere. Cordiali saluti.

  • Graziana ha detto:

    Salve, dopo aver fatto l’atto di due case con le agevolazioni prima casa e quindi firmato di unificare le due proprietà confinanti ci siamo accorti in un secondo momento che la particella di una casa non corrisponde a quella della geocarta catasto del comune. Per farmi capire ho aquistato la particella 555 e 557 adiacenti ma in realtà la 557nella carta no nel foglio catasto corrisponde alla 553(particella non intestata ad nessuna altra casa). Posso continuare l’unione delle due case anche se nella geocarta non risultano cosi o devo procedere con una rettifica? Se si a chi rivolgermi? Grazie mille

    • Redazione ha detto:

      Gentile Graziana, se il Notaio non ha evidenziato incongruenze e si è proceduto con la stipula dell’atto, non dovrebbero esserci problemi. Le consigliamo un confronto con il Notaio che si è occupato del rogito. Cordiali saluti.

  • SONIA ha detto:

    Buongiorno,
    devo presentare la dichiarazione di successione di un terreno che era di proprieta’ al 100% di mia mamma.
    Dalla visura planimetrica, presa di sister, mi sono accorta che la situazione reale non e’ corretta rispetto a quella riportata nella planimetria in quanto circa 50 anni fa’ una porzione di tale terreno e’ stata utilizzata per costruire una strada pubblica.
    E’ mia intenzione presentare la dichiarazione di successione e relativa voltura automatica chiedo di sapere se tale anomalia che io ho riscontrato potrebbe bloccare il tutto al massimo dovro’ ripresentare una dichiarazione integrativa.
    Cosa dovrei fare?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Sonia, la dichiarazione di successione si fa sulla base della visura catastale. A questo proposito, è importante verificare che la variazione relativa alla porzione di terreno in questione risulti nella visura catastale. Se non è così, le suggeriamo di rivolgersi al suo Comune affinché provveda ad apportare le dovute correzioni. Cordiali saluti.

  • Fiorella ha detto:

    Buongiorno, provo a chiedere un’informazione di questo tipo: ho bisogno di richiedere l’allineamento catastale di alcuni immobili ereditati con i miei fratelli da mio padre deceduto. Il tecnico al quale ci siamo rivolti ci chiede l’atto di successione per procedere. Per una questione di privacy essendo dati sensibili non vorremmo mettere nelle mani di terzi questi dati. Chiedo se ai fini dell’allineamento catastale é indispensabile seguire questo iter.
    Ringrazio fin da ora per la risposta che vorrete darmi e saluto con cordialità.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Fiorella, in base a quanto da lei esposto ci sembra di comprende che debba eseguire una voltura catastale sull’immobile presente nella dichiarazione di successione. Quest’ultima può essere presentata dall’erede stesso oppure tramite delega ad un tecnico incaricato. La copia della dichiarazione di successione è necessaria ai fini di questo adempimento, quindi nel caso decidesse di rivolgersi a un tecnico dovrà consegnarli tale documento. Cordiali saluti.

  • Mattia ha detto:

    Buongiorno, nel predisporre una dichiarazione di successione, dalla visura catastale per soggetto del defunto risulta un terreno con 19 intestatari.
    Di questi 19:
    – 1 soggetto presenta dicitura “Usufruttuario parziale”,
    – 3 dicitura “(1) Proprietà per 1/45”, che da visura storica risultano eredi da successione del 2011,
    – 1 dicitura “(1) Proprietà per 2/15”,
    – 11 dicitura “Comproprietario”,
    – 3 dicitura “(10) Oneri COMPROPRIETARIO”.
    (Gran parte di questi intestatari presentano date centenarie il che fa presagire la storicità della documentazione)
    Il defunto in questione ha il diritto definito “(10) Oneri COMPROPRIETARIO” senza che sia indicata una quota determinato con atto pubblico, in tempi remoti, in Sede: VENDITA come da visura storica.
    Dalla visura storica si percepisce come fino al 2005 il terreno sia stato volturato con proprietà “Comproprietario”, mentre soltanto dal 2009 compare la dicitura “Proprietà per 1/15” tramite, cito, “RETT. TITOLARITA'”, da parte di un soggetto che nell’impianto meccanografico risultava “Comproprietario”.
    Ora, chiedo
    Qual è il significato di “(10) Oneri COMPROPRIETARIO”?
    Su che basi può essere stata stabilita la quota di 1/15 nella rettifica titolarità?
    Facendo una visura in conservatoria riscontrerei la stessa dicitura “(10) Oneri COMPROPRIETARIO” o mi troverei di fronte ad una divisione in quote?
    Chiedo perchè ne sto provando di ogni, grazie.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Mattia, l’impianto meccanografico del Catasto riporta la situazione relativa a una dichiarazione di successione precedente alla modifica del diritto di famiglia in campo ereditario, in cui il coniuge superstite era solo usufruttuario. In queste situazione, era consuetudine in sede di voltura cartacea inserire i soggetti eredi con la dicitura “Oneri COMPROPRIETARIO” o solo “COMPROPRIETARIO”. Nel momento in cui appare la quota, questa è dovuta a volture successive in cui era divenuta obbligatoria l’indicazione della quota stessa. In conservatoria troverà una dichiarazione di successione scritta a mano, in cui saranno evidenti il numero degli eredi, la sola quota appartenuta al de cuius e il numero degli immobili. Cordiali saluti.

  • Floriano ha detto:

    Buongiorno, grazie per le risposte quasi immediate che da Voi ho ricevuto. In questi giorni c’è stato un bel pò di movimento, sono stato al Catasto ed al Tavolare. Mi ero dimenticato di dire, che io vivo in una provincia dove viene applicata una diversa regola sugli immobili rispetto al resto della Nazione. Difatti il modello 3spc non esiste,non lo conoscono. Su mia insistenza è venuto a casa un tecnico fondiario, che dopo avere constatato la realtà dei fatti, non ha potuto giuridicamente fare nulla. Il tecnico delle spartizioni eseguite nel 1958/59 quando ha redatto la planimetria catastale,estrapolata dalla mappa catastale, ha inserito un angolo retto rappresentante il muro di spina centrale che divide tuttora le due case adiacenti, non parallele ma convergenti al centro su due facciate diverse, ha inserito quest’angolo retto su quella che ora è la mia casa e non come realtà corrispondente su quella del vicino.
    Questo nella planimetria del 1963, riportando probabilmente a tavolino pure la misura sbagliata ottenuta da quest’angolo. Ora io dopo quasi sessant’anni dalla redazione
    di questa planimetria errata, non avendo buoni rapporti con il vicino, sarò costretto a rivolgermi ad un legale.
    Se voglio donare a mio figlio l’appartamento, da quello che ho capito, tutto deve essere portato alla realtà giuridica.
    Io non vedo altra soluzione, se Voi potete indicarmi anche attraverso mail qualche altra possibilità…..
    Vi ringrazio comunque ancora per la cordialità, e la disponibilità.
    Buona giornata, ed un cordiale saluto.
    Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo

    • Redazione ha detto:

      Gentile Floriano, le nostre risposte si basavano su quello che concerne il Catasto ordinario, il fatto che l’immobile sia ubicato in uno dei territori in cui vige il sistema tavolare rende il tutto diverso e oltre le nostre competenze. Le auguriamo di riuscire a risolvere presto la situazione e di trascorrere delle serene feste. Cordiali saluti.

  • Floriano ha detto:

    Buonasera, grazie per la ancor più celere risposta. Quindi se il catasto acquisisce ciò che viene depositato dai tecnici abilitati e questi sbagliano ulteriormente, come fatto nel 2018/19 rispetto a quelli eseguiti nel 1963/66, un altro tecnico autorizzato può modificare il tutto?
    Comunque andrò al catasto per il modello 3spc, e di questo vi ringrazio. La casa a detta di mio padre è stata ricostruita dopo la seconda guerra mondiale e penso accatastata per la prima volta nel 1963/1966 definitivamente. Purtroppo dico io ora, in modo sbagliato, sia nel disegno che nelle misure. La mia casa e quella adiacente convergono al centro su due facciate diverse, non parallele come accatastamento 1963/66. Le misure inoltre sono per la maggior parte errate. Il tecnico di mio figlio, pur essendo abilitato, non può depositare di sua iniziativa una corretta planimetria perchè riferisce che la porzione di casa risultante dal triangolo tra le due case convergenti, si trova in carico alla casa adiacente. Quindi non vuole presentare una corretta planimetria. Pur avendo misurato tutta la casa, constatato la presenza del muro di spina centrale tra le due case, esistente da sempre, non deposità per paura di nullità. Grazie ancora e Buona Serata

    • Redazione ha detto:

      Gentile Floriano, comprendiamo il timore del tecnico a cui vi siete rivolti. In questi casi risulta necessario andare affondo per acquisire tutta la documentazione originaria (magari rivolgendosi anche in Comune) e quella della variazione per capire quando è nato l’errore. Cordiali saluti.

  • Floriano ha detto:

    Grazie per la celere risposta. Visto che non sono riuscito a capire bene, posso fare una due domande ancora? Se il catasto non può modificare di sua iniziativa le planimetrie, chi altri può farlo? Il tecnico incaricato per la donazione tra me e mio figlio, ha riferito che non può presentare la nuova planimetria corretta perchè quella vecchia ha la prevalenza.
    Ma allora non è un circolo vizioso? Come posso uscirne?
    Grazie ancora. Buona serata

    • Redazione ha detto:

      Gentile Floriano, il Catasto acquisisce ciò che viene depositato dai tecnici abilitati. Per questo motivo, la planimetria che risulta in Catasto riporta sempre quanto indicato dal tecnico che la presenta.
      Considerata la situazione, vi consigliamo di rivolgervi al Catasto per avere accesso al modello 3spc, ovvero la busta dell’accatastamento dell’immobile di sua proprietà. All’interno di questa cartella troverà tutti i documenti relativi al suo accastamento, comprese le planimetrie a suo tempo presentate. Questo consentirà di capire la cronologia delle planimetrie e una volta verificata la situazione, in presenza di discrepanze, si potrà presentare una nota di variazione e di conseguenza anche nuova planimetria. Sulla base di quanto da lei esposto, non comprendiamo il motivo per cui la vecchia planimetria abbia prevalenza e il tecnico incaricato per la donazione tra lei e suo figlio non possa presentare la nuova planimetria. In Catasto deve essere presente la planimetria che corrisponde alla situazione reale del suo immobile. Cordiali saluti.

  • FELICE ha detto:

    Buonasera,da dati catastali posseggo un’abitazione con 2 appezzamenti di terreno agricolo. Il comune mi ha notificato tasi anno 2015 dichiarando che parte del terreno è diventato edificabile nell’anno 2010. Chiedo se posso far presente al comune che mi sono basato sempre sulle visure catastali e se posso in riferimento a cio evitare di pagare tributo sanzioni e interessi per una variazione che non ero al corrente.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Felice, purtroppo in questo caso c’è poco da fare, in quanto non sarebbe sufficiente per evitare il pagamento del tributo far presente al comune che si è basato sempre sulle visure catastali, poiché la competenza è dell’Ufficio urbanistico del Comune e non del Catasto. Le consigliamo magari di verificare al Comune la data di variazione del piano urbanistico al fine di determinare correttamente le dovute tasse. Cordiali saluti.

  • Floriano ha detto:

    Buongiorno,ho ristrutturato casa nel 1986 dopo averla ricevuta in donazione da mio padre.La casa è composta da due appartamenti,uno grande uno piccolo ed un cortile. Ora volevo fare la stessa cosa con uno dei miei due figli, donando l’appartamento grande approffittando del 110%. Il tecnico incaricato, ci ha riferito che non può proseguire, perchè tra realtà e quello riscontrato al catasto i dati sono diversi. Al catasto nel 2018/19 hanno rifatto e modificato la mappa catastale eseguita dal tecnico nel 1963,devo dire tutta sbagliata sia nelle misure che nel disegno, tecnico che aveva redatto le spartizioni tra fratelli nel 1958/59. Nel disegno del 1963 la mia casa e quella adiacente sono su due linee parallele, la realtà da sempre sono con due facciate diverse.Ne consegue che la porzione di triangolo rimasto è a catasto sull’altra casa,pue essendoci tra l’una e l’altra un muro di spina centrale da sempre.Tra me ed il mio vicino parente, i rapporti non sono buoni purtroppo, come posso donare a mio figlio l’appartamento senza dover incorrere in qualcosa di sbagliato o in una azione giudiziaria? Come posso rettificare la mappa catastale sbagliata d’allora? Devo dire lo stesso tecnico ora deceduto ha riportato sul disegno di ristrutturazione eseguita da me nel 1986 misure diverse da quelle eseguite nel 1963. Sinceramente io e mio figlio ci siamo accorti di tutte queste divergenze solo perchè al catasto hanno modificato la mappa catastale ne 2018/19. C’è qualche possibilità di risolvere il probblema? Grazie,grazie per l’eventuale risposta.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Floriano, il Catasto non modifica di sua iniziativa le planimetrie, quindi se questa risulta difforme rispetto alla realtà dei fatti, probabilmente tale situazione è dovuta a quanto è stato inserito a suo tempo dal tecnico da voi incaricato. Per risolvere la situazione, le consigliamo di contattare un tecnico abilitato affinché possa prima di tutto verificare la situazione attuale e quella storica per comprendere da cosa è dovuto questo errore e poi provvedere alla presentazione della nuova planimetria corretta. Cordiali saluti.

  • Vittoria ha detto:

    Buongiorno. Sto per cominciare la ristrutturazione di un appartamento comprato qualche mese fa e la cui visura catastale non risulta aggiornata per quanto riguarda l’indirizzo, il civico è cambiato e al posto di “via” adesso si chiama “largo”. Il notaio che ha provveduto al rogito ha messo sull’atto entrambi gli indirizzi (quello catastale quello attuale). Adesso che so compilando la cila per i lavori il mio tecnico dice che bisogna aprire la per forza con l’indirizzo catastale (che però non esiste nella realtà!). Cosa devo fare? Lui dice che l’importanti sono gli altri dati catastali dell’immobile ma se io devo farmi fare le fatture dalla ditta che si occuperà dei lavori che indirizzo devo far mettere dal momento che la cila è stata aperta su un indirizzo che di fatto non esiste? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Vittoria, se comunica per le fatture lo stesso indirizzo sul quale si basa la scia, questo non dovrebbe comportare problemi, in quanto ciò che rileva è il codice fiscale. Tuttavia, può richiedere all’Ufficio comunale che informi il Catasto sulla variazione dell’indirizzo in modo tale che non ci sia più questa difformità tra i dati catastali e l’indirizzo corretto. Cordiali saluti.

  • Ivan ha detto:

    Buongiorno, possiedo un immobile facente parte di un complesso condominiale denominato “Condominio Santa Croce 24/26”.
    Ho notato che sulla planimetria il numero civico è errato (o meglio è stato modificato al momento della ristrutturazione del complesso).
    Dovendolo attualmente metterlo in vendita, come dovrei comportarmi? Faccio presente che pure sull’atto era stato riportato il mappale con il numero civico errato ma con i dati residenziali della parte venditrice corretti.
    Inoltre, ho notato delle piccole differenze tra la planimetria e la realtà dell’immobile.
    Muri leggermente più corti o lunghi ed una porta che al posto di essere a 90° è a 45°.
    Ho anche notato che è indicato un balconcino (che è presente negli appartamenti ai piani superiori) che al momento della ristrutturazione è stato interrato ed è stato sostituito da un’unica area esterna di proprietà esclusiva regolarmente inserita in planimetria.
    E’ corretto che per queste opere non devo fare la variazione dato che le difformità hanno poca importanza sul progetto totale e sulla rendita?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Ivan, la difformità riguardante il numero civico non è rilevante, in quanto è semplicemente dovuta al fatto che il Catasto non è aggiornato rispetto alle numerazioni dei civici determinate dai Comuni. Per quanto riguarda gli altri quesiti da lei esposti, non potendo visionare la documentazione, le consigliamo di rivolgersi ad un tecnico abilitato affinché possa verificare ed eventualmente far correggere alcune imprecisioni. Cordiali saluti.

  • elisa ha detto:

    Buongiorno , ho una situazione a mio avviso un pò particolare e avrei bisogno di alcuni consigli per capire a chi rivolgermi e cosa fare vi illustro la situazione :
    mio padre era un architetto comprava terreni e li divideva in appezzamenti più piccoli per costruire , ogni appezzameno piccolo era composto da appartamento/box/orto o giardino , ora mio padre è mancato e dopo varie ricerche per poter fare la successione ecc, risulta a catasto che in una decina di casi che abbia intestao ancora 20-10mq di questi orto o giardino nonostanmte la casa sia stata venduta , in alcuni casi anche da molti anni.
    ora vorrei capire se effettivamente è un possibile errore catastale , o in caso contrario se qualcuno sa dirmi di cosa si tratta o come potermi muovere o a chi rivolgermi .

    grazie mille

    • Redazione ha detto:

      Gentile Elisa, è possibile che il tipo mappale necessario per il accatastamento del fabbricato all’Urbano escludesse piccole porzioni dei terreni che suo padre acquistava e poi rivendeva, per questo risultano ancora a lui intestati. Le consigliamo di rivolgersi ad un tecnico esperto di pratiche catastali. Cordiali saluti.

  • ANNA RITA FELICI ha detto:

    HO PROVVEDUTO A REDIGERE IL 22/11/2018 UNA SUCCESSIONE APERTA IL 07/03/2018. IL CLIENTE MI HA CONSEGNATO LE VISURE CATASTALI DI OGNI BENE COMPRESA LA VISURA DI UN TERRENO NELLA QUALE RISULTAVANO INTESTATARI OLTRE IL DE CUIUS ALTRI 3 SOGGETTI. PER MOTIVI DI MANCATO INSERIMENTO DI UN IMMOBILE INTESTATO ALLA MOGLIE DECEDUTA IN PRECEDENZA E MAI DICHIARATO, HO ASPETTATO PER MOTIVI LOGISTICI ALTRO TEMPO FINO AL 14/10/2019 PER PRESENTARE LA DICHIARAZIONE INTEGRATIVA DELLA SUCCESSIONE E DI CONSEGUENZA ENTRO 30 GIORNI, IN RITARDO RISPETTO ALLA SCADENZA ORIGINARIA, LA VOLTURA DI TUTTI I BENI DEL DE CUIUS. NELL’ARCO TEMPORALE PRIMA DELLA PRESENTAZIONE DELLA VOLTURA, UNO DEI 3 SOGGETTI INTESTATARI DELL’IMMOBILE IN DISCUSSIONE, HA PROVVEDUTO A VOLTURARE A SUO NOME, E QUINDI ESCLUDENDO GLI ALTRI 2, UN VECCHIO ATTO MAI VOLTURATO AL CATASTO. QUINDI IN VIRTU’ DELLA VOLTURA DA ME PRESENTATA IL CATASTO HA REINTESTATO ERRONEAMENTE IL TERRENO AI 3 SOGGETTI INIZIALI OLTRE AGLI EREDI DEL DE CUIUS PER CUI AVEVO PRESENTATA LA VOLTURA. IN VIRTU’ DI TUTTO QUANTO ESPOSTO VORREI SAPERE COME FARE LA CORREZIONE DEGLI INTESTATARI DELL’IMMOBILE VISTO CHE PER IL PERIODO IN CUI CI TROVIAMO E’ IMPOSSIBILE ANDARE PERSONALMENTE NEGLI UFFICI DEL CATASTO DI ROMA. GRATA DI UN CENNO DI RISPOSTA ALLA PRESENTE, INVIO DISTINTI SALUTI

    • Redazione ha detto:

      Gentile Anna Rita, considerata la situazione dovuta al Covid19, può comunicare con il Catasto di Roma tramite email o pec. Trova i contatti sul sito web dell’Agenzia delle Entrate – Territorio – Ufficio provinciale di Roma. Le consigliamo di inviare la sua istanza con in allegato i documenti relativi alla pratica e sarà poi l’Ufficio del Catasto ad indicarle il modo più idoneo per procedere. Cordiali saluti.

  • Francesco ha detto:

    Buonasera,
    attualmente sto recuperando dei documenti per accedere al superbonus 110%. Tra questi mi è richiesta la visura catastale dell’immobile, dove però ad oggi risulta ancora mio padre l’intestatario. Mio padre è deceduto 3 anni fa e le pratiche di successione sono state assolte; ad oggi l’immobile dovrebbe essere totalmente intestato a mia madre. Inoltre anche l’indirizzo risulta errato (si cita la via parallela, su cui la casa si affaccia ma dalla quale non vi è accesso).
    Mi chiedo se questi errori, in fase di valutazione della richiesta per accedere al superbonus da parte dell’Agenzia delle entrate, possano compromettere l’ottenimento dell’autorizzazione a procedere.

    Mi consigliate di procedere comunque alla richiesta di modifica dei dati? Quali sono le tempistiche affinché la modifica sia effettiva?

    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Francesco, per l’allineamento della ditta catastale è necessario procedere con la voltura catastale, che evidentemente non è stata eseguita al momento della successione. Attualmente gli Uffici catastali sono chiusi e può richiederla online, anche su VisureItalia.
      In una decina di giorni il Catasto provvederà alla modifica e così potrà procedere con la richiesta del superbonus 110%, che presumiamo farà a nome di sua mamma. Cordiali saluti.

  • Donatella Panza ha detto:

    Buongiorno,
    devo vendere un terreno agricolo acquistato dai miei genitori e oggetto di frazionamento nel 1988 e successiva divisione notarile nel 1989.
    Dalla visura catastale rilevo che la particella (207) che era la parte derivante dal franzionamento che avrebbe dovuto essere di proprietà piena della mamma è intestata per 1/2 alla mamma e 1/2 al papà deceduto nel 2003.
    Ritengo sia un errore di trascrizione, come posso procedere per la rettifica?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Donatella, ha effettuato una visura catastale storica? La situazione potrebbe essere dovuta, ad esempio, a una mancata voltura delle successioni dei suoi genitori oppure ad un problema di preallineamento dell’ultimo atto. Le consigliamo di rivolgersi al Notaio che ha stipulato l’atto per ricevere maggiori informazioni. Cordiali saluti.

  • Salvatore ha detto:

    Salve, ho riscontrato un errore sulla visura catastale riguardante l’indirizzo di ubicazione, il numero civico risulta errato e vorrei capire come devo muovermi per risolvere tutto quanto, cosa dovrei fare per sistemare il tutto? Grazie in anticipo!

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Salvatore, è probabile che al momento dell’accatastamento dell’immobile il numero civico fosse quello indicato in visura e con il tempo ci siano state delle variazioni. Queste situazioni si verificano per via delle incongruenze tra la toponomastica del Comune e l’indirizzo riportato in Catasto. Questo genere di errore non ha grandi ripercussioni ma nel caso lo volesse correggere, prima di procedere con una rettifica errori catastali, provi a rivolgersi al comune per richiedere un aggiornamento dei dati inviati al Catasto. Cordiali saluti.

  • PASQUALE ha detto:

    Sono il commissario liquidatore di una cooperativa nominato dal ministero Sviluppo Economico. Ho inventariato due cespiti immobiliari intestati alla coop. come da visura catastale. Ai fini della vendita ho preso atto con ordinanza del Tribunale che la visura prodotta è errata in quanto dovuta da discrasie catastali. Tra i documenti del Tribunale risultano perizie giudiziarie ove si evince che i due immobili sono di proprietà di persone fisiche.
    quale operazione mi consigliate per far rettificare la visura catastale? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Pasquale, le visure estratte dal Catasto non hanno valore probatorio. Dal punto di vista giuridico, la visura catastale non assevera la titolarità giuridica di un bene immobile in capo ad una persona fisica o giuridica. È questa la caratteristica principale del Catasto in Italia. Al fine di un inventario dei beni immobili della cooperativa, Le suggeriamo di richiedere in una prima ispezione una visura ipotecaria che le fornirà l’elenco delle formalità o atti notarili trascritti in Conservatoria e, in seguito, eseguire lo sviluppo delle singole note di trascrizione per persona giuridica. Solo in questo modo avrà la certificazione con valore legale dei cespiti di proprietà della cooperativa.

  • elena ha detto:

    Salve
    ho acquistato un terratetto che da su una corte a comune. La parte davanti casa è pavimentata diversamente alla corte e mi chiedo se in passato non ci sia stato un errore di trascrizione in fase di compravendita e la particella del resede non sia risultata per sbaglio a comune e non di pertinenza della casa.
    Posso fare delle ricerche storiche per vedere se in passato era di pertinenza ? Se trovo che 40 anni fa lo era e poi in un passaggio di proprietà non è stato trascritto, posso chiedere la rettifica di ciò?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Elena, lei ha acquistato l’immobile attraverso un rogito e in tale occasione il Notaio ha verificato sia la continuità nelle trascrizione sia la conformità urbanistica e catastale dell’immobile. Le consigliamo di rivolgersi al Notaio ed esporgli le sue perplessità, saprà senz’altro risolvere i suoi dubbi. Cordiali saluti.

  • alberto ha detto:

    Buongiorno VisureIt.ecco il quesito:
    Tizio esclusivo titolare di una quota immobiliare di 6/11, muore; eredi: moglie (già titolare di 5/11 sul medesimo immobile) e 2 figlie (quote 1/3 +1/3+1/3 automatismo presente in dich. successione). La voltura catastale non si riesce a eseguire. Cosa e come si può intervenire? Grazie per l’attenzione. Ciao.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Alberto, è necessario adeguare la quota affinché si possa dividere fra tre persone. La quota del de cuius sarà di 18/33, mentre la quota della moglie sarà di 15/33. Per successione legittima la moglie e le due figlie acquisiranno, quindi, la quota legittima di 1/3 di 18/33. Le quote risulteranno così distribuite: alle figlie 6/33 ciascuna, mentre alla moglie 6/33. Quest’ultimi andranno a sommarsi ai 15/33 di cui era già in possesso, per cui la moglie risulterà proprietaria di 21/33 totali. Cordiali saluti.

  • Angela ha detto:

    I miei genitori mi hanno donato nel 2005 un appartamento e un. Sottotetto al 50% l’uno. In catasto come in comune il sottotetti è accessibile con botola ma di fatto non può essere vivibile senza una scala di accesso e dovrebbe essere considerata come pertinenza. Cosa si può fare, visto che ci paghiamo imu ingiusta, pure come seconda casa?grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Angela, sulla base di quanto da Li scritto, Lei vorrebbe modificare la rendita catastale del sottotetto. Corretto ? Se ci invia la visura catastale attuale verifichiamo e Le suggeriamo come procedere. Può inviare la visura alla nostra mail smartfocus@visureitalia.com

  • Paola ha detto:

    Salve,
    mia madre era proprietaria di un terreno fabbricabile, durante la successione però non risulta nel catasto alcun terreno a lei intestato. Abbiamo però l’atto di proprietà del terreno, come possiamo procedere per risolvere il problema?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Paola, se la dichiarazione di successione è stata già registrata in Agenzia delle Entrate e non è stato inserito il terreno al quale lei fa riferimento, si può comunque provvedere alla rettifica ed integrazione. Occorre presentare una dichiarazione di successione con i dati del terreno, gli eredi e le relative quote. Tenga presente che le visure catastali non hanno valore probatorio dal punto di vista giuridico e i dati in catasto potrebbero non essere aggiornati a causa di una mancata voltura. Se ha necessità di assistenza, ci contatti senza nessun problema inviando una email a trustsrl@visureitalia.com o telefonicamente al numero 0707331232 e possiamo visionare insieme la documentazione attualmente in vostro possesso e consigliarli sulle azioni da svolgere.

  • Federica ha detto:

    Buongiorno, vorrei fare una proposta di acquisto di un immobile in cui i proprietari attuali hanno fatto dei lavori, nello specifico hanno fatto due bagni dove ne esisteva uno. Non hanno fatto alcuna dichiarazione né l’allineamento catastale e ho vincolato la proposta di acquisto alla conformità dei documenti. I proprietari attuali sostengono che si tratta di una procedura molto lunga e dai costi elevati (7.000 Euro). Questo processo che tempi richiede e perché è cosi costoso? Inoltre, come posso vedere la planimetria a catasto originale affinché non ci siano altri problemi con i lavori fatti? E’ possibile che da loro visura catastale risultino 120 mt2, mentre nella visura che è abbiamo richiesto per verifica ne siano segnati 106? L’accordo era di chiudere la vendita e andare a rogito per fine gennaio, ci sono i tempi tecnici necessari? Grazie mille!

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Federica,
      le modifiche interne ad un immobile non necessitano di licenza edilizia ma possono essere eseguite immediate presentando una semplice SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) da parte di un tecnico incaricato dal proprietario dell’immobile. I costi per la pratica sono contenuti e, comprendendo imposte e compenso del professionista, possono oscillare tra i 700 e 1000 euro. Anche i tempi sono contenuti in quanto è possibile dare seguito all’inizio dei lavori nella stessa data di presentazione della SCIA.
      Il problema, nel suo caso specifico, è che i lavori sono stati già eseguiti senza autorizzazione edilizia. È vero, peraltro, che l’intervento effettuato, sulla base di quanto da Lei descritto, rispetta i limiti urbanistici previsti. In questo caso il responsabile dell’abuso può richiedere la SCIA in sanatoria che prevede il pagamento di una somma stabilita anche in base all’aumento di valore subito dall’immobile e che può essere compresa fra i 516,00 e i 5.164,00 euro.
      Per quanto concerne le visure catastali, i dati riferiti alla superficie indicano la superficie catastale, non quella effettiva dell’immobile. In ogni caso, il dato della superficie indicata nella visura catastale è ininfluente: quello che conta è la reale superficie dell’immobile.
      Per concludere, visto che nella nella proposta di acquisto la parte venditrice si è impegnata a fornire la documentazione attestante la conformità urbanistica e catastale dell’immobile, l’eventuale inadempimento è a carico del venditore con il diritto a suo favore di restituzione del doppio della caparra versata.
      I tempi da qui a gennaio ci sono tutti se si vuole procedere a sanare la situazione.
      Qualora avesse necessità di ulteriori chiarimenti non esiti a contattarci.

  • Concetta ha detto:

    Salve,come dovrebbe procedere il notaio qualora Tizio chieda la rettifica di un atto di donazione,a seguito di un errore catastale? Però una delle parti, e più precisamente la sorella di Tizio,per uno ‘sfizio’ personale,si rifiuta di collaborare.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Concetta,
      se l’errore materiale è presente nell’atto notarile, il notaio provvede alla rettifica dello stesso. Al momento della stipula dell’atto notarile deve essere presente il donante e due testimoni. I donatari dovranno provvedere alla sola accettazione della donazione che può essere manifestata o nell’atto stesso o con un atto pubblico successivo.

  • iris de nardi ha detto:

    Buonasera, sto facendo le pratiche di successione della casa che mia madre ha acquistato dai suoi fratelli nel 1969 e che appartiene alla ns famiglia dagli anni ’30. Non avendo trovato le planimetrie in catasto ho incaricato un professonista dei rilievi per sistemare la situazione. La casa è circa la metà di un immobile diviso in due parti. Sono due mappali diversi. Purtroppo le due proprietà non sono divise da una linea retta ma il piano primo della mia parte è per circa un metro e mezzo sopra al piano terra della parte adiacente. Purtroppo abbiamo scoperto che sconfina nel mappale di proprietà dei vicini. Il professionista mi dice che deve rilevare questa anomalia segnalandola al catasto e che per sanarla bisogna rivolgersi al tribunale ma che il tutto mi costerà circa € 10.000,00. Io non ho capito bene la procedura anche perchè sentita la cifra mi è venuto un colpo. Io vorrei sapere cosa devo fare considerando che una volta fatta la successione vorrei vendere l’immobile. Il geometra dice che se non sistemo l’immobile è invendibile. Grazie per la Vostra risposta.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Iris,
      certamente è necessario sistemare la situazione catastale prima della vendita dell’immobile. Il primo passo è comunque la presentazione della dichiarazione di successione dello stato attuale, diversamente non avrebbe alcun titolo giuridico per presentare in Catasto le modifiche. Una volta acquisito il diritto di proprietà, lei e eventuali coeredi, sull’immobile, Le suggeriamo di procedere con questi step:
      1. effettuare un accesso agli atti presso l’Ufficio Tecnico del Comune e verificare il progetto di edificazione e i dati catastali ed i confini dell’aera di sedime (il terreno praticamente) sul quale è stato edificato il fabbricato
      2. verificare in Catasto la pratica originaria di accatastamento (deve richiedere di prendere visione della busta di accatastamento o modello 3SPC) in modo da verificare che quanto depositato in Catasto corrisponda o meno al progetto di edificazione autorizzato con licenza edilizia del Comune; nella busta di accatastamento dovrebbe trovare anche le planimetrie cartacee del fabbricato che, da quanto lei scrive, non risultano digitalizzate
      3. confrontare le planimetrie di progetto e catastali con lo stato dei luoghi e verificare l’effettivo “sconfinamento” nella particella o mappale di proprietà del vicino: in caso affermativo, sarà indispensabile informare il vicino della situazione e concordare con lui una soluzione che potrebbe prevedere una eventuale richiesta di demolizione o un indennizzo in termini economici (ma è tutto da valutare dopo aver preso visione della reale consistenza del problema).
      Tutto può essere risolto bonariamente tra le parti presentando le opportune rettifiche in Catasto con pratica DOCFA. Non vi è alcuna necessità di ricorrere al Tribunale, salvo che non si trovi un accordo con il vicino.
      Per concludere, il compenso richiesto dal professionista ci pare assolutamente elevato per le attività da svolgere. Le suggeriamo di contattare un altro professionista e richiedere altri preventivi.
      Cordiali saluti.

  • Marco ha detto:

    Buonasera, ho appena controllato nel catasto la proprietá del mio appartamento, volevo controllare che non ci fosse piu ipoteca catastale dopo aver estinto un mutuo. Di sorpresa mi sono accorto che la proprietá risulta non mia ma della persona che mi ha venduto la casa nel 2004… Io sono in possesso dell´atto di vendita e mi sembra tutto corretto. Evidentemente qualcuno ha fatto un errore e ha trascritto il nome del venditore al posto del nome dell´acquirente… Si puo risolvere “facilmente” un tale errore?

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Marco, sarebbe preferibile visionare il documento al quale lei si riferisce prima di rispondere. In effetti, l’ipoteca viene iscritta nei Pubblici Registri della Conservatoria e non può essere rilevata al Catasto ma solo attraverso una visura ipotecaria. Pertanto, se si riferisce al documento visura catastale non potrà avere alcun riscontro né dell’esistenza di un’ipoteca né altresi’ della sua estinzione o cancellazione. Nella visura catastale potrebbero non essere stati registrati tutti i trasferimenti di proprietà a causa di una errata o incompleta o assente voltura catastale. Nessun problema però. Ciò che fa fede dal punto di vista giuridico è unicamente la Conservatoria dei Registri Immobiliari, ora Ufficio di Pubblicità Immobiliare. Se crede, può inviarci via mail a helpdesk@visureitalia.com il documento al quale lei fa riferimento e saremmo lieti di aiutarla a risolvere il problema.

  • Aldo ha detto:

    Salve! Ho acquistato ad aprile una casa sottostante alla mia e prima di comprarla siccome aveva alcune difformità sulla planimetria del 1939. per delle modifiche di molti decenni fa, ho chiesto al venditore di farla sistemare, ma dopo aver fatto l’atto, quando ho chiesto di fare la fusione al mio geometra, si è accorto che il geometra del venditore non aveva inserito le scale sulla planimetria, che non c’erano nemmeno in origine. Le scale sono invece rappresentate sulla planimetria del piano superiore. Cosa bisogna fare? La fusione si può fare ugualmente?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Aldo, bisogna procedere per gradi. Prima occorre modificare il docfa dell’accatastamento inserendo le scale nell’unità immobiliare mancante. Completata questa attività e predisposta la nuova planimetria catastale può richiedere la fusione delle due unità immobiliari.

  • angela ha detto:

    Salve, nel ’62 mio padre acquista una proprietà con un cortile antistante. Nel vecchio rogito viene indicato che il cortile, definito spazio antistante, il venditore lo cedeva in proprietà al venditore. quale proprietà di pertinenza.Ad oggi tale spazio, antistante l’abitazione, risulta un tutto unico con la strada comunale. In sintesi sulla mappa comunale, tale spazio risulta bene demaniale e non proprietà privata. Come agire a livello catastale e con il comune per risolvere tale errore ? Grazie!

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Angela, per poter rispondere in modo esaustivo sarebbe importante visionare la documentazione. In particolare, a parte la descrizione nell’atto notarile del cortile come spazio antistante, occorre verificare con l’estratto di mappa e con l’elaborato planimetrico come risultava inquadrato il terreno nel 1962 e se risultava effettivamente di proprietà di suo padre. Il problema va comunque risolto con il Comune. Il Catasto non fa altro che registrare le variazioni catastali ma non prende in considerazione, purtroppo, la presenza o meno di un titolo giuridico.

  • Ermanno ha detto:

    Ermanno 18/09/02018
    Salve ho scoperto che nel catasto risulta un luogo diverso di nascita rispetto ai dati della successione, chi può aver sbagliato?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Ermanno, se nella dichiarazione di successione il dato relativo al comune di nascita è corretto, evidentemente si è verificato un errore da parte del soggetto che ha presentato la voltura catastale. Nessun problema, si può risolvere semplicemente. Le segnaliamo il servizio di rettifica errori catastali attraverso il quale sarà possibile apportare la correzione in Catasto.

  • barbara ha detto:

    Buongiorno, ho riscontrato una incongruenza nella visura catastale: manca la dicitura del piano interrato S1, mentre nella planimetria è correttamente riportato. Come posso chiedere la rettifica? e’ un problema grave?Grazie e un cordiale saluto

    • Redazione ha detto:

      Gentile Barbara, le consigliamo di recarsi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Catasto di competenza territoriale munita della planimetria e della copia dell’atto di acquisto dove sia indicata la dicitura esatta dei piani ed esporre la sua situazione in modo da capire come muoversi per effettuare la modifica. Cordiali saluti.

  • Riccardo Molina ha detto:

    Buongiorno, vorrei procedere all’acquisto di un immobile, mi sono accorto che il nr del subalterno sull’atto di compravendita(anche il precedente e non solo quello che mi riguarda, cioè quando chi me lo sta vedendo lo acquistò a suo tempo) è diverso da quello sulle visure catastali.

  • Antonio ha detto:

    Salve, sono un affittuario di un immobile “comunale” da diversi anni (più di una 30ina). Il comune ha ora deciso di vendere l’immobile in questione. L’immobile non è però accatastato ed il comune non possiede l’atto di proprietà. Mi è stato riferito dal dirigente dell’ufficio comunale preposto che lo stesso bando di vendita supplisce all’atto di proprietà e che l’accatastamento può essere effettuato dopo la vendita, a carico dell’acquirente. Questa cosa è vera? Come può un notaio sottoscrivere un atto di vendita quando mancano tutte queste documentazioni? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonio,
      il bando di vendita del Comune non è un titolo di provenienza pertanto non può essere utilizzato in fase di stipula del’atto notarile per l’atto di compravendita. È verosimile che il Comune non possieda l’atto di proprietà per quanto con una ispezione in Conservatoria al periodo meccanizzato o, se necessario, ai repertori cartacei il Comune dovrebbe riscontrare l’atto in forza del quale è proprietario dell’immobile o del terreno sul quale è stato edificato. L’accatastamento è a carico della parte venditrice, il pubblico ufficiale deve poter identificare l’immobile con dati catastali certi. Qualora l’appartamento non sia stato accatastato, il pubblico ufficiale potrebbe supplire individuando l’immobile oggetto di compravendita con indirizzo, scala e interno ma serviranno certamente i dati catastali del terreno ossia dell’area di sedime sul quale è stato edificato il fabbricato. Dovranno essere indicati nell’atto anche la licenza edilizia e le eventuali varianti ed il certificato di agibilità così come dovrà essere allegato per legge anche l’APE, attestato di prestazione energetica. L’atto notarile può essere stipulato da un pubblico ufficiale, non necessariamente un notaio ma lo stesso segretario comunale può rogitare l’atto di compravendita. Possiamo aiutarla a recuperare tutte le informazioni che Le occorrono > legale@visureitalia.com

  • Langgartner Carlo ha detto:

    Buongiorno,
    Recentemente mi sono accorto che nel registro catastale non risulto come titolare di un fabbricato acquistato nel 2000, perché nell’atto di acquisto appare un codice fiscale che nel corso degli anni mi è stato modificato. Che cosa devo fare per chiedere la rettifica ? Devo rivolgermi a un notaio? Quali sono i costi? Grazie.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno, se ha verificato che nella visura catastale non risulta il suo nominativo come intestatario di un immobile significa che a suo tempo non è stata presentata la voltura catastale o la stessa non è stata accettata in Catasto in quanto il suo codice fiscale non risultava validato in Anagrafe Tributaria. Non è necessario rivolgersi ad un notaio in quanto è una pratica che si può risolvere presentando in Catasto la voltura catastale ed allegando alla stessa un certificato di attribuzione del codice fiscale. Trova tutte le informazioni nei link ai due servizi. Cordiali saluti.

  • Girolamo ha detto:

    Salve vorrei acquistare un’appartamento, ma il numero civico non spunta ne sull’attore di vendita e nemmeno sulla visura storica dell’immobile. E’ un problema? Cosa dovrei fare? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Girolamo, non è un problema che possa inficiare la validità di un atto notarile. Si verificano spesso delle incongruenze tra la toponomastica del Comune e l’indirizzo riportato in Catasto. È importante che l’immobile venga identificato con i dati catastali attuali che può rilevare semplicemente con una visura catastale per soggetto sulla base dei dati dell’attuale proprietario. In seguito, con la visura ipotecaria potrà verificare la titolarità giuridica (natura e quota del diritto reale) in capo al proprietario/i e la presenza di eventuali gravami, ipoteche e pregiudizievoli.

  • antonella ha detto:

    buonasera, ho letto tutto il vostro articolo. recentemente sono venuta a conoscenza di essere ancora l’intestataria (insieme al comune di roma tramite diritto di superficie) di un posto auto scoperto annesso ad un negozio che era stato venduto all’asta nel 2006. mi chiedo come posso fare per risolvere questa situazione dato che ovviamente ero convinta che il tutto fosse stato trasferito al nuovo acquirente trattandosi di una procedura curata direttamente dal tribunale di roma. a chi posso rivolgermi? oppure posso recarmi io da sola presso quale ufficio? grazie

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Antonella, se la procedura è stata curata dal Tribunale, possono essersi verificate due situazioni: nel decreto di trasferimento il Giudice per le Esecuzioni Immobiliari non ha inserito anche i dati catastali relativi al posto auto oppure in fase di voltura catastale non si è provveduto alla voltura del posto auto a favore dell’aggiudicatario. In entrambi i casi, deve ricorrere alla sezione Esecuzioni Immobiliari presso il Tribunale di Roma e segnalare il problema.

  • Alessandro ha detto:

    Salve
    Nell’ottobre del 2011 ho comprato casa . Un mese fa chiedendo una surroga a un’altra banca dopo la perizia del tecnico e le visure storiche scopro che con i miei dati catastali da un anno dopo l’acquisto,dal 2012,corrisponde un altro immobile in un’altra via.
    Al catasto mi dicono che l’errore è stato del notaio nel trascrivere i dati,ma io non capisco perché se nello storico i dati catastali si riferiscono sempre allimmobile da me acquistato e improvvisamente un anno dopo hanno un altro immobile e indirizzo.
    Forse hanno fatto casino al catasto?!
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Alessandro,
      per poterle rispondere in modo corretto avremmo necessità di prendere visione dei documenti, l’atto di compravendita ed il contratto di mutuo originario. Si può essere verificato un errore nella voltura catastale con indicazione errata dei dati catastali da parte del notaio. Tenderemmo ad escludere la responsabilità del Catasto in quanto l’ufficio trascrive i dati che vengono comunicati dal notaio. Se crede, può inviare la visura ipotecaria e la visura catastale storica via email a smartfocus@visureitalia.com e provvederemo a fornirle una risposta completa. Cordiali saluti.

  • M.Rita ha detto:

    Salve, ho richiesto la visura all’Agenzia delle Entrate per conto dei miei genitori che, in comunione dei beni, acquistarono circa 30 anni fa un immobile, co-intestandolo. Ebbene questo immobile, attualmente dove è ubicata la loro residenza, non compare nella visura né a nome di mio padre né a quello di mia madre. Si tratta di un errore? Cosa dovremmo fare?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Maria Rita, purtroppo a volte si possono verificare casi come il suo. Può essere dovuto alla mancata trascrizione dell’atto agli Uffici di Pubblicità Immobiliare o alla mancata voltura catastale. Il primo caso è più complesso ma risolvibile. Il secondo è più semplice e ugualmente risolvibile. Ha verificato se i suoi genitori sono in possesso dell’atto notarile di acquisto dell’immobile? Se crede, può inviare la visura via e-mail a smartfocus@visureitalia.com in modo che possiamo esaminare il documento e suggerirle la soluzione. Cordiali saluti.

  • Lorena ha detto:

    Buon giorno. Vorrei chiedere un consiglio. Mia madre risulta proprietaria al catasto di un terreno venduto ai fratelli negli anni “80 come da atto notarile in possesso dei fratelli. Come possiamo fare per sistemare le cose e chi deve farlo?. Premesso che mia madre è deceduta e non abbiamo ancora fatto la successione, ci è stato detto che bisogna assumere un geometra, ma i fratelli non vogliono accollarsi le spese, e che spetterebbe a loro regolarizzare la questione. Come possiamo muoverci? e chi?. Grazie mille per l’attenzione

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Lorena, se il trasferimento del terreno è stato effettuato mediante notarile e lo stesso è stato trascritto agli Uffici di Pubblicità Immobiliare, ex Conservatoria RR.II., il terreno in questione è ora di proprietà dei fratelli e non più di vostra madre. Ci scusi, ma il suo quesito non è proprio chiaro. Può inviarci la visura ipotecaria in modo che possiamo esaminare il documento e comprendere quale soluzione possiamo suggerire? Può inviare il documento alla casella e-mail smartfocus@visureitalia.com . Cordiali saluti.

  • Mari ha detto:

    Buonasera, sono proprietaria di una porzione di un vecchio immobile per il quale è in corso la pratica di ristrutturazione, ed il notaio mi richiede “l’allineamento dell’indicazione nell’estratto di mappa della particella 99, graffata alla particella 46 del foglio 49, con conferma della corrispondenza catastale dell’immobile allo stato di fatto del medesimo”. Sono cose a cui posso provvedere autonomamente con dichiarazioni online o recandomi al Catasto, o debbo per forza rivolgermi ad un professionista? Grazie fin d’ora per la vostra attenzione, ho trovato il vostro articolo molto interessante e soprattutto capibile (a differenza della richiesta di cui sopra).

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Mari, si in effetti la richiesta formulata in quel modo dal notaio è comprensibile agli addetti al settore e può risultare un po’ ostica per chi non ha dimestichezza con questa terminologia. Si tratta di verificare la corrispondenza catastale del fabbricato rispetto all’estratto di mappa e rispetto allo stato attuale dei luoghi. Il notaio deve asseverare che l’immobile oggetto dell’atto pubblico sia effettivamente censito ed individuato catastalmente. Non si tratta di un problema che può affrontare rivolgendosi allo sportello URP del Catasto ma le suggeriamo di contattare un professionista abilitato alla trasmissione telematica che sarà certo in grado di aiutarla nella soluzione.

  • Maria ha detto:

    Buon giorno,desidero una informazione su un fatto che riguarda una successione e relativa pratica effettuata dal notaio al catasto.Al catasto per omonimia hanno sbagliato a segnare codice fiscale di un erede.La proprietà risulta quindi di un’altra persona.Chi deve rettificare l’errore ?Chi è responsabile della pratica finale?Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Maria,
      se l’errore è stato commesso dall’Ufficio del Catasto, deve recarsi presso lo sportello URP (Ufficio relazioni Pubbliche) del Catasto e segnalare l’errore. Le suggeriamo di mostrare copia della dichiarazione di successione registrata in Agenzia delle Entrate nella quale risulti il codice fiscale corretto dell’erede. Cordiali saluti.

  • Antonio ha detto:

    Buongiorno volevo un informazione, è successo che nel mio condomino costruito nel ‘58 attraverso una vendita all’asta di un appartamento è saltato fuori dalla planimetria che ci sono 8 m quadrati in meno rispetto quelli reali.Ora il comune ci chiede a nostre spese di regolarizzare le carte.Noi condomini non riteniamo giusto che per negligenze altrui o di sviste di 60 anni fa dobbiamo rimetterci di tasca nostra.Siamo disposti ad andare anche in tribunale,ma volevo avere un consiglio da parte vostra.Grazie mille per il vostro tempo

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Antonio, comprendo il disappunto vostro ma sono trascorsi ormai molti anni e dare inizio ad una causa legale contro l’impresa di costruzioni o contro il tecnico che a suo tempo predispose l’accatastamento ci sembra difficoltoso. Oltretutto bisognerà verificare se questi soggetti risultino ancora svolgere l’attività o meno o se siano in vita. Redigere una pratica Docfa per la rettifica di una planimetria catastale non ha un costo esorbitante. Potete richiedere dei preventivi a dei tecnici ma il costo, al massimo, si potrebbe aggirare intorno ai 1000 euro. Peraltro, non capiamo per quale motivo debba essere il condominio a provvedere alla rettifica. L’immobile all’asta è di proprietà del Condominio? Il costo di rettifica catastale deve essere imputato alla procedura esecutiva del Tribunale che provvederà poi ad addebitarlo all’aggiudicatario.

  • Pietro ha detto:

    buon giorno , ho acquistato un appartamento in un residence e , stranamente , la piscina risulta accatastata per intero al medesimo . Come mi devo comportare ? Grazie . Pietro .Pietro

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Pietro, deve verificare nell’atto notarile di compravendita come è stata indicata la piscina, se come bene comune al residence o bene di sua esclusiva proprietà. Nel primo caso, può presentare in Catasto una istanza di rettifica dell’accatastamento.

  • Gabriele Gargano ha detto:

    Salve, il valore catastale del mio ufficio è più alto di 3 volte dell’effettivo valore commerciale, di conseguenza l’ imu da pagare è spropositato: 30mq in zona disagiata valore reale 60.000euro, catastale 187.000 euro. Cosa posso fare grazie

    • Redazione ha detto:

      Salve Gabriele, può richiedere una revisione della rendita catastale presentando una istanza al Catasto. Le suggeriamo di farsi assistere da un tecnico abilitato per la trasmissione di atti telematici.

  • domenico ha detto:

    Buongiorno, abbiamo ereditato una piccola proprietà dove con varie successioni ed una rinuncia dovremo allineare i proprietari.
    Visto che il tecnico che ha seguito due successioni e la rinuncia risulta in panne mi posso rivolgere ad un notaio oppure direttamente al catasto?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Domenico, dipende. Se si tratta di un allineamento solo catastale, può rivolgersi ad un altro tecnico che sarà in grado di eseguire la voltura in modo corretto. Se si tratta di allineare la natura dei diritti reali e le relative quote in capo agli eredi, è preferibile si rivolga ad un notaio che potrà comunque assisterla anche per l’allineamento catastale.

  • Andrea ha detto:

    Salve, mio padre acquistò 40 anni fa un terreno quando era sposato in comunione dei bei con mia madre. Nel divorzio non viene menzionato questo bene. Al catasto non risulta mia madre. Come puo essere regolarizzata questa cosa? Il bene non dovrebbe essere al 50 % ?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Andrea, in linea generale ciò che fa fede dal punto di vista giuridico è sempre e solo la Conservatoria dei Pubblici Registri Immobiliari, ora Ufficio di Pubblicità Immobiliare. Il Catasto può non essere allineato. Nello specifico, deve verificare nell’atto notarile di acquisto originario (è possibile richiedere copia dell’atto notarile) come è stata indicata la parte acquirente, solo suo padre che acquista in regime di comunione o entrambi i coniugi. In ogni caso, se il bene è stato acquistato in regime di comunione legale, il bene è di proprietà di entrambi i coniugi al 50%. Il fatto che il bene non sia stato indicato nella sentenza di divorzio, non pregiudica la titolarità del bene per il 50% anche a sua madre.

  • Margherita ha detto:

    Ho fatto una proposta di acquisto di un appartamento, che mi è stata accettata, ma sulla visita l’indirizzo risulta diverso. L’agenzia sostiene che non sia rilevante perché tutti gli altri dati sono giusti.
    Come mi consiglia di procedere?
    Grazie anticipatamente
    MF

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Margherita, l’immobile deve essere identificato principalmente con i dati catastali (foglio, particella o mappale e subalterno). L’indirizzo è naturalmente rilevante ma può anche risultare una differenza tra l’indirizzo indicato nella toponomastica del Comune rispetto a quello indicato in Catasto. Peraltro, si assicuri che nella proposta di acquisto l’immobile sia stato individuato con i dati catastali corretti. Se possiamo suggerire, prima della firma della proposta, è sempre consigliato richiedere una visura ipotecaria per accertarsi che l’immobile sia effettivamente di proprietà del venditore e che non sia gravato da ipoteche o pregiudizievoli.

  • Daria ha detto:

    Salve nel mio condominio abbiamo un problema in riguardo al catasto le cantine e i garage non risultano divise…ad esempio la mia cantina ed il garage risultano più grandi…Ora visto che ci sono dei proprietari che devono vendere vogliono regolarizzarsi…così metterebbero a posto vari lavoretti che hanno fatto nei loro appartamenti…visto che io devo solo mettere apposto cantina e garage posso farlo indipendentemente da loro…(visto che il preventivo del geometra fatto dal amministratore mi sembra eccessivo?)Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Daria, certamente. Sui beni immobili di sua proprietà lei può intervenire autonomamente e regolarizzare la sua posizione. Per la presentazione della pratica DOCFA dovrà comunque rivolgersi ad un tecnico abilitato che dovrà presentare la pratica in Catasto, unitamente all’atto di provenienza dal quale si evinca il titolo giuridico a suo favore.

  • SEFULI DJELAL ha detto:

    Io sono un cittadino della Repubblica di macedonia ex Jugoslavia . Compro una casa in Italia nel 2014 e faccio un atto di vendita. Dove nel passaporto il mio nome si pronunciava.
    DZELAL E anche atto di vendita è stato fatto in questo nome. ma la macedonia dal 2016 la lettera DZ la mette in lingua inglese DJ. Per il resto rimane tutto uguale.
    Cosa mi consigliate da fare ,devo rifare
    atto di vendita ancora è possibile soltanto una correzione .
    GRAZIE MILLE

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno, la modifica della dicitura del cognome da DZELAL a DJELAL è stata registrata dall’Ufficio Anagrafe o, in alternativa, lei dispone di un documento che attesti la trasformazione del suo cognome. Questo documento, unitamente ai suoi documenti di identità (quello attuale e quello con il cognome precedente) dovrà essere presentato qualora lei intenda vendere l’immobile di sua proprietà. Nel frattempo l’atto di vendita stipulato nel 2014 ha sancito la proprietà dell’immobile a suo favore per cui non è necessario provvedere ad una rettifica.

  • Tommaso ha detto:

    Ok- sintetico, offre notevoli spunti per successivi approfondimenti.

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