Differenza tra successione legittima e necessaria

Differenza tra successione legittima e necessaria

Al momento della morte si apre nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto la successione. Essa mira ad assicurare la continuità nei rapporti attivi e passivi facenti capo al defunto. Esistono tre differenti tipologie di successione: legittima, necessaria e testamentaria. Vediamole insieme, soffermandoci in particolare sulla successione legittima.

Successione legittima

La successione legittima è disposta dalla legge qualora mancasse il testamento. Nel senso che pur essendoci è invalido, in quanto non dispone i beni per tutti. La legge fissa:

  • l’ordine in cui i parenti, non oltre il sesto grado, ed il coniuge (espressamente indicati dal legislatore codicistico) sono chiamati all’eredità, nel caso in cui i vari soggetti chiamati non possono o non vogliano accettare l’eredità;
  • le quote frazionarie in cui essi succedono, nel caso in cui vi sia un concorso fra i vari soggetti.

A seguito del decesso di un parente o congiunto, gli eredi sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro un anno dalla data di apertura della successione. In caso di eredità legittima, coloro che sono chiamati all’eredità e che la accettino prendono il nome di eredi legittimi. Per maggiore chiarezza riportiamo quanto espressamente disposto dall’articolo 565 del Codice Civile: “Nella successione legittima, l’eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, legittimi e naturali, agli ascendenti (legittimi), ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato, nell’ordine e secondo le regole stabilite nel presente titolo”.

Quando il defunto ha lasciato un testamento, si parla di successione testamentaria. In tal caso il testatore può disporre del suo patrimonio mediante testamento pubblico, segreto o olografo.

I diritti del coniuge nella successione legittima

L’articolo 540 del Codice Civile stabilisce quanto segue:

  • al coniuge sono riservati, anche qualora concorra con altri chiamati, i diritti di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, se di proprietà del defunto o comuni;
  • il coniuge separato ha i medesimi diritti successori di quello non separato, purché non gli sia stata addebitata la separazione, salvo il diritto ad un assegno vitalizio.

Un dettaglio importante: nella categoria dei successibili non sono contemplati gli affini, sia diretti, ovvero nuore, suoceri, generi, che indiretti, quali ad esempio i cognati.

Le quote ereditarie nella successione legittima

In merito alla successione, il legislatore dispone le seguenti quote:

  1. Nel caso succedano solo i figli, questi ereditano in parti uguali.
  2. Nel caso un soggetto muoia senza figli, fratelli o sorelle o loro discendenti, succedono i genitori in parti uguali. Se non vi sono nemmeno i genitori, succederanno per metà gli ascendenti della linea materna e per metà della linea paterna.
  3. Se muore senza figli, genitori o ascendenti, succedono i fratelli e le sorelle in parti uguali.
  4. Nel caso di concorso tra genitori, fratelli e sorelle, sono ammessi tutti. I genitori avrà almeno la metà del patrimonio.
  5. Nel caso di assenza di discendenti, ascendenti, fratelli e sorelle, la successione si devolverà in favore dei parenti entro il sesto grado, ovvero figli dei cugini.

Successione necessaria

L’esigenza di tutelare alcuni membri della famiglia, ha portato la legge a prevedere che alcune categorie di familiari debbano ricevere una specifica quota di patrimonio fissata per legge. In questo caso si parla di successione necessaria e di eredi legittimari. Questi soggetti devono ricevere una parte dei beni del defunto, anche contro la volontà di quest’ultimo. In pratica, se il de cuius fa testamento può disporre, qualora esistano eredi legittimari:

  • solo di una parte del patrimonio: in questo caso si parla di quota disponibile;
  • l’altra parte deve comunque andare ai legittimari: in questo caso si parla si quota di riserva.

Precisiamo qui la differenza tra: eredi legittimari, ossia coloro a cui la legge riserva una determinata quota di eredità; eredi legittimi, sono invece coloro ai quali la legge devolve l’eredità in caso di mancanza dei legittimari e di un testamento. Nella prima categoria sono compresi il coniuge, i discendenti, cioè i figli e, in caso di mancanza di figli, gli ascendenti, cioè i genitori.

 

Sono un avvocato del Foro di Cagliari, specializzato in materia di diritto civile e, in particolare, in diritto di famiglia e minori, recupero del credito e risarcimento del danno. Da oltre 15 anni metto a disposizione dei Clienti le mie competenze specialistiche e attraverso SmartFocus voglio aiutare persone e le imprese a capire i problemi connessi con il recupero di un credito nei confronti di un debitore.

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6 commenti per "Differenza tra successione legittima e necessaria"

  • Miki ha detto:

    La parte muore senza lasciare testamento ed ha 4 figli.
    Di questi tre rinunziano all’eredità così come pure anche i loro figli maggiorenni.
    Solo un figlio che vive all’estero non ha mai rinunziato.
    Se il creditore di uno dei rinunzianti chiedesse di accettare la eredità avrebbe diritto di soddisfarsi solo sul 25% o avrebbe diritto di soddisfarsi su tale quota accresciuta delle quote dei rinunzianti?

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Miki, se i tre fratelli hanno espressamente rinunciato all’eredità in oggetto, non è possibile per loro tornare sui propri passi e modificare tale scelta. Pertanto l’intera eredità, compresi i debiti del de cuius, ricadono sul fratello che non vi ha rinunciato. Cordiali saluti.

  • AT ha detto:

    Ottimo articolo!
    Mi ha finalmente chiarito il dubbio sulla differenza tra vocazione legittima e vocazione necessaria! Grazie mille!

    • Redazione ha detto:

      Molto bene, siamo lieti di esserle stati di aiuto.

      • Luca ha detto:

        Ma nel momento che io consegno il mio testamento ad un notaio, i dati vengono trasmessi/inseriti subito all’archivio notarile e/o nel registro generale dei testamenti o solo dopo la mia morte? Vorrei capire se, fintanto che vivo, l’unico ad essere a conoscenza ed in possesso del mio testamento sarà il notaio oppure se da subito il mio testamento verrà trasmesso/registrato anche da qualche altra parte. Grazie

        • Redazione ha detto:

          Gentile Luca, il sito web del Ministero dell Giustizia, in merito al Registro generale dei testamenti, specifica che durante la vita del testatore non può essere rilasciato alcun certificato e neppure fornita alcuna notizia sulla esistenza o meno di atti di ultima volontà. I testamenti olografi depositati dal notaio non sono iscritti nel Registro fino alla eventuale pubblicazione.
          Cordiali saluti.

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