Cosa bisogna sapere sulla dichiarazione di successione? Guida breve
Affrontare un pratica di successione può sembrare complesso, soprattutto in momenti delicati come la perdita di un proprio caro. Tuttavia, conoscere i passaggi essenziali può fare la differenza, semplificando il processo. In questa guida breve, vedremo insieme tutto ciò che c’è da sapere sulla dichiarazione di successione: dalle scadenze agli obblighi fiscali, passando per i casi di esenzione. Una guida pratica, ma comunque breve, per avere le giuste informazioni.
INDICE:
- Cos’è la dichiarazione di successione?
- A cosa serve la dichiarazione di successione?
- Quando non c’è obbligo di dichiarazione di successione?
- Cosa fare prima di una successione?
- Come si fa la dichiarazione di successione?
- Termini di pagamento e sanzioni
- La dichiarazione di successione implica l’accettazione di eredità?
Cos’è la dichiarazione di successione?
Questa dichiarazione è un adempimento obbligatorio, di carattere soprattutto fiscale, da presentare all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dalla data di apertura della successione, che corrisponde di solito a quella del decesso del contribuente.
Ecco, nel dettaglio, chi è tenuto a presentarla:
- gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari (o i loro rappresentanti legali). Si escludono i casi in cui costoro non vi abbiano rinunciato o chiedano la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine di presentazione della successione,
- gli immessi nel possesso dei beni (in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta),
- gli amministratori dell’eredità,
- i curatori delle eredità giacenti,
- gli esecutori testamentari,
- i trustee.
Per chi accetta l’eredità con beneficio di inventario, il termine di 12 mesi per la presentazione della dichiarazione di successione decorre dalla scadenza del termine stabilito per la formazione dell’inventario (o dalla sua chiusura).
A cosa serve la dichiarazione di successione?
La dichiarazione di successione è un documento obbligatorio da presentare quando l’asse ereditario include beni immobili, salvo alcune limitate eccezioni. Si tratta di uno strumento fondamentale per comunicare all’Agenzia delle Entrate il subentro degli eredi nel patrimonio del defunto.
Questo atto fiscale e amministrativo non solo sancisce il passaggio di proprietà, ma permette anche di calcolare l’importo delle imposte di successione dovute sul patrimonio ereditato, rendendo ufficiale il trasferimento dei beni dal defunto ai nuovi intestatari. I
n sintesi, è una formalità burocratica che serve per completare il processo di successione e consentire agli eredi di disporre liberamente del patrimonio ricevuto.
Quando non c’è obbligo di dichiarazione di successione?
Non sei tenuto a presentare la dichiarazione di successione se si verificano allo stesso tempo tre condizioni:
- l’eredità va al coniuge e ai parenti in linea retta del de cuius,
- ha un valore non superiore a 100.000 euro,
- non comprende immobili o diritti reali immobiliari (come usufrutto, servitù, abitazione, superficie, ecc.).
Tuttavia, in caso di sopravvenienze ereditarie che fanno venir meno la condizione dell’esonero, devono presentare la dichiarazione.
Ma non finisce qui, ci sono anche altri casi di esenzione. Infatti, non sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione i soggetti che presentano la rinuncia all’eredità (o al legato). La rinuncia deve avvenire entro 10 anni, altrimenti non ha effetti e l’erede si considera come se avesse accettato. Attenzione: chi rinuncia all’eredità deve comunicarlo all’Agenzia delle Entrate, a mezzo raccomandata, allegando una copia autentica della dichiarazione di rinuncia all’eredità, oppure una copia dell’istanza di nomina del curatore, autenticata dal cancelliere del tribunale.
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Cosa fare prima di una successione?
Ancor prima di presentare la dichiarazione, è importante accertare la consistenza del patrimonio ereditario e individuare tutti gli eredi della persona deceduta.
Nel caso in cui il defunto fosse proprietario di beni mobili, immobili o quote societarie, è essenziale identificarli accuratamente per evidenziare eventuali ipoteche, oneri, decreti ingiuntivi o pignoramenti pendenti sul patrimonio. Il servizio Documenti per Successione relativi a beni mobili, immobili e quote si presenta come un valido supporto in questa fase.
Inoltre, è importante approfondire anche la questione dei debiti del defunto prima di accettare l’eredità, poiché potresti ereditare anche tali debiti insieme al resto del patrimonio. Attraverso il servizio di Verifica Debiti del Defunto, è possibile accertare lo stato dei debiti fiscali presso l’Agenzia delle Entrate, eventuali cartelle esattoriali emesse da Equitalia e protesti registrati a nome del defunto.
I documenti indispensabili che devi allegare alla successione sono essenzialmente quattro:
- certificato di morte,
- copia dei codici fiscali del de cuius e degli eredi,
- copia di un documento di identità del de cuius e degli eredi,
- dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Da qui risulteranno le generalità del de cuius, la parentela e le generalità dei suoi eredi e legatari e un’autocertificazione per le agevolazioni prima casa.
Come si fa la dichiarazione di successione?
Puoi presentare tale dichiarazione esclusivamente online sul sito dell’Agenzia delle Entrate, al quale si accede con un’utenza SPID o Fisconline/Entratel. In alternativa, puoi procedere con la richiesta rivolgendoti ad un intermediario abilitato.
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Il preventivo è senza impegno e, se deciderai di procedere, potrai richiedere la dichiarazione di successione online tramite VisureItalia.
Termini di pagamento e sanzioni
L’Agenzia delle Entrate può notificare, ai soggetti sopra indicati, l’avviso di liquidazione delle imposte. I destinatari di tale avviso dovranno effettuare il pagamento entro 60 giorni dalla data in cui è stato notificato tramite mod. F23 pagabile presso Equitalia, banche o uffici postali.
In caso di ritardato pagamento, sono dovuti gli interessi di mora nella misura del 2,5% per ogni semestre compiuto dalla scadenza. Il pagamento può essere effettuato oltre che per contanti anche a mezzo cedole di titoli del debito pubblico scadute (computate per il loro importo netto), titoli di credito bancari o postali (ad esempio: assegni) a copertura garantita, ovvero mediante cessione di beni di interesse culturale, artistico.
La dichiarazione di successione implica l’accettazione di eredità?
Se ti stai chiedendo se la dichiarazione di successione comporta in automatico l’accettazione dell’eredità, la risposta è stata fornita più volte la Cassazione.
In particolare, nella sentenza n. 4848/2019 ha espresso che: “Ai fini della accettazione tacita dell’eredità sono privi di rilevanza tutti quegli atti che, attesa la loro natura e finalità, non sono idonei ad esprimere, in modo certo, l’intenzione univoca di assunzione della qualità di erede, quali la denuncia di successione […]“.
2 commenti per "Cosa bisogna sapere sulla dichiarazione di successione? Guida breve"
Ho trovato interessante il form, ma quello che speravo di trovare non l’ho trovato o mi é sfuggito, ovvero entro quanto tempo l’Agenzia delle Entrate completata la pratica di successione presentata?
Ringrazio e porgo cordiali saluti
Buongiorno Andrea, ci fa piacere che abbia trovato interessante la nostra guida! In risposta al suo quesito, le suggeriamo la lettura dell’articolo Tempi di attesa successione dove prendiamo in esame le tempistiche di gestione della pratica di successione, che sostanzialmente dipendono dagli uffici catastali coinvolti, anche se il termine per concludere la pratica è di 30 giorni dalla data di consegna della documentazione richiesta. Cordiali saluti.