Destinazione d’uso immobile: cos’è e come si fa a conoscerla?

Destinazione d’uso immobile: cos’è e come si fa a conoscerla?

Che cosa è la destinazione d’uso di un immobile? È un argomento sul quale c’è molta confusione e spesso si fa fatica ad avere le idee chiare. In questo articolo faremo finalmente chiarezza sui concetti di destinazione d’uso e categoria catastale, spiegheremo anche dove si trova e come si cambia.

INDICE:

  1. Cos’è la destinazione d’uso di un immobile?
  2. Quali sono le destinazioni d’uso?
  3. Cosa significa destinazione d’uso c2?
  4. Dove trovo la destinazione d’uso di un immobile?
  5. Come richiedere una visura catastale e indagare sulla destinazione d’uso di un immobile?
  6. Cosa si intende per cambio di destinazione d’uso?
  7. Come cambiare la destinazione d’uso di un immobile?

Cos’è la destinazione d’uso di un immobile?

La destinazione d’uso di un immobile è una classificazione che viene utilizzata per indicare dettagliatamente la funzione e le attività che possono essere svolte in uno specifico immobile.

Rappresenta un fondamentale concetto normativo amministrativo che contiene in se un importante valore giuridico. Non rispettare la destinazione di un immobile, infatti, significa commettere un illecito e incorrere in sanzioni e conseguenze legali da non sottovalutare.

Quali sono le destinazioni d’uso?

A complicare, leggermente, la materia vi è la necessità di spiegare le varie declinazioni del concetto di destinazione.

La categoria generale della destinazione d’uso di un immobile può essere spacchettata in sette micro categorie cosi definite:

  • Residenziale: questa categoria comprende abitazioni di qualsiasi genere, a patto che la superficie prevalente sia destinata ad uso abitativo
  • Industriale e artigianale: la destinazione di un immobile industriale e artigianale indica un edificio con attività finalizzate alla produzione di beni di servizio e alla trasformazione di beni o materiali anche se comprendono al loro interni spazi destinati alla commercializzazione dei loro prodotti.
  • Commerciale al Dettaglio: in questa categoria di immobili rientrano tutti gli immobili destinati alla vendita (dalla piccola fino alla grande distribuzione) e le attività atte alla somministrazione di bevande e alimenti.
  • Turistico Ricettiva: rientrano in questa definizione tutte quelle strutture destinate all’accoglienza di persone, quasi alberghi, ostelli, campeggi ma anche quelle attività extra-alberghiere (case vacanze e Bed&Breakfast rientrano tra le categorie residenziale).
  • Direzionale di servizio: gli edifici sede di direzioni e uffici per l’organizzazione di proprietà di enti e società commerciai rientrano in questa destinazione d’uso.
  • Commerciale all’ingresso e depositi: capannoni industriali e artigianali con depositi rientrano nella destinazione di commerciale all’ingresso e depositi.

Cosa significa destinazione d’uso c2?

Una destinazione definita come C2 è una classificazione che viene data ai magazzini e ai locali di deposito.

Se vogliamo entrare più nel dettaglio, nella classificazione di C2 devono essere ricompresi tutti gli edifici adibiti a deposito, al contenimento di merci, di prodotti, di manufatti; all’esercizio della vendita di prodotti, di merci, di manufatti.

La categoria va comunque considerata estensivamente, tanto che nella destinazione di categoria C2 rientrano a buon diritto anche le soffitte e le cantine che sono separate dall’abitazione oppure i fienili agricoli e non agricoli.

Dove trovo la destinazione d’uso di un immobile?

Per trovare i dati relativi alla destinazione d’uso di un immobile possiamo procedere secondo diverse modalità.

È possibile richiedere il certificato d’agibilità e qui leggere le informazioni sulle utilizzazioni dell’immobile oppure richiedere una visura catastale storica sugli ultimi 20 anni dell’edificio e indagare sulla continuità dei trasferimenti che hanno riguardato l’immobile.

Come richiedere una visura catastale e indagare sulla destinazione d’uso di un immobile?

Le visure catastali sono dei documenti ufficiali che forniscono i dati identificativi di terreni e fabbricati censiti in Catasto e i dati dei soggetti, persone fisiche e giuridiche, titolari delle ditte catastali.

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Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

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Visura catastale per indirizzo

L’accesso telematico al Catasto, la banca dati pubblica di tutti i beni immobili presenti nel territorio nazionale, viene effettuato tramite la piattaforma web Sister della Agenzia delle Entrate.

La procedura di estrazione delle visure catastali è automatizzata e la consegna avviene in pochi secondi, 365 giorni all’anno, 24 ore su 24.

Cosa si intende per cambio di destinazione d’uso?

Se vi trovate nella situazione di voler cambiare la destinazione d’uso di un immobile, la disciplina di riferimento è D.P.R. 06/06/2001, n. 380 (Testo unico dell’edilizia), nello specifico l’art. 23-ter. Il primo passaggio che dovete affrontare è quello di verificare sul Piano Regolatore della propria città se il cambio che si vuole fare sia effettivamente possibile.

Dopo aver spulciato le voci del piano regolatore della vostra città e aver scoperto quali e quante modifiche sono possibili possiamo approcciarci alle attività necessarie a cambiare la destinazione dell’immobile.

Come cambiare la destinazione d’uso di un immobile?

Capita di acquistare un edificio rientrante tra le categorie residenziali e chiedersi se sia possibile modificare la destinazione d’uso in ufficio professionale. La risposta, come abbiamo detto, ci viene data dal Piano Regolatore Generale del Comune.

Attenzione però, perché il PRG potrebbe permettervi di modificare la destinazione ma non è detto che vi consenta anche di eseguire lavori edili, magari fondamentali, per il completamento del vostro progetto. La differenza è importante perché potrebbe richiede un pagamento di oneri anche rilevante.

In linea generale comunque possiamo affermare che cambiare la destinazione d’uso, a eccezione di pochi casi previsti dalle normative e dalla giurisprudenza, è una pratica solitamente accettata e di facile disbrigo. Gli unici limiti sono quelli previsti dalla stessa legge che indica le procedure da attuare a seconda che il cambio di destinazione comporti la realizzazione di opere o meno all’interno dell’immobile.

Cosa significa che la legge “indica le procedure da attuare a seconda che il cambio di destinazione comporti la realizzazione di opere o meno all’interno dell’immobile”?

La locuzione che abbiamo riportato di dice che non tutti i lavori e non tutte le variazioni hanno lo stesso iter burocratico. Infatti, non tutti i cambi di destinazione possono essere eseguiti seguendo il medesimo schema procedurale.

Se il cambio di destinazione non comporta, ad esempio, l’esecuzione di opere murarie e edilizie in genere è sufficiente presentare al Comune una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), asseverata da un tecnico abilitato. Una volta ottenuta la dichiarazione sarà nostro compito depositare la stessa presso lo Sportello Unico per l’edilizia.

 

Founder & CEO in VisureItalia®

Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e un Master in Gestione ed Amministrazione del patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi. Dopo una lunga esperienza in ambito della gestione e messa a reddito di patrimoni immobiliari, nel 1999 ho intrapreso l’attività nel settore delle informazioni immobiliari, collaborando con i principali istituti di credito e gli enti di riscossione. Su SmartFocus aiuto i nostri lettori a capire quali problemi possono essere collegati con le attività di acquisto, vendita o locazione di un immobile.

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16 commenti per "Destinazione d’uso immobile: cos’è e come si fa a conoscerla?"

  • Giovanni ha detto:

    Salve! Lavoro come dipendente di una struttura sanitaria in un ufficio che non è parte dell’edificio della stessa, ma bensì è una sorta di guardiola esterna. Vorrei fare una visura catastale e capire quale è la destinazione d’uso di questo locale. I cittadini italiani possono richiedere visure catastali di locali pubblici o privati per capire se tutto è in regola? Quale è l’iter in questi casi? Grazie.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giovanni, le confermiamo che i cittadini possono richiedere visure catastali per locali pubblici o privati per verificare la destinazione d’uso. Se dispone dei dati catastali richiesti per eseguire la ricerca della visura, può farlo online tramite il sito di VisureItalia cliccando il seguente link >> https://www.visureitalia.com/it/visure-catastali/39-visura-catastale-immobile.html Per qualsiasi ulteriore informazione sul servizio, la nostra Assistenza è a Sua disposizione in chat, al Numero Verde 800.17.10.35 e su WhatsApp 3491266146. Cordiali saluti.

  • Domenico ha detto:

    Buongiorno, un comproprietario di locale ha richiesto il cambio di destinazione duso da abitazione ad uso commerciale, senza il consenso di altri comproprietari.
    È regolare?
    Quale norma è stata violata?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Domenico, non siamo a conoscenza di una norma specifica in tal senso, ma è comunque sempre necessaria l’autorizzazione di tutti i comproprietari per fare il cambio d’uso anche se è una miglioria dell’edificio. Le consigliamo di confrontarsi con un avvocato che potrà indicarle come procedere. Cordiali saluti.

  • Giovanni ha detto:

    Buonasera, circa 30 anni fa è stato richiesto il cambio d’uso di un appartamento da abitazione a uso artigianale, cosa che risulta regolarmente in Comune, ma da un accertamento al catasto risulta ancora abitazione. Cosa si rischia? E come procedere per regolarizzare l’appartamento? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giovanni, dovrà chiedere il supporto di un geometra affinché concluda la richiesta di cambio di destinazione d’uso al catasto tramite DOCFA. Cordiali saluti.

  • CLAUDIA ha detto:

    Buongiorno,
    Una società acquista un immobile ad uso abitativo da un privato. L’imposta di registro è al 9%’ e deve essere calcolata sul valore catastale dell’immobile oppure deve essere calcolata sul prezzo di compravendita? e nel caso tale imposta di registro con che formula si calcola?
    Un altra domanda: La Società inoltre può mettere la sede della propria attività non cambiano la destinazione d’uso ma lasciandola ad uso abitativo? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Claudia, la percentuale dovrebbe essere corretta. La base imponibile per il calcolo dell’imposta di registro è il valore venale del bene compravenduto. Le suggeriamo di confrontarsi con il notaio, in quanto è quest’ultimo che si occuperà del calcolo.

  • Francesca ha detto:

    Buongiorno, nel 2005 ho fatto una variazione d uso da ufficio ad abitazione con modifica del catasto e rilascio di agibilità. Non trovo pero la comunicazione originaria al comune.
    Se dovessi vendere il mio immobile e ‘ necessaria?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Francesca, in caso acquisto di appartamento con mutuo, la presentazione del certificato potrebbe essere richiesta dalla banca. Cordiali saluti.

  • Rita ha detto:

    Una appartamento accatastato ad uso servizio a meno valore ? Nel senso se lo compro ad uso servizio dovrei pagare meno ?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Rita, non è chiaro cosa intenda per accatastamento ad uso servizio. Potrebbe specificare meglio? Grazie.

  • Giovanni ha detto:

    Salve o un grosso problema per quanto riguarda un terreno ma non riesco a capire il terreno a una destinazione d’uso c3.2 ma non trovo le specifiche su questo catasto c3.2 chi può aiutare il comune vittoria RG 97019

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Giovanni, probabilmente con C2.3 si intendono i riferimenti del Comune di competenza. Se conosce i dati del terreno in questione, le suggeriamo di richiedere una visura catastale immobile. Se invece conosce i dati dell’intestatario dell’immobile, può richiedere una visura catastale persona fisica. Per qualsiasi ulteriore informazione sui servizi, la nostra Assistenza è a disposizione al Numero Verde 800.17.10.35. Cordiali saluti.

  • rosolino.nicolosi ha detto:

    si chiede di conoscere il significato della destinazione d’uso “in sede propria” e “in sede impropria” di un immobile secondo le previsioni del vigente PRG. Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Rosolino, non ci è possibile rispondere con certezza al suo quesito in quanto il Piano Regolatore Generale dipende dal Comune a cui si riferisce. Le suggeriamo di chiedere informazioni presso l’Ufficio Tecnico del Comune di interesse. Cordiali saluti.

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