Costi del notaio per prima casa: quali sono?

Costi del notaio per prima casa: quali sono?

Forse non ti ricorderai la sua faccia, ma sicuramente avrai ben impressi nella mente i costi del notaio per l’acquisto della tua prima casa. In una compravendita immobiliare è infatti necessario rivolgersi a un notaio affinché tutto avvenga nel rispetto della legge. In questo articolo faremo un riepilogo delle spese notarili.

I costi del notaio

I costi del notaio

Nel caso di un acquisto con agevolazioni prima casa, i costi del notaio dipendono dalle tasse ed imposte che questi dovrà versare allo Stato. Non si limita semplicemente a preparare l’atto e mettere una firma al momento del rogito. Il notaio garantisce che l’acquisto avvenga nel rispetto della legge e di questo ne risponde in prima persona.

È infatti solidalmente obbligato con le parti contraenti al pagamento delle imposte. La Corte di Cassazione, con Sentenza n. 9440/2005, stabilisce che: il notaio corrisponde in sostanza ad un “responsabile d’imposta” quanto all’imposta da versare, ed è comunque obbligato al pagamento dell’imposta di registro solidalmente con i contribuenti, verso i quali ha poi comunque il diritto di rivalersi.

Riassumendo, il notaio è:

  • solidalmente obbligato con il contribuente al pagamento dell’imposta principale;
  • obbligato in via esclusiva all’assolvimento delle sanzioni, in caso di omesso o tardivo pagamento della medesima imposta.

Costi del notaio per prima casa

I notai devono determinare i loro onorari seguendo quanto stabilito dalle tariffe. Avevamo già parlato degli onorari per l’attività professionale del notaio, rivediamo i riferimenti di base relativi agli intervalli di valore immobiliare:

  • da 5.000 a 25.000 euro (valore di riferimento 15.000 euro) – percentuale: 7,66% del valore di riferimento – +16%, -5,99%;
  • da 25.001 a 500.000 euro (valore di riferimento: 262.500 euro) – percentuale: 1,078% del valore di riferimento – +5,990%, -0,653%;
  • da 500.001,00 a 1.000.000,00 euro (valore di riferimento: 750.000,00 euro) – percentuale: 0,440% del valore di riferimento – +0,653%, -0,410%;
  • da 1.000.001,00 a 3.500.000,00 euro (valore di riferimento: 2.250.000,00 euro) – percentuale: 0,210% del valore di riferimento – +0,410%, -0,160%;
  • da 3.500.001,00 a 5.000.000,00 euro (valore di riferimento: 4.250.000,00 euro) – percentuale: 0,140% del valore di riferimento – +0,160%, -0,120%.

All’onorario si dovranno sommare le tasse che il cliente dovrà anticipare al notaio affinché questi poi le versi all’Erario. Vediamo nel concreto quali sono e a quanto ammontano in relazione ai casi di acquisto della prima casa dal costruttore e da un privato.

Acquisto dal costruttore

Nel caso in cui il trasferimento abbia ad oggetto un immobile e/o sue pertinenze da parte di società costruttrice, si applicheranno seguenti le imposte:

  • di Registro pari a 200,00 euro;
  • ipotecaria di 200,00 euro;
  • catastale di 200,00 euro;
  • di bollo di Euro 230,00;
  • tassa ipotecaria pari a 35,00;
  • voltura catastale pari a 55,00.

L’ammontare complessivo delle imposte da versare all’Erario sarà di 920,00 euro. L’acquirente dovrà inoltre versare l’IVA pari al 4% del prezzo di vendita al costruttore.

Acquisto da privato

Se invece il trasferimento avviene da privati, l’atto prevede imposte:

  • di Registro pari al 2% del valore fiscale dell’immobile, con un minimo di Euro 1.000,00;
  • catastale di Euro 50,00;
  • ipotecaria di Euro 50,00.

A prescindere dalla tipologia del venditore, oltre a queste imposte, sulle parti incombono indirettamente altre tasse e spese minori. Queste, pur essendo minori, hanno comunque un loro peso nella determinazione dei costi del notaio.

Cosa fare prima del rogito notarile

Prima di procedere alla stipula dell’atto notarile di compravendita, è bene eseguire una serie di accertamenti. Questi avvengono attraverso la richiesta di specifici documenti comprovanti la proprietà e la regolarità urbanistica/catastale dell’immobile:

  • visura ipotecaria, documento che verifica i dati catastali sull’immobile, l’atto di provenienza e lo stato di ipoteche o pregiudizievoli.
  • planimetria catastale, ovvero la rappresentazione grafica di una singola unità immobiliare con indicazione della disposizione interna dei vani e degli accessi all’unità. Consente di verificare se quanto dichiarato in Catasto è conforme a ciò che si sta acquistando.
  • relazione ipotecaria ventennale, un servizio che consiste in un’indagine sulla storia dell’immobile nei venti anni antecedenti la data di richiesta della visura stessa, con verifica della continuità delle trascrizioni. Questa ricerca include i passaggi di proprietà ed i gravami che hanno interessato l’immobile nel corso del ventennio. Sarà il notaio ad occuparsi della richiesta di questo documento.

Per approfondire sull’atto pubblico di compravendita o il rogito, consigliamo la lettura di questo articolo scritto dal Consiglio Nazionale del Notariato.

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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