Cosa significa rendita catastale rivalutata?
Il valore catastale di un immobile è necessario per determinare la base imponibile su cui calcolare determinate imposte. Si ottiene moltiplicando la rendita catastale rivalutata per un coefficiente. Vediamo nel dettaglio cosa significa rendita catastale rivalutata.
Il termine rivalutata sta a indicare che la rendita di tutti gli immobili ricompresi nei gruppi A, C, D ed E è rivalutata del 5%, mentre quelli del gruppo B al 40%. A partire dalla rendita catastale e dalla categoria, è possibile calcolare dunque il valore catastale di un immobile.
Calcolo della rendita catastale di un immobile
La rendita catastale è il valore attribuito ai fini fiscali a tutti gli immobili registrati in Catasto. Ogni unità immobiliare ha quindi la propria rendita catastale, tranne gli immobili a destinazione particolare (stazioni ferroviarie, aeroporti, chiese, luoghi di culto, ecc…).
n generale, il calcolo della rendita catastale della maggior parte delle unità immobiliari avviene moltiplicando la consistenza dell’immobile per il corrispondente valore riportato nelle tariffe d’estimo. Si deve quindi partire da questi due elementi:
- dimensione dell’immobile, espressa in vani catastali, m² o m³;
- estimo, corrispondente a un valore numerico assegnato all’immobile in base alla zona d’ubicazione e alla destinazione d’uso. Le tariffe di estimo sono elaborate dall’Agenzia del Territorio in funzione del Comune, della zona censuaria, della categoria catastale e della classe di merito.
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È possibile acquisire il valore della rendita catastale tramite una visura catastale. Questa deve essere richiesta presso l’Ufficio dell’Agenzia del Territorio, oppure attraverso una visura catastale online.
Conoscere la rendita catastale serve per:
- il pagamento imposte sulla casa IMU, TASI e TARI
- la stipula di atti di compravendita immobiliare
- la presentazione della dichiarazione di successione
Quando va rivalutata la rendita catastale?
La legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per il 2014) ha stabilito che l’IMU è un’imposta facente parte, insieme alla TASI e alla TARI, della IUC (imposta unica comunale).
Il valore catastale immobiliare è la base imponibile su cui calcolare quanto dovrà essere versato per il pagamento di diverse tasse, tra cui l’IMU. La legge ha stabilito la rivalutazione della rendita catastale prima di moltiplicarla per determinati coefficienti, diversi in base alla categoria catastale di appartenenza dell’immobile.
Per tutti gli immobili compresi nei gruppi A, C, D ed E la rendita catastale deve essere rivalutata del 5%. Gli immobili che appartengono al gruppo B sono invece rivalutati del 40%, come indicato nel D.L. 3 ottobre 2006, n. 262 che ha fissato la nuova misura del moltiplicatore per il gruppo B.
I valori ottenuti verranno poi moltiplicati per i seguenti coefficienti :
- 110 per la prima casa
- 120 per i fabbricati appartenenti ai gruppi catastali A, B, C (escluse le categorie A/10 e C/1)
- 168 per i fabbricati appartenenti al gruppo catastale B
- 60 per i fabbricati delle categorie A/10 (uffici e studi privati) e D
- 40,8 per i fabbricati delle categorie C/1 (negozi e botteghe) ed E.
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6 commenti per "Cosa significa rendita catastale rivalutata?"
BUONASERA , DEVO EFFETTUARE L’ACCONTO IMU 2020, LA RENDITA DEL’IMMOBILE è DI 284,00 EURO. DEVo FARE LA RIVALUTAZIONE DEL 5% DELLA RENDITA? SE DEVO FARE LA RIVALUTAZIONE MI POTREBBE AIUTARE A FARLA. Grazie
Buongiorno Giuseppe, per i fabbricati iscritti in catasto, per ottenere il valore imponibile per calcolare l’IMU è necessario rivalutare del 5% la rendita catastale e a tale risultato moltiplicare poi un coefficiente che varia in base al gruppo catastale di appartenenza dell’immobile. Le consigliamo la lettura del nostro articolo dedicato all’IMU 2020.
Salve,
sto per acquistare un immobile con una pertinenza di sottotetto. Mentre l’immobile era accatastato correttamente, il sottotetto non lo era, pur essendo presente nel contratto di compravendita del ’56. Nel 2017 il proprietario ha deciso quindi di accatastare il vano sottotetto a cui è stata attribuita la classe C2 ,generando quindi una ulteriore rendita catastale oltre quella dell’appartamento. Essendo quindi un recentissimo accatastamento, già aggiornato ai valori attuali, mi chiedevo se per il sottotetto vada applicato comunque il calcolo di rivalutazione (x126%) come seconda casa. Non dovrebbe essere esente da rivalutazione della rendita catastale essendo stato accatastato di recente? Mi interessa perché è anche la base di calcolo dell’imposta di registro. Grazie
Buongiorno Fabrizio, se il sottotetto è attualmente accatastato come C2 e l’unità immobiliare è una pertinenza dell’appartamento, non deve essere considerata la rivalutazione della rendita catastale in quanto l’esenzione dall’IMU delle pertinenze dell’abitazione principale è da computare una per categoria. Pertanto, se dovesse risultare un’altra pertinenza C2 rispetto all’abitazione principale, su questa dovrebbe considerare la rivalutazione della rendita.
come un immobile senza acqua senza fogne puo’, senza luci x la strada essere valorizzata al catasto ?
Gentile Patrizia, gli immobili, ai fini dell’accatastamento, devono essere edificati nel rispetto delle norme urbanistiche e dotati del relativo certificato di agibilità. In presenza di questi documenti, può essere presentata una pratica Docfa di accatastamento. In difetto, non è possibile provvedere all’accatastamento del fabbricato.