Concordato semplificato: quali sono le novità?

Il concordato semplificato, introdotto dal decreto legge 118/2021, è uno strumento di regolazione della crisi d’impresa ben diverso rispetto al concordato preventivo. Approfondiamo questo punto nel nostro ultimo articolo.
INDICE:
Cos’è il concordato semplificato?
L’imprenditore in crisi può presentare un’istanza di concordato semplificato solo dopo essersi avvalso dell’istituto della composizione negoziata per risolvere la crisi di impresa. Si tratta, nel dettaglio, del nuovo strumento stragiudiziale introdotto da D.L. n. 118/2021 che definisce i rapporti dell’imprenditore e i suoi creditori mediante una mediazione assistita da un esperto.
Se quest’ultimo dichiara che le trattative non hanno portato ad un accordo tra le parti, l’imprenditore può presentare, 60 giorni dopo la comunicazione della relazione, una proposta di concordato per cedere i beni aziendali.
Chi può fare domanda di concordato semplificato?
Può accedere al concordato semplificato l’imprenditore in difficoltà che si è avvalso della procedura di composizione negoziata. Questo nel caso in cui l’esperto dichiari che le trattative svolte con correttezza non hanno risolto la crisi con gli strumenti citati dall’art. 11 del D.L. 118. L’imprenditore, quindi, può presentare al giudice una proposta di concordato per cessione dei beni se intende liquidare il patrimonio senza pregiudizio per i creditori.
Sempre l’imprenditore può chiedere l’omologazione del concordato con ricorso presentato al tribunale del luogo in cui l’impresa ha la sede principale. Dopo di che, il tribunale fissa un’udienza per l’omologazione ed ordina che la proposta sia comunicata ai creditori, i quali possono proporre un’opposizione all’omologazione. All’udienza il Tribunale omologa, poi, con decreto esecutivo, il concordato quando rileva che la proposta non causa pregiudizio ai creditori rispetto alla liquidazione fallimentare.
Come verificare se un’impresa è sottoposta a procedure fallimentari?
Per conoscere le eventuali procedure in corso in capo a società di persone o di capitali è possibile richiedere su VisureItalia un documento ufficiale elaborato dalla Camera di Commercio, ossia il servizio fallimenti e procedure concorsuali:
Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:
Fallimenti e procedure concorsualiCome anticipato, nella composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa, è stato introdotto il concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio. Ciò significa che, come per il concordato preventivo, tale informazione sarà disponibile nei documenti camerali insieme all’aggiornamento della tabella di decodifica a partire dal 24 marzo 2022.
Riportiamo un esempio di esposizione delle informazioni sul concordato semplificato fornito da InfoCamere:

Come viene liquidato il patrimonio?
Con il decreto di omologazione del concordato semplificato, il tribunale nomina un liquidatore, con riferimento al concordato preventivo se consiste nella cessione dei beni.
Il piano di liquidazione comprende un’offerta da parte di un soggetto per il trasferimento in suo favore, anche prima dell’omologazione, dell’azienda o di specifici beni. In tal caso il liquidatore giudiziale, verificata l’assenza di altre soluzioni, dà esecuzione all’offerta ed alla vendita si applicano le norme sulla vendita forzata.
Vediamo il caso in cui il piano di liquidazione prevede che l’offerta in oggetto debba essere accettata prima della omologazione. In tale evenienza, all’offerta dà esecuzione l’ausiliario nominato dal Tribunale, verificata l’assenza di soluzioni migliori e previa autorizzazione del tribunale.
Quali sono le differenze con il concordato preventivo ordinario?
Come abbiamo visto, il nuovo concordato semplificato può essere utilizzato soltanto come sviluppo della composizione negoziata non andata a buon fine. Se ne possono avvalere non solo gli imprenditori commerciali (come il concordato preventivo), ma tutti gli imprenditori in difficoltà patrimoniale o economica.
La seconda differenza è che gli interessati ad accedere al concordato semplificato non devono presentare al tribunale una domanda di ammissione alla procedura come per il concordato preventivo ordinario. A questo chiedono l’omologa della proposta e del piano liquidatorio che sarà comunicato ai creditori.
Una terza differenza è la mancata riproduzione nel nuovo concordato di una norma simile all’art. 69-bis, con la conseguenza che il periodo sospetto ai fini delle revocatorie fallimentari decorre dalla dichiarazione di fallimento. Questo senza che gli effetti del fallimento retroagiscano alla data della domanda di concordato e a quella di nomina dell’esperto, nel tentativo di composizione negoziata della crisi di impresa.
Sempre nel concordato semplificato, infine, i creditori non esprimono il loro parere tramite il voto (come in quello ordinario). Possono, invece, proporre soltanto un’opposizione all’omologa e l’approvazione della proposta, pertanto, dipende dall’omologazione del tribunale.
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