Visure camerali: come si leggono?

Visure camerali: come si leggono?

Il Registro delle Imprese è la banca dati delle imprese italiane. In esso sono conservati tutti i dati, attuali e storici, della vita di una impresa. In forza delle legge n. 580 del 1993 è stato istituito presso ogni ufficio provinciale della Camera di Commercio. Viene costantemente aggiornato con le modifiche relative, ad esempio, a variazioni di denominazione, della sede legale o del sistema di amministrazione. Le informazioni sono rese disponibili attraverso le visure camerali. Si può però verificare che la ricerca di un’impresa dia un esito negativo. La ragione risiede nel fatto che non tutti gli imprenditori sono tenuti all’obbligo di iscrizione in Camera di Commercio.

Ma quali sono le categorie di imprenditori tenuti al rispetto dell’obbligo? Quali le categorie escluse? Come leggere una visura camerale? Te lo spieghiamo nella nostra guida.

INDICE:

  1. Quali categorie di imprese sono tenute all’obbligo di iscrizione?
  2. Ditte individuali e liberi professionisti devono essere iscritti in Camera di Commercio?
  3. Quali attività non sono iscritte in camera di Commercio?
  4. Come si leggono le visure camerali
  5. Come richiedere una visura camerale?
  6. Nuove informazioni nella visura camerale
  7. In quali casi le visure camerali sono negative?

Quali categorie di imprese sono tenute all’obbligo di iscrizione?

Il Codice Civile (art. 2082) stabilisce le categorie di attività tenute all’obbligo di iscrizione al Registro Imprese:

  • produzione di beni e servizi
  • intermediazione nella circolazione dei beni
  • attività di trasporto di cose e di persone per terra per acqua e per cielo
  • attività bancaria ed assicurativa
  • attività ausiliaria delle precedenti (agenzia, mediazione, ecc.)
  • attività agricola (solo in questo caso l’iscrizione è facoltativa al di sotto di un determinato volume d’affari)

Ditte individuali e liberi professionisti devono essere iscritti in Camera di Commercio?

L’iscrizione al Registro Imprese è obbligatoria anche per i titolari di partita iva e i liberi professionisti, nonché per gli imprenditori agricoli. Le attività commerciali tenute al rispetto dell’obbligo di legge sono:

Imprenditore individuale

Sono imprenditori commerciali (non piccolo) in forma di ditta individuale che esercitano una delle attività previste dall’art. 2195 del C.C., ossia:

  • produzione di beni e servizi
  • intermediazione nella circolazione di beni
  • trasporto di cose e/o persone
  • bancaria e/o assicurativa
  • ausiliaria alle precedenti (agenti, mediatori, ..)

Piccolo imprenditore individuale

Il piccolo imprenditore commerciale è colui che, in base all’art. 2083 c.c., svolge un’attività organizzata mediante il proprio lavoro o quello della propria famiglia.

Coltivatore diretto

La disciplina dell’attività di coltivatore diretto fa riferimento sempre all’art. 2083 C.C. E’ coltivatore diretto chi svolge un’attività agricola con il lavoro proprio o tramite l’ausilio di propri familiari.

Imprenditore agricolo

L’imprenditore agricolo (art. 2135 c.c.) è colui che svolge un’attività agricola senza le caratteristiche del coltivatore diretto. L’imprenditore agricolo si avvale, quindi, della collaborazione di dipendenti e collaboratori esterni o fornitori.

Quali attività non sono iscritte in camera di Commercio?

Come corollario degli art. 2082 e 2195 c.c. tutte quelle che non svolgono attività commerciali rientranti nelle categorie di cui sopra. Occorre quindi valutare con attenzione la tipologia di attività svolta dalle imprese per capire se sarà possibile estrarre o meno le visure camerali. In linea generale, occorre precisare che si fa sempre riferimento ad una attività commerciale prevalente. Pertanto, in assenza di questo requisito, le visure camerali su queste categorie di enti non sono disponibili:

  • enti non commerciali
  • enti non societari
  • unità locali di imprese estere
  • enti ecclesiastici e religiosi
  • onlus, organizzazioni non lucrative di utilità sociale
  • associazioni
  • fondazioni
  • comitati

Come si leggono le visure camerali

Le visure camerali sono documenti ufficiali estratti dalla banca dati della Camera di Commercio. Per verificarne l’autenticità occorre verificare che sia sempre presente:

  • logo distintivo dell’ufficio provinciale della Camera di Commercio
  • QR Code
  • numero del documento e data di estrazione dal Registro Imprese

Se ti stai domandando come leggere una visura camerale, la lettura delle informazioni relative all’impresa è facilitata da una struttura in campi:

  1. dati anagrafici (denominazione, forma giuridica, PEC, REA, codice fiscale, partita IVA, data costituzione, data iscrizione Registro Imprese)
  2. stato attività (attiva o inattiva, data inizio attività, attività esercitata, codice ATECO, codice NACE)
  3. certificazioni
  4. sede legale e unità locali
  5. informazioni da patti sociali (sezione ordinaria o speciale, scadenza esercizi, oggetto sociale)
  6. soci e titolari di cariche e qualifiche (amministratore, durata in carica
  7. attività, albi, ruoli e licenze (numero di addetti)
  8. aggiornamento (data ultimo protocollo)

Come richiedere una visura camerale?

Puoi richiedere la visura camerale della tua impresa o di una attività di tuo interesse attraverso il sito di VisureItalia:

Visura camerale ordinariaRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Visura camerale ordinaria

Nuove informazioni nella visura camerale

All’imprenditore è stata riconosciuta la possibilità di presentare volontaria istanza di applicazione delle misure protettive e cautelari del patrimonio, grazie alle modifiche introdotte nella Legge di conversione del D.L. 14/2019 – ex art. 120 bis.

L’accesso a tale strumento di regolazione della crisi e dell’insolvenza verrà pubblicato nella visura camerale nel Blocco “scioglimento, procedure concorsuali e cancellazione”.

In quali casi le visure camerali sono negative?

Spesso si confonde il significato dell’attribuzione di una partita IVA con l’iscrizione al Registro Imprese della Camera di Commercio. La partita IVA viene attribuita dalla Agenzia delle Entrate per lo svolgimento di un’attività che può essere anche non commerciale. Ad esempio, una Parrocchia, ente non commerciale, può essere dotata di una partita IVA per le attività parrocchiali. Trattandosi di un’attività non commerciale, non rientrate nelle fattispecie previste dal Codice, non è tenuta all’iscrizione in Camera di Commercio. Lo stesso dicasi nel caso dell’avvocato o del medico che, anche se dotato di partita IVA, non è tenuto all’iscrizione.

Sono quindi esentati dall’obbligo, anche se titolari di partita IVA, i liberi professionisti iscritti ad un ordine o albo (agronomi, architetti, avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, geometri, ingegneri, medici, notai) ed i consulenti che svolgono un’attività senza aver superato un esame di abilitazione. I liberi professionisti sono quei soggetti che svolgono un lavoro, anche non esclusivo, in forma autonoma o come studio associato. Non trattandosi di un’attività di impresa, non sono tenuti all’obbligo di iscrizione in Camera di Commercio.

In tutti questi casi, l’esito delle visure camerali sarà negativo.

 

Founder & CEO in VisureItalia®

Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e un Master in Gestione ed Amministrazione del patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi. Dopo una lunga esperienza in ambito della gestione e messa a reddito di patrimoni immobiliari, nel 1999 ho intrapreso l’attività nel settore delle informazioni immobiliari, collaborando con i principali istituti di credito e gli enti di riscossione. Su SmartFocus aiuto i nostri lettori a capire quali problemi possono essere collegati con le attività di acquisto, vendita o locazione di un immobile.

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16 commenti per "Visure camerali: come si leggono?"

  • Antonella ha detto:

    Buongiorno,
    nella visura camerale si evince il ccnl applicato? Se no oltre alla busta paga e nel mi contratto individuale non si evince uno specifico ccnl, e non ho neanche unilav.
    Grazie
    Buona giornata

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonella, questa informazione non è presente nella visura camerale. Cordiali saluti.

  • Marco ha detto:

    Buongiorno, temo che la mia visura camerale ordinaria e storica presenti degli errori dopo la modifica dell’attività prevalente e chiedo la vostra opinione. In prima pagina riporta correttamente l’attività “prevalente” attuale dopo la modifica, ma i codici ATECO E NACE sono ancora quelli dell’attività che ora è diventata “secondaria”. A pag 3, sez 4, viene nuovamente riportata correttamente la descrizione dell’attività prevalente attuale ma, come Classificazione ATECORI 2007-2022 dell’attività prevalente riporta ancora il codice dell’attività che ora è diventata secondaria. E’ corretto che sia così? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Marco, in questo caso è necessario rivolgersi alla Camera di Commercio di competenza. Cordiali saluti.

  • Paolo ha detto:

    Salve, avrei bisogno di saper dove poter trovare le seguenti voci in quanto dovrei comunicarli al comune:

    – DATI INAIL codice ditta/P.A.T INAIL

    – DATI INPS matricola azienda/pos.contr.individuale

    – CCNL applicato

    – CASSA EDILE codice impresa

    La ringrazio anticipatamente per la disponibilità.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Paolo, è probabile che queste informazioni possa trovarle accedendo con le sue credenziali nel sito dell’INPS e dell’INAIL. Cordiali saluti.

  • Antonella ha detto:

    Salve io lavoro in una sala Giochi VLT e sono stata messa come consigliera,oggi ho scoperto essere nella visura camerale è possibile una cosa così?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonella, quale forma giuridica ha questa attività? Le suggeriamo di chiedere chiarimenti al Suo titolare. Cordiali saluti.

  • Andrea Matta ha detto:

    Salve,
    da visura camerale risulta data inizio attività 04/04/1904, non avendo noi documenti precedenti al 1972 anno in cui è stata costituita la S.n.c, vorremo sapere se ci sono dei registri consultabili in cui si attesti la correttezza di tale dato e da cosa deriva, se da una licenza di nostri antenati poi tramandata di generazione in generazione ad esempio.
    Inoltro vorrei sapere eventualmente se vi è un registro di imprese storiche al quale iscriversi.
    Grazie,
    Andrea Matta

    • Redazione ha detto:

      Gentile Andrea, in questi casi è necessario rivolgersi presso la Camera di Commercio di competenza per richiedere l’accesso all’archivio cartaceo. In questo modo potrà fare chiarezza sulla data di inizio attività. Cordiali saluti.

  • Giorgio ha detto:

    Buongiorno,
    Volevo sapere se dalla visura camerale si riscontrasse il codice univoco. E se nel caso è quello sotto il codice QWERTY in prima pagina.
    Grazie mille
    Giorgio

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giorgio, il codice univoco non è una informazione presente nelle visure camerali. Cordiali saluti.

  • Arnaldo Righetti ha detto:

    Buonasera, ho necessità d’una consulenza e spero possiate aiutarmi.

    Nell’area 7 del camerale si trovano i dati relativi a

    “attività, albi, ruoli e licenze (numero di addetti)”

    Per quanto attiene le attività e i relativi codici ATECO si può indicare l’attività primaria e le attività secondarie.

    La mia domanda: un’azienda di servizi che ha più d’un settore (tre nel mio caso) ben strutturati per garantire ai clienti un’ottima prestazione, economicamente e professionalmente, su tutti e tre i settori, può chiedere che tutti e tre i servizi forniti siano indicati come attività primarie?

    Il fatturato ingenerato da ciascuna delle tre “specialità”, è influente nella determinazione della primarietà?

    Mi spiego meglio, se la mia impresa è particolarmente eccezionale nella prestazione d’un servizio ma il fatturato ingenerato da questo settore è inferiore ad altre attività, posso comunque chiedere che venga espressa come attività primaria?

    Spero che la Vostra risposta, per cui ringrazio anticipatamente, confermi la mia opinione per cui un ‘impresa può avere indicate sul camerale più attività primarie e più attività secondarie.

    Grazie infinite per l’attenzione e cordiali saluti

    • Redazione ha detto:

      Gentile Arnaldo, è possibile inserire una sola sola attività primaria. Nel suo caso dovrà essere indicata quella che, tra tutti le attività svolte, viene svolta in modo principale nella propria sede. È possibile, invece, avere più attività secondarie. Le suggeriamo di chiedere conferma al suo commercialista, che conoscendo bene la sua situazione potrà fornirle che indicazione di cui ha bisogno. Cordiali saluti.

  • klitjon ha detto:

    ciao, volevo chiedevi se sulla visura si può vedere lo stato dell’impresa (es: se e controllata o collegata ) grazie mille

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