Come si fa a sapere se sei protestato?

Come si fa a sapere se sei protestato?

Che cosa è un protesto? Cosa succede quando un soggetto è protestato? In questo articolo rispondiamo a queste domande e vi spieghiamo anche cosa fare per sapere se sei protestato.

INDICE:

  1. Cosa è un protesto?
  2. Cosa succede quando uno è protestato?
  3. Cosa fare per sapere se sono protestato?
  4. Quando decade il protesto?
  5. Quanto costa la cancellazione di un protesto?

Cosa è un protesto?

Prima di spiegare come sapere se si è protestati, è innanzitutto necessario avere chiaro cosa è un protesto.

I protesti sono quegli atti, redatti da un pubblico ufficiale autorizzato, da cui risulta la mancata accettazione di una cambiale tratta oppure il mancato pagamento di una cambiale, di un vaglia cambiario, di un assegno bancario o postale. I titoli protestabili sono quindi:

  • la cambiale tratta contenente un ordine di pagamento;
  • il vaglia cambiario che contiene, invece, una promessa di pagamento;
  • l’assegno bancario, circolare o postale, che rappresenta un mezzo di pagamento.

Quando questi titoli di credito risultano “scoperti”, vengono consegnati dal creditore, che può essere un privato o la banca emittente, a un pubblico ufficiale abilitato (notaio, ufficiale giudiziario, segretario comunale) che redige il protesto. Questa azione prende il nome di levata del protesto.

I protesti levati vengono trasmessi dai pubblici ufficiali abilitati al Dirigente responsabile dell’Ufficio Protesti presso la Camera di Commercio, Industria,
Artigianato e Agricoltura, competente per territorio e pubblicati mensilmente nel Registro informatico dei Protesti.

Cosa succede quando uno è protestato?

Nel Registro informatico dei protesti sono riportate una serie di informazioni finalizzate all’identificazione del debitore, ovvero del protestato.

In particolare, in caso di persona fisica troviamo: il nome, il cognome, la data di nascita e il domicilio o, in mancanza, il codice fiscale. Se, invece, si tratta di una persona giuridica: la denominazione e la sede sociale o, in mancanza, il codice fiscale o la partita IVA.

Lo scopo di tale iscrizione è quello di tutelare chiunque abbia rapporti economici con il protestato. Proprio per questo, l’iscrizione nel Registro Informatico dei Protesti di un soggetto, sia esso una persona fisica o una persona giuridica, potrebbe impedire l’apertura di un conto corrente, l’accesso al credito al consumo o ottenimento di un finanziamento o un mutuo.

Cosa fare per sapere se sono protestato?

La verifica dell’esistenza dei protesti può essere effettuata da parte di chiunque ne abbia interesse attraverso l’accesso al Registro Informatico dei Protesti. Questo può avvenire mediante una visura protesti.

Dove si richiede la visura protesti?

La visura protesti consente, quindi, di controllare l’eventuale iscrizione di un soggetto come “protestato” nel Registro Informatico dei Protesti. Il documento può essere chiesto online con consegna in pochi secondi!

Visura protesti persona fisicaRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Visura protesti persona fisica
Visura protesti persona giuridicaRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Visura protesti persona giuridica

Il servizio visura protesti consiste in rapporto completo ed aggiornato di tutti gli effetti insoluti a carico di un soggetto. In particolare, questa contiene:

  • i dati del soggetto. Per le persone giuridiche: denominazione, codice fiscale. Per le persone fisiche: nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale;
  • i dati completi ed aggiornati dei singoli effetti insoluti (data di trascrizione, provincia di trascrizione, tipologia dell’effetto, causa del mancato incasso a buon fine, importo dell’effetto insoluto).

I dati da inserire nel form per la richiesta di una visura protesti online sono cognome, nome e codice fiscale per le persone fisiche; mentre, denominazione e codice fiscale per società (sas, snc, srl, spa ..) o persone giuridiche.

Il costo è di € 5,15, inclusi di iva e dei diritti camerali imposti dalla Camera di Commercio. La consegna avviene online in pochi secondi.

Quando decade il protesto?

Le notizie relative a un protesto rimangono conservate per massimo di cinque anni dalla data di iscrizione nel Registro Informatico dei Protesti.

È possibile la sua cancellazione anche prima del sopraccitato termine, in caso di:

  • pagamento dei titoli cambiari entro 12 mesi dalla levata del protesto;
  • emissione del decreto di riabilitazione;
  • erroneità o illegittimità formale della levata dei protesti.

Quanto costa la cancellazione di un protesto?

La Camera di Commercio competente per la cancellazione dei protesti di cambiali o di assegni è quella con sede nella provincia in cui sono stati levati i protesti.

Il costo per la cancellazione di cambiali e/o assegni, sia per riabilitazione che per cancellazione per avvenuto pagamento, è pari a € 8,00 per ogni titolo protestato ed una marca da bollo di € 14,62 da apporre sull’istanza pari. A questi importi devono aggiungersi € 78,00 di diritti del Tribunale, ma solo nel caso di riabilitazione.

FONTE: Camera di Commercio

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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