Come richiedere il certificato di agibilità di un immobile?

Come richiedere il certificato di agibilità di un immobile?

Per poter vendere una casa, tra i diversi documenti di cui bisogna disporre c’è il certificato di agibilità. Quest’ultimo, infatti, attesta che l’immobile è in regola con le norme urbanistiche e che rispetta i criteri di salubrità, igiene e sicurezza. 

In questo articolo scoprirai:

  1. Chi rilascia il certificato di agibilità?
  2. Quando serve il certificato di agibilità?
  3. Chi deve richiedere il certificato di agibilità?
  4. Come ottenere il certificato di agibilità?
  5. Quanto costa il certificato di agibilità?
  6. È possibile non avere il certificato di agibilità?
  7. Quali sono le conseguenze della mancanza del certificato di agibilità?

Chi rilascia il certificato di agibilità?

La novità più rilevante introdotta nel 2013 è la SCA, ossia la segnalazione certificata di agibilità, un’autocertificazione che sostituisce il certificato rilasciato dal Comune. Di conseguenza, il rilascio del certificato di agibilità non avviene mediante il Comune, ma si consegna una volta terminati i lavori relativi all’immobile. 

A rilasciare il certificato di agibilità è il Comune, a seguito della certificazione redatta dall’architetto, geometra o ingegnere che si è occupato dei lavori. La consegna di questa segnalazione, inoltre, avviene entro i 15 giorni a partire dal termine dei lavori. 

Quando serve il certificato di agibilità?

Questo documento deve essere redatto in riferimento ai seguenti interventi:

  • nuove costruzioni;
  • ricostruzioni o sopraelevazioni totali o parziali;
  • interventi su edifici già esistenti che potrebbero ricadere sulle condizioni igieniche, di sicurezza, salubrità, risparmio energetico di edifici e impianti.

Chi deve richiedere il certificato di agibilità?

Mentre il certificato di abilità poteva essere richiesto solo dal proprietario dell’immobile, come disciplinato dal DPR 425/1994 il certificato di agibilità può essere richiesto da:

  • titolare del permesso a costruire;
  • titolare della SCIA, CILA, DIA;
  • proprietario dell’immobile;
  • loro successori o aventi causa.

Come ottenere il certificato di agibilità?

Bisogna richiederlo nei casi previsti dal D.P.R. 380/2001 entro 15 giorni dalla fine dei lavori (per costruzione o ristrutturazione edile) oppure entro 15 giorni dalla data di acquisto dell’immobile. Per ottenere il documento, nello specifico, si deve presentare la domanda allo sportello unico dell’edilizia del Comune in cui è situato l’immobile. Nel dettaglio, i documenti che servono sono i seguenti:

  • ricevuta della domanda d’accatastamento dell’edificio,
  • dichiarazione del richiedente attestante la salubrità degli ambienti,
  • attestato di conformità degli impianti,
  • attestato di certificazione elettrica.

Quanto costa il certificato di agibilità?

Il certificato di abitabilità ha un costo che spesso dipende dal professionista cui ci si rivolge. Tuttavia, esistono dei costi fissi a cui fare riferimento per avere un’idea generale della spesa da sostenere. In particolare, questo certificato prevede il pagamento di costi legati ai diritti di segreteria, che possono variare da Comune a Comune ma che di solito ammontano a 150 euro circa. Bisogna inoltre mettere in conto il pagamento di una marca da bollo da 16 euro da presentare con la domanda ed il pagamento di un’altra marca da bollo da 16 euro da esibire al ritiro del documento.

È possibile non avere il certificato di agibilità?

Vi sono alcuni casi in cui è possibile non disporre del documento:

Edifici costruiti prima del 1934

Poiché il certificato di agibilità è stato introdotto nel 1934, di conseguenza gli immobili costruiti prima del 1934 non dispongono del certificato. In caso di compravendita, infatti, non è obbligatorio disporre dell’apposita certificazione, ma è necessario disporre di un qualsiasi documento che ne provi l’edificazione in un periodo precedente.

Edifici costruiti prima del 1967

Quanto agli edifici costruiti prima del 1967, bisogna rammentare che dal 1934 al 1967 l’autorizzazione era concessa dal Podestà e per questo motivo in molti casi gli immobili non possiedono i moderni requisiti richiesti. In questa circostanza è possibile mantenere l’abitabilità a patto che sia rispettato il criterio che vieta il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie.

Smarrimento

Se infine si smarrisce il certificato di agibilità, si dovrà richiederne una nuova creazione all’archivio del Comune dove si trova l’immobile.

Quali sono le conseguenze della mancanza del certificato di agibilità?

Se non si dispone del documenti nella compravendita di un immobile, non si incorre in un reato, ma l’eventuale acquirente potrebbe procedere con la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno. Se si tratta, invece, di una locazione, l’affitto di un immobile senza agibilità non costituisce illecito, purché l’inquilino lo accetti in modo consapevole.

In ogni caso, vivere in una casa che non presenta le necessarie condizioni di salubrità e sicurezza, può avere delle conseguenze anche notevoli. Oltre ai rischi per la propria incolumità, ad esempio, il Comune potrebbe emettere un’ordinanza di sgombero oltre all’applicazione di una sanzione.

Leggi anche >> Rogito senza certificato di agibilità: quali sono le conseguenze e come risolverle?

 

Founder & CEO in VisureItalia®

Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e un Master in Gestione ed Amministrazione del patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi. Dopo una lunga esperienza in ambito della gestione e messa a reddito di patrimoni immobiliari, nel 1999 ho intrapreso l’attività nel settore delle informazioni immobiliari, collaborando con i principali istituti di credito e gli enti di riscossione. Su SmartFocus aiuto i nostri lettori a capire quali problemi possono essere collegati con le attività di acquisto, vendita o locazione di un immobile.

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2 commenti per "Come richiedere il certificato di agibilità di un immobile?"

  • Nel ha detto:

    Gentile dott. Baita,

    molto utile il suo articolo. Vorrei chiedere un consiglio, se possibile.
    Vorrei locare un immobile commerciale ma esso, edificato prima del 1936 è privo di agibilità. Negli anni, gli inquilini precedenti hanno fatto lavori che non risultano in pianta (non catastale), pertanto ho richiesto all’agenzia, prima di impegnarmi, i certificati di conformità degli impianti , Ape, la planimetria catastale aggiornata, l’agibilità, appunto. L’agenzia ha cercato di procurarseli con il proprietario e un inquilino che aveva fatto gli interventi in questione e al quale la proprietà non li aveva richiesti, ma tutto si è fermato e l’agente sguscia via come una biscia…Io non dovrei fare lavori, il locale è perfetto, e vorrei poi partecipare a bandi per incentivi per la mia attività (negozio abbigliamento e home decor in ottica economia circolare): cosa posso fare per evitare problemi futuri e non farmi “portar via” l’immobile in questione? L’agente mi ha detto: “E signora, poi viene qualcunao che non chiede nulla e gli va bene così…”. Io sono alla prima esperienza in questo campo, cosa mi sfugge? Lascio e scappo o c’è un modo per sanare io stessa la situazione senza costi eccessivi??
    La ringrazio anticipatamente per il suo indirizzamento,
    cordiali saluti

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Nel, ancor prima di impegnarsi nella locazione, le suggeriamo di confrontarsi con un geometra che possa analizzare la documentazione dell’immobile e indicarle come eventualmente procedere. Cordiali saluti.

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