Come fare una verifica della occupazione lavorativa

Come fare una verifica della occupazione lavorativa

Voler sapere se una persona lavora, in quale azienda è dipendente, chi è il suo datore di lavoro e quanto guadagna non è essere curiosoni. All’origine di questa necessità di informazioni ci può essere, infatti, l’intenzione di recuperare un credito proprio nei confronti di tale soggetto. Vediamo come fare una verifica dell’occupazione lavorativa di una persona.

INDICE:

  1. Perché verificare dove lavora una persona
  2. Come fare una verifica dell’occupazione lavorativa di una persona
  3. Conoscere l’occupazione lavorativa per il pignoramento dello stipendio
  4. Come funziona il pignoramento dello stipendio
  5. Separazione e divorzio: altri casi in cui è utile la verifica dell’occupazione lavorativa

Perché verificare dove lavora una persona

La situazione, più comune di quanto si immagini, che porta all’esigenza di voler scoprire dove lavora una persona è, come anticipato, quella in cui si voglia procedere con una azione legale di recupero crediti attraverso il pignoramento presso terzi.

Una particolare tipologia di pignoramento presso terzi è, infatti, il pignoramento dello stipendio. Ecco spiegato il grande interesse a sapere se una persona lavora o meno.

Verifica occupazione lavorativa del debitore: come procedere?

Per verificare se il debitore ha una occupazione lavorativa e dove lavora è utile effettuare un rintraccio posto di lavoro e reddito.

Rintraccio posto di lavoro e redditoRichiedilo qui

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Rintraccio posto di lavoro e reddito

Il servizio permette, infatti, di verificare l’attuale occupazione lavorativa di una persona con residenza fiscale in Italia. Nello specifico, fornisce tutti i riferimenti dell’attuale datore di lavoro e i dati sulla tipologia di contratto, sulla durata e sulla retribuzione.

Se si ha intenzione di procedere con un pignoramento dello stipendio è importante conoscere la capacità reddituale del debitore e sapere, quindi, se sarà in grado di restituire un debito attraverso un’azione legale.

Conoscere l’occupazione lavorativa per il pignoramento presso terzi

Una volta verificata l’occupazione lavorativa del debitore e della sua capacità reddituale, si è coscienti se ne valga la pena o meno procedere con il pignoramento dello stipendio. Anche perché questo, come tutte le procedure esecutive, comporta delle spese.

Il creditore, attraverso il pignoramento su redditi da lavoro, cerca di ottenere quanto gli spetta di diritto attraverso le somme dovute a titolo di stipendio, le quali rappresentano un credito nei confronti del datore di lavoro.

Il pignoramento dello stipendio può avvenire presso il datore di lavoro e, quindi, prima che venga corrisposto al debitore, oppure presso l’istituto di credito in cui viene accreditata la retribuzione.

Come funziona il pignoramento dello stipendio

Il pignoramento dello stipendio si esegue mediante atto notificato al datore di lavoro e al debitore (art. 543 c.p.c.).

Dal giorno di tale notifica, il datore di lavoro dovrà astenersi ad adempiere. Inoltre, come stabilito dall’art. 547 c.p.c., dovrà comunicare al creditore procedente, entro dieci giorni mediante posta certificata o raccomandata con ricevuta di ritorno, di quali somme di denaro è debitore e quando ne dovrà eseguire il pagamento al lavoratore pignorato. In caso di mancata comunicazione, la stessa dovrà essere resa dal terzo comparendo resa dal terzo comparendo in un’apposita udienza.

La procedura di pignoramento presso terzi prosegue poi con il giudizio di accertamento dell’obbligo del terzo pignorato. Il Giudice dell’Esecuzione dispone l’assegnazione delle somme che il datore di lavoro deve trattenere mensilmente dallo stipendio del dipendente, in favore del creditore procedente. Nello specifico, il datore di lavoro sarà obbligato, per legge, a trattenere 1/5 dello stipendio e versarlo direttamente al creditore finché il debito non sarà completamente saldato. 

Leggi anche >> Pignoramento di stipendio e pensione: limiti e salvaguardie

Separazione e divorzio: altri casi in cui è utile la verifica dell’occupazione lavorativa

Oltre al caso di una azione legale di recupero crediti attraverso il pignoramento presso terzi sul posto di lavoro, la verifica dell’occupazione lavorativa di una persona può essere necessaria anche nei rapporti tra gli ex-coniugi.

Si possono creare, infatti, delle situazioni di conflitto che rendono necessario sapere con certezza dove lavora e quanto guadagna l’ex-coniuge. Pensiamo, ad esempio, alla determinazione dell’assegno di mantenimento che dipende anche dai redditi di lavoro.

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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