Come evitare la doppia imposizione fiscale

Come evitare la doppia imposizione fiscale

Come abbiamo già avuto modo di chiarire in un precedente articolo, tutti i cittadini italiani che lavorano all’estero e che non sono iscritti all’AIRE sono fiscalmente residenti in Italia. Questo comporta, ogni anno, la presentazione della dichiarazione e il pagamento delle imposte sui redditi ovunque questi siano stati prodotti. In caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all’estero nella dichiarazione presentata, non spetterà alcuna detrazione delle imposte pagate nello Stato estero (comma 8 dell’art. 165 del TUIR).

Non sempre risulta semplice individuare il sistema di tassazione da applicare per i redditi percepiti all’estero da cittadini italiani. Per questo occorre fare riferimento al concetto di residenza fiscale.

In virtù del principio di tassazione dell’utile mondiale (world wide taxation), il cittadino che lavora all’estero, ma è residente in Italia, è sottoposto alla tassazione nazionale per tutti i redditi posseduti. Avrà quindi l’obbligo di pagare le imposte in Italia anche sui redditi prodotti all’estero, salvo che sia diversamente indicato nelle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni.

Nel caso in cui siano state pagate imposte a titolo definitivo nei Paesi in cui i redditi sono stati percepiti, è possibile comunque detrarle da quelle italiane, sotto forma di credito d’imposta, nei limiti stabiliti dall’art. 165 del TUIR.

Convenzioni contro la doppia imposizione fiscale

L’Italia ha stipulato con molti Paesi delle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni. Questo al fine di evitare che i cittadini italiani subiscano una doppia imposizione per il pagamento delle imposte sia nel Paese di produzione del reddito sia in quello di residenza. Così facendo viene riconosciuto un credito d’imposta per le imposte pagate all’estero nel momento in cui si dichiarano i redditi in Italia. Le Convenzioni hanno inoltre lo scopo di prevenire l’evasione e l’elusione fiscale. Sul sito del Dipartimento delle Finanze, è possibile visionare tutte le Convenzioni stipulate dall’Italia.

Scarica la guida su come evitare la doppia imposizione e usufruire del credito d’imposta

È possibile certificare la residenza fiscale in Italia di una persona fisica o la sede legale di una ditta individuale o di una società attraverso il certificato contro le doppie imposizioni. La sua richiesta è possibile anche online, in questo modo eviterai di pagare doppie tasse sui redditi e sul patrimonio.

Scarica e leggi integralmente la guida dedicata ai lavoratori italiano all’estero:

Fonte: Agenzia delle Entrate

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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31 commenti per "Come evitare la doppia imposizione fiscale"

  • Rigel ha detto:

    Sono un pensionato e vorrei aumentare la mia disponibilità mensile con qualche dividendo pagato dai cosiddetti REIT USA. Ho letto alcune risposte sul trattamento fiscale di detti dividendi percepiti da residente in Italia e cioè che vengono tassati alla fonte negli USA con un’imposta del 15% e successivamente in Italia con il 26%. Ma si badi bene l’applicazione della norma contenuta nella Convenzione Italia/USA contro le doppie imposizioni non dicono che 15% + 26% danno un carico d’imposta del 41% (come interpreta FINECO BANK) ma che bisogna tener conto dell’imposta applicata in America per cui il carico fiscale sarebbe del 37% (come interpreta la banca INTESA SANPAOLO). Chi ha ragione? A parte che in entrambi i casi il carico fiscale fa rabbrividire, ma perché qui in Italia bisogna sempre inventare “vessata quaestio”? Grazie per un vostro cortese riscontro.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Rigel, si tratta di una casistica specifica e particolare, che esula la trattazione del nostro articolo, pertanto le suggeriamo di sottoporre la questione ad un commercialista. Cordiali saluti.

  • Federico ha detto:

    Buongiorno avrei bisogno di un informazione.
    Sono proprietario di terreni agricoli che ho affittato in Italia e pago regolarmente in Italia le tasse per legge esclusivamente sul reddito dominicale di questi terreni. Se mi trasferisco in Spagna e mi iscrivo all’Aire da ciò che ho capito essendo i terreni in Italia dovrò comunque pagare le tasse sul reddito sempre in Italia.
    La mia domanda è questa, oltre a pagare le tasse in Italia dovrò fare un altra denuncia dei redditi in Spagna e pagare le tasse sul reddito che mi producono anche qui’ oppure avendoci già pagato le tasse in Italia non devo ripagare le tasse anche in Spagna?
    Grazie
    Cordiali saluti

    • Redazione ha detto:

      Gentile Federico, per una corretta analisi della sua situazione è consigliabile confrontarsi con un commercialista. Cordiali saluti.

  • Roberto ha detto:

    Buongiorno. Nel 2018 ho aperto una p.iva in Bulgaria di cui ho immatricolato 4 auto.poibvendute in Italia. Da quell’ anno in poi non lo più utilizzata. Non so se e aperta e non mi e mai arrivato niente da pagare. Vorrei sapere se e chiusa o meno. Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Roberto, siamo spiacenti ma non possiamo fornirle indicazioni in quanto ci occupiamo solo di pratiche relative all’Italia. Cordiali saluti.

  • Dee mdogo ha detto:

    Sono una Keniota con una residenza in Italia con Permesso di Soggiorno familiari ho redditi in Kenya ( affiti casa) pago tassa li..devo dichiarare reddito anche qui in Italia..e come faccio?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Dee, per una corretta analisi della sua situazione è consigliabile confrontarsi con un commercialista. Cordiali saluti.

  • Luca Cimadomo ha detto:

    Mio figlio studia in Svezia e lavora part-time nell’Università svedese, da giugno fa un tirocinio retribuito in Islanda.
    Ancora non si è iscritto all’AIRE perché non credeva di restare così tanto fuori Italia.
    Adesso è OBBLIGATO ad iscriversi?
    Se non lo facesse dovrà fare il 730 nel 2024 indicando i due redditi stranieri e pagando un’eventuale differenza?
    oppure è ancora in tempo ad iscriversi per non risultare fiscalmente residente in Italia ed evitare il 730 nel 2024?
    Grazie mille e buona giornata, Luca Cimadomo.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Luca, per una corretta analisi della sua specifica situazione è necessario confrontarsi con un commercialista. Cordiali saluti.

  • Agnese Giacomello ha detto:

    Buonasera e grazie per l’articolo. Sono stata iscritta all’AIRE per gli ultimi 4 anni mentre lavoravo in Olanda, adesso ho comprato casa in Italia per cui mi sono de-iscritta dall’AIRE e ho spostato la residenza lì, nonostante continui a lavorare e vivere in Olanda per 8 mesi l’anno. Sono comunque obbligata a fare la dichiarazione dei redditi in Italia? E in questo caso sono soggetta a doppia imposizione?

    Grazie mille

    • Redazione ha detto:

      Gentile Agnese, per una corretta analisi della sua specifica situazione è consigliabile confrontarsi con un commercialista. Cordiali saluti.

  • Alba ha detto:

    Un lavoratore italiano che lavora in Inghilterra e paga le tasse in quello stato avendo un reddito anche in Italia con relative tasse pagate in luogo deve pagare anche in Inghilterra le tasse di questo reddito?

  • paolo ha detto:

    Buongiorno Laura,
    Sono stato residente AIRE e lavoratore dipendente dal 2014 al Gennaio 2022 quando sono rientrato in Italia.
    Nel 2020 ho aperto con famigliari una piccola società, per la gestione di un piccolo hotel e ne sono divenuto amministratore, senza percepire compenso.
    La mia vita lavorativa da lavoratore dipendente mi teneva in Francia, dove continuavo sempre la mia attività e dove pagavo tributi pensionistici.
    Ricevo dall’INPS notifica con richiesta pagamento contributi per gli anni in cui sono stato amministratore e residente all’estero. Cosa devo fare? Devo pagare? Ovviamente posso produrre tutti i documenti necessari alla prova della mia vita in Francia.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Paolo, in questo caso le suggeriamo di verificare quanto previsto dalla convenzione fiscale tra Francia e Italia e di richiedere la consulenza di un commercialista o CAF che possa analizzare nel dettaglio la sua situazione. Cordiali saluti.

    • Redazione ha detto:

      Gentile Paolo, in questo caso le suggeriamo di verificare quanto previsto dalla convenzione fiscale tra Francia e Italia e di richiedere la consulenza di un commercialista o CAF che possa analizzare nel dettaglio la sua situazione. Cordiali saluti.

  • Laura ha detto:

    Buonasera, ho vissuto in Olanda fino a metà dicembre, dal 2018 ho lavorato e lavoro tutt’ora come freelance presso la stessa azienda. Nel 2020 ho avuto una bambina (nata in Olanda) e adesso che sono tornata in Italia ho bisogno di produrre l’ISEE per la sua iscrizione all’asilo nido. Sapevo di non essere soggetta a doppia imposizione e di non dovere dichiarare i miei redditi in Italia dove però ho mantenuto residenza anagrafica (non sono mai stata iscritta all’aire per altre questioni burocratiche), risultiamo quindi inserite nello stato di famiglia con mio padre e mia madre con cui viviamo attualmente presso la stessa abitazione. Ovviamente facendo ora richiesta per l’isee la documentazione richiesta è relativa ai beni del 2021 (avevo un contratto di casa in Olanda, assicurazione sanitaria, e come dicevo all’inizio percepivo redditi ce freelance dall’azienda olandese che venivano tassati pertanto lì). Verremo conteggiati per l’isee insieme alla mia famiglia residente in Italia o posso considerare come ho sempre fatto la mia residenza in Italia come sola residenza anagrafica? Cordiali saluti

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Laura, considerata la particolarità della situazione, le suggeriamo di confrontarsi con il CAF che la supporterà per la certificazione ISEE. Cordiali saluti.

  • Cinzia Massaccesi ha detto:

    Salve,mio figlio da agosto del 2020 si è trasferito negli UK poiché ha trovato lavoro;da allora non è mai tornato,non si è iscritto ancora all’Aire per dei problemi burocratici,deve dichiarare il reddito prodotto li’ anche in Italia?Ed eventualmente i contributi che gli sono stati detratti sulla busta paga,possono essere detratti sul modello unico?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Cinzia, nella guida dell’Agenzia Entrate dedicata ai lavoratori italiani all’estero viene specificato che “tutti i cittadini italiani che lavorano all’estero e che non sono iscritti all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) sono fiscalmente residenti in Italia e devono ogni anno presentare la dichiarazione e pagare le imposte sui redditi ovunque prodotti”. Per maggiori approfondimenti le suggeriamo di rivolgersi presso un CAF o commercialista. Cordiali saluti.

  • Simone ha detto:

    Salve.lavoro in svizzera tedesca da 10 mesi ed ho un permesso l stagionale…pago le tasse qui direttamente in busta paga….. come funziona in italia…grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Simone, le suggeriamo di rivolgersi al Consolato italiano della città in cui attualmente vive, in modo tale da poter chiarire al meglio tutti i suoi dubbi. Cordiali saluti.

  • Mario ha detto:

    Hay información (en español si es posible) sobre sobre doble tributación para pensionado en Sudamerica, pero ahora viviendo en Italia con su pensión recibida del extranjero?

  • Fermo Croci ha detto:

    Buonasera, ho lavorato 4anni in Germania per una azienda tedesca, iscritto all’aire, con residenza fiscale in Germania ho pagato lì le tasse.
    Prossimamente la stessa azienda mi farà un contratto di lavoro come dipendente della Sede USA.
    Ho letto la convenzione Italia USA sulla doppia imposizione, ma non è chiaro se pagando le tasse in USA potrò evitare di fare la dichiarazione in Italia.
    L’iscrizione all’aire è valida o devo rifarla una volta in USA?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno, per questioni di assistenza fiscale specifiche, è consigliabile rivolgersi presso un CAF o altro professionista specializzato in materia. Cordiali saluti.

  • Michele Cesarano ha detto:

    Buongiorno lavoro per un’azienda italiana che ha aperto una succursale a Ginevra,mi sto confondendo le idee sulla doppia tassazione da pagare o no mi potete aiutare

  • Nicoletti Antonio ha detto:

    Molto utile, compimenti

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