Come cambia l’agente immobiliare con i social network
La comunicazione sui social network ha cambiato molte professioni. Ecco come si trasforma quella dell’agente immobiliare.
Semplificano la comunicazione, accorciano le distanze e facilitano gli scambi di opinione. I social network hanno dato una forte spinta a molte professioni, non solo quelle strettamente correlate con la comunicazione. Ecco come sono diventati uno strumento imprescindibile per l’agente immobiliare.
L’agente immobiliare e i social network
Sempre più spesso, gli agenti immobiliari usano i social network per raggiungere i clienti, promuovere servizi e costruire una reputazione professionale, proprio come fa la maggior parte dei brand oggi.
Fin qui, nulla di nuovo. Il vero cambiamento, si nota però nella capacità che hanno avuto di sfruttare la rete per confrontarsi, scambiarsi idee e opinioni e migliorare il proprio standard lavorativo. In una parola: di fare gruppo.
Gruppi e blog: l’agente immobiliare dal virtuale al reale
A dimostrarlo, è stato l’evento che si è tenuto a Roma alla fine di ottobre nato dal blog e dal gruppo Facebook “Sei un agente immobiliare se…“. A spiegarne il fenomeno, il fondatore Raffaele Racioppi, professione formatore e consulente aziendale, collaboratore di moltissime reti immobiliari e di mediazione creditizia: “Il gruppo era nato per scambiarsi esperienze di lavoro e per raccontarsi episodi curiosi della nostra attività. Con il tempo, però, si è evoluto: sono nate discussioni intorno alla necessità di cambiare la figura dell’agente immobiliare, sono emerse proposte e discussioni aperte intorno a temi centrali per la professione del futuro, come la condivisione degli incarichi e l’uso delle nuove tecnologie”.
Con l’aumentare della popolarità del blog, è cresciuta anche la consapevolezza che gli agenti immobiliari devono fare gruppo, perché sono i soli ad avere a disposizione i dati reali del mercato immobiliare, in crescita nell’ultimo trimestre. L’idea di incontrarsi a Roma, è nata proprio per confrontarsi su temi importanti nel settore, come la creazione di regole e modelli innovativi da condividere a partire dalle associazioni di categoria.
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MLS: multiple listing service
Uno degli argomenti più sentiti dall’agente immobiliare dell’era 2.0 è certamente lo sviluppo e la diffusione di modalità di lavoro incentrate sulla collaborazione tra operatori: il multiple listing service (MLS), basato sulla condivisione di annunci e incarichi.
Come ha spiegato Roberto Barbato, presidente di Frimm (gruppo che ha lanciato MLS Replat, il sistema più diffuso in Italia) “usare gli MLS significa innanzitutto potenziare la propria attività. La condivisione è un acceleratore di compravendite. Ma per sfruttare al massimo le potenzialità degli MLS bisogna capire che sono uno strumento trasversale. Per questo devono lavorarci più operatori possibile, alimentando al massimo il flusso di informazioni presenti. In questo senso i diversi sistemi dovranno anche parlarsi fra loro”.
Importantissimo, nel confronto di Roma, è stato il dibattito sui portali immobiliari, nello specifico quello sulla presenza di annunci di privati che possono concludere compravendite immobiliari senza intermediazioni. “Escludendo i banner”, ha precisato Marco Giordano di immobiliare.it, “i ricavi del portale legati agli annunci dei privati non superano il 2% del totale, contro l’87% derivante dagli agenti: l’apertura ai privati, dunque, è connessa al fatto che questi generano traffico sul sito”.