Come calcolare la tassa di successione

Come calcolare la tassa di successione

La tassa di successione si applica sulla singola quota trasferita all’erede o al singolo legato, ovvero al singolo soggetto legatario individuato dal de cuius. Si applica, quindi, a qualsiasi trasferimento di beni e diritti sia per causa di morte, ma anche a seguito di semplice costituzione di un erede o di un legato.

Tassa di successione: che cosa è?

La tassa di successione, abolita nel 2001 e reintrodotta dal 3 ottobre del 2006, è l’imposta attualmente in vigore che ha l’obiettivo di colpire i trasferimenti di proprietà dei beni e diritti sugli immobili appartenuti ad una persona deceduta. Con beni e diritti reali caratterizzanti il patrimonio ereditario, che vanno a formare l’oggetto della successione, si fa riferimento per esempio al diritto di uso dell’abitazione o a quello di usufrutto. Essi vengono trasferiti a soggetti fisici, gli eredi, sulla base delle disposizioni della successione legittima (relativa il coniuge, i figli o i parenti), oppure basandosi su quanto indicato nel testamento (di tipo olografo, pubblico o segreto) della persona defunta.

Si tenga presente che, per calcolare il valore del patrimonio ereditario si deve tenere conto di: tutti i beni mobili e immobili (esempio casa ceduta) del defunto; conti correnti; depositi. Considerando il valore degli immobili, per il calcolo della tassa di successione, bisogna tenere conto della rendita catastale.

Dichiarazione di successione: che cosa è?

Gli eredi, particolare tipologia di contribuenti, sono obbligati a presentare la cosiddetta “dichiarazione di successione“. Essa deve essere redatta sul Modello 4 e presentata entro 12 mesi dalla morte, all’Agenzia delle Entrate, nella cui circoscrizione era residente il defunto. Viene fatta eccezione a meno che il valore dell’eredità non sia al di sotto dei 100 mila euro e che non vi siano beni immobili (ad esempio una casa ceduta) o diritti immobiliari. Oltre gli eredi, sono obbligati alla presentazione:

  • i legatari: soggetti che subentrano nei diritti su un singolo bene e non partecipano all’intera eredità;
  • i curatori: in caso di eredità giacenti;
  • altri esecutori testamentari: in certi casi nominati nel testamento;
  • i trust: il trust è il rapporto che sorge per effetto di un contratto o di un testamento, con cui un soggetto (settlor o disponente) trasferisce ad un altro soggetto (trustee) beni o diritti.

Invece sono esentati dalla presentazione il coniuge, i figli, i genitori e gli altri parenti quando l’asse ereditario non supera € 100.000,00 e non comprende beni immobili.
Anche in presenza di più eredi, può essere presentata una sola dichiarazione di successione. Al suo interno è obbligatorio indicare l’ammontare del patrimonio mobiliare ed immobiliare, soggetto ad tassa di successione ereditaria. Tale imposta grava sul patrimonio ereditato, sulla base della differenza tra: attivo ereditario, ovvero il patrimonio che viene ereditato dalla persona defunta (inclusi anche i beni in comproprietà con altri soggetti); passivo ereditario, ovvero i beni costituiti da possibili debiti lasciati dal defunto. La differenza fra l’attivo e il passivo costituisce l’asse ereditario. Esso è il valore sul quale, fatte salve le franchigie ed esenzioni previste dalla legge, si applica l’imposta sulle successioni.

Attivo e passivo ereditario: che cosa sono?

Vediamo ora in maniera schematica quali sono i beni che rientrano nell’attivo e passivo ereditario.

Attivo ereditario:

  • beni immobili e diritti reali immobiliari;
  • beni mobili, compresi gli autoveicoli iscritti al PRA, ma esclusi i titoli di Stato;
  • azioni e partecipazioni societarie;
  • rendite e pensioni;
  • crediti;
  • aziende, navi e aeromobili;
  • beni posseduti per uso e ornamento delle abitazioni, quali mobilia, gioielli, denaro.

Passivo ereditario:

  • debiti del defunto (cambiali, debiti tributari, previdenziali);
  • spese mediche sostenute dagli eredi per il defunto nel corso degli ultimi 6 mesi;
  • spese funebri (in misura non superiore a 1.032,91 euro, che rappresenta la soglia massima di detrazione fiscale fruibile);
  • eventuali imposte pagate all’estero in dipendenza della stessa successione.

Tassa di successione: come si calcola?

La tassa di successione sul conto corrente varia di entità a seconda del vincolo di parentela che il soggetto aveva con la persona scomparsa, ovvero se è uno dei figli, il coniuge, un fratello o nipote della persona deceduta. Si calcola sul valore complessivo dell’eredità lasciata dal defunto. In dettaglio, per calcolare quanto e se gli eredi devono pagare la tassa, bisogna considerare due differenti fattori: l’ammontare del patrimonio e il grado di parentela.

La nuova tassa (rispetto al 2010/2011/2012) sulle successioni e donazioni prevede un innalzamento delle aliquote per tutti i contribuenti, anche qualora chi erediti sia il coniuge o il figlio. Inoltre, bisogna ricordarsi che, siccome il bene ereditato può avere varia natura, incide anche questo fattore sull’importo dovuto. Per quanto riguarda gli immobili ereditati in piena proprietà (ovvero non gravati da diritti di godimento), per calcolare la tassa di successione bisogna moltiplicare la rendita catastale rivalutata del 5% per uno dei seguenti coefficienti, variabili in base alla tipologia dell’edificio:

  • 110, nel caso si tratti di prima casa;
  • 120, nel caso si tratti di fabbricati appartenenti ai gruppi catastali A e C (esclusi A/10 e C/1);
  • 140, per tutti i fabbricati appartenenti al gruppo catastale B;
  • 60, per i fabbricati appartenenti alla categoria A/10 (uffici e studi privati) e D;
  • 40.8, per tutti i fabbricati appartenenti alla categorie C/1 (negozi e botteghe) ed E;
  • 90, in caso si tratti di terreni non edificabili sulla base del reddito dominicale già rivalutato del 25%.

Ecco la formula: rendita catastale*5%*coefficiente di riferimento categoria catastale.

I casi di franchigie

Quando viene presentata la dichiarazione di successione, è la stessa Agenzia delle Entrate ad effettuare il calcolo della tassa di successione. Nel calcolo viene tenuto conto delle franchigie, ovvero le soglie esenti da tassazione che, fortunatamente, sono molto alte: 1 milione di euro. Vediamo nel dettaglio le categorie che sono chiamate al suddetto pagamento, secondo specifiche condizioni:

  • Coniuge e figli, parenti stretti: tassa da pagare solo nel caso in cui il patrimonio in eredità supera la franchigia da 100 mila euro. Se la propria quota è superiore alla soglia, si applica un’aliquota pari al 4% + imposta catastale e ipotecaria.
  • Fratelli e sorelle: tassa da pagare solo nel caso in cui il patrimonio in eredità supera la franchigia da 100 mila euro. Se la propria quota è superiore alla soglia, si applica un’aliquota pari al 6% sulla parte eccedente.
  • Eredi disabili: è prevista una franchigia più alta a 1.500.00 euro.

A chi non si applica la franchigia in nessun caso:

  • Altri parenti fino al 4° grado: ovvero nipoti, zii e cugini di primo grado, suoceri e cognati, non si applica alcuna franchigia. Si applica un’aliquota tassa di successione pari al 6%.
  • Altri soggetti: come ad esempio il convivente, nessuna franchigia, è prevista un’aliquota all’8%.

Facendo un confronto con le altre normative europee si nota che, per esempio in Francia, rispetto all’Italia, il coniuge non deve pagare nulla. Invece, per gli soggetti sono previsti diversi sgravi che variano rispetto al grado di parentela. Le aliquote vanno dal 5% al 60%.

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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10 commenti per "Come calcolare la tassa di successione"

  • Luisa ha detto:

    Una mia zia ha un appartamento che sarebbe andato in successione alla figlia, credo, ma purtroppo la figlia è deceduta .
    Si era sposata circa un mese e mezzo prima della sua morte per poter assicurare la sua pensione al marito. Anche la figlia aveva una casa, pagata dai genitori. Questa zia ha solo una sorella e nipoti da parte delle sorella morte. A chi va la’eredità della zia?. Anche al marito della figlia morta spetta in eredità una quota del patrimonio della zia (vedova)?
    Grazie per la risposta

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Luisa, se la figlia di Sua zia non aveva figli, l’eredità di Sua zia spetterà ai fratelli e sorelle. Se tra questi vi sono dei soggetti già deceduti, erediteranno al loro posto i figli. Cordiali saluti.

  • ALDO D'ALESSIO ha detto:

    ALDO D’ALESSIO HO UN IMMOBILE CON VALORE CATASTALE 122,OOO EURO, POSSO VENDERLO A 70,000 EURO ,O VADO IN CONTRO A SANZIONI CON UFFICIO DELLE ENTRATE. GRAZIE

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Aldo, in una situazione come quella descritta, l’Agenzia delle Entrate eseguirebbe sicuramente degli accertamenti. Cordiali saluti.

  • Orietta ha detto:

    Se la soglia di tassazione, o franchigia, è di 1 milione di euro, come mai poi si specifica che gli eredi diretti devono pagare la tassa se il patrimonio in eredità supera 100mila euro?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Orietta, si tratta di imposte di successione che gli eredi devono obbligatoriamente versare. Trova tutte le specifiche sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Cordiali saluti.

  • Giancarlo Porru ha detto:

    A riguardo la nota del 21/01/2018 ho già specificato che il valore immobiliare è di 73000 euro con imposta catastale e ipotecaria già pagata, come si calcola la tassa di successione.Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Giancarlo, le visure catastali servono per conoscere la categoria catastale dell’immobile. La tassa di successione varia in relazione alla categoria.

  • Giancarlo Porru ha detto:

    lo zio (vedovo senza figli ) di mia moglie lascia in eredità a due sorelle ed ai 3 fratelli premorti un totale di 73000 € di valore immobiliare quanto sarà l’importo della tassa di successione se le due sorelle viventi non pagano la relativa quota di tassa? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Caro Giancarlo, per poter calcolare l’importo della tassa di successione occorre sviluppare almeno le visure catastali relative agli immobili rientranti nel patrimonio immobiliare.

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