Certificato di agibilità per vecchi immobili: è necessario?

Certificato di agibilità per vecchi immobili: è necessario?

Il certificato di agibilità attesta la presenza di determinati standard igienici, sanitari e di sicurezza, garantendo che in fase di costruzione si siano seguite, per l’appunto, delle precise prescrizioni igienico-sanitarie. Ma nel caso di vecchi immobili è obbligatorio averlo? Ecco la risposta.

In questo articolo scoprirai:

  1. Quando bisogna richiedere il certificato di agibilità?
  2. Come si è evoluta l’attestazione dell’agibilità?
  3. Qual è l’attuale disciplina dell’agibilità di un edificio?
  4. È obbligatorio il certificato di agibilità per i vecchi immobili?

Quando bisogna richiedere il certificato di agibilità?

Il DPR 6 giugno 2001 n. 380 (entrato in vigore il 30 giugno 2003), prevede che il certificato di agibilità debba essere richiesto per:

  • le nuove costruzioni,
  • le ricostruzioni o sopraelevazioni (totali o parziali),
  • gli interventi sugli edifici esistenti che impattano sullo stato igienico-sanitario.

Pertanto dall’entrata in vigore del T.U. sull’edilizia, il venditore deve richiedere il certificato di agibilità e consegnarlo all’acquirente solo per i nuovi edifici (costruiti dopo il 30/06/2003) o per quelli già esistenti oggetto di interventi edilizi.

Come si è evoluta l’attestazione dell’agibilità?

Da gennaio 2016 l’agibilità è attestata da un professionista mediante la segnalazione certificata di agibilità. Dal 30 giugno 2003 al 31 dicembre 2015, invece, l’agibilità era rilasciata entro 30 giorni dalla ricezione della domanda da parte del responsabile dell’ufficio comunale, previo esame del relativo incartamento ed eventuale controllo dell’immobile.

Nel caso di mancato rilascio dell’agibilità nei termini stabiliti senza richiesta del Comune, la certificazione si riteneva compiuta con il silenzio assenso, nello specifico 30 giorni nel caso di sussistenza del parere dell’azienda sanitaria locale e 60 giorni in caso di autodichiarazione.

Prima del 30 giugno 2003, si doveva fare riferimento al testo unico in materia sanitaria, il R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, che ha introdotto l’autorizzazione di abitabilità, con una funzione sanitaria e non edilizia. In seguito, la materia è stata oggetto di revisione tramite le seguenti leggi:

  • legge Ponte (L. 765/1967) che introdusse la distinzione tra agibilità, relativa agli immobili non residenziali, e abitabilità dei beni immobili abitativi,
  • L. 46/1990 sulla conformità degli impianti, per cui il certificato di agibilità è condizionato al deposito delle dichiarazioni di conformità degli impianti o del loro collaudo,
  • D.P.R. 425/1994 che inserì l’obbligo, per le costruzioni di nuove case o nel caso di ristrutturazione maggiore, di allegare alla domanda di abitabilità una ulteriore documentazione.

In seguito, con il DPR 380/2001 non ci fu più nessuna distinzione tra agibilità e abitabilità e i termini confluirono nel certificato di agibilità.

Qual è l’attuale disciplina dell’agibilità di un edificio?

Per attestare l’agibilità entro 15 giorni dal termine dei lavori dell’edificio, il titolare del permesso di costruire o il soggetto che ha presentato la segnalazione certificata di inizio di attività deve presentare allo sportello unico per l’edilizia la segnalazione certificata per le nuove costruzioni o ricostruzioni/sopraelevazioni.

In base all’art. 24 D.P.R. 380/2001, la segnalazione certificata di agibilità deve essere presentata insieme alla seguente documentazione:

  • attestazione del direttore dei lavori che certifica la presenza delle condizioni di legge,
  • certificato di collaudo statico,
  • dichiarazione di conformità delle opere eseguite,
  • accatastamento dell’immobile,
  • attestazione dell’impresa installatrice riguardo alla conformità degli impianti presenti negli edifici.

Dopo aver presentato la segnalazione certificata di agibilità, a quel punto è possibile utilizzare il fabbricato. Anche se bisogna precisare che l’ottenimento della documentazione non impedisce all’autorità pubblica di emettere una dichiarazione di inagibilità.

È obbligatorio il certificato di agibilità per i vecchi immobili?

Esistono delle casistiche per le quali è possibile non disporre di questo documento. In particolare, dato che il certificato di agibilità è stato introdotto nel 1934, gli immobili costruiti prima del 1934 non dispongono del certificato. In caso di compravendita, infatti, non è obbligatorio disporre dell’apposita certificazione, ma è necessario avere un qualsiasi documento che ne provi l’edificazione in periodo precedente.

Riguardo agli edifici costruiti prima del 1967, inoltre, si precisa che dal 1934 al 1967 l’autorizzazione era concessa dal Podestà e per questo motivo in molti casi gli immobili non possiedono i moderni requisiti richiesti. In questa circostanza, quindi, si può mantenere l’abitabilità a patto che si rispetti il criterio che vieta il peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie dell’immobile. Per le opere di costruzione iniziate prima del 1967, al posto degli estremi della licenza edilizia si può produrre una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui si comunica che l’opera risulta iniziata prima del 2 settembre 1967. Il certificato di agibilità, quindi non è una condizione contrattuale oppure un fattore che impatta sulla compravendita di un immobile.    

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Legal Service Specialist in VisureItalia®

Legal Service Specialist – Ho acquisito una formazione tecnica in architettura di interni e nell’architettura del paesaggio. Da venti anni svolgo la professione di visurista per ispezioni ipotecarie e catastali presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari ed il Catasto per conto di studi notarili, enti di riscossione e istituti di credito. In VisureItalia® ricopro il ruolo di Legal Services Specialist e coordino le attività del team di visuristi operativi in tutti gli Uffici di Pubblicità Immobiliare in Italia. Su SmartFocus condivido le mie conoscenze per facilitare l’accesso alle banche dati pubbliche e ai Pubblici Registri in particolare.

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64 commenti per "Certificato di agibilità per vecchi immobili: è necessario?"

  • Raimondo ha detto:

    Buongiorno Architetto

    In un vecchio appartamento lasciato dai miei suoceri e’ stato necessario rifare le vecchie solette realizzate, ai tempi, con la tecnica dell’incannucciato.
    In accordo con l’impresa edile, incaricata dei lavori, è stato chiamato in causa un ingegnere che ha progettato il nuovo solaio , presentata la SCIA in comune ed assunto il ruolo di direttore dei lavori. I lavori sono terminati a Gennaio 2024. Agli inizi di Aprile 2024, dopo vari solleciti effettuati da me e dall’impresa , l’ingegnere, mi invia una email in cui mi comunica che mi avrebbe fato avere l’agibilità e documenti catastali entro pochi giorni ma ad oggi ( Luglio 2024) non ho ancora ricevuto alcuna documentazione. Potrebbe darmi un suo parere in merito ai seguenti quesiti?
    1 – L’impresa edile pretende che io paghi il saldo ma il direttore dei lavori non mi ha rilasciato ancora il certificato di agibilità. Sono obbligato a pagare l’impresa senza essere ancora in possesso del certificato? Il direttore dei lavori non dovrebbe prima verificare che tutto sia stato eseguito a regola d’arte, chiudere la SCIA in comune e infine rilasciare il certificato di agibilità e solo allora sarei tenuto a pagare l’impresa?
    2 – Il direttore dei lavori non è obbligato a rilasciare l’agibilità entro un determinato periodo di tempo? E se non lo fa potrebbe essere passibile di sanzioni?

    Spero di essere stato chiaro.
    In attesa di notizie invio i miei piu’ cordiali saluti
    Raimondo

    • Redazione ha detto:

      Gentile Raimondo, in generale, il pagamento del saldo all’impresa edile dovrebbe avvenire solo dopo la conclusione formale dei lavori. Le suggeriamo di verificare quanto prevede a riguardo il contratto stipulato con l’impresa edile.
      Le suggeriamo di consultarsi con un legale se necessario, per verificare la situazione e ottenere i documenti necessari. Cordiali saluti.

  • Simone ha detto:

    Buongiorno
    Mi chiamo Simone ho comprato un appartamento nel 2021 ma manca la documentazione riguardante abitabilità /agibilita
    L immobile è stato fatto antecedente al 1967 e modifiche non ne sono state fatte se non quelle di un impianto elettrico.
    La documentazione riguardante abitabilità/agibilità non è obbligatoria per questo immobile? E puo essere venduto regolarmente ?
    Grazie per l’attenzione

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Simone, trattandosi di un immobile antecedente al 1967, non dovrebbe essere necessario presentare il certificato di abitabilità se non in casi particolari come per la richiesta del mutuo. Le suggeriamo, comunque, di confrontarsi con un geometra per verificare nel dettaglio la sua situazione e le disposizioni comunali attualmente vigenti. Cordiali saluti.

  • Fiorentina durando ha detto:

    Buon giorno.possiedo un appartamento in una casa di 6 alloggi ultimata nel 1978.nel doc. 1986 è stata chiesta abitabilità al comune con relativi versamenti.abbbiamo licenza edilizia.non risulta risposta del comune concedente abitabilità. È regolare? Altrimenti come dobbiamo agire? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Fiorentina, le suggeriamo di rivolgersi presso l’ufficio tecnico con la documentazione in suo possesso per chiedere informazione relativamente alla sua situazione. Cordiali saluti.

  • nicola serra ha detto:

    salve. seguo da anni il vostro sito. stavolta ho un quesito. sto cedendo un attività di famiglia(tabaccheria)insieme alle mura. il locale è una costruzione del fine 800. al momento del subentro dei nuovi acquirenti,considerando che il locale non ha subito nessun tipo di modifica strutturale, però non ha ovviamente l agibilità, il comune potrebbe chiedermi adeguamenti normativi ? grazie Serra Cagliari

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Nicola, trattandosi di un immobile antecedente al 1967, non dovrebbe essere necessario presentare il certificato di abitabilità se non in casi particolari come per la richiesta del mutuo. Le suggeriamo, comunque, di confrontarsi con un geometra per verificare nel dettaglio la sua situazione e le disposizioni comunali attualmente vigenti. Cordiali saluti.

  • Vespa Sabrina ha detto:

    Salve , abito in un palazzo costruito nel 45 di proprietà del comune con muri molto malandati , il cemento che unisce mattone con mattone si sbriciola come sabbia , molte infiltrazioni. L’edificio fu abbandonato per il terremoto che fece vedere il solaio, ma chi ci abita non si sente sicuro visto i muri ed è un pensiero di chi viene anche ad eseguire i lavori da parte de Acer , casa del comune . Come posso richiedere una perizia edilizia del edificio ?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Sabrina, trattandosi di una situazione particolare ipotizziamo sia necessario rivolgersi presso il comune. Cordiali saluti.

  • Maria Carla Romanelli ha detto:

    salve, sto valutando l’acquisto di un appartamento situato in un palazzo storico di Roma, costruito intorno al 1500. I soffitti di quasi tutti i vani sono alti m. 2,20, è un primo piano con i soffitti in travi di legno, ed è attualmente adibito ad abitazione.
    Mi chiedo se ci possono essere limiti nell’utilizzo di eventuale locazione o rivendita dello stesso, se potrebbe avere l’abitabilità o se sia esente. Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Maria Carla, prima di effettuare questo tipo di acquisti è consigliabile effettuare un sopralluogo con un geometra. Cordiali saluti.

  • Antonio ha detto:

    Buongiorno,sarei interessato ad acquistare immobili che non hanno certificato d’agibilità ma che risultato in ottime condizioni. Sono stati abitati o affittati su siti come Booking e Airbnb. Lei,da architetto,mi consiglia di acquistarli comunque?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonio, in caso acquisto di appartamento con mutuo, la presentazione del certificato potrebbe essere richiesta dalla banca. Le suggeriamo di confrontarsi con un geometra per ulteriori informazioni. Cordiali saluti.

  • Nunzia ha detto:

    Buongiorno architetto,
    avendo fatto richiesta di telelavoro (sono invalida all’80% per malattia oncologica), il mio datore di lavoro mi ha inviato una lista di certificazioni da presentare per valutare la casa tra cui quella dell’agibilità. Il mio appartamento è degli anni ’50 ed è un ex INCIS, ma io l’ho acquistato nel ’90 da una persona che aveva la proprietà.
    Sono obbligata a produrre la riferita certificazione oppure vi è un’alternativa?
    Grazie per l’attenzione.
    Cordiali saluti.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Nunzia, con tutta probabilità non dovrebbe essere obbligatorio nel suo caso disporre del certificato di agibilità. Le suggeriamo comunque confrontarsi con un tecnico abilitato, come un geometra, affinché possa analizzare più nel dettaglio la sua situazione. Cordiali saluti.

  • Preziosa Giovanni ha detto:

    Buongiorno
    Abbiamo comprato una casa senza certificato di agibilità
    Una meta di casa e costruita nel 1934 e nel 1986 hanno costruito cucina, bagno e un alta stanza
    Cosa dobbiamo fare e come procedere
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giovanni, con tutta probabilità non dovrebbe essere necessario nel suo caso disporre del certificato di agibilità. Le suggeriamo comunque confrontarsi con un tecnico abilitato, come un geometra, affinché possa analizzare più nel dettaglio la sua situazione. Cordiali saluti.

  • Vincenzo ha detto:

    Ho acquistato un immobile da un privato, questo immobile in precedenza era dell’istituto autonomo delle case popolari ed è stato costruito nel 1970, l’instituto autonomo delle case popolari era obbligato ad avere l’abitabilità dell’appartamento prima di concederlo alla persona di cui l’ho acquistato?
    Grazie Vincenzo

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Vincenzo, ipotizziamo che non vi fosse alcun obbligo in quanto il notaio non si è opposto alla vendita. Solitamente il documento viene richiesto in caso di mutuo. Cordiali saluti.

  • Giulio ha detto:

    Buonasera, sto x vendere un appartamento al mare facente parte di un complesso edificato nel 1973; l’acquirente mi ha chiesto il certificato di agibilità, che non ho. È possibile procedere con la vendita?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giulio, in caso acquisto di appartamento con mutuo, la presentazione del certificato potrebbe essere richiesta dalla banca. Le suggeriamo di confrontarsi con l’agente immobiliare oppure con un geometra per ulteriori informazioni. Cordiali saluti.

  • Giuseppe ha detto:

    Buongiorno, un albergo non più in attività da 15 anni vuole riaprire. Tra la documentazione presente al comune e in mano alla proprietà, manca l’agibilità. Non si capisce se non sia stata mai concessa o sia andata persa. La concessione edilizia è del 1982 ma oltre quello non esiste altra documentazione. Oggi per riaprire l’attività, quindi, dal comune è richiesto il certificato di agibilità. Si deve trattare come una nuova costruzione? E quindi barriere architettoniche, prestazione energetica … o c’è altra possibilità? Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Giuseppe, le suggeriamo di confrontarsi con un tecnico, come un geometra o perito, affinché effettui delle verifiche sull’immobile e sul piano urbanistico della città. Cordiali saluti.

  • marina ha detto:

    per vendere un immobile del 1978, occorre il certificato di agibilità?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Marina, in caso acquisto dell’immobile con mutuo, la presentazione del certificato potrebbe essere richiesta dalla banca. Le suggeriamo di confrontarsi con l’agente immobiliare oppure con un geometra per ulteriori informazioni. Cordiali saluti.

  • emanuele ha detto:

    Premesso che la legge Regione Puglia n.57/2018 ha istituito il CIS (codice identificativo di struttura), che tale codice è divenuto obbligatorio dal 1.7.2020 per le strutture ricettive non alberghiere, come stabilito con Delibera della Giunta Regionale Pugliese del 26.5.2020, e che senza tale codice la struttura non può stipulare contratti di locazione temporanei ad uso turistico, trattandosi di struttura costruita tra il 1968 ed il 1986, e quindi priva di abitabilità e di agibilità (mancano i certificati, ma non l’agibilità sostanziale (la struttura possiede l’altezza necessaria, le finestre, il bagno e tutti gli altri requisiti normalmente richiesti per il rilascio dell’agibilità) come devo procedere per poter locare l’immobile ad uso turistico?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Emanuele, il caso da lei esposto è molto specifico, pertanto le suggeriamo di confrontarsi con il suo commercialista. Cordiali saluti.

  • Rosario ha detto:

    Salve, sto valutando di acquistare un immobile A5 del 1939 in pieno centro storico a Palermo. Tale immobile (ex catoio) non ha subito variazioni rispetto alla planimetria storica. Ho letto che essendo ante 42 è normale che non abbia agibilità/abitabilità.
    Possibile acquistarlo per farne una locazione breve turistica o casa vacanza ? Grazie anticipatamente

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Rosario, le suggeriamo di confrontarsi con un tecnico, come un geometra o perito, affiché effettui delle verifiche sull’immobile e sul piano urbanistico della città. Cordiali saluti.

  • Anna PESCATORI ha detto:

    Buonasera vivo in affitto in uno stabile ante 67 dove una volta era un unico alloggio poi la sopraelevazione é diventata un ‘appartamento al secondo piano. La casa è piena di muffe e non esiste nessun certificato di agibilità inoltre le planimetrie catastali.d comunali so o diverse.
    Cosa si può fare?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Anna, le suggeriamo di confrontarsi con il proprietario dell’immobile in cui è in affitto. Cordiali saluti.

  • Luca Salanitri ha detto:

    Salve, mi scusi, io dovrei affittare un locale a uso commerciale ma non ha agibilità… Non c’è alcuna carta al comune dove siano state fatti lavori o quant’altro… Credo che il locale è stato costruito nel ’40… Ho bisogno dell’agibilità per poterlo affittare per creare un negozio? O se vado avanti senza agibilità incorro in qualke sanzione?

    • Redazione ha detto:

      Gentile Luca, probabilmente nel suo caso non è obbligatorio disporre del certificato di agibilità. Le suggeriamo comunque di chiedere conferma di ciò ad un tecnico abilitato come un geometra che possa analizzare più nel dettaglio la sua situazione. Cordiali saluti.

  • IVAN ha detto:

    Buongiorno, ho comprato una casa del 74, sull’atto originale è segnato il certificato di abitabilità ma non si riesce a reperire.
    nel mio caso se dovessi richiederlo nuovo dovrei probabilmente adeguarmi alle normative con fognature ecc, questo certificato per cosa potrebbe servirmi? bonus o altro o basta una concessione edilizia?

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Ivan, il certificato potrebbe servirle, in linea generale, in caso di nuove costruzioni, ricostruzioni o sopraelevazioni (totali o parziali), interventi sugli edifici esistenti che impattano sullo stato igienico-sanitario e sanatorie. È consigliabile verificare quanto prescrive il regolamento edilizio del comune in cui è ubicato l’immobile. Cordiali saluti.

  • tobias ha detto:

    salve, sto comprando casa e mi hanno risposto:
    Il certificato di agibilità non è presente in quanto l’immobile è stato costruito precedentemente all’anno 1967.

    ê giusto che non ci sia?
    grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Tobieas, è una situazione che potrebbe verificarsi per questo tipo di immobili. Tuttavia, le suggeriamo di confrontarsi con un geometra, affinché analizzi il suo caso specifico. Cordiali saluti.

  • Luca Zanaga ha detto:

    Buongiorno, mi chiamo Luca, ho ereditato la vecchia casa di mia zia e, la casa è del 1939 i soffitti della cucina e del salotto sono alti 2,20 m., non ha mai avuto certificato di abitabilità/agibilità. La casa, arredata è sempre stata abitata e vissuta. Entrando e portando la mia residenza, posso fare un’autocertificazione depositarla e registrarla al Comune dichiarando che la casa è agibile ed abitabile? Se sì, il Comune deve fare sopralluoghi o fare accertamenti in base alla mia autocertificazione oppure entro un tot di tempo la mia autocertificazione è valida a tutti gli effetti? Potrebbe tornarmi utile quest’autocertificazione per un’eventuale futura vendita? Grazie mille. Saluti Luca

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Luca, in merito alla corretta procedura da seguire, le suggeriamo di chiedere informazioni presso il comune. Cordiali saluti.

  • Maghella ha detto:

    Buongiorno,
    abito da vent’anni in un appartamento in un condominio costruito nel 1997, nell’ultima assemblea sociale è stato oggetto di discussione l’abitabilità degli appartamenti e dell’intero palazzo. Quando ho comprato il notaio non mi ha chiesto tale certificato. Molti hanno acquistato e venduto altri appartamenti ma nessuno possiede il certificato di abitabilità. In tal caso è obbligatorio farlo? In cosa consiste? Possiamo andare incontro a sanzioni? Grazie in anticipo

    • Redazione ha detto:

      Gentile Maghella, con tutta probabilità nel suo caso non è obbligatorio disporre del certificato di agibilità. Le suggeriamo comunque di chiedere conferma di ciò ad un tecnico abilitato come un geometra che possa analizzare più nel dettaglio la sua situazione. Cordiali saluti.

  • Gualtiero Meldini ha detto:

    Un alloggio oggetto di ristrutturazione con rilascio di autorizzazione edilizia e successivo condono edilizio L.47/84 sprovvisto di certificato di agibilità può essere oggetto di compravendita? Eventualmente Quale documentazione necessita produrre allo sportello unico del comune per ottenere il rilascio? Grazie e Cordiali saluti.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Gualtiero, le suggeriamo di esporre il suo caso specifico al un geometra. Cordiali saluti.

  • Alessandro pennella ha detto:

    Buon giorno.Sto’comprando un appartamento di una costruzione del 1998 con mutuo . Nel preliminare di compravendita è scritto che è senza certificato di agibilità. L agenzia immobiliare mi ha detto che non è obbligatorio in quanto la costruzione è ante giugno 2003 e quindi di preoccuparmi in quanto nessuno dei condomini proprietari degli altri immobili c’è l ha. Come devo muovermi. Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Alessandro, con tutta probabilità è corretto quanto le è stato comunicato dall’agente immobiliare. Le suggeriamo, comunque, di chiedere una conferma di ciò al notaio. Cordiali saluti.

  • Antonio ha detto:

    Buongiorno Architetto,
    ho un immobile ante ’67 che dovrei vendere a breve. Non ho il certificato di agibilità, che il venditore mi chiede. Non credo sia mai stato creato tale certificato. Sono obbligato a rilasciare tale certificato per un immobile ante ’67 o posso semplicemnte rispondere che non l’ho mai avuto? L’immobile non ha mai subito interventi di ristrutturazione o similari successivamente.
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Antonio, la compravendita dovrebbe essere possibile anche in assenza di tale certificato a meno che non si tratti di casi particolari come per la richiesta del mutuo. Le suggeriamo di confrontarsi con un notaio. Cordiali saluti.

  • GABRIELE GHELARDONI ha detto:

    Buongiorno, vorrei vendere la mia casa costruita prima del 900. Nel 1995 è stato rifatto il tetto e altre opere minori, nel 2007 è stata fatta una scala interna e una porta di uscita al posto di una finestra. Per ultimo nel 2015 è stato fatto un bagno con antibagno. Tutte queste variazioni sono state fatte con regolari permessi. La domanda è: posso vendere senza certificato di abitabilità ? Ringrazio anticipatamente per la risposta. Gabriele.

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Gabriele, trattandosi di un immobile antecedente al 1967, non dovrebbe essere necessario presentare il certificato di abitabilità se non in casi particolari come per la richiesta del mutuo. Dovrà semplicemente produrre la documentazione comprovante le variazioni eseguite negli anni. Cordiali saluti.

  • Pier ha detto:

    Buongiorno, devo vendere un immobile del 1980, non ha mai preso l’agibilità perche non e’ mai stata dats la fine lavor. Ora mi chiedono la conformità dell impianto elettrico, chiatamemte nessun elettricista me lo fa anche prrchè la legge lo vieta.
    Ho letto che mi potrebbero fare una Rispondenza , ma anche lì è antecedente al 1990 e percio dicono che non si può fare.
    Alcuni m8 dicono che basta un autocertificazione che attesta l’ adegusmento alla 46/90 (installazione salvavita)
    Cosa devo fare mi puo aiutare a capire?
    La ringrazio anticipatamente.
    Pier

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Pier, trattandosi di una casistica specifica le suggeriamo di seguire le indicazioni dei professionisti a cui si è rivolto. Cordiali saluti.

  • Flavio ha detto:

    Buongiorno volevo sapere se è obbligatorio il certificato di agibilità in una casa montana servita da acqua dalla sorgente
    E bassa 230 cm
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Buonasera Flavio, trattandosi di una casistica particolare, in questo caso le suggeriamo di rivolgersi all’Ufficio tecnico del suo Comune. Cordiali saluti.

  • Descalzi Luana ha detto:

    Devo vendere un immobile del 1997, è obbligatorio il certificato di agibilità/abitabilità?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Luana, in caso acquisto dell’immobile con mutuo, la presentazione del certificato potrebbe essere richiesta da parte della banca. Le suggeriamo, pertanto, di confrontarsi con l’agente immobiliare oppure con un geometra per verificare nel dettaglio la sua situazione e le disposizioni comunali attualmente vigenti. Cordiali saluti.

  • Bianco .S ha detto:

    Dovendo vendere un immobile ,costruito
    O

    anno 1965 ,non avendo certificato di abitabilità ,solo certificato medico, quel periodo ci voleva , come fare per ottenerlo o è vendibili lo stesso?grazie della risposta

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Bianco, non comprendiamo cosa intenda con la richiesta del certificato medico. Potrebbe spiegarci meglio cosa significa? Saremmo lieti di aiutarla. Cordiali saluti.

  • Michele Glorioso ha detto:

    Buon Pomeriggio Architetto, sto per acquistare un immobile costruito prima del 1967, purtroppo non è presente il certificato di abitabilità?
    a cosa vado incontro?
    quali saranno gli adempimenti burocratici in cui incorrerò se acquisterò senza il suddetto certificato?
    Nel caso volessi successivamente affittare a terzi tale appartamento sono tenuto ad averlo?
    la ringrazio per la cortese risposta

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Michele, il contratto di compravendita dovrebbe essere possibile anche in assenza di tale certificato. Le suggeriamo prima di procedere di confrontarsi con il notaio. Cordiali saluti.

  • FRANCA ha detto:

    Buonasera
    per la vendita di un appertamento costruito nel 1998 è necessario presentare il certificato di agibilità non essendoci modifiche strutturali? In caso affermativo si fa riferimento alle leggi in vigore nel 1998 o ad oggi?
    Grazie
    Franca

    • Redazione ha detto:

      Gentile Franca, in caso acquisto dell’immobile con mutuo, la presentazione del certificato potrebbe essere richiesta dalla banca. Le suggeriamo di confrontarsi con l’agente immobiliare oppure con un geometra per ulteriori informazioni. Cordiali saluti.

  • Cristina ha detto:

    Buonasera Architetto, posso contattarla per una consulenza a

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Cristina, ci esponga la sua situazione e, se ci sarà possibile, saremo lieti di aiutarla.
      Cordiali saluti

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