Carichi pendenti per società: cosa riporta il certificato

Carichi pendenti per società: cosa riporta il certificato

I carichi pendenti possono essere non solo da Tribunale, ma anche risultanti dall’Anagrafe tributaria. In questo caso vengono certificati attraverso il certificato carichi pendenti Agenzia Entrate, il quale può riguardare anche le società. Cosa è riportato nello specifico il certificato carichi pendenti per società e perché viene chiesto dalle aziende? Ve lo spieghiamo in questo articolo.

INDICE:

  1. A cosa serve questo documento?
  2. Perché le aziende chiedono i carichi pendenti?
  3. Come richiedere certificato carichi pendenti società?
  4. Quanto tempo ci vuole per avere i carichi pendenti di una società?

A cosa serve questo documento?

Il certificato di carichi pendenti per società è una certificazione richiesta all’Agenzia delle Entrate che riporta i carichi pendenti risultanti al sistema informativo dell’anagrafe tributaria.

Ha in generale una duplice utilità: lo stesso contribuente tramite questo documento può verificare la propria esposizione debitoria nei confronti dello Stato, mentre i terzi che hanno intenzione di instaurare rapporti economici di diversa natura con il contribuente possono così valutare la sua affidabilità. Attraverso il certificato si ha quindi conoscenza:

  • dell’esistenza di eventuali contestazioni che risultino già definite o in corso di definizione con l’Agenzia delle Entrate;
  • della sussistenza di eventuali carichi pendenti, risultanti in anagrafe tributaria, relative a illeciti amministrativi, versamenti omessi o parziali di IVA, imposte diretto o imposte indirette o altri tributi.

Perché le aziende chiedono i carichi pendenti?

Il certificato carichi pendenti può essere richiesto da una azienda per diversi motivi. Tra questi rientrano, ad esempio, la partecipazione a gare d’appalto, la cessione d’azienda o l’uso personale.

Il certificato carichi pendenti per società può essere richiesto dall’interessato all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate oppure è possibile ottenerlo online. In entrambi i casi sarà necessario compilare e firmare un apposito modulo accompagnato dalla copia del documento d’identità del richiedente. Al costo per la richiesta del certificato si dovranno aggiungere anche n. 2 marche da bollo da euro 16,00 ciascuna e i diritti Agenzia Entrate pari euro 12,40.

Per l’identificazione del soggetto d’imposta sarà necessario dichiarare la denominazione e il codice fiscale.

Come richiedere certificato carichi pendenti società?

Il certificato carichi pendenti Agenzia Entrate per società può essere richiesto online su VisureItalia:

Certificato carichi pendenti agenzia entrate impresaRichiedilo qui

Potrai ricevere questo documento compilando questo modulo:

Certificato carichi pendenti agenzia entrate impresa

Sulla base delle risultanze del sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria, l’Ufficio certificherà la sussistenza o meno di carichi pendenti. In caso di assenza di procedimenti a carico del soggetto richiedente, l’Agenzia delle Entrate attesterà “che non risultano carichi pendenti”.

Se invece sussistono verranno certificati quelli definitivamente e/o non definitivamente accertati. È giusto precisare che un atto si considera definitivo in caso di inutile decorso del termine per l’impugnazione ovvero nel caso di passaggio in giudicato o di pronuncia giurisdizionale favorevole in tutto o in parte all’Ufficio. Verranno inoltre specificati i dati identificativi del procedimento, l’ente emittente, l’anno di imposta, le maggiori imposte e sanzioni, la data di notifica.

Quanto tempo ci vuole per avere i carichi pendenti di una società?

Questa certificazione risultante dal sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria viene rilasciata abitualmente entro 30 giorni dalla data della relativa richiesta. In caso di richiesta online i tempi di rilascio del certificato dipendono inoltre dalla spedizione del certificato da parte della Agenzia delle Entrate.

Il Certificato dei Carichi Pendenti viene consegnato via email in formato .pdf., ma su richiesta si potrà ricevere anche il documento in originale via posta.

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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4 commenti per "Carichi pendenti per società: cosa riporta il certificato"

  • Sara ha detto:

    Buongiorno, il costo del carico pendente spetta al datore di lavoro o al dipendente? Per di più può essere richiesto dopo un anno e mezzo dall’ assunzione e con un contratto a tempo indeterminato?
    Non avrebbe più senso chiederlo prima dell’ assunzione?
    Grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Sara, concordiamo sul fatto che di prassi il certificato dei carichi pendenti venga richiesto dal datore di lavoro in fase di assunzione, ma non sappiamo con certezza se sia possibile richiederlo al dipendente anche dopo un anno e mezzo. I costi sostenuti per la richiesta del documento, comunque, sono a carico del dipendente. Può prendere visione del nostro servizio di Certificato Carichi Pendenti Tribunale nel nostro sito di VisureItalia. Per qualsiasi ulteriore informazione sul servizio, la nostra Assistenza è a Sua disposizione in chat, al Numero Verde 800.17.10.35 e su WhatsApp 3491266146. Cordiali saluti.

  • Pietro Forlano ha detto:

    buongiorno volevo sapere in merito al certificato di carichi pendenti fiscali per una societa srl si richiede alla societa o all’ amministratore il certificato , mi spiego se l’ amministratore ha delle cartelle non pagate personali e si fa la richiesta del certificato per la societa’ andranno a verificare la situazione personale o solo della societa’ tramite partita iva .
    grazie

    • Redazione ha detto:

      Gentile Pietro, il certificato accerta l’esistenza o meno di carichi pendenti di una persona giuridica in base al D.Lgs. 18 dicembre 1997. Non viene riportato, quindi, ciò che riguarda la regolarità fiscale contributiva personale dell’amministratore. Cordiali saluti.

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