Cosa succede se non si paga una cartella di Equitalia?

Cosa succede se non si paga una cartella di Equitalia?

Cosa succede se il contribuente non versa quanto richiesto da Equitalia? Il mancato pagamento delle cartelle di Equitalia comporta una serie di conseguenze che ovviamente variano a seconda dell’importo del debito, che si restringono tanto più quanto il debito è minore e si ampliano con debiti di valore più rilevanti. Ma quali sono queste conseguenze se non si paga la cartella di Equitalia?

Non pagare una cartella di Equitalia: le conseguenze

Si sa: il ruolo di Equitalia è quello di riscuotere le somme iscritte a ruolo e, nel caso di mancato pagamento da parte del contribuente, procedere alla riscossione forzata. La riscossione forzata si sostanzia nel pignoramento che varia a seconda dell’oggetto su cui incide:

  • mobiliare se incide sui beni mobili del debitore
  • immobiliare se incide su casa, terreni e altri immobili
  • presso terzi se incide su conto corrente, stipendio, pensione e altri crediti.

Oltre a queste misure esecutive, Equitalia può fare ricorso a misure cautelari che non sono veri e propri atti di espropriazione, ma sono volti a garantire il buon esito del futuro pignoramento: si tratta del fermo amministrativo e dell’ipoteca. Ecco cosa succede in ognuno di questi casi.

Crediti da parte di Equitalia: come funzionano?

Come funziona quindi la riscossione del credito da parte di Equitalia? Equitalia può chiedere a soggetti terzi come enti pubblici o soggetti privati se sono debitori del contribuente moroso, e fissa un termine non inferiore a 30 giorni dalla ricezione entro il quale il terzo deve rispondere. Il fine? Procedere al pignoramento delle somme o dei beni dovuti dal contribuente moroso. Un esempio? Un contribuente che sia in credito verso l’azienda per la quale lavora ma in debito nei confronti di Equitalia, può essere sottoposto al pignoramento presso terzi. Se il contribuente moroso ha un credito nei confronti di un ente della Pubblica Amministrazione, allora Equitalia non ha bisogno di alcuna richiesta prima di procedere con le richieste se il credito è superiore a 10mila euro. In sostanza, tutte gli enti di Pubblica Amministrazione e le società a partecipazione pubblica, prima di effettuare il pagamento di un importo superiore a 10mila euro verificano se il beneficiario di questo pagamento è debitore di una o più cartelle di pagamento e, nel caso, non procedono al pagamento e segnalano la circostanza ad Equitalia. In questo caso, il pagamento viene bloccato fino all’ammontare del debito, e l’accaduto viene segnalato ad Equitalia: se il contribuente provvede a pagare il debito entro un termine stabilito, l’amministratore sbloccherà il pagamento.

Accessi, Ispezioni e informative sui crediti da parte di Equitalia

Inoltre, Equitalia può avere accesso all’Anagrafe Tributaria o dei conti correnti, anche se in via limitata e previa autorizzazione. In caso in cui il contribuente non paghi importi da riscuotere tramite ruolo complessivamente superiori a 25mila euro, i dipendenti di Equitalia possono effettuare accessi, ispezioni e verifiche, se autorizzati dal Direttore generale di Equitalia stessa. Oggetto di tale verifica possono essere i soggetti esercenti attività d’impresa oppure attività di lavoro autonomo. Equitalia seleziona i contribuenti ritenuti di maggiore interesse nei confronti dei quali utilizzare gli accessi secondo parametri di valutazione. Un esempio? L’individuazione di profili di rischio elevati. Diversamente da quanto previsto ad esempio per l’accesso all’Anagrafe Tributaria, non è richiesto che il dipendente di Equitalia che accede ai locali sia un ufficiale della riscossione. Equitalia può effettuare l’accesso solo dopo il mancato pagamento del contribuente e dunque solo dopo che è decorso il relativo termine che decorre dall’avvenuta notifica della cartella di pagamento; nel caso di accertamento esecutivo, si ritiene che possa procedervi dopo la comunicazione al contribuente della presa in carico delle somme dell’accertamento.

Ipoteca da parte di Equitalia

Come funziona l’ipoteca di Equitalia? Essa può essere iscritta su qualsiasi immobile, anche sulla prima casa, a condizione che il debito superi il 20mila euro. La presentazione dell’istanza di rateazione e il pagamento della prima rata non sospendono l’ipoteca, che rimane fino al pagamento dell’ultima rata. Nel caso in cui si tratti di un unico immobile di proprietà del contribuente, ad uso residenziale e su cui sia fissata la sua residenza, allora non è possibile procedere al pignoramento anche se l’ipoteca persisterà. Il successivo inserimento della casa nel fondo patrimoniale non pregiudica l’ipoteca di Equitalia iscritta in precedenza. La casa ipotecata può essere occupata e anche venduta. L’acquirente però otterrà il bene con tutta l’ipoteca; per cui potrebbe subire l’espropriazione se il debitore iniziale non adempia. Come fare per sapere se su un soggetto pendono gravami o pregiudizievoli? Basta richiedere una visura ipotecaria pregiudizievoli online. Il documento ottenuto consente di verificare, relativamente ad un nominativo (persona fisica, ditta individuale o società), se risultano o meno:

  • gravami (ipoteche volontarie, servitù, vincoli)
  • pregiudizievoli (ipoteche legali, ipoteche esattoriali, fallimenti, pignoramenti, citazioni, decreti ingiuntivi, costituzione di fondo patrimoniale)

relativi al nominativo oggetto di ricerca nel periodo decorrente dalla data di automazione della competente Conservatoria RR.II. fino alla data di aggiornamento. Per ogni atto o formalità viene indicata la tipologia dell’ipoteca o della pregiudizievole, la data di trascrizione/iscrizione, il numero di registro generale e particolare.

Fermo auto, pignoramento immobiliare e pignoramento presso terzi da parte di Equitalia

Non vi sono limiti di importo per poter procedere al pignoramento di beni mobili, del conto corrente, dello stipendio o della pensione. Tuttavia, per quanto riguarda il pignoramento dello stipendio e della pensione la legge fissa un limite all’importo pignorabile pari a:

  • un decimo dello stipendio o della pensione se quest’ultimo non supera 2.500 euro
  • un settimo, se lo stipendio o la pensione sono superiori a 2.500 euro e inferiori a 5.000 euro
  • un quinto, se lo stipendio o la pensione sono superiori a 5.000 euro.

Invece, per quanto riguarda il pignoramento del conto corrente bisogna distinguere diversi casi poiché per la generalità dei conti correnti, il pignoramento è integrale, ossia del 100%, mentre per i conti correnti su cui vengono depositati stipendi o pensioni, il pignoramento può avvenire con i seguenti limiti:

  • quanto alle somme già depositate al momento del pignoramento, si può pignorare solo l’importo che eccede 345,56 euro (ossia un triplo dell’assegno sociale che, per il 2015, è pari a 448,52). Quindi, su una giacenza di 1.500 euro si possono pignorare solo 154,44 euro
  • quanto alle somme che verranno accreditate successivamente, si può pignorare solo 1/5.

Prima di procedere con un’azione di pignoramento sul posto di lavoro, è preferibile sapere se il debitore effettivamente è solvibile con indicazione del reddito annuo: in questi casi, è utile richiedere una visura rintraccio posto di lavoro e reddito online. Grazie alle indagini svolte su piazza dalla rete di collaboratori di Visure Italia, il documento fornisce indicazioni complete in ordine alla occupazione lavorativa di un soggetto debitore presso una impresa privata o un ente pubblico. I dati contenuti nel report sono:

  • denominazione datore di lavoro
  • sede legale si volgimento dell’attività lavorativa
  • redditualità annua.

Si tratta di informazioni utili in fase di recupero crediti stragiudiziale o legale, fase nella quale è fondamentale la valutazione preventiva della solvibilità del debitore onde evitare di sostenere costi elevati e non proporzionati. Il fermo auto, invece, può essere conseguito solo alla previa notifica del preavviso e al successivo decorso di 30 giorni. L’auto non può circolare ma può essere venduta. Il contribuente che ottenga la rateazione del debito può ottenere la sospensione del fermo, dimostrando di aver pagato la prima rata. La cancellazione definitiva, però, avverrà a pagamento completato, quindi solo con l’ultima rata. È possibile richiedere la trascrizione del pignoramento auto PRA online in pochi click, su Visure Italia. Il servizio prevede la trascrizione presso il Pubblico Registro Automobilistico di verbale di pignoramento mobiliare su veicolo disposto da avvocato. Indispensabile fornire delega sottoscritta dall’avvocato richiedente unitamente a documento di identità.

Esclusione dalle gare di appalto

Il contribuente che abbia omesso il pagamento di imposte e tasse per un importo superiore a 10mila euro non può partecipare a gare per l’affidamento di concessioni ed appalti di lavori, forniture e servizi nei confronti della pubblica amministrazione, né può essere affidatario di subappalti. Coloro che intendono partecipare alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti, possono fornire l’attestazione del possesso dei requisiti richiesti mediante dichiarazione sostitutiva, fermo restando il potere di verificarne la veridicità da parte delle amministrazioni procedenti. Nello specifico, la Pubblica Amministrazione può richiedere all’Agenzia delle Entrate, relativamente ai tributi di sua competenza, il rilascio dell’attestazione di regolarità fiscale, che dovrà riportare solamente le violazioni definitivamente accertate in relazione al pagamento di tributi. Non è considerata violazione rilevante quella non ancora definitivamente accertata. Il contribuente che paghi l’intero debito alla data di richiesta della certificazione, anche mediante definizione agevolata, è riammesso a partecipare alle gare. Leggi anche ->

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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4 commenti per "Cosa succede se non si paga una cartella di Equitalia?"

  • Io voglio pagare ma sono un lavoratore precario due mesi poi mi fermo ricomincio e dopo due mesi sempre la stessa cosa per 7 mesi

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Massimo, purtroppo il lavoro precario non può certo consentire di assolvere al pagamento puntuale dei debiti con l’Agenzia delle Entrate. L’ente di riscossione potrebbe aiutarla a trovare una soluzione con un pagamento dilazionato da concordare sulla base dei suoi redditi. In questo link https://www.agenziaentrateriscossione.gov.it/it/modulistica/Rateazione/ trova tutte le informazioni e la modulistica necessaria per richiedere la rateizzazione.

  • Santiago ha detto:

    Debo algo en equitalia .que pasa si no lo pago .yo no tengo nada allí .por qué hace tres anos que me fui del país y no pienso regresar

    • Redazione ha detto:

      Bisognerebbe verificare la natura del debito e quali azioni ha compiuto Equitalia per la riscossione dello stesso, verificando se risultino gravami o ipoteche su beni mobili ed immobili. Il debito con Equitalia non si estingue e non si prescrive per cui continuerà a maturare interessi e sanzioni a suo carico. Può liberamente decidere di non saldare il debito con tutte le conseguenze in forze di pendenze verso l’Agenzia delle Entrate.

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