Carichi pendenti: cosa sono? Scoprilo nella nostra guida!

Con il termine carico pendente si fa riferimento alla posizione acquisita da un soggetto quando ha procedimenti penali pendenti a suo carico o delle irregolarità fiscali. In base a questi aspetti, è possibile richiedere due diversi documenti: il certificato carichi pendenti Tribunale e Agenzia Entrate.

In questo articolo esamineremo:

Cosa sono i carichi pendenti?

Quando un soggetto ha dei procedimenti penali pendenti a suo carico oppure delle irregolarità fiscali, questi costituiscono dei gravami in attesa di definizione. La loro presenza può essere verificata richiedendo un certificato richiesto presso il Tribunale o la Agenzia delle Entrate.

Cosa compare nel certificato carichi pendenti Tribunale

Nel certificato carichi pendenti Tribunale sono riportati i procedimenti penali in corso a carico di un determinato soggetto e gli eventuali relativi giudizi di impugnazione, come previsto dall’art. 27 del DPR 313/2002 (Testo unico sul casellario). Questo tipo di gravame si concretizza nel momento in cui il soggetto assume la qualifica di imputato.

Chi può richiederlo

Il certificato può essere richiesto da:

• l’interessato o una persona da lui delegata;
• le pubbliche amministrazioni o i gestori di pubblici servizi, quando il certificato è necessario per l’espletamento delle loro funzioni;
• dall’autorità giudiziaria penale, che provvede direttamente alla sua acquisizione;
• dal difensore della persona offesa dal reato e del testimone.

I richiedenti devono essere muniti di documento di riconoscimento valido e di apposito modello compilato. Quest’ultimo può essere scaricato gratuitamente: leggi l’articolo modulo per richiesta del certificato carichi pendenti Tribunale.

A cosa serve il certificato carichi pendenti Agenzia Entrate

Il certificato carichi pendenti Agenzia delle Entrate attesta, a norma dell’art. 14, comma 3, D.Lgs. 472/1997, l’esistenza o meno di:

• contestazioni in corso e già definite, per le quali i debiti non sono stati soddisfatti;
• gravami a seguito di interrogazione al sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria ai fini delle imposte dirette, I.V.A., imposte indirette sugli affari ed altri tributi indiretti.

Questo documento attesta, quindi, la regolarità fiscale contributiva e gli illeciti amministrativi di un soggetto con residenza fiscale in Italia. Può essere richiesto solo dall’interessato, da un erede o da una persona da lui delegata. Anche in questo caso è necessario l’utilizzo dello specifico modello per la richiesta del certificato.

Dove si richiede il certificato dei carichi pendenti?

Il certificato carichi pendenti Tribunale è rilasciato presso il Tribunale competente in base alla provincia di residenza di una persona fisica. Invece il certificato carichi pendenti Agenzia delle Entrate deve essere richiesto presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate competenti rispetto alla residenza fiscale.

Entrambi i certificato hanno una validità legale di 6 mesi dalla data di rilascio.

Per ottenere questi documenti online è indispensabile fornire una copia di un documento di identità valido e il modulo delega compilato. 

Il certificato rilasciato dal Tribunale viene consegnato direttamente via email entro 15 giorni lavorativi, invece quello emesso dall’Agenzia Entrate ha una tempistica di consegna standard di 30 giorni lavorativi.

È possibile ricevere i documenti anche in originale via posta, basterà selezionare la modalità di spedizione e compilare il form di registrazione con i propri dati completi di indirizzo per consentire il recapito del certificato.

Quanto costa richiedere il certificato?

Il costo del certificato carichi pendenti Agenzia Entrate è di € 129,80. L’importo comprende l’Iva, n. 2 marche da bollo da € 16,00 cad. e diritti Agenzia delle Entrate euro pari a € 12,40.

Il certificato carichi pendenti Tribunale costa, invece, € 78,67. Anche questa cifra è comprensiva dell’Iva, dei diritti di bollo pari a € 3.87, una marca da bollo di € 16.00 e delle spese ritiro certificato presso il Tribunale.