Calcolo usufrutto: ecco la tabella del 2021

Quali sono le percentuali da tenere in considerazione, ai fini fiscali, per il calcolo del valore dell’usufrutto e della nuda proprietà? Consulta nel nostro articolo la nuova tabella entrata in vigore il 1° gennaio 2021, in seguito alla variazione del tasso legale di interessi.

INDICE:

Qual è il significato dell’usufrutto?

Secondo l’articolo 981 del Codice Civile, l’usufrutto è il diritto di godere dell’immobile, traendone ogni utilità che questo può dare, nel rispetto della sua destinazione economica. Questo termine indica, in riferimento ad un bene mobile o immobile, a quale utilizzo sia stato preordinato, come un immobile caratterizzato per una destinazione ad uso abitativo oppure commerciale.

Un esempio pratico è la vendita della nuda proprietà con riserva di usufrutto, che consente ad un anziano di vendere la sua casa ma di continuare a viverci e di godere della liquidità proveniente da eventuali locazioni per tutta la vita o per un periodo.

L’usufruttuario, ovvero colui che mette a disposizione di terzi un bene, detiene il diritto al possesso del bene stesso. In questo caso, il diritto del proprietario dell’immobile è definito nuda proprietà. Anche se la persona che possiede la nuda proprietà è legalmente titolare di un diritto, nel momento in cui l’atto viene costituito tra le parti non è titolare di nessun potere diretto sul bene. Il nudo proprietario infatti diventerà proprietario a tutti gli effetti soltanto quando l’usufrutto giunge al termine.

Avendo come oggetto dei beni immobili, l’usufrutto deve essere registrato nei Pubblici Registri Immobiliari.

La visura ipotecaria per persona fisica è un’ispezione in Conservatoria che riporta l’elenco di tutti gli atti notarili, trascrizioni, iscrizioni ed annotamenti, relativi ad una persona fisica o ad una ditta individuale, mentre la visura ipotecaria per persona giuridica fa riferimento ad una impresa, un ente o una società dotata di personalità giuridica. 

Come funziona l’usufrutto di una casa?

L’usufruttuario può utilizzare un immobile per sé oppure concederlo a terzi, tramite un contratto di locazione, affitto o comodato.

Inoltre, se non è stato vietato in fase di costituzione, l’usufruttuario può cedere il diritto di usufrutto per un certo tempo o per tutta la sua durata. In ogni caso, l’usufrutto cesserà al termine stabilito oppure alla morte dell’usufruttuario. L’usufruttuario, poi, per entrare in possesso del bene, deve effettuare l’inventario dei beni.

Leggi anche >> Il diritto di usufrutto nel caso di decesso dell’usufruttuario

Calcolo dell’usufrutto nel 2021: come farlo

Il valore dell’usufrutto e della nuda proprietà si ricava tramite i coefficienti stabiliti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in base al tasso di interesse legale. A fini fiscali, è possibile consultare la tabella che segue con le percentuali di calcolo dell’usufrutto e della nuda proprietà in vigore dal 1 gennaio 2021, in seguito alla variazione del tasso legale di interessi dallo 0,05% allo 0,01%. In base all’età dell’usufruttuario, la tabella riporta le percentuali, rispetto al valore della piena proprietà, per poter riferire all’usufrutto e alla nuda proprietà.

Tipologie di usufrutto

L’usufrutto può avere un tempo determinato oppure può essere vitalizio. Il primo caso non riguarda i coefficienti moltiplicatori, perché si prende in considerazione la regola secondo cui il valore della nuda proprietà è più elevato quanto più breve è il periodo di durata del diritto di usufrutto e viceversa.

Nel secondo caso, invece, i valori dell’usufrutto vitalizio e della nuda proprietà vengono stabiliti in due modi:

• si calcola il valore dell’usufrutto moltiplicando il valore della piena proprietà per il tasso di interesse legale (0,01%) e per il coefficiente definito secondo l’età del beneficiario,
• si applicano al valore della piena proprietà le due percentuali relative all’usufrutto e alla nuda proprietà, che sono determinate in riferimento all’età del beneficiario.