Bonus 80 euro: l’Inps chiarisce i criteri previdenziali

Bonus 80 euro: l’Inps chiarisce i criteri previdenziali

Mini guida sulla circolare n° 67/2014 dell’Inps, che chiarisce i criteri previdenziali per chi riceve il bonus di 80 euro in busta paga.

Con la circolare n° 67/2014, l’Inps chiarisce i criteri dei trattamenti previdenziali per chi riceverà il bonus di 80 euro in busta paga previsto dal decreto di legge n° 66 del 24 aprile 2014 “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”.

I chiarimenti dell’Inps sul bonus di 80 euro

L’inps chiarisce dunque che, per l’anno 2014, i titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati, la cui imposta lorda sia superiore alle detrazioni da lavoro, spetta un credito pari a 650 euro nel caso di reddito complessivo non superiore a 24mila euro. In caso di reddito superiore ai 24mila euro, il credito decresce fino ad azzerarsi del tutto al raggiungimento di un reddito complessivo di 26mila euro.

Aventi diritto ed esclusi

Come previsto dalla circolare, gli aventi diritto sono coloro i quali percepiscono un reddito da lavoratore dipendente o assimilati, quali:

  • compensi percepiti dai lavoratori soci delle cooperative
  • indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai lavoratori dipendenti per incarichi svolti in relazione a tale qualità
  • somme corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o addestramento professionale
  • redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa
    remunerazioni dei sacerdoti
  • prestazioni pensionistiche
  • compensi per lavori socialmente utili in conformità a specifiche disposizioni normative

Per espressa previsione del decreto, sono esclusi i titolari di reddito da pensione, di reddito professionale e di partita IVA in forma autonoma o di impresa.

Trattamenti diretti con il bonus e determinazione dell’importo

L’Inps corrisponderà automaticamente il credito a tutti coloro i quali paga direttamente la prestazione. Quando invece il trattamento previdenziale è anticipato dal datore di lavoro, sarà quest’ultimo a riconoscere il credito agli interessati.

Per quanto riguarda i criteri di determinazione dell’importo, l’Inps si baserà sui dati relativi ai redditi dei lavoratori, tra i quali quelli relativi alle prestazioni erogate e desunti dal casellario delle pensioni. L’Inps distingue, per quanto riguarda i criteri reddituali, tra:

  • le prestazioni per le quali il calcolo del bonus verte sul reddito previsionale relativo al trattamento spettante nell’anno
  • e quelle per cui non è possibile determinare il relativo reddito previsionale, e per le quali il credito sarà riconosciuto sulla base dei singoli pagamenti mensilmente effettuati con pagamento diretto.

Prestazioni a sostegno del reddito

Le prestazioni a sostegno del reddito sono legate al verificarsi di eventi, temporanei e imprevedibili nella durata, che possono insorgere durante il rapporto di lavoro o alla cessazione dello stesso.

La circolare Inps 67/2014 precisa che sono escluse dal beneficio le prestazioni a sostegno del reddito soggette a tassazione separata (es. l’una tantum cocopro), i pagamenti anticipati delle indennità in unica soluzione (Aspi, mini Aspi, mobilità), indennità di maternità per lavoratrici autonome e trattamenti di malattia e maternità in favore di iscritti alla gestione separata (liberi professionisti e titolari di partita IVA).

Per maggiori chiarimenti, è possibile consultare la circolare n° 67/2014 sul sito ufficiale dell’Inps.

 

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Ho conseguito la laurea in Economia e Gestione Aziendale e da sei anni mi occupo di digital marketing. Sono responsabile del blog SmartFocus e gestisco i canali social di VisureItalia® curando i rapporti con la community dei lettori. Ogni giorno mi informo su nuove normative in campo fiscale, tributario o economico e mi piace condividere le mie conoscenze con i nostri lettori.

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