Assegno bancario: come si fa e qual è l’importo massimo?

Assegno bancario: come si fa e qual è l’importo massimo?

Nell’articolo di oggi vediamo cos’è e come funziona un assegno bancario, molto utile per chi vuole gestire in sicurezza versamenti per importi elevati o non intende utilizzare un altro mezzo di pagamento.

INDICE:

  1. Quali sono le caratteristiche di un assegno bancario?
  2. Qual è la scadenza di un assegno bancario?
  3. Come si fa un assegno bancario?
  4. Che differenza c’è tra un assegno bancario e uno circolare?
  5. Quali sono gli svantaggi nell’utilizzo di un assegno circolare?
  6. Cosa controllare quando si riceve un assegno?

Quali sono le caratteristiche di un assegno bancario?

L’assegno è uno strumento di pagamento che sostituisce il denaro contante in quanto:

  • è pagabile “a vista“, quindi può essere pagato dalla banca del cliente che lo ha emesso al momento della presentazione del titolo,
  • è un titolo di credito, perché il beneficiario può trasferirlo ad altri. Inoltre, l’assegno deve presentare la “girata”, cioè la firma apposta sul retro da parte del beneficiario e di eventuali altri giranti. Se, al contrario, l’assegno è al portatore, la circolazione può avvenire tramite consegna.

Qual è la scadenza di un assegno bancario?

L’assegno deve essere presentato per l’incasso entro un determinato numero di giorni dalla data di emissione. Nello specifico, si tratta di:

  • 8 giorni quando il Comune in cui viene emesso è il medesimo di quello di pagamento (su piazza);
  • 15 giorni se pagabile “fuori piazza”, quindi in un altro Comune rispetto a quello di emissione.

Trascorsi gli 8 o i 15 giorni, infatti, l’emittente può decidere di non effettuare più il pagamento. A questo punto viene meno la possibilità di attivare delle misure di protezione del beneficiario previste dalla legge in caso di mancato pagamento dell’assegno. La più importante di queste è il protesto, che permette di agire per via giudiziaria in modo tale da riuscire a riscuotere l’importo dovuto.

Qual è l’importo massimo per un assegno bancario?

Oltre al limite per i pagamenti con assegni che non prevedono la non trasferibilità, che devono restare sotto i 1.000 euro, non esiste un importo massimo per i pagamenti effettuati con gli assegni bancari.

Come si fa un assegno bancario?

Quando si compila un assegno bisogna inserire tutti i dati necessari utilizzando una penna a inchiostro indelebile. In particolare si riportano:

  • il luogo di emissione dell’assegno;
  • la data di emissione e l’importo (in cifre e lettere);
  • il nome del beneficiario, cioè la persona o la società per la quale si dispone l’ordine di pagamento;
  • la firma, ovvero l’atto di sottoscrizione del pagamento.

Quando si “stacca” un assegno, il talloncino (definito “madre”), che riporta il numero dell’assegno, resta attaccato al libretto. Il titolare, poi, vi annota la data, l’importo e il beneficiario del pagamento. Se l’assegno non è completo di tutte le informazioni, la banca potrebbe rifiutarne il pagamento a chi lo presenta. La corretta compilazione, infatti, è una forma di tutela per il cliente che lo emette, soprattutto per il rischio di eventuali alterazioni del suo contenuto.

Gli assegni solitamente sono “non trasferibili”, perché possono essere incassati solo dal beneficiario indicato. In caso di esigenze particolari è possibile richiedere alla banca degli assegni senza la dicitura “non trasferibile”, versando un’imposta di bollo. Si ricorda, comunque, che tali assegni possono essere utilizzati esclusivamente per importi inferiori a 1.000 euro.

Che differenza c’è tra un assegno bancario e uno circolare?

Sebbene l’assegno circolare e l’assegno bancario siano disciplinati dalla stessa legge, il Regio Decreto n. 1736/1993, presentano delle diversità. In particolare differiscono per:

  • i termini previsti per il pagamento;
  • la copertura bancaria.

Nell’assegno bancario i termini di pagamento sono più brevi di quelli stabiliti per l’assegno circolare. Si tratta, infatti, di 8 o 15 giorni di tempo a partire dalla data di emissione. Oltre questo termine, infatti, l’emittente dell’assegno potrebbe revocare alla banca l’ordine di pagamento.

Inoltre l’assegno bancario non garantisce la copertura finanziaria, perché l’emittente può emetterlo anche in assenza di fondi sul conto corrente. L’assegno circolare, invece, garantisce la copertura finanziaria in quanto la banca obbliga il richiedente al versamento della somma se non già disponibile prima di emetterlo.

Un’altra differenza è che l’assegno bancario può essere emesso anche al portatore, mentre il circolare è un titolo di credito all’ordine. Di conseguenza, a differenza dell’assegno bancario, in quello circolare serve l’indicazione del beneficiario.

Quali sono gli svantaggi nell’utilizzo di un assegno circolare?

Sappiamo che l’utilizzo dell’assegno presuppone la presenza sul conto corrente di una somma di denaro (la provvista), che copra l’importo. Se, infatti, l’emissione di un assegno fosse privo della provvista, si andrebbe incontro ad un utilizzo improprio punito con sanzioni amministrative. Alcuni esempi sono il divieto di emettere assegni per un certo periodo e l’iscrizione nella Centrale d’Allarme Interbancaria (CAI), istituita alla Banca d’Italia.

Le sanzioni possono essere evitate attraverso il pagamento tardivo dell’assegno, che però comprende oneri accessori che fanno aumentare il costo per l’emittente. L’indicazione sull’assegno di una data successiva a quella effettiva comporta rischi se chi emette l’assegno non dispone di denaro sufficiente al momento dell’emissione. La post-datazione, non consentita dalla legge, infatti non esclude che l’assegno venga comunque presentato per l’incasso, con le conseguenze illustrate sopra.

Un altro rischio possibile è l’utilizzo fraudolento da parte di terzi nel caso di smarrimento o sottrazione del libretto degli assegni. Inoltre, nel caso in cui si decida di chiudere il conto, si dovrà verificare l’avvenuto incasso degli assegni emessi. Questo per non incorrere nel rischio di averne emesso senza autorizzazione, con la conseguente segnalazione alla CAI.

Cosa controllare quando si riceve un assegno?

Per non correre il rischio che la banca ti rifiuti il pagamento, quando ricevi un assegno devi effettuare una serie di verifiche. In particolare bisogna accertarsi che sia compilato in tutte le sue parti, non vi siano abrasioni, alterazioni o interventi correttivi e non manchi l’angolo destro.

Ricordati che l’assegno deve riportare sempre la clausola “non trasferibile” se l’importo è pari o superiore a 1.000 euro. La violazione di questa disposizione comporta l’applicazione di sanzioni amministrative a carico di chi emette l’assegno e di chi lo accetta.

FONTE: Banca d’Italia

 

Content Marketing Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione e un Master in Digital Marketing. Attualmente ricopro il ruolo di Content Marketing Specialist presso VisureItalia® e aiuto i lettori del blog SmartFocus a restare sempre aggiornati sulle novità in ambito fiscale, tributario ed economico.

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2 commenti per "Assegno bancario: come si fa e qual è l’importo massimo?"

  • Denny ha detto:

    Come fare a trasfirmare l assegno in denaro ancora megglio in carta di credito ricaricabile

    • Redazione ha detto:

      Buongiorno Denny, le suggeriamo di rivolgersi presso la banca per procedere con il versamento dell’assegno. Cordiali saluti.

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