L’Attestato di Prestazione Energetica: norme e novità

L’Attestato di Prestazione Energetica: norme e novità

Attualmente con la nuova versione della norma UNI 10349:2016, la revisione della parte 4 e le nuove parti 5 e 6 della UNI/TS 11300, le cui pubblicazioni risalgono a fine Marzo 2016, risulta ormai completato il quadro normativo in materia di efficienza energetica degli edifici, su cui si è basata la redazione del nuovo modello di Attestato di Prestazione Energetica.

Attestato di prestazione energetica

Attestato di prestazione energetica

Che cosa è l’Attestato di Prestazione Energetica?

L’Attestato di Prestazione Energetica, noto anche come APE, è un certificato valido su tutto il territorio nazionale che fornisce al cittadino l’indicazione del consumo energetico di un immobile attraverso una tabella che fissa le caratteristiche energetiche della casa. È obbligatorio per legge sia in caso di vendita che di locazione di un immobile. Si applica agli edifici nuovi esistenti e di qualunque destinazione d’uso, come ad esempio scuole, attività produttive, ospedali, edifici ad uso residenziale oppure commerciale, etc. È dal 26 Giugno 2016 che, con l’entrata ufficiale in vigore delle prescrizioni contenute nelle UNI e UNI/TS dell’Ente Nazionale Italiano dell’Unificazione, il nuovo APE ha subito delle variazioni. Vediamo insieme quali.

Le norme UNI/TS 11300

A seguire le norme UNI/TS suddivise in 6 punti:

  1. UNI/TS 11300-1:2014 – Parte 1: contiene, suddivisi per provincia, i dati climatici aggiornati e indica la determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione (estiva ed invernale).
  2. UNI/TS 11300-2:2014 – Parte 2: contiene i dati climatici necessari per il corretto dimensionamento degli impianti di climatizzazione estiva ed invernale degli edifici. Indica la determinazione del fabbisogno di energia per la produzione di acqua calda sanitaria, per la ventilazione e per l’illuminazione.
  3. UNI/TS 11300-3:2010 – Parte 3: fornisce le differenze di temperatura cumulate (gradi giorno) e indica la determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione estiva.
  4. UNI/TS 11300-4:2016 – Parte 4: riguarda il calcolo del fabbisogno di energia per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria mediante l’utilizzo di energie rinnovabili o di altri metodi di generazione diversi dalla combustione a fiamma di combustibili fossili.
  5. UNI/TS 11300-5:2016 – Parte 5: riguarda il calcolo del fabbisogno di energia primaria degli edifici sulla base del bilancio tra quota importata ed esportata di energia proveniente da fonti rinnovabili.
  6. UNI/TS 11300-6:2016 – Parte 6: stabilisce che è necessario ed obbligatorio stimare i consumi che derivano dagli impianti per il trasporto di persone o cose. Indica, per esempio, la determinazione del fabbisogno di energia per ascensori, scale mobili, etc. Questa ultima parte interviene direttamente anche sul certificatore energetico per la redazione del nuovo Ape.

2 vantaggi dell’Attestato di Prestazione Energetica

L’APE insieme al database nazionale dei certificati energetici – Siape – (e anche ad un nuovo schema di annuncio commerciale, di cui si tratterà più avanti), offre al cittadino, alle Amministrazioni e agli operatori maggiori informazioni riguardo l’efficienza dell’edificio e degli impianti. Ciò comporta due vantaggi:

  1. consente un più facile confronto della qualità energetica di unità immobiliari diverse;
  2. orienta il mercato verso edifici con migliore qualità energetica.

Quanto dura la certificazione APE?

Innanzitutto va precisato che le nuove norme non vanno a modificare la validità degli attestati già in essere. È possibile attribuire all’APE la durata di 10 anni, dal momento dell’emissione, grazie alla presenza congiunta di un libretto di impianto e della certificazione dei controlli periodici in corso di validità. In caso contrario, il certificatore energetico si troverà costretto a dover limitare questa durata alla scadenza dell’anno successivo a quello in corso.

Possibili sanzioni

Per chi non si attiene alle nuove disposizioni, sono previste delle sanzioni pecuniarie. A seguire le possibili casistiche da tenere in considerazione:

  • Se il certificatore rilascia l’APE in maniera scorretta, è punito con una sanzione da 700 euro a 4.200 euro.
  • Il costruttore o il proprietario che non forniscono un APE per gli edifici di nuova costruzione, o per quelli in via di ristrutturazione, o in vendita, sono puniti con una sanzione da 3.000 euro a 18.000 euro.
  • Il proprietario che nel caso di nuovo contratto di locazione non possiede l’APE è punito con una sanzione da 300 euro a 1.800 euro.

Quali informazioni indicare negli annunci commerciali?

Sulla base delle Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica degli edifici, gli annunci commerciali, che siano predisposti in formato cartaceo o siano inclusi nei portali di annunci immobiliari, devono sempre prevedere la classe e l’indice di prestazione energetica. L’obbligatorietà della normativa vale non solo per le agenzie immobiliari ma anche per i privati cittadini che provvedono autonomamente alla vendita o locazione dei propri immobili.

E’ obbligatorio che gli annunci di offerte di vendita riportino le seguenti informazioni specifiche:

  • la classificazione dell’immobile oggetto di attestazione;
  • indici di prestazione energetica dell’involucro;
  • indice di prestazione energetica (IPE) globale dell’edificio o dell’unità immobiliare;
  • classe energetica corrispondente;
  • le valutazioni in ordine alla prestazione energetica, invernale ed estiva, del fabbricato.

Da precisare che l’Attestato di Prestazione Energetica è un documento obbligatorio richiesto dal notaio in fase di stipula del rogito notarile. Pertanto, è un onere a carico del proprietario dell’immobile che si appresta a vendere o locare la propria abitazione ma è altresì anche indispensabile per il privato cittadino che, in fase di acquisto dell’immobile, deve poter valutare la prestazione energetica del fabbricato.

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Founder & CEO in VisureItalia®

Ho conseguito la laurea in Scienze Politiche e un Master in Gestione ed Amministrazione del patrimonio immobiliare degli enti ecclesiastici e religiosi. Dopo una lunga esperienza in ambito della gestione e messa a reddito di patrimoni immobiliari, nel 1999 ho intrapreso l’attività nel settore delle informazioni immobiliari, collaborando con i principali istituti di credito e gli enti di riscossione. Su SmartFocus aiuto i nostri lettori a capire quali problemi possono essere collegati con le attività di acquisto, vendita o locazione di un immobile.

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